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Autore: Itsakira    27/08/2014    0 recensioni
"La stessa bambina si girò e corse veloce dalla parte opposta, pregando che i suoi piedi la portassero chissà dove. Scomparve nella notte, e solo allora aprì bocca per urlare di dolore e di gioia allo stesso tempo. Ci era riuscita. Era salva. I grilli cantarono, i pipistrelli si alzarono in volo, il vento fece frusciare gli alberi e le lucciole presero a brillare più intensamente e a volarle intorno. La Terra la accolse e le diede il benvenuto come una figlia."
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CRONACHE DELLA VIA LATTEA:
SOLE

 

Prologo

Il fascino e il mistero di un gesto semplice, gli occhi puntati sul mondo, il mondo puntato sui suoi occhi - Dio mio, quant'è difficile.
Dio mio, quant'era bella quella che scioglieva i capelli e taceva, che toglieva la seta dalla pelle, levava la corona e la posava su un cuscino, osservando le pietre incastonate nel diadema.
Oro, rubino, opale, diamante - diamante.
Sorrideva, incrociava le braccia sul petto.
Si guardò intorno, c’era un tale caos per tutta la reggia, per tutto il paese e il pianeta, che nessuno avrebbe badato a lei. Persino i domestici erano impegnati, e le avevano lasciato l’enorme casa deserta. Aveva pensato a quel momento fin dalla scorsa notte, pianificando tutto e riunendo gli appunti in un unico raccoglitore, che strappò con foga dopo averlo studiato per bene. Mentre lanciava i pezzettini di carta in aria, questi si trasformarono in poco meno di un secondo in scintille luminose e prima che attecchissero sul pavimento, la ragazza era già uscita dalla porta senza curarsi di richiuderla.
Facendo a meno delle numerose gonne regali era più facile correre e camminare, così raggiunse la porta laterale in pochissimo tempo. La aprii e sgattaiolò fuori guardando un’ultima volta quello che avrebbe abbandonato per sempre, cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di rigarle le guancie.
In strada tantissime persone correvano da una parte all’altra e tre volanti della polizia cercavano di farsi spazio tra la folla, ma non l’avrebbero trovata, mai. Corse veloce verso sud; anche se piccola, conosceva quelle strade a memoria. Trovò la stazione senza errori, e prima che il treno – una locomotiva tutta dorata - partisse a estrema velocità e le porte si chiudessero, ci saltò dentro finendo in ginocchio.
« Siediti da qualche parte, ragazzina, mettiti la cintura o ti farai male! » le disse un uomo, brusco.
Lei si alzò non senza difficoltà a causa degli strattoni che la velocità del mezzo di trasporto causava, entrò nel vagone alla sua sinistra, trovò un posto in fretta e si sedette, allacciandosi la cintura. L’uomo, intanto, si era avvicinato per chiederle il biglietto. La bambina, cercando di nascondere il viso con i capelli biondo cenere, glie lo consegnò senza dire una parola. In quel momento, il treno spiccò il volo e il suo colore dorato brillò un’ultima volta prima di dissolversi nello spazio, rendendolo invisibile dall’esterno.
Qualche ora e arrivò a destinazione. Visto che lì dove era diretto non esistevano le stazioni per quel mezzo, il metodo di atterraggio era un po’ diverso da quello terrestre previsto per gli aerei.
La logica è semplice ed era la stessa che la bambina aveva usato per scappare: il miglior posto per nascondersi è quello più affollato. Infatti, una volta penetrato nell’atmosfera, il treno aumentò ancora di più la velocità folle e senza un minimo spostamento d’aria colpì perpendicolarmente il suolo della terra nell’istante in cui nessuno degli umani presenti stava guardando in quel punto. Tutti i numerosi passeggeri del treno dorato comparvero in un una notte di luna piena, in una zona affollata del parco di Whale, un paesino vicino Portsmouth, così piccolo da non comparire sulle carte geografiche. Tutti i presenti, intenti a guardare le stelle cadenti nel 10 Agosto di un anno imprecisato, non si accorsero di loro e dei loro vestiti un po’ strambi. I passeggeri, infatti, si premurarono di rendersi invisibile o di indossare qualcosa di adatto per non essere notati. La bambina aveva indosso una sottoveste regale, la cosa più anonima che possedeva, ma che non bastava lo stesso a farla passare inosservata e, non avendo le capacità e le intenzioni di diventare invisibile, lasciò che gli sguardi degli umani si posassero sulla graziosa ragazzina dallo sguardo attento e l’aria nobile. La stessa bambina che si girò e corse veloce dalla parte opposta, pregando che i suoi piedi la portassero chissà dove. Scomparve nella notte, e solo allora aprì bocca per urlare di dolore e di gioia allo stesso tempo. Ci era riuscita. Era salva.
I grilli cantarono, i pipistrelli si alzarono in volo, il vento fece frusciare gli alberi e le lucciole presero a brillare più intensamente e a volarle intorno. La Terra la accolse e le diede il benvenuto come una figlia.
Il fascino e il mistero di chi posa la corona e corre su prati selvaggi, moglie dell'aria.



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Note dell'autrice:
Mi presento: sono Itsakira ma potete chiamarmi Martina, che è il mio vero nome. Ho 17 anni. Questa storia nasce da un racconto che ho inventato da piccola (che a sua volta prendeva spunto da un gioco di ruolo che facevamo tra cugine) , e che col passare degli anni ho ripreso più volte aggiungendo dettagli, colpi di scena e trasformandolo in una vera e propria storia fantasy. Dopo anni, ho deciso di riscriverla da capo utilizzando il mio nuovo modo di scrivere più adulto (e che tratta tematiche più adulte!) e preciso, così come ho sempre voluto che fosse.
La storia vera e propria deve ancora iniziare, ma spero che il prologo vi abbia incuriosito.
La vita della bambina non sarà facile una volta cresciuta, e il distino di tutto e tutti dipenderà da lei. Come si comporterà? Scapperà anche in futuro?
Aspetto tante recensioni e soprattutto critiche costruttive.
Zao c:
  
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