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Autore: Lady Moon    22/08/2014    2 recensioni
Per un progetto imposto dalla McGranitt, gli studenti di Hogwarts devono riunirsi per poter confrontarsi e conquistare un buon risultato. Hermione e Ron vengono messi insieme, senza che loro venissero prima consultati. Così insieme dovranno decidere cosa scrivere e da qui tra i due, una volta soli, sboccerà qualcosa di diverso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«For the moon.»


 
Quella notte con il cielo che faceva librare le nuvole su di esso, e che a loro volta facevano lacrimare gocce d'acqua dal loro candido guscio, dimostrava di essere fredda e umida, davvero. Lasciava che la luna rimanesse nascosta per bene, e che la brezza raffreddasse gli alberi e ciò che c'era intorno ad essi ancor di più, nello stesso momento.

Tutti dormivano, nei loro caldi e comodi letti, tranne Hermione, stava pensando e ripensando a qualcosa, o forse qualcuno. Dopo un po' però riuscì a prender sonno, per fortuna. Il giorno seguente era Domenica, le regolari lezioni non si sarebbero svolte, così ognuno poteva farsi i comodi suoi ma non fu davvero così, nemmeno per il povero Ron.

:"Svegliaaaaa, svegliaaaaaa, svegliaaaaaa!" - gli urlò Neville, trattenendo le risa.

:"C...cosa diami...oh miseriaccia Neville!"- strepitò Ronald, innervosito.

:"Ehehehe, ci sono delle novità importanti, sai. Tu e gli altri ovviamente stavate dormendo quando io mi sono alzato e sono sceso giù a controllare la bacheca." - da come parlava sembrava quasi che Neville avesse trovato un modo per vivere su Giove.

:"Cosa vuoi che m'importi delle novità di oggi, Neville? E' domenica! Lasciami dormire, sono solo..." - disse Ron, tentando di trovare l'orologio per completare la frase.

:"Le undici e mezzo, e tu sei ancora qui a dormire, l'unico apparte Seamus, direi."- intervenne Neville.

:"Oh, grazie tante per avermelo disturbato, il sonno." - rispose sarcasticamente Ron.

:"Ma prego! E' sempre un piacere rendermi utile!"- rispose, gaiamente.

:"Ma vorrai scherzare..."- gli rispose Seamus, che in quel momento si stava svegliando anche lui.

:"Eddai! E' una cosa bella, una cosa senz'altro affascinante!"- proferì Neville, con gli occhi a cuoricino, tutto commosso.

:"A cosa dobbiamo il tuo buon umore, allora?"- domandò Seamus, secco.

:"Allora... la McGranitt ci vuole sicuri e precisi per il progetto della settimana prossima!"- urlò ancora Neville, superbo.

:"Progetto?!"- dissero in coro Ron e Seamus, entrambi con facce sbalordite come se avessero visto un topo volante.

:"Sìììììììì!"- rispose canticchiando Neville. Seamus non riuscì a non ridacchiare, era davvero stonato per lui. Ma Ron rimase con la stessa espressione di prima.

:"Mi spieghi?!"- chiese a Neville.

:"Oh certo, scusatemi. Dicevo, la McGranitt ci vuole sicuri e...bhe' saltiamo questa parte, il che significa che lavoreremo in gruppo, capite? Alcuni solo con un altro partner, altri avranno anche più di un partner, ed io starò solo con Luna, sìsì, con Luna, non è meraviglioso?"- rispose Neville, che ora sembrava stesse sognando ad occhi aperti.

:"Ah, per questo sei così felice!" - propalò Seamus. :"Ma hai parlato con la McGranitt di questo, quindi?"

:"Sì, ovvio. Mi sono alzato alle sei stamattina e..."

:"Non m'importa a che ora ti sei alzato, continua."- disse Ron, piatto.

:"E mi ha detto di controllare anche la bacheca dove dice chiaramente che il progetto dev'essere terminato per martedì prossimo."

:"Bene. Ed io con chi starò?"- chiese Ronald, curioso.

:"Con Hermione Granger, da solo."- rispose Neville. Ronald stava quasi per singhiozzare.

Hermione era già a conoscenza del progetto, e sapeva con chi sarebbe capitata, così una volta che Ron scese giù dal dormitorio maschile gli si avvicinò subito.

:"Buongiorno!"- gli disse, sorridendo.

:"Anche a te, Hermione... hai saputo, vero? Ma Harry con chi diamine starà, allora?"

:"Ho saputo che starà con una ragazza di Corvonero." - gli rispose Hermione.

:"Ah, capisco..."

:"Allora?"- domandò Hermione, allusiva.

:"Allora...cosa?" - chiese a sua volta Ron, perplesso.

:"Quando cominciamo?"- rispose Hermione.

:"Oh, quando...quando, va bene anche dopo, solo che vorrei fare prima colazione, mi sono alzato adesso, sai." - le rispose, per un po' esitante.

:"Va bene! Ti aspetto in biblioteca, ok?"

Ronald raggiunse Hermione dopo una ventina di minuti, non vedere Harry nemmeno da lontano quella mattina lo fece sentire piuttosto a disagio, per non parlare con chi era finito a studiare per una settimana.

:"Eccomi."- disse, e si sedette dinanzi a lei.

:"Ron, dovremmo cercare di trovare un argomento che piace ad entrambi. Ci ho pensato, non credo sia bello se io scrivessi qualcosa che a te non piace o che tu scrivessi qualcosa che non fa tanto piacere a me... Così ho pensato che magari siccome a te piace il Quidditch e a me non dispiace..."

:"Scrivere qualcosa sul Quidditch? Perfetto! Ma allora questo 'progetto' sarebbe scrivere quello che più ci piace?"- rispose estasiato Ron.

:"Ancora non lo sai? Scrivere qualcosa che più ci appassiona di Hogwarts, un racconto reale o anche inventato, qualcosa che ci fa davvero piacere eseguire. Per la professoressa sarebbe importante che noi evocassimo delle nostre idee."

:"Perfetto! E a te sta davvero bene parlare del Quidditch? Oh miseriaccia, dov'è Harry? Per la prima volta avremmo svolto un compito felicemente noi due insieme!"

:"Mi dispiace, Ron... che sei capitato con me."- gli disse Hermione.

:"Ehm, io non volevo offenderti Hermione." - le rispose Ron, cercando di non farle credere che la volesse via.

:"Harry è il tuo migliore amico, penso sia normale che avresti preferito lui a me. Io sono... una tua amica."- continuò Hermione, ansante. 

:"Non dovresti dire così, non è mica colpa tua se adesso lavoriamo insieme. Siamo stati costretti."

:"Di certo non con le catene, Ron. Per me è un piacere lavorare con te, se vogliamo dirla tutta."- disse ai quattro venti Hermione, col cuore che ora le saliva quasi in gola. Ron sentì dentro di lui come un tuono, e ora stava pensando a cosa risponderle, senza sembrarle troppo idiota o imbarazzato.

:"Oh, okay, bello."- disse. Se Hermione non l'avesse conosciuto a quel punto avrebbe pensato sicuramente che fosse un idiota o troppo imbarazzato.

:"BENE! Iniziamo?" 

:"Oh sì."- concluse Ron, guardandola e senza aggiungere altro. Dopo qualche istante senza ancora dire nulla, Hermione incominciava ad arrossire, notando com'era concentrato lui ad osservarla.

:"Io..."

:"Oh, inizio io?"- domandò Ron.

:"Forse, sì, va bene."

:"Allora, per me partiamo dall'inizio, da com'è nato, quando è nato, capisci? E diciamo che siamo appassionati di questo sport e che è l'unica cosa che ci fa continuare a frequentare Hogwarts con allegria."- azzardò.

:"Ma... non è l'unica cosa che mi fa continuare a frequentare Hogwarts 'con allegria' e sai, dovrebbe valere la stessa cosa anche per te. Ci sono tante materie di studio interessanti e poi qui abbiamo degli amici e..."

:"Sì Hermione, basta così."- interruppe Ron.

:"Come, scusa?"- domandò irritata Hermione.

:"Non mi va di discutere. Se non ti piace il Quidditch, perchè scrivere un tema su di esso?"

:"Perchè sarebbe stata una cosa che ti avrebbe fatto piacere fare! E mi piace il Quidditch, ma perchè essere così espliciti e inopportuni?"- fece notare Hermione.

:"Si tratta di essere sinceri." - rispose Ron, vanaglorioso.

:"Ahh, questa è sincerità? Questa è stupidaggine." - gli suggerì Hermione, aggrottando le sopracciglia.

:"Tu dici? Certo, certo... che ne dici, scriviamo sugli elfi domestici? Su come vorresti che la loro vita quotidiana si evolvesse per il meglio? Ops... forse è un sogno?" - propose malignamente Ron.

:"NON TI PERMETTERE, RON!"- sbraitò Hermione, noncurante.

:"Scriverò una sorta di introduzione e dopo vedrai se ti piacerà, poi con tutta calma decideremo insieme come approfondire senza scrivere boiate. Me ne vado, tu rimani pure qui, ad immaginare di star conversando con Harry su questo proposito. Ciao."- aggiunse, cercando disperatamente qualsiasi modo per calmarsi. Ron non salutò.

Qualche oretta dopo, Hermione cercò Ronald in giro, aveva finito di scrivere da un bel po'. Non lo trovò subito, ma poi lo vide lì fuori, da solo, seduto sulla panchina nel cortile. Faceva ancora tanto freddo.

:"Ciao, Hermione."- disse Ron, vedendola avvicinarsi a lui. Hermione si sedette accanto.

:"Allora, ho finito. Non mi ci è voluto molto ma l'ho riletto svariate volte. Spero ti piaccia." - Hermione era decisamente più calma e mielata, Ron la stava di nuovo guardando mentre cacciava il quaderno per mostrargli l'introduzione. La lesse e sembrava gli fosse piaciuta.

:"Forse dovremmo anche scrivere quando è nato, come ho suggerito prima... intorno al XI secolo nella Palude di Queerditch."

:"Sì, me ne sono completamente dimenticata di questo, sbadata." - disse Hermione.

:"Dobbiamo dare un titolo al tema che poi svilupperemo, vero?"- chiese Ron.

:"Come ovvio, ma non ci stavo ancora pensando a questo, tu che dici?"

:"Che ne pensi de 'Lo sport più bello di tutti i tempi'?" - disse Ron, fantasioso.

:"Mmh, carino, originale."- rispose Hermione, sorpresa.

:"Bene! Anche se ora che ci penso..."

:"Cosa?"- domandò Hermione, dubbiosa.

:"Lavoriamo meglio da soli che insieme. Insomma, hai fatto una buona introduzione ed io da solo ho deciso il titolo, senza discussioni."- Hermione ebbe un colpo. Pensò che Ron volesse spiegarle da un momento all'altro che era meglio se non pensassero insieme a come produrre un buon compito, alle loro opinioni, perchè gli avrebbe causato fastidio o cose simili. L'idea la terrorizzava.

:"Oh...ma..." - gli balbettò Hermione.

:"Ma quando poi ci riuniamo condividiamo le nostre idee, quindi scegli tu, se continuare così oppure lavorare singolarmente." - Ora Hermione si sentì più rilassata, ma non le parve ben chiaro ciò che avrebbe fatto più piacere a Ron.

:"Cosa ti piacerebbe, Ron?"- gli domandò, frettolosamente.

:"Ehm...lavorare insieme." -rispose Ron, Hermione ora era decisamente abbracciata dalla felicità, ma non aveva ancora capito di esserlo, capì solo di essere molto tesa, come lo era Ron, lui forse si sentiva come lei, e non avrebbe fatto piacere nemmeno a lui che Hermione preferisse lavorare singolarmente.

:"Oh, davvero? Anche a me!"- confessò Hermione, ma un attimo dopo volle dannarsi, aveva praticamente dato voce ad un suo pensiero e gliel'aveva già fatto notare qualche ora prima, infondo, che le faceva piacere.

:"Cioè voglio dire... sì, è così."- disse infine, realizzando che non aveva detto niente per cui preoccuparsi. Ron le sorrise gioiosamente e Hermione a sua volta gli regalò un sorriso lieve, lasciando che i suoi occhi da civetta fissassero i suoi, senza problemi, poteva farlo e voleva farlo.

Erano quasi le 6 e mezzo, ma restarono ancora per un po' a raccogliare tante idee ed osservazioni, e a cercare di farsele piacere per entrambi. 

:"Forse per oggi basta."- disse Hermione.

:"Sì, sono stanco, credo andrò a dormire...e spero di svegliarmi prima di cena. Sai, ho visto Harry prima, ti saluta." - enunciò Ron, stiracchiandosi. Così si alzò, e Hermione lo imitò subito dopo.

:"Ci vediamo al banchetto allora! Se ce la farai a sopravvivere..." - gli disse, giocosa. 

:"Spiritosa."- Adesso Ron si avvicinò a lei, e la salutò, stranamente, baciandole le guance. Hermione ebbe mille bisbigli nel cervello che vaneggiavano dall'emozione. Ma oltre quelli, prima di lasciare che Ron se ne andasse per conto suo, sentì il desiderio di risentirlo ancora, e stava quasi per baciarlo su una sola guancia quando cambiò rapidamente idea, ma per poco, perchè si ritrovo a baciarlo comunque un attimo dopo. 

:"Sc...scusa. Capisco se questo ti causa fastidio."- gli disse, con riluttanza, forse sarebbe stato meglio rimanere in silenzio e non darci troppo peso.

:"Non l'ho detto. E scusa lo chiedo io a te, non volevo davvero farti del male, prima, quando ho messo in mezzo gli elfi domestici."- le disse Ron, dolcemente. Poi riprese a camminare, lasciandola con un ultimo "Ci vediamo stasera!", e Hermione, una volta che egli fu sparito, s'incamminò a sua volta, sperando di non farsi notare troppo dalle persone così diversamente amabile, serena. 

'Sarà contento anche lui?' si domandò, ma per il momento sapeva bene che lei lo era fortemente e Ron sapeva che se avesse voluto far sciogliere Hermione, sarebbe bastato poco, per quanto riguardava lui. Gli stava bene.

Proprio quando anche Hermione stava per rientrare, spuntò una sfumata striscia di un bianco sporco nel cielo, lasciava che il platano picchiatore, per sua sfortuna e con uggia, venisse illuminato. Era la luna, che adesso forse, estraniandosi dalle nuvole, avrebbe reso la notte più calda e illuminato gli alberi, rendendo le loro foglie d'un verde giada.
   
 
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