Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: Black Iris    27/08/2014    1 recensioni
I Nephilim sono sia angeli che umani, sono tra le razze più ripudiate dal mondo, ma dalla loro esistenza dipende il destino del mondo. Il mondo è sull'orlo dell'apocalisse, l'inferno sta per riversarsi sulla terra, ma loro possono fermarlo, loro e gli angeli che si sono ribellati al paradiso.
Una famiglia stana e particolare: sei Nephilim fratelli, un padre angelo e una madre... magari meglio lasciare la sorpresa.
Buona lettura a tutti!
^_^
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-siamo molto vicini, mio signore- il demone tremava al suo cospetto. Rimase in attesa di una risposta che non venne. Si allontanò e attese ordini, ma neanche quelli vennero. Dovettero passare ore prima di ricevere una risposta dal suo padrone.
-a che punto siamo?- chiese con voce rauca e atona.
-abbiamo i demoni, gli angeli, mentre i Nephilim sono tutti a Friburgo, mio signore, ma la città è protetta da un arcano incantesimo, per non far entrare i demoni- con quell’ultima frase deglutì e sperò solo che il suo signore avesse pietà: non adorava chi gli portava cattive notizie.
-e che problema c’è? Abbattete il muro, non importa con quanti demoni, basta che lo abbattete- disse al servo con voce monotona e continuando a battere il pollice sul bracciolo della sua poltrona. Una poltrona fatta da ossa, che con tutte le probabilità erano di angeli, angeli caduti durante la guerra.
-c’è un altro problema, mio signore, o potentissimo- si metteva sempre a lodarlo quando era in difficoltà e mentre parlava gli si impastava la lingua. Gli era difficile far uscire le parole di bocca, -i Nephilim sono difesi da alcuni angeli guidati da Paride-.
-sterminateli tutti-.
 
Paride stava salendo le scale, aveva appena salutato tutti quelli che dormivano al piano di sotto, “domani sarà una giornata difficile” pensava e pensava anche ai suoi figli. In quei giorni avrebbe voluto passare più tempo con loro, non solo come l’angelo che li ha concepiti, ma come un vero e proprio padre. Voleva accompagnarli a scuola, magari con una jeep, ne aveva una prima di tornare in paradiso, oppure voleva le vacanze in famiglia che si fanno in Canada, o meglio ancora voleva portarli tutti al mare, in una bella villetta bianca, dove poter fare un grande barbecue con tutti i suoi amici angeli. Però ormai era troppo tardi, erano cresciuti e non poteva fare molte cose che avrebbe potuto fare se fossero stati ancora così piccoli come quando lui viveva ancora con Adele ed erano felici di quel poco che avevano. A proposito di lei, aveva ancora in tasca la sua lettera scritta nella lingua dei demoni, lui la conosceva bene quella lingue. Aveva letto e riletto le sue parole fino ad impararle a memoria. Aveva memorizzato alla perfezione il suo piano, sapeva benissimo dove si trovava, tuttavia non poteva neanche lontanamente azzardarsi a farle una visita. Entrò nella sua stanza, anzi in quella di Kevin e Kaleb e si sedette sul bordo del letto del più grande. Osservò per un po’ il suo comodino, c’erano delle foto di molti anni fa e in alcune di quelle c’era anche Adele, poi c’era il braccialetto che Adele gli aveva dato per i suoi dieci anni, ormai quella vecchia catenina era tutta arrugginita. La prese in mano e la strinse in un pugno, quando riaprì la mano la catenina era come nuova, proprio come quando Adele l’aveva vista nella vetrina di un negozio passeggiando con lui un pomeriggio d’inverno. “Qualcosa posso ancora fare” pensò, “posso fermare l’apocalisse e ristabilire l’ordine in paradiso, posso dargli tutto quello che in tutto questo tempo gli ho negato: un esistenza felice e sicura. Che strano che io mi ritrovi come scopo quello che ogni padre fa quotidianamente!”.
Riappoggiò il braccialetto sul comodino e si sdraiò sul suo letto mobile, che era stato messo attaccato alla parete. In quel momento rientrò Kaleb. Sembrava esausto, sembrava che tutta la responsabilità sulla salvaguardia dei suoi fratelli ricadesse sulle sue spalle. “un’altra cosa d cui sono colpevole” pensò.
-sei stato tu?- gli disse mostrandogli la catenina.
-si-
-grazie- gli disse distogliendo lo sguardo, -ma mi piaceva così com’era- aveva un tono seccato. Si sdraiò a letto e spense la luce senza dare al padre la possibilità di giustificarsi.
Paride ci rimase male, ma non ci badò molto e si mise a dormire pure lui. Erano circa le quattro del mattino, ma non aveva sonno, era distratto dai suoi ultimi pensieri, quelli riguardanti a quale pessimo padre era stato. Finita quella storia le cose sarebbe andare meglio, o almeno lui se ne convinse.
Sentì la porta aprirsi e dalla luce del corridoio si vedevano Heather e Belle fuori dalla porta. Si alzò e uscì a vedere che cosa volevano.
-che cosa succede?- chiese preoccupato, -non riuscite a dormire?-
-papà, stiamo sognando cose strane- disse Belle, -sembrano sogni premonitori- aggiunse Heather, -è da quando siamo a Friburgo che ne facciamo- disse dondolandosi sul suo posto.
Andarono nella loro stanza e Paride si fece spiegare tutti per filo e per segno.
-credo che non siano sogni molto normali- disse Heather, -insomma, hai sentito cosa vediamo quando andiamo a dormire! Pensavamo che fosse il caso di dirtelo-.
-ma certo, avete fatto benissimo- disse Paride appoggiando le mani sulle spalle delle figlie, -vedrò cosa posso fare appena posso, però adesso sarà meglio fare il punto della situazione, perché non potrei essere più confuso in vita mia con tutte le cose che stanno succedendo. Allora, voi fate sogni dove ci sono visioni apocalittiche e anche questa grande figura alata che si alza in cielo e sovrasta tutto, poi Friburgo sta bruciando e Belle sei sicura che fossero angeli quelli che hai visto decapitati?-
-ti dico di si, avevano le ali piumate!- disse ancora.
-ascoltate, domani appena finita la caccia, cercheremo insieme il significato dei vostri sogni, anche se mi sembra evidente- fece alle ragazze un dolce sorriso e le augurò la buonanotte con un bacetto sulla guancia.
Entrarono nella stanza anche Diana e Claire, per andare a dormire nei loro letti mobili.
-abbiamo interrotto un appassionante argomento padre e figlie?- chiese sarcasticamente Diana.
-no, me ne stavo andando- rivolse un ultimo sguardo alle figlie, -buonanotte- disse.
 
Vivian aveva preparato tutto. Aveva trovato la zona giusta della foresta nera e aveva le vittime sacrificali tutte nei sacchi dell’immondizia, i corpi erano stati appositamente tagliati e spolpati come da rituale, il fuoco dell’evocazione era pronto, mancavano solo le anime con cui alimentarlo. Adele era affianco all’amica e la stava aiutando a sistemare l’ultimo teschio di demone nell’estremo del bastone conficcato nel terreno intorno al fuoco.
-sei pronta?- chiese amorevolmente a Vivian.
-dovresti esserlo tu- disse lei a testa bassa.
-e da quando in qua mi dai del tu?- disse lei guardandola negli occhi.
-avete ragione, mia signora, scusate, è tutta colpa dell’emozione- disse lei inchinandosi.
Adele pronunciò la formula e Vivian gettò i pezzi dei corpi dei demoni nel fuoco. Cominciò a tirare un grande fuoco, gli occhi di Adele si illuminarono di una luce arcana. Dal fuoco emerse una figura umana. Il fuoco intorno a lui si spense e finalmente Ilaj apparve davanti a loro, in carne e ossa e con dei segni arcani che gli ricoprivano tutto il corpo.
-bentornato nel mondo dei vivi, mio adorato- disse emozionata Vivian.
-bentornato nel mondo della gente ipocrita, mio fido alleato- disse Adele.
Si scambiarono degli sguardi di complicità.
Adesso che Ilaj, l’unica anima pura di tutto il mondo era tornato, i demoni non avevano nessuna possibilità. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Black Iris