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Autore: TurningSun    14/08/2014    6 recensioni
Peeta aveva visto tante bambine carine mettersi in fila per entrare a scuola. [...] Guardò meglio la bambina seduta poco avanti a lui: aveva un vestito rosso, come il nastro tra i suoi capelli.
Era davvero carina.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia prima storia sul fandom di Hunger Games ed è stata scritta di getto - quando l'ispirazione arriva, non si più lasciare!.

 
Dedicata a Ciara,
perché continua a sostenermi nelle mie storie.
Questa Everlark è per te!

Sing


Peeta aveva visto tante bambine carine mettersi in fila per entrare a scuola. 
Tutte avevano i capelli sistemati con nastri alla fine delle trecce o delle code; soltanto le bambine che avevano i capelli corti li tenevano liberi, ma pettinati. 
Tenere i capelli liberi al vento, al Distretto 12, significava ritrovarseli sporchi dalla fuliggine che proveniva dalla miniera e dai vestiti dei propri padri e fratelli. 
Ma c’era una bambina che aveva due trecce, chiuse all’estremità da un nastro di raso rosso fuoco: il fiocco risaltava sui suoi capelli neri.
Peeta si chiese come mai continuava a guardare fuori dalla finestra, che mostrava i boschi oltre la rete elettrica che delimitava il Distretto. Lui non c’era mai stato e non aveva nemmeno mai avuto il desiderio di farlo: sua madre gli aveva raccontato che lì c’erano creature brutte e cattive oltre che ai poveri scoiattoli che, un paio di volte alla settimana, riempivano i loro piatti.
Guardò meglio la bambina seduta poco avanti a lui: aveva un vestito rosso, come il nastro tra i suoi capelli.
Era davvero carina.
 
“Vedi quella bambina? Volevo sposare sua madre, ma lei era innamorata di un minatore.”
“Un minatore? Perché ha voluto un minatore se poteva avere te?”
“Perché quando lui canta…” Sospirò. “Anche gli uccelli si fermano ad ascoltarlo.”
 
Per fortuna suo padre non l’aveva sposata: sarebbero stati fratelli e… Non si possono dare i baci ai fratelli.
Quel pensiero lo rincuorò e si disse che avrebbe dovuto parlarle durante la merenda: magari, oltre che carina, era pure simpatica.
 
“Buongiorno bambini! Io sono la Signorina Millie e sono molto felice di conoscervi.”
Tutti i bambini la salutarono, chi un po’ controvoglia chi entusiasta. Peeta era uno dei bambini emozionati mentre, notò con dispiacere, che la bambina con le trecce faceva parte del gruppo già annoiato dalla scuola. 
Probabilmente preferiva andare per i boschi col padre.
“Dato che oggi dobbiamo conoscerci meglio faremo dei giochi. E come primo gioco canteremo!”
In quell’esatto momento, Peeta vide le spalle della bambina con il vestito rosso raddrizzarsi e il viso illuminarsi di speranza.
“Qualcuno conosce la Canzone della valle?”
Molti bambini si guardarono, scuotendo la testa e alzando le spalle.
Solo una mano si levò sopra le teste.
Quella della bambina mora.
“Come ti chiami, piccolina?”
“Katniss Everdeen, signora maestra.”
La maestra la fece sedere sullo sgabello, davanti a tutti. “Prego, fai sentire a tutti la canzone.” Sorrise dolcemente.
E così fece.
La bambina iniziò a cantare senza alcuno sforzo; la voce era sicura, dolce e serena e i suoi occhi  grigi brillavano di felicità.
 
Là in fondo al prato, all'ombra del pino
c'è un letto d'erba, un soffice cuscino
il capo tuo posa e chiudi gli occhi stanchi
quando li riaprirai, il sole avrai davanti.
Qui sei al sicuro, qui sei al calduccio,
qui le margherite ti proteggon da ogni cruccio,
qui sogna dolci sogni che il domani farà avverare
qui è il luogo in cui ti voglio amare.
 
Peeta la guardò rapito, fino a che, non notò qualcosa di strano.
Guardò fuori dalla finestra e vide due passerotti immobili su un ramo lì vicino: sembravano aspettare che Katniss smettesse di cantare prima di ricominciare a cinguettare tra loro.
 
“Perché quando lui canta… Anche gli uccelli si fermano ad ascoltarlo.”
 
Quando Katniss finì la canzone, nessuno si mosse. Nessuno parlò, nessuno applaudì. Nemmeno la maestra, che aveva gli occhi velati e un sorriso sulle labbra.
Peeta guardò la bambina sedersi al proprio posto e guardare il banco, improvvisamente imbarazzata. Solo quando la sua vicina le sorrise, tutti esplosero in un applauso.
Tutti tranne Peeta.
Lui si sentiva inesorabilmente spacciato.





Angolo Autore

Spero vi sia piaciuto almeno un pochino questo Missing Moment.
L'ho ripreso, paro paro, a quanto affermato da Peeta. Anche il fatto di essere spacciato

 

  
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