You've Defeated Me
Il
cielo era la cosa più bella. Quel cielo pieno di stelle. Pegaso, Orione e
Cassiopea la guardavano dall'alto, le sorridevano e si congratulavano.
Hai
fatto la cosa giusta,
le sussurravano.
Ma
nonostante quelle dolci parole, il masso che a poco a poco schiacciava il cuore
di Nihal non riusciva a scheggiarsi di una virgola. Era sempre lì, a ricordarle
il male che aveva compiuto, quello che stava compiendo e quello che avrebbe
compiuto. Perché la guerra ed il suo sangue erano un richiamo terribilmente
dolce e sensuale. Ma, essendo stata consacrata al dio della distruzione e
della creazione, che colpa ne aveva lei?
Distruggere
le riusciva benissimo, le era naturale. E creare? Perché dopo aver distrutto
non riusciva a creare?
"Perché?"
Sussurrò chiudendo gli occhi.
Fu
nel preciso istante in cui chiuse gli occhi che, forse per un impercettibile
spostamento d'aria o per un passo troppo pesante, sentì un fruscio stonato
attraversare l'erba.
Scattò
in piedi sguainando la spada di cristallo nero dal fodero, ma, notando la
zazzera arruffata di capelli rossi davanti a sé, la rimise subito a posto
tirando un sospiro di sollievo: uccidere ancora non l'avrebbe certo fatta
sentire meglio.
"Perché,
cosa?" chiese il mago per nulla scosso dal tentato attacco della mezzelfo.
"Nulla
Sennar, nulla" abbozzò un sorrisetto Nihal.
Il
giovane mago si distese sull'erba. Il contatto con la natura lo faceva stare
bene, al sicuro da tutto e tutti. Come la magia d'altronde.
"Che
fai lì in piedi?" Le sorrise intimandola a distendersi vicino a lui.
Nihal
si sedette cingendo le ginocchia con le braccia.
"Mi
piacciono le stelle" commentò Sennar.
"Cosa
ci fai qui?" chiese Nihal continuando a guardare il bosco di fronte a loro.
"Potrei
farti la stessa domanda" sussurrò il mago.
Nihal
si sdraiò vicino all'amico.
"Sto
male Sennar" confesso con non poco imbarazzo.
"Hai
dovuto farlo" la difese.
"Potevo
scegliere..."
"No",
la interruppe il mago appoggiandosi sul palmo della mano per guardarla
"non potevi Nihal. Era il tuo destino. So benissimo quanto sia frustrante
sapere che la tua vita è un immenso disegno fatto da qualcun altro, ma tutti
abbiamo una strada, e tu, seguendola, ci hai salvati".
Nihal
chiuse gli occhi. Desiderò con tutta se stessa di sparire lontano e, per un istante
solo di follia, desiderò di vivere una vita isolata dagli altri come Reis,
quella vecchia gnoma che, fino a poche sere fa, sopravviveva nutrendo il suo
odio.
Masochista, pensò
riaprendo gli occhi.
"Ti
sfido" disse Sennar mettendosi a sedere, seguito a ruota da una Nihal
incuriosita.
"Un
duello", precisò "con le spade".
"Sennar,
tu non hai una spada" gli fece notare la mezzelfo.
Il
mago chiuse gli occhi e sussurrò una formula in elfico. Dalla sua mano sinistra
cominciò a plasmarsi lentamente una spada fatta di luce. Era stupenda, con
l'impugnatura d'oro e la lama affusolata e tagliente. Poteva passare benissimo
per una spada tramandata dalle nobili famiglie di generazione in generazione,
se non per il fatto che brillava di luce pura.
Si
alzò in piedi, puntando la spada di luce alla gola dell'amica.
Nihal
sorrise e, con un calcio, allontanò la lama. Non perse un solo minuto: rotolò
di lato alzandosi di scatto e mirò un fendente dall'alto. Sennar lo parò con
facilità, e questo la mezzelfo non se lo aspettava.
"Qualcosa
me l'hai insegnata, no?" fece comparire un sorrisetto all'angolo della
bocca.
Nihal
attacco di nuovo, questa volta di lato e con precisione. Mirò al fianco del
mago ma questo, all'ultimo momento allontanò la lama prima che penetrasse nella
carne. La spada della Consacrata procurò uno strappo alla casacca nera di
Sennar ed un lieve taglio rosso colorò il fianco del mago.
"Davvero
mi avresti infilzato con quella... Cosa?!" chiese allibito indicando la
spada che Nihal aveva in mano.
"Vediamo
che sai fare" gli sussurrò.
Sennar
sorrise feroce. Finse un fendente al fianco destro e, appena vide la lama di
Nihal pronta a bloccare la sua, allontanò di scatto l'arma, ferendo di striscio
l'amica sul braccio. Nihal, ignorando il graffio, contrattaccò e le loro lame
danzarono in perfetta sincronia scintillando ad ogni colpo.
La
spada della Consacrata cominciò a pesarle e la stanchezza, che fino a poco fa
si era lasciata alle spalle, le doleva sul corpo già provato dalla recente (e
forse sua ultima) battaglia.
Sennar
non era al suo livello di agilità a causa della gamba malferma, ma Nihal noto
che la spada composta di luce, pareva non pesargli assolutamente. Ed il modo di
combattere del mago era troppo accademico, troppo da manuale. Era automatico.
Un
lampo illuminò la mente di Nihal.
La
spada,
pensò è la spada che combatte, non Sennar.
Cambiò
tattica. I suoi colpi prima perfetti diventarono instabili ed imprecisi. Mirò
di nuovo al fianco, poi cambiò idea e puntò la lama verso il braccio, verso la
gola e le gambe. La lama di luce si fermò un istante, indecisa sul da farsi. Fu
in quell'attimo di esitazione che, con un colpo veloce e potente, la mezzelfo
scagliò lontano l'arma del nemico.
"Beh?
Ti arrendi?" chiese col respiro affannato.
"Non
ti sfugge nulla..." osservò il ragazzo respirando pesantemente.
Sennar
allungò la mano e la spada di luce, lanciata chissà dove in mezzo all'erba,
tornò immediatamente alla mano del mago.
"Fai
sul serio" assottigliò lo sguardo la mezzelfo.
Attaccò
per prima, applicando la stessa tecnica con cui era riuscita a disarmare il
ragazzo prima, ma la spada parve essersi abituata. Parava con troppa facilità i
colpi di Nihal.
Il
mago tentò a sua volta un fendente dall'alto, ma venne intercettato, sebbene in
ritardo, dalla mezzelfo. La spada di cristallo nero oppose con tutte le sue
forze resistenza, ma la lama di luce non demordeva.
Due
spade si scontravano. Una lama chiara provava a distruggere una lama scura. La
luce ed il buio si stavano affrontando.
Sennar
staccò gli occhi dalla lama di luce e li spostò in quelli della mezzelfo. Era
concentrata; i capelli blu che le incorniciavano il volto contratto per lo
sforzo, gli occhi viola inchiodati sul cristallo nero della spada regalatale
dal padre Livon. Era perfetta. L'unico aggettivo che gli veniva in mente.
Con
un movimento del polso girò la spada, lanciando quella di Nihal da qualche
parte nell'erba.
La
mezzelfo si ritrovò disarmata con le spalle e la schiena inchiodate contro il
petto del mago, il quale teneva la lama di luce contro il suo collo,
impedendole di scappare. I loro respiri affannati e stanchi erano l'unico suono
che animava quella notte stellata.
Girò
la testa lentamente, cercando gli occhi di Sennar.
"Mi
hai sconfitta" sussurrò contro le labbra del mago.
Sennar
non indugiò ancora. Dopo quei giorni passati nel tempio insieme a lei, dopo
aver preso la penultima pietra, quella di Tharephen, il dio della lotta, non
aveva mai più avuto l'occasione di concedersi un momento con la sua Nihal.
Appoggiò
le labbra su quelle della mezzelfo. Erano morbide e calde: erano amore.
Mollò
la presa sulla spada di luce, che, prima di cadere al suolo, si dissolse in
migliaia di piccole luci, le quali andarono ad illuminare ancora di più quel
momento.
Le
cinse i fianchi con le braccia, attirandola ancora di più verso sé. Nihal
allacciò le mani intorno al collo di Sennar e
quando
percepì la lingua del ragazzo, lasciò che il bacio prendesse quella piega
passionale, quella piega che tutte le ragazze adolescenti sognano.
Le
loro lingue danzavano insieme delicatamente mentre mille brividi percorrevano i
corpi della mezzelfo e del mago.
Fu
quando si staccarono e Nihal aprì gli occhi che capì. Capì di essere stata
terribilmente sciocca prima a porsi quelle domande. Aveva già trovato la
risposta nella Terra del Fuoco insieme ad Aires, la donna pirata, nel tempio di
Tharephen e lì, in quella radura.
Sennar.
Sennar
era la risposta. In quel momento, annegando negli occhi di quel ragazzo, capì
che quello che lei distruggeva, Sennar era in grado di ricrearlo.
Era
merito di quel mago se il cuore che si era distrutta, in quel momento si era
riparato. Era merito di quel mago se adesso non sentiva più quel masso
schiacciarla.
"Grazie"
gli sussurrò abbandonandosi alle braccia ed alle labbra del ragazzo che amava.
Alliaria's Time
ho il raffreddore. Ma ci credete?! E' agosto e io ho il raffreddore! Ma com'è possibile?
Ma ieri sono stata anche molto, molto furba. Era Ferragosto, e nella mia città ogni anno fanno i fuochi d'artificio in spiaggia. Non so se Crono, il dio del tempo, ce l'abbia su con noi poveri veneti, ma a quanto pare il maltempo ci perseguita. Ieri sera c'erano... 8 gradi. Smbrava fosse ottobre, vi giuro. Sono rimasta a guardare i fuochi fino alle undici e'mezza di sera. Dopo i fuochi mi sono detta occhei, finalmente vado a casa, nel mio letto e dormo. Invece (esatto c'è un invece... c'è sempre un invece...) i mei hanno incontrato degli amici. Cosa abbiamo fatto? Siamo andati a mangiarci un toast tutti insieme, felici, contenti a gelare in pub all'aperto. Risultati? RAFFREDDORE!!
Dai, chiudendo la parentesi LeSventureDiAlliaria (potrei farci un libro) oggi non avevo nulla da fare causa RAFFREDDORE,
dunque,bella, tranquilla ed al calduccio, ho deciso di scrivere un po'
sui personaggi della mia saga preferita. Spero che chiunque mi segua
come fan di Licia Troisi faccia sentire la propria opinione!
Detto questo vado ragazze! Vi lascio una fotina-ina-ina dei nostri amati Nihal e Sennar ed un grande bacio: a presto!
-Alliaria