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Autore: OfeliaMontgomery    19/08/2014    2 recensioni
Victor Frankestein riporta in vita sua figlia Caroline, che in precedenza era stata sbranata da dei lupi. Il suo ritorno è un po' disastroso perchè non ricorda nulla della sua vita prima d'allora. Stein - la creatura e suo fratello - non l'aiuta per niente perchè la prende in giro come se l'incidente non fosse mai successo e questa cosa la scombina ancora di più.
Elizabeth - la madre - decide di rimandare a scuola la figlia sperando che la memoria le possa tornare, magari grazie all'aiuto dei suoi amici. Ma entrambi i coniugi Frankenstein non sanno che in quella stessa scuola ci sono il figlio e la figlia del loro più acerrimo nemico: Dracula.
Caroline e Verona - la figlia di Dracula - estaurano subito un bel rapporto. Dopo uno scontro e incronto con Jonathan, la Frankenstein si è infatuata di lui e sembra proprio che lui la ricambi.
Cosa succederà fra le due famiglie? Riusciranno i due ragazzi a tenere nascosta la loro relazione?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=f3Yq3hpaJIw&feature=youtu.be
Genere: Dark, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden Love.'
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«Jonathan che ci fai qui?» domandò Caroline, andandogli incontro per abbracciarlo.
Jonathan le accarezzò i capelli, portandosi due ciocche fra le dita per poi incominciare ad attorcigliarle.
«Mia sorella mi ha portato alla festa dicendomi che c’eri anche tu» rispose lui, baciandole il naso, «Mi sei mancata» le sussurrò all’orecchio prima di far combaciare le loro bocche.
Quando si staccarono, Caroline arrossì e arricciò il naso «Anche tu» disse dolcemente «Molto» continuò, appoggiando la testa sul suo petto. Non c’era battito, ma riusciva a rilassarsi lo stesso perché Jonathan aveva l’abitudine di muovere il petto, come se stesse respirando.
«Amore posso chiederti una cosa?» domandò Caroline, staccando il viso dal petto di lui per far incrociare i loro sguardi. Jonathan annuì.
«Oggi mi sono addormentata e mi è ritornato in mente il nostro primo incontro. Perché i nostri genitori stavano litigando? Perché mio padre mi ha portata via da te?» chiese, curiosa di sapere il motivo.
Jonathan sospirò andandosi a sedere sul letto di Ulla, «I nostri genitori stavano litigando perché mio padre rubò a tuo padre l’esperimento o antidoto, chiamalo come vuoi, per stare alla luce del sole» spiegò.
Caroline scosse la testa, «Allora quella mattina mi hai mentito! Perché tu mi avevi detto: ‘Sì, ero io, ma appena tuo padre ha scoperto che anche i Dracul erano alla festa, vi ha portato via’ Perché?» domandò rattristata.
Jonathan si passò una mano fra i capelli e poi guardò Caroline negli occhi «Ti ho mentito perché volevo che ricordassi da sola. Non l’ho fatto in cattiva fede, volevo solo che ricordassi com’era andata davvero» disse serio.
Caroline annuì poi si andò a sedere al fianco di Jonathan e gli prese una mano «Ora ricordo ogni cosa. Ma perché tuo padre l’ha fatto? Non poteva chiedere e basta?» chiese.
«Tuo padre voleva parecchi soldi per l’antidoto e noi non li avevamo, eravamo in bancarotta in quel periodo» rispose Jonathan scrollando le spalle.
Caroline fece una smorfia fra tristezza e rabbia verso suo padre, «Mi dispiace. Non pensavo che mio padre fosse così» disse facendo intrecciare le sue dita con quelle di lui.
«Non fa niente. Ora siamo di nuovo insieme» disse addolcito Jonathan.
«Che ti va di fare? Andiamo giù a ballare oppure andiamo da qualche altra parte?» le chiese, accarezzandole un braccio.
Caroline ci pensò su un po’, «Andiamo a ballare, come la prima volta» rispose sorridendogli dolcemente. Lui ricambiò il sorriso e intrecciando le sue dita con quelle di lei, si alzarono e scesero al piano inferiore.
«Woah, tu e lui? Cioè era lui il ragazzo?» domandò Ulla tra lo scioccato e il contento. La ragazza stava stringendo fortemente fra la mano un bicchiere pieno di birra e sorrideva ai due ragazzi.
«Sì, cioè, sì è lui» rispose imbarazzata Caroline. Jonathan sorrise nel vederla così impacciata.
«Beh divertitevi» esclamò Ulla alzando il bicchiere in aria e per poco lo faceva cadere a terra.
«Sì e tu siediti un attimo» disse apprensiva Caroline, appoggiando una mano sulla spalla dell’amica che annuì.
Jonathan prese per mano Caroline «Andiamo?» chiese tirandola verso la pista. Iniziarono a ballare uno di fronte all’altro: Jonathan le teneva le mani sui fianchi invece lei teneva gli mani intorno a collo.
La musica era altissima e rimbombava in quella stanza piena di gente e alcool. C’era gente che barcollava in cerca del bagno o di altro alcool. Altri che pomiciavano in ogni angolo della stanza e altri svenuti in  qualche parte della casa.
«Lo sai che sei bellissima?» le sussurrò all’orecchio Jonathan. Caroline arrossì appoggiando la testa sulla spalla di lui, «Anche tu sei bellissimo» sussurrò anche lei.
Continuarono a ballare fin quando Verona non gli andò incontro per salutarli «Ehi fidanzatini» disse euforica.
Caroline rise arrossendo «Sei ubriaca?» le domandò guardandola attentamente. Verona quella sera era davvero bella. Indossava un vestito rosso acceso. Il suo rossetto richiamava il vestito e i suoi capelli biondi avevano un look fintamente trasandato che faceva molta tendenza in quel periodo, con una treccia lunga, portata da un lato.
«No, noi vampiri non possiamo ubriacarci. Bella merda! Sto solo fingendo» disse seria poi portò gli occhi sul fratello «Fratellone hai visto Aaron?» gli chiese.
Jonathan scosse la testa «No e non penso nemmeno ci sia. Ursola lo odia» rispose alzando lo sguardo per vedere fra la folla.
«Che peccato! Volevo farlo diventare il mio schiavetto personale» piagnucolò lei, picchiettando i piedi sul pavimento bianco della villa di Ursula.
«Schiavetto? Come?» domandò schioccata Caroline.
«Sì, con la compulsione» rispose Verona scrollando le spalle con nonchalance.
«Oh..» Caroline rimase senza parole. La ragazza alzò lo sguardo e fissò Jonathan che rideva sotto ai baffi, «Perché ridi?» le domandò.
«Perché non potrebbe nemmeno, sotto effetto di alcool la compulsione non funziona» rispose guardando beffardo la sorella che gli fece la linguaccia poi salutandoli, scappò via.
Caroline puntò gli occhi su Jonathan che si stava allontanando per prendere un bicchiere di punch, suppose per lei.
«Stai tranquilla, non lo farebbe comunque» le sussurrò all’orecchio Jonathan dopo essere tornato al suo fianco con il bicchiere. Caroline annuì accennando un piccolo sorriso.
«Ti va di andare da qualche parte?» le domandò Jonathan accarezzandole i capelli. Caroline disse di sì poi gli diede un bacio sulle labbra.

 
  
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