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Autore: Gondolin    18/09/2008    2 recensioni
Questa è una fiaba che mio padre mi ha raccontato quando ero piccola durante una passeggiata nel bosco. Forse non è appassioante come le storie a cui siamo abituati, ma credo che valga la pena non dimenticare mai la magia delle fiabe. E poi ammettetelo, l'happy end è una cosa così bella!
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic è molto diversa dal mio solito ma spero vi piaccia^^





La principessa Aura

C’era una volta una bellissima principessa di nome Aura.

Tutti gli uomini più nobili del regno la volevano in moglie. Per il suo quindicesimo compleanno il re e la regina organizzarono un gran ballo per trovarle un marito adatto. Finalmente giunse il giorno della grande festa. Era stato invitato anche il conte Francois de Saint-Ander. Egli era un bel giovanotto discendente da un famiglia di antica nobiltà, certo, ma ormai impoverita. Non appena vide la bella principessa se ne innamorò perdutamente, con tutto lo slancio della gioventù. Ella, da parte sua, sembrava ricambiare e passò quasi tutta la festa con lui. Ma il re e la regina non avrebbero mai approvato che la loro unica figlia andasse in sposa ad uno squattrinato come Francois.

Anche un altro personaggio aveva notato la preferenza della principessa per il giovane conte de Saint-Ander: il barone von Hofnestel, un uomo crudele e spietato che si diceva si intendesse di magia nera. Aveva messo gli occhi sulla bella principessa e soprattutto sulla sua ricca dote e non se la sarebbe mai lasciata scappare. Tutti però lo credevano un ricchissimo nobile che conduceva una vita ritirata. Un tipo particolare, ma ottimo partito.

Il barone chiese ad Aura di ballare e lei accettò volentieri senza sospettare di nulla. Ma il crudele von Hofnestel, non appena le ebbe preso la mano svanì in una nuvola di fumo portandosi via la fanciulla. Il re e la regina erano disperati per la scomparsa della loro figliola, così Francois si offrì di andare a cercarla perché tutti erano troppo spaventati per tentare la pericolosa impresa. In cambio però chiese la mano della principessa, e, seppure a malincuore, il re e la regina dovettero promettere pur di riavere la loro figliola.

Allora il giovane conte partì per ritrovare la sua bella, ma non sapendo come si salva una principessa, decise di chiedere aiuto al vecchio dell’isola misteriosa.

Questo misterioso saggio che si diceva fosse un mago mago abitava su una strana isola che appariva con la bassa marea e scompariva con l’alta marea. Si mormorava che il vecchio avesse centocinquant’anni e fosse nato dall’isola, dalla quale non si era mai mosso, ma si riteneva anche che sapesse tutto.

Il coraggioso giovane partì alla volta dell’isola misteriosa, vi giunse infine dopo aver cavalcato senza sosta per una settimana. Non appena l’isola fu visibile prese una barca e andò dal vecchio. Gli raccontò della bellissima principessa e del crudele barone e alla fine il vecchio parlò: "Solo un cavaliere potrà giungere a lei, ma un cavaliere non potrà liberare la fanciulla.”

Ma allora come posso liberarla? Non conosci tu qualche incantesimo?”

Mio giovane amico, dovrai trovare in te stesso la forza.”

Francois se ne andò sconsolato e molti giorni vagò senza meta alla ricerca di indizi, finché non trovò una pista che conduceva verso il palazzo del barone. Per giungervi bisognava scalare una montagna altissima, e Francois lo fece, pensando alla sua bella.

Poi, una volta giunti in cima, un terribile drago con tre teste mostruose e fauci sputafuoco sbarrava il passaggio, ma anche questa difficoltà Francois la superò con cuore saldo.

Una volta arrivato al palazzo, dieci guerrieri lo attaccarono, ma lui li sconfisse tutti, e poi altri dieci gli andarono contro, ma senza successo.

Dal cortile del castello si avvide del barone che sgusciava nelle segrete: lo seguì. Scesero sempre più in basso, sembrava che si arrivasse al centro della terra, poi salirono e Francois credette che avrebbero raggiunto il cielo, ma continuò a seguire il barone, che si credeva solo. Giunsero infine in un’ampia grotta nella quale filtrava un unico raggio di sole. Certamente la principessa era lì, ma il giovane non riusciva a vederla dal suo nascondiglio. Sentì il barone chiederla in moglie e la sentì rispondere di no. Stava bene! Era viva! Francois sentì un gran sollievo, e fu pronto a slanciarsi contro il malefico barone von Hofnestel. Lui lo accolse immobile, con un ghigno dipinto sul volto. Il giovane Francois sconfisse senza difficoltà il malvagio nonostante i suoi trucchi e i suoi squallidi malefici.

Quando però si volse verso Aura, una terribile sorpresa lo accolse: ella era imprigionata in una solidissima lastra d’ambra. Il giovane e coraggioso cavaliere spuntò la sua spada sulla dura pietra e vi spezzò la lancia senza risultato. Così, stanco e scoraggiato, Francois gettò via le armi, si sedette accanto al blocco e fece quello che un cavaliere non dovrebbe mai fare: iniziò a piangere, e a singhiozzare come un bambino e... pian piano il blocco iniziò a sciogliersi con le sue lacrime.

Stupito, il giovane comprese allora le parole del vecchio dell'isola.

Quando la fanciulla fu libera lui le chiese di sposarla e lei accettò con gioia. Tornarono a palazzo e vissero per sempre felici e contenti.



  
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