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Autore: MarchesaVanzetta    18/08/2014    1 recensioni
Dopo tante turbolenze, è necessario chiudere delle porte.
[563]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono cose che non vogliamo avvengano, ma che dobbiamo accettare. Cose che non vogliamo sapere, ma che dobbiamo imparare. E persone senza le quali non possiamo vivere, ma che dobbiamo lasciare andare.
-JJ, Criminal Minds, 06x02.
 
Aprì il pesante portone di ferro e sgusciò nell'antro buio della palazzina, come aveva sempre fatto. Mentre cercava con l'abitudine dei polpastrelli la chiave per aprire la porta dell'appartamento controllò l'ora: in pochi minuti il cielo avrebbe iniziato a schiarirsi a oriente, cacciando quella fredda oscurità. Aperta finalmente la porta, la richiuse silenziosamente e una zaffata di quell'odore una volta tanto caro le invase le narici, facendola sorridere. Riaprì gli occhi e vide l'abituale disordine invadere l'area giorno. Posò la borsa vicino al tavolino del telefono e si avviò al lavello, straripante di stoviglie. Si mise a lavare tutto di buona lena ma cercando di non fare troppo rumore, sperando che il proprietario dell'appartamento non si svegliasse e sentendosi uno dei folletti della fiaba del calzolaio.
Stava sciacquando la ciotola della colazione quando due mani grandi e note si posarono sui suoi fianchi e i denti di quella bella bocca le accarezzavano la giugulare; si stupiva per l'ennesima volta del suo silenzio da gatto, così in contrasto con la confusione e il rumore che la seguivano come uno strascico.
Le sue mani intanto vagavano sopra la blusa, eccitandola terribilmente e spingendola a girarsi. Si baciarono con foga, come se non si vedessero da mesi. In effetti, non si vedevano da quasi un anno.
"Che cosa ci fai qui?" le alitò sulle labbra, prima di iniziare a suggerle il collo, lasciando cerchi rossi e pulsanti.
"Sto lavando i piatti" ansimò lei, spingendosi fremente contro il suo corpo. Si ritrovò in un attimo coi polsi legati alla maniglia dell'armadio con lo strofinaccio della cucina.
"Eddai, sto lavando i piatti..." protestò senza troppa convinzione, succube di quella bocca sul suo corpo.
"Salvatore..." ripeté, cercando di protestare.
Il ragazzo si staccò all'improvviso, i primi raggi del nuovo sole illuminavano la sua espressione ferita.
"Salvatore?" ripeté il ragazzo, attonito.
"Cazzo. Scusa Roberto, mi spiace. Se mi prendi così, però..." si difese, liberandosi dallo strofinaccio.
"Chi sarebbe questo Salvatore?" le domandò, con voce arrogante e occhi lucidi.
"Roberto, il mio ragazzo... ormai sono dieci mesi che stiamo insieme" spiegò.
"Ma allora che ci fai qui? Non sei tornata?" chiese, crollando sul divano letto ingombro.
"Passavo di qui... beh non proprio. Ho ritrovato le tue chiavi in una vecchia borsa e ho avuto l'impulso di saltare in macchina e venire qui. Ovviamente non lo sa nessuno. Domani ho l'orale della maturità e volevo chiudere anche questa cosa. Mi fa male essere ancora in una posizione ambigua..." spiegò, sedendosi sul pavimento di fronte a lui e scrutandolo.
"Capisco" rispose atono, trattenendo le lacrime.
"Beh, ma tu come stai? Stavi giocando?" cercò di distrarlo, occhieggiando la sua tana.
"Mi stavo suicidando" rispose serafico e, come se fossero illuminate, Adriana vide la poltrona sotto un cappio appeso al soffitto. La corda era quella che una volta l'aveva legata al letto, rossa e nera come tutto il resto.
"Non farlo" gli chiese decisa.
"Resterai?" rispose.
"Devo tornare indietro... prometti che non lo farai." supplicò, preoccupata e al tempo stesso terrorizzata per restare.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, in un gesto incomprensibile. Lei si alzò e lo baciò sulla fronte, come avrebbe fatto con un bambino.
"Ti ho amato tanto" aggiunse, sincera.
"Non rigirare il coltello nella piaga" la pregò, guardandola raccogliere la borsa e uscire dalla porta.
Non ci volle molto perché penzolasse dal soffitto, mentre l'acqua nel lavandino continuava a scorrere.


 
Questa storia partecipa al contest Indovina la Citazione indetto da Il_Genio_del_Male su facebook. Il prompt utilizzato è il 3 del sabato.

 
  
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