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Autore: Rain_Flames    12/08/2014    1 recensioni
Storia in fase di revisione
***
The Daughters of the Death - Le Figlie della Morte
Non è un buon soprannome con cui convivere, ma è decisamente il più azzeccato per loro.
Kaylynn e Paige: due gemelle provenienti dalle terre degli elfi, troveranno solo morte e distruzione sul loro cammino.
Vivere su Midgard non è mai stato facile, ma ora che dovranno combattere l'una contro l'altra, faranno sprofondare nuovamente nel terrore il pianeta.
Una nuova minaccia si rivelerà agli occhi dello S.H.I.E.L.D. e Fury farà di tutto per essere pronto ad ogni evenienza.
Riusciranno i Vendicatori a proteggere nuovamente la Terra?
***
«Tony non apprezzo la tua ironia in momenti simili, spero non ti offenderai, se non rido» - sbuffò Kaylynn.
«Nessuno apprezza la sottile ironia del Sig. Stark, agente Key» - esclamò Fury nell'auricolare - «C'è bisogno di te in infermeria, dopodiché, voglio un rapporto dettagliato, scritto e firmato sulla mia scrivania».
«Naturalmente colonnello Fury» - esclamò la ragazza interrompendo la conversazione.
«Papino si è arrabbiato» - sorrise Stark.
«Prega per non vedere mai incazzata me» - sussurrò Key.
«Sono ateo» - celiò Tony.
«Allora pregherai me, quel giorno, te lo assicuro».
***
POST-AVENGERS - ma non tiene in considerazione i film usciti dopo.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bruce Banner/Hulk, Loki, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Daughters of the Death


Chapter VI

Revisionato il 30/01/15


17 agosto 2014, ore 21.03 – Midgard – Phoenix.


«Che diavolo era quello?»  chiese Stark guardando Thor.
L'asgardiano boccheggiò leggermente spaesato «È magia… qualcuno dove aver fatto un incantesimo a quel libro, ma non ho mai visto nulla del genere».
«Aiutatemi ad alzarla» esclamò Banner prendendo Kaylynn per le spalle per farla stendere sul tavolo della sala.
Controllò il respiro e il battito, mentre alcuni medici chiamati da Fury stavano arrivando per trasportarla in infermeria.
«È stato tuo fratello?» chiese gravemente il colonnello.
«No!» affermò il Tonante «O forse sì, ma in ogni caso deve averlo fatto prima di essere imprigionato. Non era un attacco mirato. Ho scelto io i libri, non poteva sapere quali avrei preso».
«Dobbiamo chiedere aiuto a Loki» disse Natasha senza tanti giri di parole.
«Con cautela» annuì il direttore.

 

17 agosto 2014, ore 21.03 – Midgard – Phoenix.


«Che succede?» chiese Rogers all'auricolare.
«Qualcosa in sala riunioni» rispose la Hill «Non muovetevi da lì. Tenete sotto controllo il prigioniero».
«Va bene» le rispose Barton «Ma spiegaci almeno cos'è successo. Erano urla disumane».
Ci fu qualche minuto di silenzio radio, quando l'agente tornò a comunicare con loro «Key sta male. Fury ha chiesto l'intervento di Loki, portatelo in infermeria. Stanza C2» comunicò Maria.
«Noi cosa?» domandò perplesso il Capitano.
«Hai sentito bene» sbuffò la donna «Sbrigatevi è un ordine».

 

17 agosto 2014, ore 21.09 – Midgard – Phoenix.


Clint e Steve entrarono portando Loki con loro.
Il Dio non aveva espressioni in viso e seguiva silenzioso la sua scorta.
Una volta chiusa la porta alle sue spalle sentì gli occhi di tutti puntati su di lui.
«Che le hai fatto?» ringhiò la Vedova Nera pronta ad usare i suoi Morsi, se necessario.
«Assolutamente niente» rispose il principe cadetto «Vi ricordo che mi avete rinchiuso in una cella e questi bloccano i miei poteri» cercò di trattenere un sorriso, mentre mostrava i ceppi ai polsi.
«Che diavolo… le hai… fatto!?!» domandò una voce che stava palesemente cercando di mantenere il controllo.
«Bruce calmati» esclamò Stark avvicinandosi al suo amico.
«Sono calmo!» rispose sorridendo, poi guardò il Dio dell'inganno e piegò leggermente la testa di lato «Ma lo sarò ancora per poco…»
«Non tutto quello che succede su Midgard è colpa mia» rispose Loki strafottente.
«Stava sfogliando un tuo libro fratello» intervenne Thor «ed è caduta a terra in preda alle convulsioni».
«Ohh…» sospirò il Dio del caos «Allora sì, forse è colpa mia» sorrise mostrando una fila di denti perfetti «Non mi piace che si tocchino le mie cose».
«Ascoltami bene, perché non te lo ripeterò un'altra volta» esclamò Fury «Ora tu le togli il sortilegio o qualunque diavoleria fosse e noi inizieremo a trattarti come un rifugiato politico e non più come prigioniero. Siamo d'accordo!?!»
«Non lo faccio per voi» disse Loki stupendo i presenti «Lo faccio per lei. Quindi evitate i ringraziamenti».
Ci furono scambi di sguardi sconcertati, dopodiché il Dio avanzò verso il letto su cui era sdraiata Kaylynn.
«Che libro era?» chiese a Thor.
«Le epopee di Yggdrasil, credo» disse il biondo pensandoci «Il secondo volume».
«Beh, allora è stata fortunata» esclamò il principe cadetto, poi alzando le mani scostò delicatamente i capelli bianchi dalla fronte della ragazza e iniziò a disegnare sulla sua fronte una runa. Finito di tracciare lo strano simbolo si chinò sul capo di Kaylynn bisbigliando qualcosa che i presenti non sentirono e vi posò un leggero bacio. Una luce iridescente si cosparse lungo il suo corpo dal punto che Loki aveva appena sfiorato e fece tornare subito i valori della ragazza nella norma.
Il Dio si voltò e tornò verso Barton e Rogers «Si sveglierà tra qualche ora, io qui ho finito».
Fury fece cenno ai due di riportarlo nella sua cella, mentre Bruce tornava velocemente a riprendere il suo posto vicino a Key.
Quando la porta si richiuse Stark guardò Thor «Gioca sempre alla bella addormentata?» chiese ancora basito per la delicatezza e la cura che sembrava aver usato il fratello nel guarire la giovane.
Il Tonante li guardò un po' spaesato visto che non capì il riferimento di Tony.
«Che io sappia…» disse perplesso l'asgardiano «L'uso delle rune non necessita di baci… o altro».
Si voltarono tutti a guardare Banner che massaggiandosi le tempie sussurrò «Quando sarò sicuro che Kaylynn sta bene, se la vedrà con quell'Altro».

 

17 agosto 2014, ore 21.25 – Midgard – Phoenix.


«Bentornato» sorrise Paige aspettando Loki all'interno della sua cella.
Il Dio entrò cercando di trattenere ogni espressione, poi Clint richiuse la cella alle sue spalle e i due Vendicatori, si sedettero poco più in là, riprendendo la partita a carte che erano stati costretti ad interrompere. Non si accorsero di nulla, del resto la giovane ninfa sapeva usare molto bene il suo seiðr.
La ragazza gli si avvicinò zittendolo con un bacio, mentre lui dava ancora le spalle alla vetrata.
«Sdraiati e chiudi gli occhi» bisbigliò la corvina «Devo creare una proiezione statica per imbrogliare anche i video di sorveglianza».
Il Dio dell'inganno proseguì lentamente verso il letto e sedendosi pigramente incrociò le braccia dietro la testa prima di coricarsi.
Dopo qualche secondo sentì il materasso abbassarsi leggermente, e quando aprì gli occhi Paige stava sorridendo al suo fianco.
«Hai fatto un ottimo lavoro» disse la ragazza accarezzandogli dolcemente il profilo affilato del viso «Ho solo una domanda… ti diverti così tanto a cercare di far incazzare Banner?»
Loki rise ricordando lo sguardo dello scienziato mentre toccava la sua amata Kaylynn «Diciamo che se Hulk si scatena non sarò solo io a pagarne le conseguenze. Ha le mani pesanti, lo ammetto, ricordo ancora come mi ha trattato a New York… ma il male fisico che può farmi lui, non è niente rispetto a quello che ho dovuto sopportare cadendo dal Bifrost».

La ragazza scorse tristezza infondo agli occhi del Dio, così lo baciò senza esitare prendendogli dolcemente il volto tra le mani e lo strinse a sé come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
«Non sei più solo» sussurrò la ragazza mordicchiandogli leggermente il lobo dell'orecchio «Sono qui per te. Solo ed esclusivamente per te».
«Che mi dici di Kaylynn?» chiese Loki lasciandola proseguire con la sua dolce tortura fatta di carezze, baci e sospiri.
«Basta parlare di mia sorella» sibilò stizzita la corvina.
«Sei gelosa?» chiese il Dio del caos sogghignando.
Paige rise di gusto, poi lo guardò dritto negli occhi «Sì, mio Re. Sono molto gelosa».

Loki sentì un lieve tepore all'altezza dello stomaco. Non capì se fosse per il modo in cui lei era ormai abituata a chiamarlo, o per il fatto che gli dimostrasse di tenere a lui. Mai nessuno prima, al di fuori di quella che pensava fosse la sua famiglia, gli aveva dimostrato affetto e ora si stava chiedendo quale fosse il giusto nome da attribuire a quello strano calore.
«Qual'è il prossimo passo?» chiese il Dio cercando di riprendere il controllo sulle sue emozioni «Quando potrò aiutarli nella ricerca del Tesseract?»
«Shhh» soffiò la ragazza sulle sue labbra «Non ho intenzione di andarmene tanto in fretta da qui. Prima voglio prendermi un po' cura di te».

Loki le regalò un sorriso meraviglioso e scendendo con la sua mano dal collo, lungo tutta la spina dorsale, la tirò a sé con decisione e dolcezza.
«Mi ami?» chiese il principe cadetto affondando il viso tra i capelli della ragazza.
«Più della mia stessa vita» esclamò lei convinta.
«Puoi provare ad insegnarmelo?» domandò il Dio quasi vergognandosene.
«L'amore rende invincibili e fragili allo stesso tempo» disse Paige «Puoi sopportare l'idea di essere vulnerabile a causa di un'altra persona?».
«So che ho peccato in superbia quando ho attaccato New York. Non ho tenuto conto dei sentimenti di questi stupidi umani e questa cosa mi si è ritorta contro facendoli aggrappare anche alla più piccola speranza, dimostrando una forza e una tenacia, che non pensavo possedessero» rispose «Voglio giocare ad armi pari, questa volta».
«Potrei spiegarti che cosa voglia dire amare, provare a fartelo capire se me lo concedi e se ti concedi, ma una volta fatto non potrai tornare indietro. Non saprai più difenderti da esso» sospirò lei «L'amore è una partita pericolosa da giocare1».
«Non so se te ne sei accorta ma, adoro il pericolo» sorrise divertito «e poi… non sei una donna qualunque» esclamò Loki sorprendendola «Sei molto più di quello che mostri in apparenza, ormai l'ho capito, perciò credo di potermi permettere una debolezza se questa sei tu».
«Se la pensi davvero così sono onorata, mio Re» sorrise Paige strusciandosi contro il suo corpo.

Il Dio iniziò a spogliarla lentamente gustandosi ogni attimo di quello che si stava creando tra loro.
«Se solo qualcuno mi avesse amato così incondizionatamente su Asgard» sussurrò lui «Forse non sarei arrivato a tanto».
«No» esclamò la giovane «Sei nato per essere Re, per governare questo e altri regni. In un modo o nell'altro, saremmo qui comunque» sospirò «Un anno. Manca meno di un anno prima che ti consegni Midgard e questo lasso di tempo è niente in confronto all'eternità che ci aspetta. Quando la Terra cadrà, Thanos verrà a reclamare il Tesseract e una volta consegnato sarai libero da ogni costrizione. Odino non sopporterà la perdita di Thor e noi ci prenderemo anche Asgard».
«Non dimenticarti Jotunheim» sorrise il Loki prima di baciarla «È mio di diritto».
«Tu ed io insieme riscriveremo la storia di Yggdrasil. È una promessa» concluse Paige concedendosi completamente al Dio che tanto amava.

 

18 agosto 2014, ore 02.33 – Midgard – Phoenix.


La ragazza si svegliò ancora stordita, quando scorse Bruce addormentato al suo fianco.
Alzò la mano sinistra, quella che il dottore non le stava tenendo e gli scostò leggermente i capelli accarezzandogli la testa.
«Hey… sei sveglia» sussurrò l'uomo aprendo gli occhi.
«Ho uno strano senso di deja-vù» sorrise amaramente.
«Come stai?» chiese Banner sistemandosi meglio sulla sedia.
«Bene credo. Cosa mi è successo?» domandò Kaylynn.
«Magia» rispose lo scienziato «Non chiedere a me però, perché è una delle poche cose che non comprendo».
La ragazza sorrise lasciandogli una lieve carezza sulla guancia appena ispida «Un giorno ti insegnerò se vuoi».

 

24 agosto 2014, ore 12.17 – Midgard – Phoenix.


«Fury non scherzava quando ha detto che vi voleva insieme giorno e notte» esclamò Kaylynn entrando nel laboratorio dove Bruce e Tony stavano lavorando fianco a fianco per cercare il Tesseract.
«Tranquilla, anche Pepper non è molto d'accordo» rispose Stark continuando a scrivere calcoli sullo schermo di fronte a lui.
«A che punto siete?» domandò la ragazza «Ci sono novità?»
«No» sospirò Banner mentre si avvicinava a Key alla ricerca di un po' di consolazione. Fury ormai si era arreso al loro rapporto e sebbene non approvasse ancora chiudeva un occhio –per così dire– come per Clint e Natasha.
La ragazza circondò il collo dello scienziato con le sue braccia e posò un leggero bacio a fior di labbra, poi accarezzandogli delicatamente la nuca cercò di farlo rilassare con i suoi poteri.

Era una situazione frustrante per tutti.
Loro non erano in grado di individuare il cubo e l'unico a cui avrebbero potuto chiedere aiuto era Loki che però sembrava ancora restio a volerli aiutare.
Kaylynn trovava inoltre strano il modo in cui la guardava. Dopo l'incidente con i suoi libri cercava di stare più attenta nei suoi confronti. Certo, si era scusato e aveva spiegato che non era un attacco voluto, ma proprio questa docilità la insospettiva. Non avendo alcuna prova però, cercava di tenere le distanze da lui il più possibile, visto che Bruce era particolarmente infastidito dal Dio dell'inganno.

«Hai mai pensato di fare la massaggiatrice?» chiese Stark vedendo il suo amico completamente sciolto tra le abili mani della giovane.
«L'ho fatto in realtà» sorrise lei «In Giappone».
«Prima o dopo aver distrutto Fukushima?» domandò Tony ironico, ma con un tono che non piacque per niente alla ragazza.
«Tutti possono sbagliare» ribatté Banner «Lo abbiamo fatto anche noi e ora tu vivi con una calamita nel petto e io con un mostro verde pronto ad esplodere nel DNA. Non siamo migliori di lei».
Kaylynn sorrise sentendo come il suo uomo la stesse difendendo, ma non poté fare a meno di sentirsi in colpa.

«Tony ha ragione» esclamò lei amaramente «Ma ti ringrazio» disse dolcemente baciandolo.
«Potete evitare queste smancerie in mia presenza» sbottò Iron Man «Mi sale il diabete solo a vedervi».
Key rise e baciando di nuovo Banner alzò il dito medio verso il miliardario, che sbuffando imbarazzato uscì dal laboratorio.

«Bruce… Dobbiamo trovare il Tesseract» disse la ragazza dopo qualche minuto «Più aspettiamo, più sarà difficile per me riprendermi Tasha».
«So cosa stai per dirmi e l'idea non mi piace» sospirò lo scienziato irrigidendosi appena «Per quanto ne sappiamo Paige e Esers potrebbero già averla convinta a stare dalla loro parte. Sei sparita per due anni, penserà che l'hai abbandonata. Hai considerato che potrebbe attaccarti anche lei se vi scontrerete in battaglia?»
«Non voglio nemmeno pensarci» sbottò Kaylynn «Non sono stata, un anno, la cavia da laboratorio di Fury per ora arrendermi senza nemmeno provare a salvarla».
«Sei stata cosa?» chiese Banner guardandola con stupore e severità.
Key chiuse gli occhi mentre si mordeva il labbro inferiore, dandosi mentalmente della stupida. Dopo qualche secondo li riaprì ma quello che vide non le piacque affatto.
L'uomo era una maschera di rabbia e si rese conto di aver appena scatenato la bestia.
La ragazza con un rapido movimento delle mani creò un bolla di seiðr e vi rinchiuse Bruce.
«È per il tuo bene» sussurrò prima di privarlo dell'aria all'interno di quella prigione invisibile e farlo svenire a terra per mancanza d'ossigeno.

 

24 agosto 2014, ore 15.52 – Midgard – Phoenix.


Bruce si risvegliò, in una delle stanze dell'infermeria della base, Key non era al suo fianco, ma seduto accanto a lui vide Tony e trovò questo particolare piuttosto inquietante.
«Quella ragazza sarà la tua rovina» esclamò Stark «Finirete per distruggervi a vicenda di questo passo».
«Dov'è?» - chiese Banner, levandosi la mascherina dell'ossigeno.
«A colloquio con Fury da… più di due ore» rispose guardando l'orologio.
«Ero riuscito a non trasformarmi per più di un anno» si rammaricò lo scienziato «E da quando sono arrivato qui ho rischiato di distruggere tutto un sacco di volte».
«Sei troppo coinvolto» gli fece notare Tony «Non dico sia un male, è bello che tu abbia trovato una persona da amare, ma ne vale la pena?» chiese «Prima o poi non riuscirà più a calmarti e succederà un disastro. Lasciala, prima che sia troppo tardi».
«Questo mai» sorrise Banner «Devo solo trovare i giusti compromessi».
«Tipo?» chiese Stark scettico.
«Tipo… il passato è passato. Ormai è andata così e arrabbiarsi non serve a niente» sospirò il dottore.
«Potevi pensarci prima. Rifletti bene su ciò che ho detto» esclamò Tony alzandosi.
Quando raggiunse la porta Bruce lo fermò «Nessuna battuta ironica? Nessun sarcasmo?»
Iron Man dispiaciuto scrollò la testa «Lasciala. Per il bene di tutti».

 

24 agosto 2014, ore 16.03 – Midgard – Phoenix.


«Non cambierò idea Kaylynn, è inutile che insisti» esclamò Fury stancamente.
«Direttore» disse la ragazza «Parliamoci chiaro per una volta, chi vuole negli Avengers? Bruce o Hulk? Che cosa le serve, il genio o il mostro?»
«Entrambi» disse il colonnello «Dubito che senza Banner, riusciremmo mai a individuare il Tesseract e Hulk da solo riesce a contenere un esercito, ma con te al suo fianco è troppo instabile».
«Lo so… per questo ho pensato che un depot2 potesse essere la soluzione» rispose lei «Siamo in pochi a sapere che il mio sangue potrebbe contrastare l'attivazione delle cellule di Hulk, e se non lo ha mai detto a Bruce è solo perché le fa comodo. Non voglio mancarle di rispetto Direttore e fino ad ora ho accettato questa decisione, ma credo che abbia il diritto di saperlo. Il dottore potrebbe tornare alla sua vita, è un suo diritto scegliere se voler continuare ad essere l'Altro o meno».
«Tendi sempre a far sembrare le cose facili» la rimproverò Fury «Sai anche tu che è pericoloso, non siamo certi che funzioni al cento per cento».
«Se è instabile, lo sarà anche in battaglia. Potrebbe nuocere allo S.H.I.E.L.D. invece che ai nemici, per questo credo sia meglio somministrargli la terapia e tenerlo qui in osservazione. Se non ci saranno effetti collaterali, una volta trovato il Tesseract potrà farlo tornare a casa. Lui vuole solo una vita normale e saremmo tutti al sicuro» ribatté Key.
«Sei troppo insistente» rispose il Direttore «Rimandiamo questa discussione dopo che avremo trovato il Tesseract e intanto evita di stargli intorno».
«Ma…» provò a dire Kaylynn.
«È un ordine» sbottò Fury indicandole la porta.
La ragazza strinse i pugni e dopo qualche secondo, se ne andò sbattendo la porta.

 

24 agosto 2014, ore 16.54 – Midgard – Phoenix.


«Che ci fai qui?» domandò Natasha, vedendo arrivare Kaylynn furente.
«Fury non mi prende seriamente» disse velocemente la sua amica «Io non posso attendere oltre, devo sapere dov'è il Tesseract».
«E sei qui per farti aiutare da lui…» esclamò la russa indicando Loki, che come se non esistessero, continuava a leggere il suo libro.
«Un tentativo» disse la giovane, poi guardò Thor che stava facendo il turno di sorveglianza con la Vedova Nera e gli chiese un tacito assenso che non tardò ad arrivare.

«Potreste andarvene per qualche minuto?» chiese quasi bisbigliando.
«Sicura?» domandò la Romanoff.
«Tranquilli, ci sono le telecamere, potete ascoltare e vedere dalla sala registrazione» ricordò lei.
Entrambi annuirono e si allontanarono a passo spedito lungo il corridoio.

«No» esclamò il Dio dell'Inganno, ancora prima che lei potesse aprir bocca.
Kaylynn si voltò lentamente verso di lui e sorrise. Evidentemente si aspettava già una risposta simile.
«Non ti ho ancora chiesto niente» disse appoggiandosi alla parete.
«La mia conoscenza non è in vendita» rispose voltando pigramente pagina.
«Ok» sospirò la ragazza cercando di prenderla alla larga «Che stai leggendo?».
«Harry Potter e il prigioniero di Azkaban» esclamò il Dio senza alzare gli occhi dai fogli.
«Se becco l'idiota che ha avuto quest'idea…» sbuffò la ragazza.
Vide che Loki stava per dire il nome del responsabile, ma lo anticipò «Non serve… questa bravata ha la firma di Stark… ne sono più che sicura».
«Visto che i miei libri erano pericolosi, Thor gli ha chiesto di farmene avere di vostri» spiegò velocemente «Simpatico questo Voldemort» sogghignò il gigante di ghiaccio «È pura fonte d'ispirazione».
«Assomigli più a Draco in realtà» sibilò Kaylynn fra sé e sé «Comunque mi serve il tuo aiuto per il Tesseract».
«Mi sembrava di essere stato chiaro. Ti ho detto di no» rispose convinto il Dio del caos.
«Possiamo metterci d'acc…» la ragazza non riuscì a finire la frase, vedendo Banner spuntare dal corridoio.

«Bruce che ci fai qui?» chiese Key sorpresa di vederlo già in piedi.
«Ti avevo detto che non mi serviva il suo aiuto» disse lo scienziato indicando Loki con l'indice sinistro ripetutamente.
«Torna a letto» esclamò la ragazza avvicinandosi «Sei ancora debole».
«Se qualcuno non avesse tentato di soffocarmi starei bene» sbottò il dottore.
Il Dio dell'inganno chiuse il libro e si sistemò meglio per godersi la scena.
«Credi che mi sia divertita?» chiese Kaylynn stupita «Non ti farei mai del male volontariamente, se non ti avessi fermato avresti attaccato lo S.H.I.E.L.D., è stata colpa mia ti ho rivelato informazioni riservate e dovevo rimediare».
«Non puoi risolvere sempre tutto arginando le persone con i tuoi poteri. Se mi stavo arrabbiando avevo i miei buoni motivi» la riprese Bruce, mantenendo un controllo strabiliante «Come hai potuto permettere che facessero esperimenti su di te?»
«Non mi sembra il luogo per discuterne» disse lei risoluta. Il sorriso di Loki la stava infastidendo e il resto dei Vendicatori stava arrivando messo in allarme probabilmente dalle guardie del settore.
«No!» esclamò Banner «La risolviamo ora, non voglio essere una minaccia per i presenti. Che cos'altro non mi hai detto?».
«Io…» iniziò Kaylynn «sono un agente di livello nove, non posso rivelare determinate informazioni».
«Bella questa scusa» disse Stark ironico «Bruce ti è andata male… “Papino” la tiene sotto giuramento».
«Sta zitto tu» lo rimproverò Key «E complimenti per aver scelto la saga della Rowling per far venire strane idee al dittatore intergalattico. Meriti un premio, davvero, portagli la trilogia di Hunger Games la prossima volta, così inventa qualche altro modo per ucciderci la prossima volta».
«Restiamo calmi» suggerì Natasha «Per ora la priorità è il Tesseract. Voi due tornate in laboratorio» disse ai due geni «Io e te ci beviamo una camomilla, mentre Thor e Steve, rimangono qui per il turno di guardia».
«Fammi il favore» sbottò Kaylynn del ormai del tutto incazzata «Non ce la faranno mai a rintracciare quel dannato cubo, ci stanno lavorando da settimane e non hanno ottenuto niente» urlò «Nessuno è in grado di farlo».
«Io potrei» rise Loki attirando l'attenzione di tutti i presenti.
«Sì» sbottò la ragazza sbattendo un pugno sulla vetrata della cella «Ma visto che non ci aiuterai, sei inutile. Come sempre del resto» disse perfidamente «Sei inutile come Gigante di Ghiaccio. Sei inutile come figlio di Odino. Sei inutile persino come stregone, perché se non lo avessi notato sei rinchiuso in una cella. Sei solo parole. Sei un incapace».
Il Dio perse il suo solito ghigno ma non si scompose «Quanta rabbia» ringhiò «Ti senti soddisfatta? Ti sei sfogata? Criticare me non ti solleverà dalle tue colpe e comunque…»
Il Dio dell'inganno vide il volto della giovane perdersi, non capì che cosa stesse succedendo, ma fu questione di un minuto.
Rogers e Barton la presero al volo e tutti si guardarono perplessi e spaventati.
Quando la ragazza si riprese meno di un minuto più tardi, sul suo volto c'era un sorriso soddisfatto.
«Ho le coordinate» disse trionfante.
«Che cosa?» chiese Bruce «Ma se non ha ancora deciso di collaborare».
«Ho avuto una visione» disse la ragazza iniziando ad incamminarsi lungo il corridoio «So esattamente dov'è» poi contattò il colonnello all'auricolare «Direttore, sì, faccia preparare l'Helicarrier».

«Qualcuno mi spiega gentilmente cos'è successo?» domandò Clint «Non era questo il piano».
«Stavate cercando di ingannarmi!?!» chiese Loki «Un'altra volta?».
«Kaylynn non si smentisce mai» sorrise Bruce «In un modo o nell'altro ottiene sempre ciò che vuole» poi si voltò verso il Dio del caos «Ti conviene collaborare subito la prossima volta, ti risparmierai parecchie ferite all'orgoglio».
«Non sono io il nemico» esclamò il prigioniero «Non so nemmeno perché sono ancora qui».
«Asgard non è sicura» intervenne Thor.
«Midgard invece si?» chiese ironico «Siete stati coinvolti nei drammi famigliari di quella psicopatica. Rischiate il vostro amato pianeta per dei capricci puerili».
«Hai ragione» rispose Banner «Ma sai… ci siamo abituati. L'ultima volta, i “capricci puerili” di qualcuno, hanno distrutto mezza New York con un esercito di Chitauri».

Loki non rispose mordendosi la lingua per non creare ulteriori tensioni, se ciò che aveva detto la ragazza fosse stato vero, avrebbero presto individuato il Tesseract e sarebbero comunque caduti nella trappola tesa da lui e Paige. Se invece la spedizione fosse fallita, la responsabilità sarebbe stata solo ed esclusivamente della giovane. In qualunque caso, era andato tutto meglio di quanto potesse sperare.

Mentre i più si allontanavano, Iron Man guardò con soddisfazione lo scienziato che si dirigeva nella stessa direzione presa da Kaylynn.
«Tu e Bruce avete passato troppo tempo insieme» sbuffò Natasha «Inizia a fare “dell'ironia alla Stark”, ho i brividi».
Tony guardò la Vedova Nera e sorrise fingendo si asciugarsi una lacrima «Lo so… crescono così in fretta».


Note:

  1. Love is a dangerous game to play – The Race – Love Lust Faith + Dreams – Thirty Seconds to Mars

  2. Depot: iniezione muscolare di una sostanza oleosa, che rilascia il principio attivo in maniera graduale.


 

Ciao a tutti ^_^

Sono un po' in ritardo sulla tabella di marcia, chiedo perdono **

 

Vediamo come i nostri amici si prepareranno allo scontro con il N.F. :)

 

Intanto, voglio rinnovare i ringraziamenti a fredfredina e NyxNyx, per aver inserito la storia fra le preferite. Inoltre, un grazie di cuore ad Akane92, CloudyCat95, Doc_, GjXD, jess chan, me_seroy e theonlyring per aver inserito la storia tra le seguite, spero di non avervi deluso con questo capitolo **

Un ulteriore grazie, ad _Again_, CloudyCat95, Akane92, Doc_, Kytalpha e GjXD, che hanno recensito in corso d'opera ^_^

 

Un bacione, spero a presto, Rain

  
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