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Autore: Tellie    25/08/2014    2 recensioni
«Dio, quanto mi sei mancato, Hazza.» gli scompigliò i capelli.
Avevo già sentito parlare di 'Hazza'. Louis mi aveva detto che era un soprannome che aveva dato al suo migliore amico in seconda superiore, mentre lui veniva chiamato 'Boo-Bear' per qualche strano motivo.
«Erika, vieni» mi fece cenno di avvicinarmi «Harry, questa è Erika, la mia ragazza; Erika questo è Harry, il mio migliore amico.»
«Piacere Harry, Louis mi ha parlato di te.» gli strinsi la mano,sorridendogli.
«Piacere mio, Louis non la smetteva di parlare di te quando ci sentivamo.» mi avvertì,mettendo in mostra delle tenere fossette che ho avuto l'occasione di notare solo ora.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trentatresimo capitolo.

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piccola premessa: capitolo più lungo di tutti gli altri.
dovevo dividerlo in due parti, ma poi la cosa si sarebbe complicata e dilungata ulteriormente.
quindi, beh, portate pazienza.
 
 
 
 
 

 
Sbuffai sonoramente, gettandomi sul letto a peso morto.
La testa mi scoppiava, c’erano troppe cose che giravano a vuoto lì dentro.
Troppe frasi. Troppe parole. Troppi avvenimenti.
«Ripetimi ancora cos’è successo.» Charlotte si appoggiò alla scrivania, le braccia incrociate al petto e gli occhi chiusi.
Avevo indetto una riunione d’emergenza in camera mia –‘’S.O.S.!  A casa mia A.S.A.P.’’- quella mattina stessa, non appena mi ero svegliata con un mal di testa allucinante.
C’erano Charlotte, Zayn, Niall –che nonostante tutto era riuscito ad arrivare in ritardo malgrado fosse nella stanza accanto- e Greg.
«Te l’ho già detto mezzo minuto fa. E un minuto fa. E due minuti fa. In effetti, te l’ho detto più o meno otto volte da quando siete arrivati cinque minuti fa.» ammisi, alzandomi con i gomiti.
«Quindi fammi capire» disse Zayn, volendo fare il punto della situazione di nuovo «tu..»
«Stanotte..» continuò Niall.
«Sei andata..» aggiunse Greg.
«A letto con Louis, sì» conclusi, per la nona volta «quante volte ancora devo ripeterlo per farvelo sembrare vero?»
Avevano tutti la stessa faccia perplessa, stanca, incredula da quando avevo confessato –cioè all’inizio erano sorpresi, allarmati, colti di sorpresa.
Ed io ero semplicemente esasperata e in colpa con me stessa. Non sapevo perché fosse successo, avevo troppo alcool in circolo in corpo per rendermi veramente conto di ciò che era successo, e per pensare razionalmente nel mentre, al dopo e alle conseguenze di tutto ciò.
«E’ che..» iniziò Niall, passandosi una mano fra i capelli ormai spettinati e disordinati.
«E’ assurdo, innaturale, contro ogni logica e inaspettato, lo so» finii io «altrimenti perché sarei così disperata?»
«Carino il modo in cui voi Horan iniziate una frase e l’altro la finisce.» commentò Zayn con un sorriso.
Guardai i miei fratelli, sorridendo un poco a mia volta, facendo sorridere anche loro.
«Fatto sta che sei andata a letto con il tuo precedente ragazzo, Erika. E la regola d’oro stabilisce perfettamente che ‘’mai andare a letto con il tuo ex, o con un ragazzo più di cinque volte a meno che non sia il tuo ragazzo’’.» riprese il discorso Charlie.
«La regola d’oro non era ‘’fai mangiare agli altri ciò che non mangeresti tu’’?» riflettè il biondo.
«Quello era ‘’non fare agli altri ci che non vorresti fosse fatto a te’’.» lo riprese il moro.
«Che poi, chi l’ha inventata non ci pensava, ma detta così sembra abbastanza ambigua.» aggiunse il castano.
«Ad ogni modo,» li interruppe la bionda, dato che i tre maschi nella stanza avevano iniziato nuovamente a divagare con i loro pensieri stupidi «cambiare discorso e non affrontare il problema non cambia il fatto che la vostra piccola e innocente sorellina e la tua migliore amica abbia scopato con il suo ex ragazzo.»
«Grazie per la brutalità,» commentai ironica «questo sì che mi fa sentire meglio.»
«Serviva ai maschioni» spiegò «perché non hanno ancora capito la situazione. Ora che forse avranno inteso che la tua virtù è stata violata da qualcuno che ti ha fatto male e con cui non stai più insieme, magari metteranno in atto il cervello e lo faranno funzionare.»
«La sua virtù è già stata sapientemente violata.» commentò Niall, sedendosi sul divanetto.
«E anche abbondantemente aggiungerei.» riflettè Greg.
«E voi come fate a sapere quante volte l’ho fatto? Ve ne avrò dette sì e no tre.» ribattei.
«E’ che da quando tu e Louis l’avete fatto per il suo compleanno, tutte le volte che vi vedevate era praticamente scontato che voi finivate a letto insieme.» il biondo si strinse nelle spalle.
«E sentirti ammettere adesso involontariamente che voi l’avete fatto più delle tre volte che ce lo hai detto, mi fa salire una certa sensazione..» pensò il castano.
«Sì, quella sensazione che si chiama ‘’fatevi i cazzi vostri’’, quella che di solito scambiate per finta protezione tu, Niall e Zayn.» borbottai, guardandoli tutti e tre male.
«In realtà quella è gelosia perché non vogliono che la loro piccolina si faccia male.» mi riprese la bionda.
«Troppo tardi..» sussurrai sconsolata.
Ci fu un momento di totale silenzio. Pensavo non mi avesse sentito nessuno. Tenevano tutti lo sguardo basso, per non incontrare il mio. Sapevo che stavano pensando tutti alla situazione, a ciò che era successo cercando di poter trovare una soluzione.
Solo che.. non c’era.
«Quindi,» tossii «cosa devo fare?»
«Parlare direttamente tu con Louis è fuori discussione.» chiarì Zayn.
«E poi né io, ne tu, né gli altri sappiamo cosa potresti dirgli.» aggiunse Greg.
«’’Ehi ciao scusa, volevo sapere se ti ricordi cos’è successo stanotte perché, sai com’è, abbiamo fatto sesso in camera tua’’.» ipotizzò Charlotte, ironica.
«Ma non è tanto l’aver fatto sesso con lui,» azzardai, e lì mi beccai quattro occhiatacce maligne e quattro bocche che stavano per aprirsi dicendo tutte la stessa cosa «lui è fidanzato! Ce ne siamo dimenticati?»
Un altro silenzio. Era un dettaglio che nessuno di noi aveva ancora preso in considerazione. Forse era per quello che mi sentivo così da schifo? Il fatto di essere stata usata una notte ed aver forse compromesso una relazione?
«Il lupo perde il pelo ma non il vizio.» commentò il moro, alzando le sopracciglia.
«Sembra che Louis abbia sviluppato un must nel tradire le persone.» aggiunse il castano.
Niall uscì dalla mia camera, diretto verso la sua. Forse aveva bisogno di uno spuntino per riprendere poi il discorso –nascondeva gli snack sotto il materasso, proprio sopra la rete; mamma non lo sapeva, e neanche Niall sapeva che io sapevo, ma mantenevo il segreto-, quindi non ci feci tanto caso. Non feci caso neanche al fatto che scese le scale velocemente, forse aveva finito i Mars e la birra e voleva prenderne altri. Feci caso però alla porta di casa sbattuta con forza.
«Non è andato a rifornirsi di Kinder Bueno, vero?» domandai agli altri tre, sapendo già la risposta.
Scossi la testa, delusa. Perché se n’era andato? Non ero una persona particolarmente egoista, né volevo essere al centro dell’attenzione di tutti costantemente, ma avevo bisogno di mio fratello perché per me era un momento critico quello, e lui se n’era andato.
 

*

 
Nuovo messaggio da Nialler: Sei libero?
-Quando?
Nuovo messaggio da Nialler: Adesso.
-Ho casa libera. Sono all’attico. Harry non c’è, è fuori fino a mercoledì. Se vuoi, vieni qua. E’ successo qualcosa?
Nuovo messaggio da Nialler: No, tranquillo. Ho solo del tempo libero e voglia di birra, patatine e White Collar.
Stavo tremando. Il telefono mi era caduto di mano non appena Niall mi aveva scritto il primo messaggio. Voleva vedere White Collar e strafogarsi di patatine, il che mi faceva respirare un po’ di più.
Se avesse saputo, mi avrebbe ucciso. Non sapevo se sapeva, ma se sapeva sarei stato un uomo morto.
Harry mi aveva salutato quella mattina poco prima che aprissi gli occhi, un bacio sulle labbra, uno sulla fronte e un ‘’ci vediamo mercoledì amore’’.
Io mi ero alzato poco dopo che la porta principale si era chiusa, andando verso il bagno e puntandomi il rubinetto della doccia in faccia, cercando di svegliarmi e di far riaffiorare bene i ricordi.
Io, festa, no genitori, Harry, pomiciata, Erika e Zayn, Erika, camera, sesso, sesso in camera, sesso in camera con Erika.
Gliel’avevo pure detto: «ho bevuto perchè sapevo che ne avrei avuto bisogno, per venire da te».
Che razza di idiota.
In realtà, all’inizio della serata volevo bere per principio, ma poi la cosa si era evoluta e aveva cambiato aspetto non appena era entrata nella stanza, quando avevo trangiugato tre drink di fila senza neanche respirare. La andai a salutare, me ne tornai da Harry, poi andai nuovamente da lei e.. il resto me lo ricordo come se fosse ieri. Beh, era ieri.
Meno di otto ore fa, eravamo insieme. Se me l’avessero detto, probabilmente sarei scoppiato a ridere.
«Hai comprato la Guinness vero?» Niall entrò, lanciando il giubbotto sul mobile «perché quella dell’altra volta era acqua aromatizzata neanche lontanamente alla birra.»
«Ora che mi hai praticamente distrutto i coglioni, tengo una scorta di Guinness nella dispensa, così che Mr. Irlanda può fare il suo comodo.» lo informai, prendendo il dvd della terza stagione di White Collar e mettendolo nel lettore DVD.
Niall era insolitamente tranquillo. Alla festa lo avevo beccato un paio di volte, impegnato com’era con Charlotte e impegnato com’ero con Harry e con.. beh, sua sorella. Improvvisamente, mi sentii in imbarazzo: mi ero scopato la sua sorellina.
Ma non era come prima, quando stavamo insieme e la sentivo come una cosa normale, essere il migliore amico di mio cognato, adesso sapevo che se Niall fosse venuto a conoscenza di quel fatto, mi avrebbe fatto il culo a trifogli. Ma forse non sapeva niente.
Il biondo era solito alzarsi tardi dopo le nottate alle feste –non a caso, era quasi mezzogiorno-, e la sua cara sorella non era da meno. Che fosse il gene Horan?
«Tommo, mi sorprendi» il biondo si stravaccò sul divano, trascinando con sé tre pacchetti di patatine «hai comprato anche quelle piccanti. Wow, sono davvero colpito.»
«Non prendere le Haribo, però. Harry mi ucciderebbe.» gli rammentai, e giurai di aver visto brillare gli occhi del biondo alla parola ‘Haribo’.
«Oh, ormai mi sono seduto. E comunque,» aprì le patatine al formaggio «Harry non ti ucciderebbe. Il tuo culo gli servirà.»
Ridacchiai, tirandogli un cuscino in faccia. Menomale, pensai, non è venuto qui a farmi la ramanzina. Che poi, fondamentalmente, sarebbe stato un controsenso, dato che lui è più piccolo di me.
Iniziammo a vedere la serie tv, con Niall che ogni tanto faceva qualche battutina su come quell’assistente figa di Peter Burke fosse lesbica, su quanto vorrebbe quel completo anche lui.
Sembrava tutto normale, tutto come sempre.
Forse davvero Niall non lo sapeva, e forse davvero andava bene così. Ma era giusto nasconderlo a Niall, il mio migliore amico, e suo fratello?
Ma, domanda più importante, era giusto nasconderlo ad Harry?
Avevo tenuto la bocca cucita, anche perché la notte scorsa crollai sul letto qui all’attico e non mi sono alzato finchè lui non è uscito; ad ogni modo, non ci sarebbe stato modo per dirglielo. Per messaggio era brutto, non ci pensavo neanche. E poi, stavo ancora valutando la situazione: non sarebbe risuccesso, una svista capita a tutti.
«Lou.» mi chiamò lui, al che mi voltai.
«Dimmi Nialler.» lo guardai negli occhi azzurri, dove riuscii a trovare qualche pagliuzza simile a quelle della sorella.
Prese un respiro, guardandomi negli occhi. «So che sei andato a letto con Erika stanotte.»
Porca puttana.
Spalancai gli occhi, sorpreso. Come faceva a saperlo? Beh, era suo fratello. Magari lei gli aveva detto qualcosa.. dovevo aspettarmelo. Cioè, di solito si confida con Charlotte e Johanna, non sapevo che la sua vita sessuale adesso fosse anche argomento di discussione di suo fratello. O forse ci aveva visti sgattaiolare via.
«D-davvero lo sai?» domandai, tremando un po’.
Non c’era disprezzo nel suo sguardo, stava scegliendo le parole adatte per dirmi.. beh, ciò che doveva dirmi. Che fosse una sfuriata, una conversazione calma, un’incazzatura violenta o qualsiasi cosa avesse in mente, mi stavo preparando psicologicamente e mentalmente.
«L’ho saputo stamattina» mi informò «Erika ha indetto una riunione d’emergenza con tanto di S.O.S. e A.S.A.P.»
Cazzo, allora la cosa era grave. Gravissima.
«Già era preoccupante con solamente l’S.O.S. ..» commentai, mordendomi il labbro.
«Sono andato via.» affermò.
«Perchè? Sai che si incazzerà come una iena. Beh, una iena irlandese.» gli dissi, leggermente perplesso.
«Perchè volevo sentire la tua versione dei fatti» mi guardò intensamente negli occhi «lei in realtà non è scesa in dettagli, ma era ovvio. E’ mia sorella. E’ ovvio che certe cose non me le racconta, fino ad un certo punto. Ma tu sei il mio migliore amico, e di solito parliamo di queste cose. Ti avevo detto che potevamo continuare ad essere amici lo stesso, senza però mettere in mezzo mia sorella. L’unica cosa è che, ci è tornata. Quindi, adesso mi aspetto una spiegazione.»
Non era mai stato così serio, lo sguardo puntato su di me, le braccia incrociate. Aveva perfino lasciato perdere le patatine e la birra irlandese, il che significava che davvero la cosa gli importava. Deglutii, passandomi la lingua sulle labbra, improvvisamente aride.
Beh Tommo, sputa il rospo. Vuoi la bicicletta e poi? Pedalare cazzi tuoi.
«Diciamo che ho bevuto parecchio» iniziai, anche se non ero molto sicuro che sarebbe andato bene «ma non per questo non ero cosciente, anzi. Sapevo che Erika sarebbe venuta: con chi non importava, avrei trovato un’occasione per parlarle. L’alcool mi ha aiutato ad andare da lei: senza, non ce l’avrei fatta. L’ho vista con Zayn, mentre ballavo con Harry, e mi è sembrato di tornare nel passato, quando pensavo –e lo penso ancora- che Zayn fosse interessato alla mia ragazza» mi passai una mano fra i capelli «poi lui se n’è andato, e ho approfittato della situazione per andare da lei: era sola, chiunque poteva.. abbiamo ballato insieme, e poi non credo tu voglia sapere per filo e per segno cos’è successo quando siamo entrati in camera mia. E’ già stato imbarazzante per me dirti questo, figurati..»
«Harry lo sa?» domandò, riflettendo.
«No. E comunque, non c’è stata l’occasione. Ad ogni modo, ci sto ancora pensando. A dirglielo, intendo.» confessai.
«Provi ancora qualcosa per mia sorella?» chiese improvvisamente, cogliendomi di sorpresa.
Cosa?
«Eh?» scossi la testa, perplesso.
«Ti ho chiesto se senti ancora qualcosa per mia sorella.» ripetè, il tono fermo.
 

*

 
Eravamo ancora fossilizzati in camera mia. Non ci eravamo mossi di un millimetro: io sul letto, disperata e sconsolata con varie immagini di questa notte che mi passavano veloci in flashbacks come moto sulla linea di traguardo, Charlotte seduta sulla scrivania con le gambe al petto, Zayn seduto al contrario sulla sedia. Greg sdraiato compostamente sul divanetto.
«Quindi è questo ciò che sento» pensai ad alta voce, al che tutti si voltarono, perplessi «sento qualcosa.. una sensazione strana. Forse è perché ho distrutto una relazione.»
«Louis non glielo dirà mai» Niall entrò nella stanza scosse la testa «non ne avrebbe il coraggio. Tu l’hai scoperto che Harry e Louis hanno scopato, ma pensaci: te l’avrebbe detto? Forse sì, ma non subito. Sarebbe rimasto un po’ a pensare al da farsi, e soltanto dopo ti avrebbe raccontato tutto. Nel frattempo, tu saresti rimasta all’oscuro di tutto, Louis in colpa ed Harry soddisfatto, pronto a lanciare la bomba per farvi lasciare in qualsiasi momento.»
«E tu dove sei stato fin’ora?» domandai, iniziando a sentirmi arrabbiata «te ne sei andato via nel bel mezzo di una riunione d’emergenza, nel bel mezzo di una mia crisi di nervi che non hai fatto altro che aumentare spropositatemente, io avevo bisogno di te e te ne sei andato via senza-»
«Calma sorellina,» mi fermò, ignorando il telefono che segnalava l’arrivo di un messaggio «ora ascoltami.»
 
Trenta minuti dopo, avevo ancora gli occhi chiusi. Inspiravo profondamente, cercando di assimilare tutto quanto.
«Potevi dircelo che andavi da lui, almeno. Non saremmo stati in pensiero.» commentò Charlotte, cercando di alleggerire un po’ la situazione.
«Sono stato impulsivo,» si giustificò «avevo bisogno di farlo senza dirlo a nessuno. E, a quanto pare, a qualcosa è servito.»
«Vuoi un succo, Eri? Sei un po’ pallida.» si preoccupò Zayn, posandomi una mano sulla spalla.
«C’è in frigo quello all’arancia.» si ricordò Greg.
«No grazie, sto bene.» mi sforzai di sorridere.
«Parlare del frigo mi fa venire in mente che giù c’è una torta al cioccolato» Niall si alzò dal mio letto «qualcuno ne vuole un po’?»
«Ti aiuto.» propose Charlotte, accompagnandolo in cucina.
Il telefono di Niall riprese a trillare, segnalando nuvamente un messaggio. Gli mandai un’occhiata, dato che l’aveva lasciato sul mio comodino.
Nuovo messaggio da Louis: Nialler ti prego, non dirle tutto. Ti scongiuro. Dille ciò che vuoi, ma non quello. Non l’ultima parte. Non adesso perlomeno. 





mi ritrovo sempre a dire le stesse cose, sorratemi.
lo so, il ritardo, il capitolo mega-lungo.. ma serviva.
sono appena tornata dalla Spagna e ho concluso il capitolo nel viaggio di ritorno da Barcellona a Firenze, l'idea era venuta in spiaggia e visto che c'ero ne ho approfittato.
spero solo sia abbastanza leggibile.
mi piace come capitolo perchè spiega un po' di tutto, e poi c'è un pov Louis per la prima volta (se non si fosse capito, è quello nel mezzo)
spero di poter aggiornare al più presto.
grazie mille per tutto.

 
   
 
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