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Autore: DeltAmb3r    24/08/2014    1 recensioni
(Nota: Questa storia è ambientata dopo la quarta stagione)
Le cose non sembrano andare molto bene per il vecchio Team Lyoko, infatti, dopo aver spento il super computer, i loro membri non fanno altro che litigare; Aelita spera che: almeno qualcuno della sua famiglia sia ancora vivo, ma Jeremy nega assolutamente quest'ipotesi...
Intanto al collegio sono arrivati (o per meglio dire, tornati) due nuovi studenti, che nascondono un segreto irrivelabile, eppure i nostri guerrieri non possono fare a meno di entrare in contatto con loro, e vi ricordate di Taelia? Anche lei nasconde qualcosa... una nuova avventura attende tutti loro nel mondo di Lyoko, lei è tornata, e porta con sé un sentimento di vendetta!
Spero di avervi incuriosito! >.O
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 – Incontro con l’entità
 
 
 
Dopo la campanella, Jeremy e gli altri erano seduti in panchina a fissare a distanza la nuova arrivata dai capelli blu chiacchierare allegramente con l’altro ragazzo nuovo. Erano tutti tesi come una corda di violino. Soprattutto Yumi. Dato che si trattavano di due studenti giapponesi le parve naturale. Eppure non riusciva a rimanere tranquilla e dimenticarsi il brutto presentimento che aveva trattenuto fino alla fine dell’ora di lezione.
Ma come lei, tutti nascondevano in essi, un brutto presentimento verso di loro. O almeno quasi tutti. Odd era l’unico che non ci vedeva nulla di strano nell’arrivo di due nuovi compagni di collegio. Aelita aveva il presentimento che ci fosse un collegamento tra i nuovi arrivi e quell’entità che le era apparsa davanti, così all’improvviso, chiedendole di venire da sola, alla sua vecchia abitazione di nove anni fa…
Verso la fine dell’orario scolastico mattutino, la ragazza dai capelli rosa tornò in camera sua, ricevendo così un’amara sorpresa.
Qualcuno bussò alla porta della stanza.
-Si, avanti.- rispose lei, pensando che alla porta fosse Odd, che doveva restituire una penna prestata durante qualche lezione settimanale. Oppure Jeremy, che aveva bisogno del suo aiuto per un programma nuovo, o qualcosa del genere…
Un grande stupore si dipinse sul volto quando vide chi ci fosse davanti a lei.
Il preside Delmas, seguito dalla nuova ragazza.
Egli le chiese se poteva ospitarla in camera sua per qualche periodo temporaneo, e Aelita, malvolentieri accettò. Non poteva dire di no al preside in persona.
-Va bene, signorina Ilaria, sentiti come a casa tua.- le disse l’uomo in giacca e cravatta, sorridente con lo sguardo. E l’altra annuì come una cagnolina che aveva appena obbedito ad un ordine, facendosi posto nella nuova stanza.
Perfetto, ora era ancora più nervosa di prima. Ma aveva già la scusa pronta per poter lasciare la stanza nel tardo pomeriggio e andare all’Hermitage…
-Spero di non disturbarti.- le disse la ragazza con sguardo innocente.
-Nessun disturbo.- le rispose placida -Il mio nome è Aelita.- le sembrò da maleducati non presentandosi, anche per lei.
-Piacere di conoscerti.- le rispose -Il mio nome è Ilaria, ma mi conoscono tutti come Ailè.-
Strano… non sembrava un nome giapponese…
Qualcun altro bussò alla porta. Aelita pregò che non fosse nuovamente il preside.
-Avanti.- venne normale una semplice risposta da parte di Ailè.
Questa volta era Jeremy. Quest’ultimo si sorprese nel vedere più di una persona nella stanza.
-Lui invece è il mio amico Jeremy Belpois.- e indicò il biondino alla porta. Lui per poco non fece cadere il computer da sotto il braccio, che rispose con un “piacere”.
-Rimarrà qui per un po’. Il preside mi ha riferito che condivideremo la camera.- lo avvertì la sua amica dai capelli rosa.
-Capisco.- rispose con uno sguardo un po’ tagliente -Ma questo non significa che non mi devi aiutare con il nuovo programma.-
-Programma?- chiese Ailè, capendo che si trattava di un programma computerizzato -Allora credo che vi lascerò al vostro lavoro e mi farò un giro per il college…- e andò verso la porta col tentativo di andare.
-Aspetta.- Aelita la fermò appena in tempo -Perché non ci dai una mano?-
Sia Ailè che Jeremy la fissarono.
-Dici sul erio?-
-Certo. Da come hai superato oggi la lezione di informatica, vedo che ci sai fare con i computer.- in realtà la ragazza la trattenne nella stanza per tutt’altro motivo.
-Allora… se Jeremy è d’accordo. Dipende da che programma volete creare. Programmi per la memoria, anti-virus, processi…-
-Saresti in grado di creare tali programmi?- ora Jeremy era sorpreso.
-Si, certo! Sono una bazzecola.- rispose la diretta interessata con tutta la sicurezza che aveva in corpo.
-Allora saremo felici di averti come aiuto, nel caso qualcosa non andasse.- riprese Aelita il filo della questione -Vero Jeremy?-
L’altro annuì dopo qualche minuto. Aelita tramava qualcosa.
Alla fine non si trattava di altro che di un programma sugli anti-virus. Non come aveva sperato la ragazza nuova, ma almeno era riuscita a farsi qualche nuovo amico. Al contrario di certe persone…
Tutto procedeva bene, finchè un piccolo squillo di cellulare non colse alla sprovvista tutti e tre, facendoli sobbalzare per un microsecondo. Sul cellulare di Aelita era arrivato un messaggio.
La ragazza si sorprese nel vedere che era di un numero sconosciuto. Con una lieve perplessità ne lesse il contenuto.
 
“Dove sei? Non importa. Scusa se sono invadente, ma ho bisogno di avvertirti di una cosa urgente. Vieni nella tua vecchia abitazione. È urgente.
Firmato: Chi sai tu.
 
Per Aelita fu evidente chi fosse. Quella era un’entità non troppo paziente.
Ma non passò nemmeno un secondo che il cellulare emise alcune sinfonie. Tra queste c’era una melodia che la fece rimanere di sasso.
La canzoncina che suo padre suonava col pianoforte. Era inconfondibile.
-Che succede?- le chiese Ailè.
Jeremy era perplesso quanto Aelita. La musichetta sul cellulare smise di suonare. Aveva lasciato il posto ad un’altra canzoncina.
 
“perché ci sei tu?
a vedere nei miei occhi
il passato di una vita scongiurata
che non chiede altro
che pietà…”
 
Quelle erano davvero parole inquietanti, seguite dal suono di un violino ben accordato. La canzoncina si interruppe con una risatina più maligna che divertita, cosa che spaventò molto Aelita e la fece divenire pallida. Ma quella canzone le era familiare… dove l’aveva già sentita?
-Tutto a posto?- le chiese Ailè -Sei molto pallida… vuoi che ti porti in infermeria?-
-No. Non preoccuparti.- la voce di Ailè riportò Aelita alla realtà -Ad ogni modo mi sono ricordata che ho un impegno.-
-Allora va bene.-
Solo Jeremy non era sollevato. Qualcosa non andava.
Ma prima che potesse proferire parola la ragazza aveva teso i saluti ed era già sulla porta pronta per scappare. Non era più sicura di quello che stesse facendo.
 
 
Aelita ci mise un po’ per raggiungere quel rude polveroso che nove anni fa era la sua casa. L’Hèrmitage. Prima di fare qualche passo di troppo doveva accertarsi che nessuno l’avesse seguita. Guardandosi attorno, non vide nessuno. Nessun rumore sospetto, niente.
Meglio così. Almeno poteva parlare indisturbata alla creatura spettrale, che, guarda caso, la stava osservando fuori dalla sua vecchia stanza, senza che la ragazzina dai capelli rosa se ne accorgesse. Chiuse gli occhi rossastri in un sorriso invisibile, per poi svanire nel nulla, aspettando di poterle finalmente parlare, dopo tanto tempo.
Aelita annuì a se stessa. Era il momento di entrare e fare luce su questa situazione.
La casa era molto più sporca e impolverata rispetto alle altre volte in cui era venuta segretamente, e faceva molto più freddo rispetto a prima.
-Vieni, sono qui..- la voce dell’entità era nitida. Proveniva dal soggiorno. Aelita si avvicinò cautamente, con le gambe tremolanti. Non sapendo cosa poteva succederle, rimase in guardia, un po’ spaventata. Alzò il primo sguardo in quella stanza e la vide. Era lì. In piedi, a un metro di distanza da lei. I suoi occhi addosso alla ragazza mettevano quest’ultima un po’ a disagio.
-Devo ammettere che sei cresciuta. È passato così tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo viste.- la strana ombra cominciò il discorso.
-E tu sei…?- stava per chiedere, quando vide che lo spettro che si stava allontanando da lei, per lasciare che le sue paure svanissero nel nulla.
-Io sono Ailira.- si presentò l’entità - E non sono venuta in questo mondo per far del male a te o ai tuoi amici.-
-Allora perché sei qui? E come fai a conoscermi?- la ragazza aveva tante domande per la testa.
-Io ti conosco da quando tuo padre mi ha trascinata qui. Ma io non sono un programma informatico. Non ci crederai, ma io, come Xana, sono un essere di un’altra dimensione.-
-Co-cosa? Ne tu ne Xana siete programmi informatici?- da quelle poche parole, Aelita aveva ancora più domande da farle.
Lo spettrò annuì -Noi siamo stati incaricati da Franz Hopper nove anni fa per sconfiggere Xana, rimasta intrappolata in uno dei suoi programmi. Distruggendola, è finalmente libera di prendere la sua vera forma.- continuò.
-Aspetta… “noi” chi?- chiese, non capendo a chi si stesse riferendo.
-Faresti meglio a girarti.- al posto del fantasma, qualcun altro rispose. Quando Aelita si girò, il suo sguardo incrociò quello di una figura identica a lei. Per un attimo, credette di avere davanti uno specchio. Ma gli abiti e il colore dei capelli non coincidevano. Quella era una persona reale. Identiche come due gocce d’acqua.
Aelita, spaventata, indietreggiò di un paio di passi.
-C-chi sei?-
-Come non sai chi sono?- disse l’altra, un po’delusa.
Lo spettro la guardò con sguardo omicida, senza dire una parola.
-Forse tu non mi riconosci, ma potrebbe farlo il tuo amico Jeremy.- rispose la ragazza davanti a lei. Cavoli, erano davvero due gocce d’acqua.
Adesso che ci pensava. Qualche tempo fa Odd le aveva raccontato di un particolare avvenimento. Mentre lei era bloccata dal guardiano, una giovane ragazza era arrivata al collegio, una ragazza che le somigliava in tutto e per tutto. E Jeremy, credendo fosse lei, aveva cercato in tutti i modi di avvicinarsi a lei.
-Tu sei Taelia, non è vero?- le chiese.
L’altra chiuse le mani in un sonoro applauso -Brava. Bravissima. Finalmente mi hai riconosciuto!- esultò contenta.
Strano. Eppure Odd l’aveva definita una ragazza seria…
-Tu cosa ci fai qui?- più che una domanda, sembrava un ordine.
-Tu che ci fai su questo pianeta!- rispose brusca, indicandola con il dito della mano, come se volesse accusarla -Dopo tutto questo tempo che ho passato a lavorare per Xana, mi tiri fuori dai guai ora che lei stà ritornando!?-
-Un attimo! Mi volete dire che cosa stà accadendo!?- Aelita non comprendeva più nulla. Confusa e atterrita, si accatastò sul divano bianco e sporco di polvere che aveva di fronte -Che significa che Xana stà tornando.-
Taelia deglutì. Non era il momento di discutere ora. Ailira tacque e tenne gli occhi fissi sul pavimento.
-Questa è la verità.- continuò un’altra voce. Sconosciuta ma allo stesso tempo familiare -Xana stà ritornando per vendicarsi… e distruggerci tutti.-
 
 
 
Angolo autrice
Ragazzi, scusatemi se il capitolo è corto, ma è tutto quello che sono riuscita a inventarmi in una giornata… scusate!
Ne passerà di tempo prima che io possa postare di nuovo, quindi, ciao e alla prossima!
Amber
   
 
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