I

P i e d i


Louis Tomlinson-Styles, occhi azzurri, capelli lisci e castani, un sorrisone per tutti e tanto, tantissimo amore per Harry Tomlinson-Styles, sta osservando come la luce dell’alba rifletta i, uhm, riflessi quasi dorati dei capelli ricci del suo, finalmente può dirlo, marito.
Harry è nudo, come sempre del resto, e la luce dell’alba, che entra dolce e delicata dalla tapparella semi-aperta, lo fa splendere ancora di più. Louis sa – sa – che le persone non splendono, però Harry lo fa, lo fa solo per lui.
E, ovviamente, solo lui lo nota.
Come lo ha notato quella volta, quattro anni addietro, in quel bagno sporco; come lo ha notato al loro primo bacio, su quel balcone, con la luna che splendeva accanto a loro, Louis notava Harry. La sua luce.
Ma, tornando al presente, Louis sta facendo scorrere lo sguardo sulla sua pelle: dal collo, con ancora qualche segno della notta appena passata; al petto, con due rondini tatuate che riflettono loro due, prima che la luce riempisse anche i loro occhi; alla pancia, che ora è un po’ ingrassata e con quella farfalla orrenda sul suo stomaco (che Louis ha reso migliore abbinandola al suo “It Is What It Is”), anche se Louis nota solo Harry, che dorme, ancora; poi passa ai fianchi, morbidi e sensuali, che Louis si ritrova a stringere in quel momento, mentre il suo naso percorre lentamente le sue gambe, fino alle caviglie ed lì, che si ferma e comincia a baciare ogni singola parte della pelle, meravigliosa, di Harry.
Ed è solo quando il ragazzo riccio apre gli occhi che si rende conto di cosa sta facendo. Sta baciando ogni singolo angolo dei piedi di Harry e, beh, non è esattamente ciò che una persona, mentalmente stabile, farebbe, ma.
Ma Louis non è mentalmente stabile, quindi si infischia altamente dello sguardo perplesso di Harry e continua ciò stava facendo.
Gli occhi verdi del ragazzo riccio però stanno ridendo, quindi, va bene.
“Precisamente, cos’è che sta facendo, Mr. Tomlinson-Styles?” chiede Harry. Si sta trattenendo dal ridere, Louis lo sa, lo nota.
“Penso di avere una fissazione per i suoi piedi, sa?” risponde Louis e stavolta Harry ride sul serio.
Scuote la testa e poi “Come mai?” chiede. Louis alza le spalle e ride con lui, perché lui era serio ed Harry no. Ma poi morde il suo dito mignolo e dice “Sono eccitanti”.
“Ah!” esclama Harry “Bastava dirlo subito, sai?” e poi aggiunge “Ora ti mostro io cosa è realmente eccitante!” e se lo sta tirando addosso, per baciarlo, ma Louis si sposta perché “Hai il fiato mattutino, amore mio, e anche se ho tante fisse per te questo non ne fa parte!”.
 
 


II

R i c c i


Louis sa che è fissato con Harry. Lo sa lui, lo sa Harry come lo sanno Zayn e Niall e Liam perfino, che di solito si fa sempre i fatti suoi, ma questa cosa è di dominio pubblico, quindi.
Louis sa anche di non essere esattamente ciò che può essere definito “mentalmente stabile”, ma. Ma chi se ne frega?
Il vero problema è che lui non è esattamente fissato con Harry, ma più con, uhm, solamente alcune parti di lui? si, si può dire così.
Sa di avere una fissa per i suoi piedi e solo in quel momento, mentre Harry cucina la colazione nudo, si accorge di essere fissato con i suoi ricci.
Nota come gli cadano delicatamente intorno al viso e come si muovano indisciplinati in tutte le direzioni, e come quelli dietro la nuca siano leggermente, uhm, stropicciati a causa delle sue mani che li hanno tirati per quasi tutta la notte, e come gli accarezzano dolcemente le guance vicino alle orecchie, e come lui continui a spostare indietro quelli che gli cadono sulla fronte con le mani, o con una bandana, e come se li stia facendo crescere in quell’ultimo periodo, e come…e come siano semplicemente ricci. Sembrano quasi come delle nuvole, quelle che vedono da così vicino quando sono in aereo. Si, proprio come quelle per questo dice “Sono come nuvole”.
Harry si volta con le sopracciglia alzate e, dio!, stava parlando per questo gli chiede “I cinesi?”. Louis alza un sopracciglio e “Cosa cazzo centrano i cinesi?” sbotta e poi aggiunge “Dicevo i tuoi capelli!” con voce ammorbidita.
Harry ride e “Con tutto quello che potevi guardare…” borbotta, facendo una chiara allusione al fatto che è nudo. Louis arriccia il naso e stringe le labbra borbottando qualcosa di molto simile a “Non sono una puttana”.
 



III

O c c h i


Sono in aereo per partire e andare in viaggio di nozze e Harry sta parlando da quasi un’ora e non accenna a smettere, è felice: Louis se ne è accorto.
Deve aver ascoltato solo fino a metà, perché poi, appena si è seduto al suo posto, si è perso. Non ha idea di dove sia, di dove si trovi. Sa che è su un aereo, sa che stanno andando in Italia, però gli sembra di essersi perso in una foresta verde, ma non verde e basta, con tante diverse sfumature di verde: un po’ chiaro, un po’ scuro. Sa che così tanti tipi di verde esistono solo in un posto, però non riesce a ricordarselo, per questo si sente perso.
Sa perfettamente di avere una fissa per i capelli e i piedi di Harry, ma non pensava di avercela anche con i suoi occhi! Ecco dove si è perso: nei suoi occhi. Sono così belli, così profondi e, boh, nulla di quelle cagate che si leggono nei libri, gli occhi di Harry non scavano la sua anima, non la leggono, non fanno nulla di tutto ciò, semplicemente lo guardano e lo fanno stare bene. E Louis nota come Harry lo guarda: come se fosse l’unica cosa nitida.
Louis sa cosa prova Harry quando lo guarda, in fondo, anche lui la prova: lo guarda come se vedesse tantissime cose meravigliose attorno a sé, ma abbia preferito guardare lui.
Louis si sente perso quando guarda Harry e anche quando Harry guarda lui, quindi si sporge verso di lui e, con un tocco leggero, gli chiude gli occhi.
“Ma che fai?” gli chiede Harry, cercando di spostare la sua mano invano.
Louis sorride e, baciandolo sulla guancia, gli dice “Mi avevano fatto perdere” con una voce dolce e sensuale. Da vero romantico.
Harry allora sorride e si rilassa, poi si sporge verso Louis e lo bacia, lo bacia e lo bacia.
 



IV

L a b b r a


Quindi, ricapitolando, Louis è fissato con Harry, o meglio, è fissato con alcune parti di lui come i piedi, i ricci, gli occhi e perché no?, le labbra.
Questa è una cosa ovvia, ma la prima sega che si è fatto per Harry è stata pensando alle sue labbra, già, tempi bui.
Le labbra di Harry poi sono carnose e rosse, solo da baciare. E poi, andiamo, quale ragazzina non farebbe sogni erotici su quelle labbra? Chi non immaginerebbe almeno una volta di baciarle? Anche un convintissimo etero se le sognerebbe attorno al proprio cazzo.
Louis lo fa spesso, fa spesso il sogno di Harry che, detta come va detta, gli succhia il cazzo. E tutte le volte poi succede, quindi, Louis cerca di farlo più volte possibile.
Peccato che ai sogni non si comanda, come al cuore, quindi, a volte, questi sogni arrivano nel momento sbagliato. Come in quel momento.
Louis è sdraiato sul letto del loro hotel, Harry si sta facendo una doccia e, nel frattempo, canta e Louis non  riesce a far meno di immaginare quelle labbra muoversi mentre articolano le parole. E, siccome Louis non è mentalmente stabile, si ritrova ad immaginarlo cantare mentre, uhm, sperimentano il rimming, anche se non sarebbe la prima volta. Riesce perfettamente a sentire la lingua di Harry leccare intorno al suo buco e poi provare a penetrarlo con la lingua. Sente le mani di Harry premere contro le sue cosce, per tenergli le gambe aperte e poi canticchiare quella stupida canzoncina contro il suo buco e, beh, questa poteva evitarsela, infatti, ora, i jeans assurdamente stretti che porta, gli vanno ancora più stretti del normale e, dio, la sua erezione è così dolorosa ora.
Harry sta ancora cantando e Louis riesce a vedere le sue labbra posarsi sul suo glande e succhiare forte ed è per questo che un gemito acuto viene, senza neanche essersi sfiorato il cazzo.
Harry esce dalla porta del bagno e “Stai bene, Lou?” chiede. Louis ha gli occhi spalancati ed è scioccato, non ha mai avuto un orgasmo così intenso, e non si è neanche sfiorato! Ha solamente sognato le labbra di Harry contro di lui, che baciavano, succhiavano e la lingua che leccava ed è venuto, nei boxer.
“Tu” dice con tono minaccioso, indicando Harry “non ti permettere mai più di cantare sotto la doccia senza avere il mio cazzo a portata di mano!”.
Harry ride e gli chiede se si sia fatto una sega ascoltandolo cantare, ma Louis nega con la testa e “Le tue fottutissime labbra mi hanno fatto un sega, mentre cantavi!”.
Harry solamente ride, e Louis è eccitato solo a guardarlo.
 



V

C a z z o   o   F o s s e t t e ?


Ora Louis si chiede anche se sia fissato col cazzo di Harry, vuole saperlo, ma non riesce a rendersene conto. Sono al mare, momentaneamente, e quindi, anche se non fosse vero, quello non è il miglior momento per scoprirlo, ma Louis, come già sappiamo, non è un esempio di stabilità mentale.
Harry sta prendendo il sole caldo italiano accanto a lui e indossa quel osceno costume giallo evidenziatore, che, ad essere onesti gli va un po’ piccolo. Ha i capelli bagnati, sono appena usciti dall’acqua, quindi non sono ricci, i suoi occhi sono chiusi a causa del sole e i piedi sono coperti di sabbia, grazie tante, l’unico problema sono le labbra. Forse è quello che lo distrae, o forse la fossetta che appare ogni tanto sulla sua guancia quando stringe gli occhi e le labbra a causa del sole.
“Harry?” chiede, infilando un dito dentro la sua fossetta. E forse la risposta è già lì, ma lui non la percepisce.
“Mmh”.
“Secondo te” Louis chiede, facendo una pausa drammatica, o almeno la sua mente non mentalmente stabile la pensa così, “preferisco il tuo cazzo o le tue fossette?”.
Harry quasi si strozza con la propria saliva, perché, andiamo!, quando l’ha baciato, preso come ragazzo e poi come marito, sapeva che non era esattamente stabile, ma fino a questo punto? Evidentemente si, visto che continua a parlare, spiegando le sue varie fissazioni con lui.
“…e ora mi chiedevo, cazzo o fossette?, sai non ne ho la più pallida idea!” finisce Louis, sbattendosi una mano in fronte.
Harry si guarda intorno ringraziando il cielo per il fatto che sono in Italia, e che nessuno siciliano sa così bene l’inglese da poterli capire, anche se una diciasettenne lo sta guardando con un sopracciglio alzato e sa che li ha riconosciuti e che quel sopracciglio vuol dire “che cazzo dice tuo marito?”.
“LouLou, che te ne importa, onestamente?” chiede dopo un paio minuti che Louis lo fissa.
“Curiosità, immagino” sussurra Louis, sedendosi e grattandosi la testa, non lo sa perché vuole saperlo, forse solo per capirsi?
“Beh, la curiosità uccise il gatto, no, amore?” risponde dolcemente Harry, sedendosi con lui e baciandolo dolcemente. Poi aggiunge  “L’ignoto è meglio no? Anche se a volte fa paura, ma non preoccuparti lo scoprirai”.
Gli fa un occhiolino e sorride.
Louis ride e sa già cosa ha scelto.
Ha scelto Harry.
 
 
Koala’s corner:
se siete arrivati fino a qua, beh, un premio per voi! Tanti biscottini al cioccolato!
No, ok. Dedico questa storia a Elena, una ragazza che è follemente “fissata” con Harry, e beh, boh. Qualcuno sicuramente la conosce, fa stati su stati sui Larry e video su loro due e su Harry e, basta non sono brava a dialogare!
Quindi Elena, ti amo, sappilo.
Baci.
P.S. recensite mi raccomando! Un enorme bacio e abbraccio da koala J