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Autore: LittleMissMaddy    18/09/2008    2 recensioni
Lo guardò di sottecchi. Lui fece lo stesso.
“Non riesci proprio ad ammetterlo?” domandò.
Il Capitano gli lanciò un'occhiata stupita.
“Come, prego?”
“Ti ripeto la domanda, Petra: qual'è il tuo problema?”
Qual'era il suo problema? Nessuno.
[ Zachary x Petra ]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genere Romantico.
Rating Verde.
Personaggi Petra Wolf e Zachary MacIntyre.
Who? Petra e Zachary sono due Serpeverde che frequentano Hogwarts poco prima della nascita di signor Sfregiato Sfigato. Lei è al Settimo anno, e lui al Quinto. Sono ispirati dal Gdr su cui i due personaggi vengono mossi, più o meno nello stesso modo. Spero di non uscire troppo dal Chara, ma vaaa bene anche così v_v
Disclaimer L'atmosfera, la base, il Castello, e tutto il resto sono © di mamma Rowling. Petra Wolf è miamiamia, mentre Zachary MacIntyre è © di Fuuma. Tutto ciò che non è mio, quindi, è di proprietà dei rispettivi creatori. Io, semplicemente, mi sono arrogata il diritto di usufruirne per un po'.
Dedicata a Fuuma, che illudo sempre, ma neanche tanto. Perché se scrivo io deve farlo anche lei! >.> ( ah ah, povera illusa che sono ò.o )




I'm your problem



Petra lo guardò con aperta ostilità.
Non le era mai successo prima: eppure era lì, e lo stava fissando, e gli stringeva un braccio in una morsa spietata, cercando di artigliarne la carne e tirarla via con un solo strattone per non dover mettersi ad urlare e a battere i piedi a terra come una bambina capricciosa a cui è stato sottratto il suo giocattolo preferito.
“Che problema hai, Wolf?” le soffiò in volto lui.
Come osa?
“Niente.” rispose la Serpeverde allentando lentamente la presa.
Zachary inarcò delicatamente le sopracciglia nere, trattenendo un gemito tra i denti perlacei di fronte a quell'espressione truce e al dolore che gli procurarono le unghie di quell'Arpia conficcate nel suo braccio. Non si mosse, però. La osservò dal basso, restandosene seduto placidamente sulla poltrona di nera pelle.
“Ah sì? Non si direbbe. Hai spaventato quella ragazzina.” incalzò gentilmente il ragazzo.
Quando lei mollò completamente la presa dovette usare quasi tutto l'autocontrollo di cui era munito per non tendere una mano a massaggiarsi il braccio.
La ragazza, dal canto suo, si limitò a riportare il busto in posizione eretta e a voltar il viso pallido, dandogli un profilo perfetto e sdegnoso: “Hai paura che la tua amichetta non torni più?” indagò.
“No. Ho paura che ritorni anche troppo presto.”
“E sarebbe un male?”
Lo guardò di sottecchi. Lui fece lo stesso.
“Non riesci proprio ad ammetterlo?” domandò.
Il Capitano gli lanciò un'occhiata stupita.
“Come, prego?”
“Ti ripeto la domanda, Petra: qual'è il tuo problema?”
Qual'era il suo problema? Nessuno.
Cosa c'era di strano nel suo comportamento, in fin dei conti? Era soltanto saltata al collo di una ragazzina che si era avvicinata troppo a MacIntyre. C'era qualcosa di strano nel fatto che si fosse sentita infiammare fin da dentro nel vedere la sconosciuta chinarsi su di lui a ricercarne scherzosamente le labbra? C'era forse qualcosa di strano - no davvero! - nel suo accanirsi tanto perfino sul braccio della non-vittima della situazione?
Certo, non era cosa da tutti i giorni vedere Petra Wolf in preda alla gelosia più atroce, ma non era neanche sorprendente, sapendo che LUI era suo territorio. Off limits.
“No, nessuno.” miagolò dopo un attimo di esitazione.
Insabbiò le mani bianche nelle tasche del giaccone nero e scrollò le spalle, innocente come la Morte.
Zachary sbuffò pesantemente. Portò le mani sui braccioli della poltrona, e senza attendere oltre si issò in piedi, finendole di fronte.
Si chinò in sua direzione, dando l'impressione di essere lì lì per baciarla, ma deviò verso destra, strusciando la guancia contro la sua ed andando ad affondare nei suoi capelli nel tentativo di raggiungere il suo orecchio e sussurrarci qualcosa.
“Sei una bugiarda: sono io il tuo fottutissimo problema.”
Un brivido si inerpicò su per la schiena di lei, ora stretta dalle mani del Duellante.
Quant'era cocciuta e menzognera quella Vecchiaccia.
  
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