Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: yellowloid    15/08/2014    3 recensioni
{ long | AU | fantasy | multi!pair, spiego meglio dentro lol | qualche parolaccia, lalala }
{ rating verde, ma potrebbe alzarsi }
Fudou pensa di aver perso tutti i suoi amici, eppure...
∞ dal testo::
- … Che palle, va bene. Ci sarò, se tanto ci tenete! - schioccò nervosamente la lingua, allontanandosi dai due fratelli che lo ringraziarono e si dileguarono. La campanella che segnava l’inizio delle lezioni pomeridiane gli provocò un forte mal di testa, così decise di saltare le lezioni. Come sempre, no?
∞~∞
- Fantastico! - esclamò entusiasta Haruna, gli occhi sempre più lucenti. - E noi possiamo vederlo? E’ come un trucco di magia, no, Gouenji-kun? - l’entusiasmo della ragazza era tale che il biondo non poté fare a meno di proporle qualcosa a riguardo.
∞~∞
- Come al solito, ti comporti sempre da perfetto idiota. - disse Yuuto, ottenendo come risposta un sonoro schiocco di lingua da parte di Fudou.
∞~∞
Ci si vede dentro, chu!
Kis. ♡
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Caleb/Akio, Celia/Haruna, Jude/Yuuto, Shuu, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
 
Chapter one. - It’s just a dream… Or not?
 
Yuuka posò i pugni stretti al pavimento della sua camera mentre pronunciava una lenta cantilena che suonava come una vecchia formula magica.
Non capiva cosa stesse accadendo esattamente, l’unica cosa della quale Fudou Akio era conscio era la sgradevole sensazione di caldo che pervadeva il suo corpo. Tanto caldo, troppo, e all’improvviso il ragazzo lo percepì così fortemente che sentì il bisogno di divincolarsi, di muoversi in qualsiasi modo pur di non star fermo.
E se da una parte la foga con cui cercava di muoversi era la sua costante preoccupazione, dall’altra sentiva come se tutti i problemi contro i quali combatteva quotidianamente fossero spariti nel nulla. Quell’improvvisa liberazione da tutti quei pesi, però… Era quasi inquietante, sì. Sentiva il bisogno di urlare, di capire quel che stava accadendo, perché quella situazione di… Trance?, in cui si era improvvisamente trovato non gli piaceva affatto.
 
- Non è questo il punto! Il fatto è che quel Gouenji mi sta sulle palle. E mi dà fastidio che uno come te vada in giro con un tizio così poco raccomandabile! -
- Ora smettila, Fudou. Per una volta ho deciso di dare ascolto solo alla mia opinione. -
 
La sensazione di amarezza che provò Akio nel ricordare improvvisamente quel litigio con Kidou fu qualcosa di indescrivibile, come se in quel momento riuscisse a pensare solo a quel preciso istante in cui aveva rivelato per la prima volta una parte del suo odio per Gouenji. In quel momento, ancora in stato di trance, un dubbio si insinuò tra i suoi pensieri: dove erano finiti Yuuto e Haruna?
 
- Apri gli occhi, ora. -
 
Una voce sconosciuta fece balzare a sedere sul letto il povero Akio, svegliatosi - a quanto pare - da qualcosa che lui stesso non sapeva se definire sogno, incubo o semplicemente risveglio post-sbronza. La cosa esilarante era che la sera prima non aveva bevuto - anzi, aveva passato la serata davanti alla Play Station con la sola compagnia di una pizza all’olio piccante.
Si alzò dal letto, ancora un po’ intontito, e in mezz’ora era già pronto per uscire di casa. Peccato fosse già in ritardo e avesse perso l’autobus, così dovette fare una corsa di chissà quanti chilometri per arrivare al suo liceo in un orario quantomeno decente. Si fa per dire. Il professore della prima ora non lo fece entrare in classe a causa del ritardo, così si ritrovò sul terrazzo prima ancora che suonasse l’inizio della seconda ora di lezione.
- Mi alzo intontito, faccio una maratona per non essere sospeso per i continui ritardi e quello stronzo del professore non mi fa neanche entrare in classe. Allora dimmelo che vuoi che salti le lezioni, così magari non ci vengo neanche più in questo cazzo di liceo - borbottò tra sé e sé mentre seduto sul pavimento freddo della terrazza ammirava il panorama- no, okay, qua intorno ci sono solo grattacieli, altro che panorama.
Mentre borbottava qualche insulto rivolto ai professori, ai suoi genitori che l’avevano mandato a vivere da solo e automaticamente non aveva nessuno che lo svegliasse la mattina, la sua mente tornò a concentrarsi sullo strano sogno - o incubo? - della notte passata. Non riusciva proprio a capire che significato avesse. Non che Fudou fosse una persona che cercava particolari significati in quel che gli accadeva, ma quel sogno l’aveva sconvolto e sentire quella sensazione di calore opprimente sul suo corpo lo disturbava parecchio.
Di quel sogno ricordava solo la parte di trance che aveva segnato il finale prima che il ragazzo si svegliasse e se da un lato era felice di non ricordare altro - chissà quale altra diavoleria ho sognato prima… -, dall’altro era terribilmente curioso e il non ricordare lo faceva impazzire.
Senza che se ne rendesse conto era suonata la campanella, il che segnava l’inizio dell’intervallo di metà mattinata. Deciso a rientrare per comprare qualcosa ai distributori automatici al terzo piano dell’edificio si avvicinò alla porta che dava sulle scale per scendere, ma appena arrivato sotto la tettoia dalla piccola finestrella della porta intravide due ragazzi che era certo di conoscere, eccome se li conosceva, che salivano mano nella mano le scale, avvicinandosi pericolosamente al punto in cui stava lui.
Si allontanò dalla porta, camminando velocemente verso lo stanzino delle scope dei bidelli.
E’ chiuso?!
Strinse il pomello della porta, strattonandolo avanti e indietro, su e giù, fino a quando si aprì e Akio si buttò - letteralmente - dentro l’angusto stanzino e si chiuse dentro. Tempismo perfetto, dato che immediatamente la porta che dava sul terrazzo si aprì di pochi centimetri, rivelando come previsto Gouenji e Kidou. Cosa diavolo erano venuti a fare lassù? Quel perfettino del rasta rispettava sempre il regolamento, che imponeva chiaramente agli studenti di non salire in terrazzo, riservato ai professori.
Certo, io invece sono hipster e ci salgo lo stesso perché non me ne frega un bel niente del regolamento. (*1)
La porta socchiusa dello stanzino regalava una visuale perfetta a Fudou, intento a spiare i due ragazzi appena saliti in terrazzo. Si chiusero la porta alle spalle, affiancandosi al muro l’uno di fronte all’altro, Kidou schiacciato alla parete e Gouenji a guardarlo intensamente negli occhi, come se quelle iridi rosse potessero sfuggirgli da un momento all’altro. Fudou li osservava accarezzarsi il volto a vicenda, quando improvvisamente le loro labbra si sfiorarono in un primo semplice bacio.
Poi arrivò il secondo, e il terzo, e Kidou sorrise sulle labbra dell’altro.  Akio pensò di essere stato scoperto mentre li spiava, così distolse lo sguardo e si nascose meglio nello stanzino, tra scope, palette e secchi umidi, attento a non fare rumore. Solo dopo qualche minuto, quando sentì chiaramente i due ragazzi mugolare di piacere, capì che stavano limonando. Un sorriso nervoso riempì il suo volto, quando l’esasperazione lo accolse tra le sue braccia.
Oddio che schifo, portatemi via da qui, cosa cazzo sto facendo, voglio morire-
Realizzò in un secondo momento che Kidou probabilmente non l’aveva notato, anzi, era troppo impegnato a succhiarsi l’anima col suo ragazzo. Il sorriso del rasta era un semplice sorriso di piacere, non fisico, ma psicologico: stare con Gouenji lo rendeva felice e per quanto provasse a negarlo, Fudou nel profondo sentiva strane fitte di gelosia ogni volta che li vedeva assieme. E, diciamocelo, vederli sbaciucchiarsi in quel modo era l’ultima cosa che avrebbe voluto vedere in quella giornata iniziata male e proseguita anche peggio.
Non pensava che un tipo serio come il suo amico-nemico si lasciasse baciare tanto facilmente, ma soprattutto non pensava che si lasciasse sottomettere tanto facilmente. Vederlo schiacciato contro quella parete gli aveva fatto capire quanto Kidou si fidasse realmente del suo ragazzo e di quanto Akio sapesse davvero poco del rasta. Sentiva di dover rimediare, magari in futuro avrebbe dovuto passare effettivamente più tempo assieme a lui. Certo, sempre se non passeranno i prossimi mesi a limonare in quel modo!
Kidou si fidava di Gouenji, perché il biondo lo rendeva evidentemente felice. E Fudou lo sapeva perfettamente, l’aveva appena realizzato, ma non voleva ammetterlo. Non ci riusciva, sapeva di essere un egoista e ne andava fiero.
Quando finalmente la campana suonò per la seconda volta, segnando la fine dell’intervallo, il ragazzo col ciuffo castano tirò un sospiro di sollievo nel vedere i due ragazzi rientrare nell’edificio mano nella mano. Sentì i loro passi sulle scale e aspettò una ventina di secondi prima di essere completamente circondato dal silenzio. Finalmente era di nuovo solo e poteva uscire da quello stanzino buio e puzzolente.
Si degnò di entrare in classe per seguire l’ora di inglese solo dopo essere stato in bagno a rinfrescarsi per almeno dieci minuti dal suono della campana. In qualche modo la visione di quei due che limonavano l’aveva leggermente turbato, e quello stress sommato a quello dell’incubo della notte passata l’aveva davvero stancato. L’unica cosa che desiderava ardentemente era tornare a casa; peccato che le lezioni finissero alle cinque del pomeriggio.
Come al solito all’ora di pranzo salì di nuovo in terrazzo, come al solito Haruna lo rimproverò per essere salito e come al solito, una volta terminate le lezioni, lui, la Otonashi, suo fratello e Gouenji uscirono assieme dall’edificio. Mentre smanettava al cellulare sulla via di casa, Fudou non prestava troppa attenzione ai suoi compagni che chiacchieravano del più e del meno, troppo preso dai social network sul suo smartphone e dai pensieri su Kidou e Gouenji che si baciavano. Che. Impressione.
All’improvviso Fudou sentì le voci di Shuuya e Haruna che parlavano della sorella del biondo, di incantesimi e di universi alternativi. Lasciò andare il cellulare nella tasca dei pantaloni e si unì al discorso.
- Tua sorella è una strega, Gouenji-kun? - chiese con inaspettato interesse, per poi aggrottare le sopracciglia vedendo il biondo annuire in risposta alla sua domanda.
- Davvero? - chiese eccitata Haruna mentre il fratello sorrideva nel vederla così interessata e le spiegava che sì, persino lui poteva darle conferma.
- Volete vedere qualche incantesimo? -. Haruna annuì entusiasta, prendendo a braccetto suo fratello e Fudou. Fu così che il gruppo di ragazzi si recò a casa Gouenji per assistere a qualcosa che avrebbe cambiato loro la vita.
La camera di Yuuka Gouenji era piccola e in penombra. Piuttosto inquietante, ma a Fudou non interessava troppo l’arredamento. (**)
Aveva una strana sensazione e non riusciva a capire da dove derivasse. Questo lo irritava parecchio e, se non fosse stato per il fatto che ormai era già dentro e avrebbe dispiaciuto Yuuka, probabilmente se ne sarebbe tornato a casa. Non gli piaceva  l’idea di stare in territorio nemico - in fondo, si trattava pur sempre della villa di Shuuya! -, così come non gli piaceva il fatto che stesse per assistere ad un incantesimo. Non che ci credesse troppo, in fondo era sempre stato piuttosto scettico riguardo quel tipo di cose e se faceva finta di crederci era solo e unicamente per spaventare quella fifona della Otonashi. Haruna, ti vi bi. (*2)
In più, il pensiero ricorrente dell’incubo avuto quella notte lo spaventava, lo infastidiva perché sentiva che quel sogno era qualcosa di importante, ma non riusciva proprio a ricordarne i particolari.
Si sedette sul pavimento affiancato da Haruna e Kidou; quest’ultimo teneva per mano il suo ragazzo, ma ben presto dovette tendere una mano anche ad Akio, che a sua volta la strinse ad Haruna.
In quel momento Fudou sentì che c’era qualcosa che non andava. Un brivido improvviso gli percorse la schiena. Ripensò automaticamente ai due ragazzi che limonavano. Che impressione, oh ma Gahd. (*3)
- Bene! - iniziò Yuuka: - Effettivamente non so se questo incantesimo funzionerà, ma con voi, ragazzi, ho deciso di provare il trasporto in un universo parallelo! - Un altro brivido infastidì Akio, leggermente agitato.
- Prendetevi per mano e pronunciate mentalmente il vostro nome e quello di coloro che volete portare con voi. -
Un altro brivido, Fudou non nascose un leggero tic all’occhio. Che cavolo gli stava prendendo?
- Ah! - Haruna interruppe l’inizio del rituale: - P-Posso usare il bagno? - Yuuka acconsentì mentre Shuuya diceva alla Otonashi dove si trovava il wc. Proprio mentre la giovane si alzava dal pavimento, raggiungendo la porta della stanza di Yuuka e aprendola lentamente, Fudou sentì l’ennesimo brivido percorrergli non solo la schiena, ma anche tutto il resto del corpo e d’impulso scattò in piedi seguendo l’amica.
- La accompagno in bagno! - esclamò con il solito tono spavaldo, mentre le espressioni facciali dei Gouenji e di Kidou variavano da interrogative a perplesse. E solo quando Akio si voltò verso Haruna e notò il rossore sulle sue guance capì che, effettivamente, aveva appena fatto una figura di merda.
Oh, beh.
Si tirò una manata sulla fronte in un enorme, imbarazzato e stupidissimo facepalm e si avviò nel corridoio con la Otonashi, accostando alle proprie spalle la porta della stanza. Il suo nervosismo raggiunse il livello massimo quando da là dentro sentì la voce acuta di Yuuka esclamare entusiasta: - Bene, noi intanto possiamo cominciare! -. Affrettò il passo chiedendosi intanto per quale assurdo motivo stesse accompagnando al bagno una ragazza.
“Ultima porta alla fine del corridoio”.
Tra ragazzi di certo non ci si accompagnava a vicenda a pisciare, allora perché  diavolo si era offerto di accompagnare la sua migliore amica? Ma poi, chi gliel’aveva chiesto? Fudou Akio, imperatore delle improbabili figuracce più assurde del secolo.
Il bagno di casa Gouenji era interamente piastrellato di un triste grigio lucido, intervallato a tratti da particolari color blu oceano. Un gentile odore di cloro profumava la stanza, segno che la colf aveva lavato gli igienici da poche ore e nessuno ancora li aveva riutilizzati. Il wc si trovava all’interno di uno stanzino a parte, per cui quello in cui si trovava Fudou era solo un anti-bagno. Mentre Haruna faceva quel che doveva fare nello stanzino, il ragazzo la aspettava davanti allo specchio posto al di sopra dell’enorme lavandino di marmo. Sentiva più o meno distintamente la voce della più piccola dei Gouenji dare istruzioni al fratello e a Kidou su come esaudire l’incantesimo, e in qualche modo si sentiva nervoso e infastidito da quel che stava accadendo.
Il rumore dello sciacquone lo distolse dai suoi pensieri, distraendolo per un solo attimo dalle voci provenienti dalla camera della Gouenji, ma quando sentì le parole “prendetevi per mano pronunciando mentalmente il vostro nome e quello di colore che volete con voi” gli occhi gli si spalancarono, come fosse sorpreso da qualcosa, mentre sentiva il proprio corpo muoversi automaticamente in uno scatto veloce. In un momento, mentre Haruna apriva la porta e usciva dallo stanzino del bagno, la afferrò per il polso e la ricondusse all’interno chiudendo la porta senza degnarsi nemmeno di accendere la luce.
- F-Fudou-kun? Cosa stai facendo…? - chiese la ragazza dai capelli blu, leggermente basita.
- Senti - pronunciò serio il ragazzo, tenendola per il braccio: - E’ tutto il giorno che ho uno strano presentimento e non so, forse mi prenderai per un pazzo squinternato pronto ad ucciderti da un momento all’altro, ma penso che siamo tutti in pericolo -.
Haruna non nascose un’espressione di pura perplessità, così come non riuscì a celare un lieve imbarazzo dettato dal fatto che lo stanzino del bagno era incredibilmente piccolo e in due ci erano entrati a malapena. Il suo viso si trovava a pochi centimetri dal petto di Fudou e, come se non bastasse, sentiva il respiro affannato dell’amico sul proprio capo.
- … Hai paura? - chiese, leggermente imbarazzata. Akio strabuzzò gli occhi e ghignò, distraendosi per un solo momento.
- Io no, mi dà solo fastidio non capire perché mi sento nervoso! E tu, ora, hai paura? - chiese con malizia, come se sapesse già la risposta della propria amica.
- N-No! Certo che no! Hai solo un presentimento, no? Mica credo in certe cose! -.
E prima che Fudou potesse ribattere, le urla di Yuuka Gouenji che richiamava Shuuya e Yuuto squarciarono l’aria della villa, seguite dallo strillo di Haruna nel vedere che sia lei che Fudou si stavano dissolvendo nel nulla.
Fu in quel momento che il ragazzo col ciuffo castano ricordò il proprio incubo, conscio che lo stava vivendo nel presente e lui, la Otonashi, Kidou e Gouenji stavano sparendo senza lasciare una minima traccia.
 
 
 
 


 
(*1, 2, 3) Dato che mi piace troppo la caratterizzazione che sto dando a Fudou, userò molto spesso termini del genere, danno un’aria da ragazzo molto internet, molto social, molto network. Troppe canne Fudou ha un’aria molto cool & spicy e, BASTA DROGA, come scritto nel capitolo, secondo me ama girovagare sui social network. Headcanon Per cui, aspettatevi termini del genere anche nei prossimi capitoli ew, perché fanno molto me (?) e Fudou in questa fiction mi somiglia. (?)
 
(**) Avevo descritto l’arredamento della stanza di Yuuka, più o meno, già dal prologo, ma dal p.o.v di Haruna. E dato che secondo me a Fudou non frega un’emerita cippa dell’arredamento, dal suo p.o.v non ci ho dato troppa importanza. Lol. :”D
 
 
- Mari’s corner ew -
Buon Ferragosto! <3
Uau, era da tantissimo che non aggiornavo questa fiction, e il capitolo che vi ho accennato nella one-shot sulla RikaTouko era proprio questo, in fase di stesura da un po’ di tempo. Poi vbb ho avuto ospiti e non ho potuto scrivere, poi oggi l’ho finalmente finito, aw. E quindi niente, ecco il capitolo, non uccidetemi perché OMMAGGAHD IL PROLOGO ERA TUTTO UN SOGNO!!!11!!!one
Sono felice di averlo reso in questo modo, mi piace quest’idea e ho cercato di rendere questo capitolo piuttosto diverso dal prologo, perché di certo un sogno non può essere uguale alla realtà, e ho anche deciso di arricchirlo di nuovi particolari, tipo i GouenKido che pomiciano allegramente sul tetto e quel poveraccio che deve subirsi tutta la scena perché, oh sì Fudou, sei sfigato quanto me. (per fortuna non ho mai assistito a nessuna pomiciata) (ma il livello di sfiga è simile beibe) (cosa sto dicendo omg)
Quindi in teoria la fiction inizia seriamente dal prossimo capitolo, col prologo e questo ho soltanto introdotto i pg e alcuni fatti rilevanti (?) La voce che sveglia Fudou dopo il sogno all’inizio di questo capitolo è importante, non dimenticatevela ew-
Io vi saluto, ringrazio chi ha letto/recensito il prologo e chi ha letto e/o recensirà questo primo capitolo, inoltre ringrazio chi ha aggiunto a qualche lista la fiction.
Chu!
- Mari.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: yellowloid