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Autore: overdosya    14/08/2014    2 recensioni
{KAISOO-traduzione}
Do Kyungsoo - studente modello, educato e fa sempre le cose nel modo giusto.
Kim Jongin - prepotente, rompipalle ed ignorante.
Entrambi sono vicini di banco e Do ormai si è abituato a frasi tipo "Ehy cos'hai scritto lì?","Prestami la roba","Ma stai ancora studiando?","Parlami che mi sto annoiando!"
Do era contento di ignorarlo ma come fai ad ignorare uno come quello??
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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RAGAZZE RIECCOMI VI SONO MANCATA? (ha-ha che battuta)
Vi devo mille scuse per essere stata assente per DUE INTERI GIORNI ma mamma ha deciso improvvisamente di fare gite assurde. Quindi sono riuscita solo ad entrare qualche volta su efp e ho finito di tradurre il sesto capitolo solo oggi. Dopo di lui ci sarà l'ultimo, dei  Bonus e la seconda parte che non sono sicura di poter tradurre. (L'autrice dice che è un NC-17 anche se io non ho trovato scene descritte filo per filo.) In ogni caso vi lascio con un altro bel capitolo spero che vi piaccia.  SCIAO.


SE LO VUOI VERAMENTE, PERCHE' NO?!

Vogliamo ricapitolare chi è Do Kyungsoo? E' un comune allievo-sgobbone che sta finendo gli ultimi anni di scuola. Per tutta la vita gli hanno insegnato che "lo studio è sopra tutti gli altri desideri da plebei". Quindi lui studiava come nessun altro. Faceva tutti i compiti, studiava la teoria. E come tutti gli altri si chiedeva "A che cavolo mi serve?", ma dopo questi minuti di debolezza tornava (o lo facevano tornare) ai libri e alle formule. Il suo programma non cambiava mai. Era abbastanza banale :

...mattina, scuola, casa, pranzo, compiti, corsi, altri corsi, sera, cena, sonno, mattina...

Questo ciclo continuava dal primo anno di scuola. Però qualcosa è cambiato. In seconda media.

Quando la prof è entrata in classe e dietro l'ha seguita l'essere più disordinato e convinto che ci potesse essere, di nome Kim Jongin.

Chi é lui? Tutto il contrario di Do e fa solo cose da plebei. Per essere precisi, da fastidio a tutti gli altri, partecipa alle risse, parla male, spesso è assente e vive come più gli piace. A Kim non è mai importato niente della scuola. Non ha mai studiato qualcosa o scritto qualcosa. Come l'abbiano preso a scuola è la domanda che preoccupa Kyungsoo dal primo giorno che si sono incontrati. E se Do si chiede "A che cavolo mi serve?" Jongin si risponde sempre "A una beata minchia!".

Però pensare che Jongin abbia cambiato qualcosa nella vita di Do dal primo giorno è sbagliato. Ha cominciato tutto in prima superiore. Prima si incontravano da qualche parte ma a nessuno dei due interessava l'altro. Però quando li hanno messi vicini, senza volerlo, hanno dovuto conoscersi. E proprio da quel momento li chiamano "coppietta inseparabile", anche se loro non ne sono tuttora al corrente.

Do é un ragazzo educato davanti agli occhi di tutti e se non contiamo lo studio, è abbastanza vivace. Dice parolacce(quando non c'è mamma), guarda porno(di nuovo quando non c'è mamma) e ama mangiare porcherie (sempre quando non c'è mamma).

Kim, anche se non é tanto educato o intelligente, non è cattivo. Ama tantissimo i cani, visita sua zia malata in ospedale e fa il cameriere d'estate.

Kyungsoo non ha mai bevuto o preso in mano una sigaretta.

Jongin invece fuma appena esce fuori da scuola e si vanta di aver bevuto più di una bottiglia di birra a Natale.

Non è difficile capire cosa provi Do quando Kim lo bacia. E Kyungsoo si rende conto di ciò che succede non quando Jongin lo prende per mano e lo accompagna a casa. E neanche quando davanti al portone Kim gli da un bacio sulla guancia dicendo "ci vediamo domani Kyungsoo-yah".

Questa sera Kyungsoo per la prima volta non fa i compiti perché una cosa si intromette nella sua testa e si rifiuta di far amicizia con le formule.
Questa cosa  rimane lì quando mangia e quando si lava. Quando Do si mette sul letto, la cosa fa capire che non lo lascerà dormire stanotte.

La cosa è la consapevolezza che Do Kyungsoo si è innamorato di Kim Jongin!

Forse proprio per questo Do non si rende subito conto che di mattina presto lo prendono per mano e lo trascinano via quando è già davanti a scuola.

- Ricordi quello che mi hai promesso? - gli dicono appena i due sono dall'altra parte della strada.

- ...Cosa? Chi? Dove? Quale promessa? - borbotta Do, senza paura di chi potesse essere.

- Non pensavo che avresti fatto finta di non conoscermi - ghigna l'altro e tira Do per il naso.

- Jongin?

- No, la tua immaginazione con la pelle abbronzata e un culo perfetto. Chi altro potrebbe essere? Andiamo.

- Perché mi hai portato via da scuola se tanto ci dobbiamo andare? - chiede Do che è pronto a lamentarsi anche da mezzo addormentato.

- Ma noi non dobbiamo andarci. Andiamo al cinema, ricordi?

- Quale cinema? Dove? Perché? E la scuola? - Kyungsoo comincia a svegliarsi e nota che le sue mani non sono nelle tasche. - Cosa vuoi da me?

Insieme al caldo delle mani di Kim arrivano i ricordi. E il cervello continua a ripetere "Cosa faccio ora?"

- Semmai cosa vuoi tu da me? La scorsa volta ti lamentavi perché non ti ho preso con me e ora dici di no - sbuffa Jongin senza lasciare la mano di Soo.

- Ma...ma la scuola? - secondo le leggi della logica e dell'anatomia, Kyungsoo dovrebbe arrossire quando è così vicino a Kim. Invece sta diventando blu e potrebbe spaventare chiunque.

- Me ne frego della scuola, andiamo che sto congelando - Jongin si ferma un attimo per guardare Do - e tu sembri un morto adesso.

"Fosse per il freddo" - pensa Do quando l'altro si avvicina di ancora un passo.

- E io me ne frego se stai congelando o meno! - eppure la mamma gli ha insegnato che mentire non va bene. -  Per colpa tua tra un po' smetterò di andare a scuola. Quindi andiamo subito...

- Oggi abbiamo tre lezioni di ginnastica...

- ... al cinema? E va bene se non mi lasci scelta - dice Do facendo una faccia più triste possibile.

- Aaaah ora va così. Hay, campione, non hai paura che il prof si metta a piangere senza di te?

- Senti qua, se non chiudi la bocca da solo lo faccio io.

- Fallo, Kyungsoo-yah - sussurra Kim e chiudendo gli occhi si avvicina alla faccia di Do.

- Vuoi troppe cose - dopo di che Soo tirò in faccia all'altro un po' di neve. - Qual'è la parola che ti piace tanto? "Evidenze"? Soffocaci dentro.

Dopo essersi pulito la faccia, Kim non vuole perdere e infila un ghiacciolo nella giacca di Do.

- CORRI IMBECILLE.

E Jongin non vuole rischiare.

***

- E io che pensavo fosse cambiato qualcosa. - borbotta Kim mentre porta Kyungsoo per mano alla fermata.

LO STUDIO FA VENIRE IL TUMORE AL CERVELLO.

- Non ho mai capito perché ami tanto studiare - dice Jongin mentre guarda Kyungsoo che disegna qualcosa sul finestrino.

- Non c'è nessun amore. Io studio e basta - ringhia Do e disegna un cuore.

- E basta? Tutti gli anni prendi solo dieci in pagella e basta? - Jongin cancella la parte inferiore del cuore e così rimane una specie di "culo", il che si capisce dalla scritta sotto. - Anche in ginnastica. Ti metti in ginocchio davanti al prof?

- Non faccio niente - Do cancella il "culo" - Solo che gli altri prof lo convincono ad alzarmi i voti. E togli le mani!

- Facile la vita, Kyungsoo-yah - ghigna Kim e cancella tutti i disegnini sul finestrino. - Che ha che non va il mio "culo"? Se capisci ciò che intendo. - qui Kim fa la faccia da Mr Bean.

- Prova a studiare, vedrai che è utile. - Do tira uno schiaffetto a Kim. - Non ne sono sicuro ma provar non nuoce.

- Invece no, io ci tengo alla mia salute. E anche tu dovresti farlo.

- Cosa? Che c'entra lo studio con la salute?

- Lo studio fa venire il cancro al cervello. - afferma Jongin con l'indice alzato.

- Mi sembra che tu l'abbia da quando sei nato. Cosa stai dicendo?

Kim cerca qualcosa nelle tasche e poi tira fuori un pacchetto di sigarette. 

- Sai cosa sono? - chiede scuotendo il pacchetto davanti al naso di Do.

- Sei tu l'idiota, non io - Do prende le sigarette e guarda male l'altro. - Fumi?

- Si ma non stiamo parlando di questo. Vedi la scritta?

- "Il fumo uccide"

- Ora metti al posto di "il fumo" "lo studio". Io da quando sono piccolo penso che lo studio sia il male.

- Sei serio?

- Assolutamente. Ci sono tante frasi intelligenti. Tipo "Lo studio causa una morte lenta e dolorosa" oppure "Lo studio può diventare un abitudine. Non cominciate."

- Io penso che il fumo danneggi davvero. Il tuo cervello per esempio non funziona più.

- E' colpa dello studio.

- Tu non studi, idiota.

- Allora è colpa tua!

- Ora mi hai rotto - ringhia Do e apre la finestra per poi buttare fuori il pacchetto.

- Cosa fai? - urla Jongin spostando lo sguardo dal pacchetto volato via su Do, che ha già chiuso il finestrino e si sta pulendo le mani.

- Ti sto salvando la vita. Stai talmente male che non capisci ciò che succede. Povero piccolo - risponde Kyungsoo accarezzandogli la guancia.

- Mi è costata un casino di soldi. L'avevo appena cominciata. - piagnucola Kim.

- Basterebbe non fumare. Deciso, da oggi smetti - afferma Kyungsoo.

- Ma...

- Non discutere! A differenza dello studio, il fumo danneggia la salute.

- E...

- Vuoi rimanere impotente? Suicidarti? - Do ormai urla per tutto l'autobus, facendo girare una vecchietta che chissà dove va di sabato mattina.

A quanto pare le parole di Kyungsoo funzionano. Soprattutto "impotente" (e Do ne è sicuro) dato che Kim spalanca gli occhi e scuote la testa.

- Quindi "impotente" la sappiamo e tutto il resto no? - nel frattempo Do cerca altra roba nelle tasche del vicino.

- So le cose più importanti. Cosa altro mi serve? - risponde Jongin con una domanda alla domanda, salutando l'accendino per sempre.

- Vero, che stupido. L'importante è sapere che l'amichetto è sempre pronto. Tutto il resto è una cazzata.

- Appunto. Che bello sapere che ti sto insegnando qualcosa - cerca di sorridere Kim che per colpa della perdita delle sigarette e dell'accendino non nota il sarcasmo nella voce di Do.

- Ok, se non la smetti di fumare di faccio diventare eunuco, capito? - minaccia Do con il pugno.

- Non so cosa sia l'eunuco ma suppongo sia collegato con le mie palle.

- Incredibile, come hai fatto a capirlo?

- E' che non puoi vivere un giorno senza ricordarle. Sei così poco originale - ride Kim alzandosi e portandosi dietro il suo vicino.

- Kim Jongin...

- Oh, la nostra fermata. Andiamo, Kyungsoo-yah - fermando la rabbia dell'altro, dice Jongin e, ovviamente tenendo per mano Soo, lo porta verso il cinema.

E mentre Do seguiva Jongin pensava "Perché non lascio stare sta scimmia che fuma?" e "Perché non lascio stare nemmeno le sue palle?". Alla fine riesce a rispondersi.

Uno - lui ringrazia l'inverno che giustifica il rosso delle guance. E' che non gli piacerebbe baciare (baciare sul serio) e sentire puzza di sigarette.

Due - non si rende conto se parla delle palle di Jongin. E la cosa è triste, secondo lui.

INTELLIGENTE - NON VUOL DIRE PERFETTO.

- Sai che paghi tu?

- Cosa?

- Jongin, porca troia!

- Ok ok, cucciolo, stai calmo. Facciamo così, io pago i biglietti, tu da mangiare. Io mangio tutto quindi compra quello che vuoi. - e se ne va.

"Mi ha chiamato "cucciolo"?"

"Mi ha detto di stare calmo?"

Do è talmente scioccato che si dimentica di chiedere che film guarderanno. Se ne sta fermo a fissare il vicino che parla con la cassiera finché gli occhi non si stancano e non si sveglia.

- E comunque lui dovrebbe pagare per me.

Quando Kyungsoo si avvicina alla cassa, decide fermamente di prendere dei nachos e una cocacola (una perché Jongin non se la merita).

- Ehm...scusate...mi scusi...vorrei... - comincia a borbottare Do guardando il cassiere stufato ed annoiato dalla vita.

- Yah, bimbetto, c'é la fila! Spostati! - urla un tizio muscoloso di vent'anni circa, apparso dal nulla.

- Non vede che c'è la fila? Vada in fondo oppure ad un'altra cassa, - con una voce tanto annoiata quanto lo sembra la faccia dice il cassiere.

- Oh, scusate...non ho visto, scusate...non volevo...

- Ma checcazzo, vattene - il tizio lo spinge.

Do ansimando si avvia verso un'altra cassa stranamente vuota. Comincia a sudare e il cuore batte forte.

"Dov'è Jongin?" - il suo primo pensiero. Abbastanza stupido.

Dietro l'altra cassa sta una donna forte con una faccia cattiva.

- Che vuoi? - ringhia appena vede Do vicino alla cassa.

- Nachos e una cocacola per fav... - borbotta ancora Do, spaventato da tutto ciò che gli succede intorno.

- Che? Più forte!

- Per favore, un pacchetto di nachos...e una cocacola - Kyungsoo prova ad alzare la voce ma non ci riesce.

- Ma cosa borbotti!

- Vorrei...

- Più forte!

- Nachos...

- PIU' FORTE! APRI LA BOCCA QUANDO PARLI! - urla per tutto il cinema la cassiera, attirando l'attenzione delle persone.

Ora Kyungsoo sente che sta per avere un infarto. Il panico raggiunge livelli non immaginabili e viene voglia di scappare, andare a casa e dritto sotto le coperte.

- Allora? Hai comprato? - Jongin ha notato ciò che è successo perciò si avvicina e poggia la mano sulla schiena, accarezzandola. Quando Do gira la testa verso di lui, capisce che l'altro, nonostante sia stupido, ha capito qual'è il problema. - Non hai comprato niente?

Do non dice niente e senza rendersene conto stringe forte la mano di Kim attaccandosi a quest'ultimo. In questo momento, Jongin sente qualcosa di caldo nel petto e abbassando la tesa, chiede al piccolo vicino a lui:

- Cosa vuoi, Kyungsoo-yah?

- Nachos e la cocacola - dice sottovoce Do.

Jongin si avvicina alla cassa, tenendo vicino l'altro e continuando ad accarezzargli la schiena.

- Vorrei dei nachos e la cocacola, per favore - urla Kim.

- Ecco, ora si capisce, quello invece borbotta e borbotta... - le lamentele si sentono sempre di meno dato che la cassiera va a fare l'ordine.

- Respira, Kyungsoo-yah, sono qui - comincia a tranquilizzare Kim, tenendolo sempre vicino - Piccolo, non ti posso mai lasciare da solo. - ghigna soddisfatto.

Do invece arrossisce e vorrebbe offendersi ma le farfalle apparse dopo la parola "piccolo" non glielo lasciano fare.
Kyungsoo cerca di convincersi che è tutta colpa dello spavento.

- Cosa guardiamo? - dopo che Jongin ha pagato e ha preso il cibo, Kyungsoo da solo prende in una mano la cocacola mentre con l'altra trova la mano
del vicino.

- Penso che ti piacerà - risponde Kim, mentre dentro di lui salta e urla di gioia per colpa del gesto Kyungsoo. Si sente un'adolescente innamorata quando capisce che ha gli occhi lucidi. Ma non può piangere. Che penserà Kyungsoo quando vedrà come piange e si strozza?!

- Non ti ho chiesto questo. Ti ho chiesto che film guardiamo.

Do Kyungsoo può essere antipatico anche in questi momenti. E' la sua natura.

- E' una sorpresa - dice Kim facendo timbrare i biglietti più in fretta possibile e nascondendoli nelle tasche prima che Kyungsoo riesca a leggere il titolo. - Ah si, non hai chiesto una cocacola per me. Quindi berrò la tua. Capisci cosa intendo?

- Che berremo dalla stessa lattina?

- Ora si che sei intelligente, Kyungsoo-yah! E visto che berremo dalla stessa lattina, allora...?

- Ehm, mi passerai i tuoi microbi con la saliva?

- Parlavo dei baci indiretti, non dei microbi.

- Conosci la parola "indiretto"?

- MISERIA, KYUNGSOO!

Così questi due vanno nella sala, tenendosi per mano e litigando come una coppia di sposini, che si odiano ma si amano allo stesso tempo.

Cosa faceva prima Kim Jongin...

- Scusi, su cos'è il film "Amami e scopami"?

- Io credo che il titolo spieghi tutto... - la cassiera arrossisce mentre risponde.

- Ah già - Kim si ferma a pensare per un minuto e poi scuote la testa. - Meglio di no. Kyungsoo si offende facilmente. Penserà che l'ho portato lì di proposito. E invece "Estraneo tra gli etero, suo tra i gay"?

- Ehm - la cassiera arrossisce ancora di più - Senta, magari va a guardare Pororo?

- Naah è per bambini piccoli. Io voglio qualcosa per i grandi.

- C'è l'horror "Rasoi mortali".

- Mi piace il nome. - Jongin annuisce - Fa paura?

- Si, soprattutto se si fa la barba.

- Allora due biglietti per l'ultima fila. La fila per i baci - precisa Kim alzando le sopraciglia.

La ragazza, che ha ormai capito che Kyungsoo è un maschio e che i due cominceranno a baciarsi (forse non solo) nell'ultima fila, annuisce e dopo aver preso i soldi a Jongin gli da i biglietti.

- Buona visione.

- Oh si, sarà sicuramente buona. - ghigna Kim e va verso l'impaurito Kyungsoo.

La cassiera invece si gira verso la collega per chiedere se si possono calmare i tic e come accettare la crescita dei gay sul pianeta.

L'OSCURITA' UNISCE

- Dove cazzo mi hai portato? - senza nascondere la rabbia chiede Do al vicino graffiandogli i jeans.

Nel frattempo sullo schermo succedeva qualcosa tipo una guerra tra il bene e il male: un pazzo è fuggito dalla clinica e si è messo a vendere rasoi, andando di casa in casa per pubblicizzare la sua roba. Poi ha cominciato a tagliare tutti. E mangiare la roba nei loro frigoriferi. Tanto a quelle parti del corpo - ex padroni delle case - il cibo non serve più.

- "Rasoi mortali". Kyungsoo-yah, ti prego lasciami - Jongin si rende conto che dopo vedrà tanti segni sulla coscia.

- E perché stiamo così in fondo? - in questo momento il maniaco sullo schermo taglia la gola ad uno e la testa, seguendo strani leggi della fisica, cade per terra. Il sangue è talmente chiaro che Kyungsoo chiude gli occhi e sprofonda nella poltrona aspettando di sentirlo sulla pelle. Dopo un minuto circa quando dallo schermo non è uscito niente apre gli occhi e sente lamentele sopra l'orecchio.

- Kyungsoo-yah ti prego...lasciami - le unghie di Do ormai hanno tagliato i jeans e si stanno infilando nella coscia di Kim.

Kyungsoo lascia la presa e cerca di respirare.

- Se non mi dici subito perché stiamo proprio qui, farò con te ciò che fa quello nel film.

- Magari guardiamo semplicemente il film? - chiede Jongin con speranza, cercando di far passare il dolore.

- Uno.

- Cosa?

- Due.

- Kyungsoo?

- Due e mezzo...

- Ou, ecco - il conto non prevedeva niente di buono per Jongin.

- Porca miseria, quasi tre...

- Va bene, va bene! Volevo farti spaventare.

- E i posti...

- E i posti sono così in fondo per far sì che nessuno ci veda mentre tu ti stringi a me e io... - non lo lascia finire la mano di Do sulla bocca.

- Stai zitto! - ora Do arrossisce. - cerchiamo di guardare questa specie di film.

Anche se Jongin ha già baciato un paio di volte Kyungsoo (di solito sulla guancia) Do non può ancora prendere la cosa tranquillamente. E nemmeno parlarne. Potrebbe arrabbiarsi o allontanarsi dal vicino ma...ma come fai ad allontanarti quando una mano così calda scivola nella tua intrecciando le dita. Kyungsoo comincia a sciogliersi proprio come una femminuccia quando l'altro mette il braccio dietro la sua schiena.

Andava tutto bene finché il pazzo non è sbucato fuori dal cesso e non ha spaventato sia il padrone con i pantaloni abbassati che tutte le persone
nella sala, tranne Jongin. Do ha talmente tanta paura che abbraccia da solo Kim.

- Fa tanto paura, Kyungsoo-yah?

Do si limita ad annuire e a girare la faccia verso il petto di Jongin, rifiutandosi di guardare quella roba.

- Scusa, non pensavo ti avrebbe fatto così tanta paura.

- Dovrei abituarmi al fatto che tu non pensi. - e dovrebbe essere una cosa offensiva ma per Jongin in questo momento il vicino è talmente tenero che decide di non farci caso.

Anche se Kim, come un vero macho, abbraccia più forte Kyungsoo e lo accarezza, nella sua testa ha già preso medaglie d'oro per la scelta del film e ha pianto per colpa di un così raro Kyungsoo.

Le cose spaventose sono per ora finite, il maniaco è andato a riposarsi dopo il lungo lavoro (ossia è andato a mangiare nel bar "La grande mammina" dove ti fanno uno sconto se porti le orecchie delle tue vittime e dici una poesia sulle ginocchia della mammina) ma Do non ha intenzione di staccarsi.

E qui Jongin capisce che è ora di fare qualcosa.

Kim afferra leggermete Kyungsoo per il mento e tira la sua faccia in su. All'inizio l'altro non capisce cosa succede ma quando sente come Jongin lo bacia dolcemente crede di aver capito. Il calore lo scioglie talmente tanto che Kim deve stringerlo più forte per non farlo cadere.

Pensando che si può rendere tutto più comodo, Jongin tira Kyungsoo per mano e lo mette a sedere sulle sue ginocchia. Do, il cui cervello con le parole "Divertitevi, ragazzi!" ha fatto le valigie e lo ha salutato, capisce cosa vogliono da lui e ora, abbracciando il collo di Kim, lo bacia.

Quando l'ossigeno comincia a mancare e solo stare attaccati sembra un po' ridicolo, Jongin si allontana per osservare meglio la faccia
dell'altro, che in questo momento ansima e sembra la creatura più innocente e confusa al mondo. Ora lo sguardo di Jongin si ferma sulle labbra
semiaperte di Kyunsoo e nella testa suona "Al diavolo questa roba da ragazzini!". E Jongin cosa fa, secondo voi? Jongin la ascolta.

Rischiando grosso, lui avvicina la faccia di Kyungsoo e copre la bocca con la sua, questa volta usando la lingua. L'altro si ferma, senza muoversi mentre Jongin gli accarezza le cosce ed esplora la sua bocca. Quando le loro lingue si toccano Kyungsoo rabbrividisce e comincia ad ansimare ancora di più.

Jongin ha paura di star facendo tutto troppo in fretta perciò si allontana permettendosi alla fine di leccare il labbro inferiore.

- Se non vuoi, dimmelo, Kyunsoo-yah - sussurra il vicino sperando con tutta l'anima di poter continuare.

Do guarda Jongin negli occhi e non parla. Dopo un po' di tempo Kyungsoo si agita sulle ginocchia di Kim, facendo pentire a quest'ultimo di tutto ciò che ha fatto. Ma non aveva motivo di preoccuparsi dato che Kyungsoo si è solo seduto più comodo. Continuando a guardarlo negli occhi, Do non dice una parola. Ma ciò vuole dire soltanto che Soo sta cercando di trovare il coraggio. Il coraggio lo trova quando contorna con il dito le labbra del vicino.

- Io non sono capace a... - sussurra ansimando.

- Ti insegno io.

- Chi l'avrebbe mai detto che proprio tu me lo insengerai.

- Credimi, alla fine uscirai con un dieci - afferma il vicino e lascia un leggero bacio sulle labbra dell'altro, accarezzandolo dietro l'orecchio.

- Vedremo - ghigna Do e decide di coccolare le labbra di Jongin, cercando ora di usare la lingua.

Questo gesto è stato apprezzato e Jongin lascia fare a Kyungsoo ciò che vuole. All'inizio Do baciava attentamente e con cautela ma si vede che c'è sempre un momento che cambia tutto. Forse proprio dopo questo momento Kyungsoo perde tutta l'insicurezza e il loro bacio passa da dolcetimido ad uno veramente passionale.

Il film sta continuando e dall'ultima fila si sentono schioccare le labbra e sussurrare parole piccanti. Ma le poche persone preferiscono ascoltare quella specie di porno che guardare questa rara merda, per la quale hanno speso soldi.

PER UNA VOLTA SOLA NON SEI FRO...OK SEI FROCIO

- Lo sai che sei frocio, vero? - il primo a parlare è Jongin, che si è stufato del silenzio calato mentre sono alla fermata dell'autobus che non arriva.

- Senti chi parla - risponde Do, appoggiandosi totalmente su Jongin. - Pure il fatto che tu mi abbia chiesto di chiamarti Kai è da gay.

- Non è vero, Kai suona fico - si offende Kim, ma decide di tornare al discorso di prima. - Come mai accetti così bene di essere gay?

- Perché l'ho già capito prima. - con una faccia tranquilla risponde Kyungsoo.

- Ou, e com'è?

- Com'è cosa?

- Come hai fatto pace col pensiero di non essere più perfetto?

- Ma io non ho fatto pace - ghigna Do. - Pure adesso mi viene voglia di chiudermi nell'armadio. Oppure andare dalla mamma e chiedere se sono veramente un maschio.

- Ti sentiresti meglio se fossi una femmina?

- Forse. Fossi una femmina non mi farei tanti problemi per l'orientamento sessuale. E penso che non saresti con me se avessi le tette e il ciclo.

- Naaah, sarei stato con te lo stesso - dice Jongin convinto e abbraccia Soo. - Anche da femmina saresti stato antipatico e secchione. Anche se... sai penso che tu sei una femmina nel corpo di un maschio. Una ragazza con il ciclo in testa.

- Spetta, spetta. Ripeti. - Kyungsoo spinge via Jongin. - Prega che io abbia sentito male.

- Kyungsoo-yah, cos'hai? - Jongin non capisce.

- Cos'ho? Brutto pezzo di merda, che ciclo avrei io?

- Ma io intendo tutti i tuoi sbalzi d'umore. Si ti comporti proprio come una femmina. Devo girarmi il culo al contrario(?) per tirarti fuori un "grazie". Sono ancora fortunato, il mio culo è intero e tu sei mio.

Ora segue un silenzio inquetante e il rumore dell'autobus, che la coppietta stava aspettando. Ma al momento quel mettallo non interessava a nessuno.

- E perché sei ancora qui?

- Dove dovrei essere?

- Sul cazzo di qualcuno! - Do si gira facendo capire che non vuole continuare il discorso.

"Lo odio con tutto il cuore. Perché pensavo di essermi innamorato?" - Kyungsoo crede che fissare l'angolo dell'edificio davanti sia meglio che ascoltare il vicino.

- Kyungsoo! Non te la prendere dai!

Non segue nessuna risposta.

- Kyungsoo-yah, vieni qui, hai freddo - Jongin fa un passo verso Soo ma l'altro si allontana.

- Kyunsoo-o-o-o!

Silenzio.

- Ma tu non sei femmina. Sei l'uomo più uomo che io conosca!

Di nuovo il silenzio. Però seguono dei passi verso Jongin il che vuol dire che Do è interessato a ciò che gli vogliono dire.

- Sul serio! Quale femmina dice così tante parolacce? E quale ragazza si permetterebbe di comportarsi con me in questo modo?

Do si gira verso il vicino e lo guarda aspettando che quello finisca. E vede che il vicino sta pensando come continuare dato che fa una pausa.

- Sai, Kyungsoo, per tutto questo tempo avrei potuto insultarti tante volte. Ma non l'ho fatto. E non so perché.

Ancora una pausa. Poi:

- Forse perché sei tu, Kyungsoo. E tu mi piaci davvero tanto. Fossi anche un trans con tre tette, sarei lo stesso vicino a te.

Jongin non si immaginava tutto così. Pensava che dopo queste parole Kyungsoo si sarebbe lanciato verso di lui con le grida "Ti amo, Jongin-ah~ sono tuo~ prendimi appena arriviamo a casa!"

Jongin ormai sta aspettando degli insulti o qualche schiaffo.

Invece Kyungsoo la prende bene.
Non conosceva questo lato romantico del vicino e tutta l'intelligenza sul volto fugge via(l'intelligenza in generale dato che pensa che ciò che ha detto l'altro sia romantico) per poi chiedere:

- E le tre tette non ti avrebbero messo a disagio?

Jongin tira un sospiro di sollievo, sorridendo si avvicina a Kyungsoo, prende il suo volto tra le mani, lo bacia e poi lo abbraccia.

- No, Kyungsoo-yah. Solo che non sarei più degno di stare con te. Dovrei farmi crescere un'altra mano per toccare le tue tette.

Forse tutti sanno che, quando uno è innamorato, ama tutto dell'altro. Anche gli starnuti in faccia o se è brutto appena sveglio oppure le battute idiote.

Quindi Kyungsoo, sconfitto dall'amore, ormai ride con le lacrime appoggiando la fronte sul petto di Jongin.

Dopo essersi calmato, come se niente fosse, mette le mani nelle tasche dell'altro e fa vedere al mondo il suo sorriso.

Kim è troppo felice per trattenersi quindi bacia di nuovo quel sorriso, che Do non riesce a nascondere.

- Ti insulto veramente così spesso? - chiede Kyungsoo, rilassato tra le braccia del vicino.

- Si. Ma io sopporterò tutto - risponde Jongin che farebbe di tutto affinché non finisca questo momento.

- Bravo. Perché io non ho intenzione di smettere.

- Lo sapevo.

- Wow, io faccio veramente un buon effetto su di te. - dice Kyungsoo e lascia velocemente un bacio sul mento dell'altro per non farlo offendere.

- Vabbè, lasciamo perdere l'autobus. Prendiamo un tram.

- E dove andiamo?

- Verso il tram.

- No, intendo dove andiamo?

- Ehm...a prendere il tram.

- ...merda.

E ora loro ora vanno sul tram verso chiccazzolosa e sono felici (entrambi) di aver saltato la scuola e di avere tutta la giornata davanti.
   
 
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