Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |       
Autore: Kaiyoko Hyorin    28/08/2014    3 recensioni
[Estratto dal primo capitolo]
Non fece in tempo a realizzare quell'unico fugace pensiero che ella si accorse di avere i suoi occhi scuri puntati addosso, cosa che ne aumentò drasticamente la soggezione che provava nei suoi confronti ed a stento riuscì a impedirsi di sussultare nuovamente, preda di un imbarazzo senza pari.
“P-perché mi fissa in quel modo?!”
[Fine Estratto]
Era iniziato come un lavoretto di revisione e invece mi sono ritrovata a stravolgere completamente la trama, creando qualcosa di nuovo ed inaspettato! Ad oggi è l'opera più lunga che abbia scritto e spero che il risultato sia valso lo sforzo, augurandomi che risulti comunque una lettura gradevole, a prescindere! Vi auguro una buona lettura!
Attenzione: aggiunto OOC per il cambiamento caratteriale a cui i personaggi vanno incontro nel corso dell'intera storia, in accordo con la trama, senza comunque arrivare ad uno "stravolgimento" nel vero senso della parola; quindi non spaventatevi!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Unione d'affari'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


9. Sotto lo stesso cielo


Il mattino dopo, quando Kei si risvegliò nel suo letto, comprese immediatamente cosa lo aveva riportato alla realtà. Non dovette neanche scomodarsi a guardare in basso per rendersi conto di quanto gli stesse tirando l'amico lì sotto.
Cazzo!
Digrignò i denti, sopportando la fitta di dolore che gli venne dall'inguine in reazione a tutta quella tensione, cosa che lo portò a tentare di alzarsi a sedere fra le lenzuola.
Pessima idea. Appena contrasse gli addominali e tentò di sollevare il capo, si ritrovò boccheggiante riverso di nuovo fra i cuscini, con un cerchio tremendo alla testa.
– Merda – imprecò a denti stretti il ragazzo.
Non rammentava quasi nulla della seconda metà della serata precedente, se non una Yukiko impettita di fronte a lui tanto arrabbiata da schiaffeggiarlo e lasciarlo lì per qualcosa che le aveva detto. Il pensiero gli fece avvicinare la mano sinistra alla guancia medesima, giurando di averla sentita formicolare.
Per quanto riguarda il resto, era tutto molto confuso ed evanescente.
L'aveva seguita.. e poi? Che era accaduto dopo?
Ad assalirgli la mente ancora intontita dal sonno e dai postumi della sbronza ci si mise il sogno che l'aveva svegliato in quello stato, cosa che gli fece soffiare fra i denti l'aria che aveva nei polmoni in un gemito sommesso di protesta alla pronta reazione, fin troppo pimpante, del suo amichetto. Si costrinse a spazzare via quella visione, per non peggiorare le cose.
Aveva assolutamente bisogno di chiudersi in bagno per un po', soltanto dopo essersi concesso una bella doccia avrebbe potuto sperare di stare un po' meglio.
Sì, una bella, lunghissima doccia fredda.


Yukiko se ne stava a far girare Night sulla sommità di una roccia, giovando dell'aria fresca del mattino. Sopra la sua testa il cielo era sereno, punteggiato di qualche nuvoletta bianca e lei non riusciva a far a meno di starsene sì, stesa con le mani intrecciate dietro la nuca, a osservarlo.
Io credo che dovresti iniziare a preoccuparti
– E per cosa, Night? – ribatté lei, ridacchiando.
Il suo compagno di battaglie era di nuovo accanto a lei, come la sera prima, sospeso a un metro da terra e contornato da quell'alone luminescente. Lo stesso che scaturiva dal bit al centro del suo bey. Il suo capo candido tornò a sbucare nel suo campo visivo e lei ne incrociò lo sguardo color azzurro ghiaccio.
Be', cosa pensi di fare dopo quanto è accaduto?” Si informò questo, scoccandole un'occhiata interrogativa.
Yukiko si lasciò sfuggire un sospiro.
– Non lo so.. – lasciò intercorrere una pausa, prima di cogliere il suono ritmico della trottola che ruotava liberamente sul terreno alla minima velocità concessagli per non sbandare e fermarsi. Quel sommesso sibilo la indusse a chiuder gli occhi verdi per un istante, prima di sfoggiare un ampio sorriso – ..ma forse mi è venuta un'idea.
Senza attendere una qualche risposta, la mora si sollevò di scatto a sedere e un attimo dopo era già in piedi.
– Andiamo, ci aspetta un bell'incontro – affermò convinta al suo bitpower.
La creatura in forma umana annuì con un unico cenno del capo prima di scomparire in un riverbero di luce ed un secondo dopo lei stringeva il suo bey dai riflessi d'argento saldamente in una mano. Non c'era incomprensione che non potesse essere superata con un buon incontro, lo sapeva. La volta scorsa era riuscita a percepirlo, l'animo di quel blader così introverso, attraverso quell'ultimo potente attacco.
Sapeva di non aver di per sé il coraggio di affrontarlo faccia a faccia in un discorso, men che meno dopo quanto accaduto la sera precedente, pertanto aveva solo una possibilità di rompere il ghiaccio. Una possibilità rappresentata dall'amore per quello sport. Perché per quanto ci si potesse provare, una volta che il Beyblade ti era entrato nel cuore, non c'era modo che ne uscisse.


Kei stava tornando nella propria stanza dopo quella doccia riabilitante.
Dovette ammettere con sé stesso di sentirsi molto meglio, mentre procedeva scalzo lungo il corridoio deserto. La casa era avvolta nella quiete, tutto grazie alla strampalata idea di suo padre di andarsene chissà dove con la quasi totalità dei domestici, e la cosa non gli dispiaceva affatto.
Il mal di testa si era attenuato giusto quel poco che bastava affinché fosse sopportabile.
Si sfregò un lato del capo con un lembo dell'asciugamano che portava sulle spalle, non troppo energicamente mentre toglieva umidità alle ciocche corvine dietro la nuca. Indossava soltanto un paio di pantaloni, gli stessi jeans della sera precedente, per di più col primo bottone slacciato, cosa che glieli faceva ricadere un po' più in basso sui fianchi.
In quel momento l'ultima cosa che si aspettava, preda di un rilassamento più che gradito, era quel che vide aperta la porta della sua stanza. Come il battente ruotò infatti sui cardini, il dranzerblader si bloccò sulla soglia mentre fissava ad occhi spalancati la ragazza che si ritrovò di fronte.
Il sorriso di Yukiko si accentuò, pendendo verso lo zigomo destro e donandole un'aria fra il furbetto ed il determinato.
– Eccoti qui! – esclamò quella, ponendo una mano chiusa a pugno sul fianco mentre l'altra la sollevava nella sua direzione, mostrandogli il suo bey – T-ti sfido!
Questa è una persecuzione” pensò lui di rimando, scoccandole uno sguardo significativo. Per un momento ebbe la chiara visione di sé stesso con una goccia in stile manga a scivolargli fra i capelli.
– S-su, principino.. È la giornata ideale per un incontro!
Quel tono squillante gli fece rimpiangere la quiete che si era goduto fino a pochi minuti prima, un tono che comunque racchiudeva in sé una nota quasi nervosa.
– Principino? – ripeté meccanicamente, rammentando che fosse già la seconda volta che osava chiamarlo in quel modo. Percepì la propria pazienza assottigliarsi pericolosamente, già messa a dura prova dal brusco risveglio di quel mattino, e una vena prese a pulsargli a lato della tempia sinistra.
– Hai paura di non riuscire a cavartela come l'ultima volta? – un'altra provocazione – Cos'è, la serata di ieri è stata troppo intensa per te? Non dirmi che dovrò iniziare a chiamarti Principessa!?
Questo era troppo persino per uno come lui.
– L'hai voluto tu – le disse lui freddamente a quel punto, riversando in quella gelida nota tutto il suo disappunto.
Si mosse, superandola in poche rapide falcate e nel farlo le sbatté l'asciugamano in faccia, prendendola alla sprovvista e lasciandola a dimenarsi, mentre lui si dirigeva verso il proprio comodino. Ne tirò fuori Dranzer ed il lanciatore e si ficcò entrambi in tasca prima di recuperare le scarpe dal balcone. Una volta infilate anche queste, si allacciò finalmente l'ultimo bottone dei calzoni e recuperò una delle sue maglie nere dalla cassettiera. Tornando sui propri passi, scoccò un'occhiata all'attaccapanni accanto alla porta e, senza una parola, allungò una mano per recuperare la sua vecchia sciarpa bianca.
Il senso di familiarità che lo colse nel momento in cui se la avvolse al collo, con i lembi della stessa a pendergli dietro la schiena come un tempo, gli infusero quasi un senso di completezza. Fu come se fosse tornato ad essere pienamente sé stesso soltanto in quel momento e la cosa gli infuse una nuova carica.
– Andiamo, mocciosa??
Non stette nemmeno ad aspettarne una reazione e varcò la soglia, immettendosi di nuovo nel corridoio. Le avrebbe finalmente fatto capire con chi aveva a che fare.


Yukiko si sentiva elettrizzata e piena di vita.
Poteva farcela, in quel modo potevano comunicare.
Osservò il campo di battaglia sul quale si stavano affrontando lei e il dranzerblader. Quest'incontro tuttavia non aveva niente a che fare con quello precedente, poteva capirlo subito notando il modo di porsi di Kei, il suo modo di giocare. Questa volta l'incontro era molto più che una mera prova di forza: si stavano affrontando con serietà e determinazione, cercando l'uno di penetrare le difese dell'altra senza la foga dimostrata in precedenza. Il blader che aveva di fronte ora la ragazza era diverso da quello contro cui si era battuta precedentemente. Avrebbe quasi potuto dire che fosse rinato.. No. Non rinato. Si era risvegliato.
Vai Aquila Rossa!
Fagli vedere, Night!
Dalle due trottole, intente a girare vorticosamente l'una verso l'altra, scaturì all'unisono un bagliore quasi accecante e un attimo dopo i due bitpower si fronteggiavano apertamente nella loro forma animale, ali spalancate e artigli protesi.
Yukiko notò di sfuggita l'espressione sorpresa del suo avversario a quella comparsa e non poté far a meno che sfoggiare un sorrisetto soddisfatto.
Stella Cometa! – urlò il suo attacco, approfittandone.
Dranzer, evitalo!
Il bey di una tonalità più chiara si mosse con agilità e l'offensiva della mora andò a vuoto.
– Sei finita.. Tempesta di Fuoco!
Fiamme di un intenso color rosso avvolsero il campo di gioco, che altro non era se non uno spiazzo erboso al centro del cortile posteriore della tenuta degli Hiwatari, costellato qua e là da qualche pietra.
Night!! – esclamò trafelata la mora.
Il suo beyblade blu scuro andò a urtare con la punta uno dei ciottoli del prato, cosa che gli permise di darsi una spinta verso l'alto in un salto che andò ad impattare sul bey avversario, contrastandone e annullandone la potenza di attacco.
Ci fu un nuovo lampo di luce dovuto allo scontrarsi dei due bitpower, avvenuto nello stesso momento e che costrinse i due blader a chiuder gli occhi e ripararsi con le braccia dall'onda d'urto. Quando Yukiko li riaprì, trovò la propria trottola ferma al limitare di una chiazza di terreno bruciato, Dranzer a sua volta riverso su un fianco dal lato opposto. L'incontro era nuovamente terminato in parità.
La ragazza non riuscì a far a meno di esternare un sospiro secco, andando a ravviarsi i capelli con una mano mentre l'altra se la mise a puntellare un fianco, sopra la stoffa dei jeans a vita bassa. Sentiva ancora l'adrenalina in circolo e dovette contenere l'euforia interiore che stava provando, limitandosi ad esternarla con un largo sorriso.
– Sei davvero forte.. – le sfuggì come commento verso il ragazzo, che si fermò a fissarla dopo aver recuperato il suo beyblade.
Lo sguardo di lui era vagamente lucido ma serio, penetrante, ed il motivo non si fece attendere.
– Non sapevo che avessi un bitpower.
Lei, riprendendo fiato, non gli rispose subito ma si avvicinò per chinarsi a recuperare Night. Sollevandolo nella mano destra ne esaminò le condizioni e fu sollevata nel notare che non aveva subito danni questa volta. Colpita da quel pensiero sorvolò quella considerazione per sincerarsi delle condizioni di Dranzer.
– Quell'attacco non avrebbe mai potuto danneggiarlo.. e non cambiare discorso.
Ridacchiando a quella risposta un po' seccata, Yukiko si lasciò cadere distesa sull'erba, allargando braccia e gambe in un abbandono più che legittimo. Era stato un gran bell'incontro e il suo Night si era comportato egregiamente, pensiero che la fece sorridere soddisfatta.
– Non lo stavo facendo – gli rispose senza guardarlo ma sollevando una mano sopra di sé per reggere il proprio bey davanti agli occhi – Mi stavo solo premurando che la conclusione dell'incontro non avesse danneggiato nessuno dei due. Non è facile per i nostri bitpower quando il bey in cui risiedono viene scalfito. Per fortuna questa volta ci è andata bene, vero Night? – chiese allegramente alla trottola, dando un bacetto a stampo all'emblema dell'Anka al centro del bit.
Kei non le rispose ma poco dopo ella sentì un fruscio accanto a sé e spostando gli occhi alla sua sinistra, vide il dranzerblader lasciarsi ricadere seduto a gambe conserte sul terreno lì vicino, lo sguardo dai riflessi di sangue persi a contemplare l'Aquila Rossa.
– Quindi è vero: sapevi dell'Aquila.
– Be', sì – indugiò un momento a proseguire, appoggiando la propria mano reggente il bey blu scuro sul ventre – L'ho scoperto ieri, prima di seguirti. È stata lei a mettersi in contatto con me e a dirmi che dovevo trovarti.
Il vento fece frusciare le fronde degli alberi vicini, carezzando le ciocche sfumate di rosso dei capelli di lei, al pari di quelle d'argento del blader che le sedeva accanto. Dopo una manciata di secondi in cui questi non accennò a dire altro, la mora si cimentò in un'altra domanda, una di quelle che l'avevano tormentata sino a quel momento.
– Dicevi sul serio la volta scorsa? Quando hai detto che il Beyblade è un gioco da bambini?
Lui sollevò lo sguardo incrociando il suo e in quel breve momento di attesa Yukiko rischiò di farsi trasportare da quegli occhi così enigmatici e profondi, cosa che avrebbe fatto se il pericolo non fosse stato scongiurato dalla voce del proprietario, quando finalmente si degnò di risponderle.
– Sì. Lo avevo detto sul serio – e lei ebbe un tuffo al cuore – ..ma mi sbagliavo.
Ne osservò il profilo mentre questi, sporgendosi un po' più indietro con la schiena e appoggiando ambo le braccia sul prato a mo' di sostegno, sollevò lo sguardo al cielo. In quella posizione, sfiorato dalla brezza di fine estate, le parve l'emblema della serenità. Il suo volto rilassato le sembrò talmente bello da risvegliare in lei il ricordo di come il dranzerblader l'avesse baciata meno di dodici ore prima e subito si sentì avvampare in viso. Scostando di scatto gli occhi verdi per portarli a sua volta a puntare la volta celeste, strinse meccanicamente la presa sul proprio bey, pregando il proprio cuore di rallentare i battiti. Fu grata al ragazzo quando riprese a parlare.
– Avevo dimenticato una cosa importante sul Beyblade. Qualcosa che mi hai fatto ricordare tu.
– E cosa? – credette di sentire la propria voce strana e deglutì, nervosa.
– Che anche le braci di un fuoco vanno ravvivate, se non si vuole che il fuoco si estingua.
Quell'affermazione fece sbattere un paio di volte le palpebre alla nightblader, giuntale talmente inattesa che finì per scoppiare a ridere, dapprima sommessamente e poi di tutto cuore, sinceramente divertita.
– E adesso perché stai ridendo? – la voce di Kei tornò a farsi udire, col solito timbro distaccato e freddo.
– Ahah.. perché non credevo che potessi uscirtene con qualcosa di così profondo! Non me l'aspettavo proprio! Ahahaha!
– Umphf.
Continuò a ridere ancora per almeno un paio di minuti, come una sciocca, ma quando finalmente riuscì a calmarsi, per la mora fu come se si fosse liberata di un grosso peso.
– Ehi, Kei – ne richiamò l'attenzione chiamandolo per nome, attendendo un paio di secondi prima di continuare – Credo che dovremmo fare squadra.
Spostando lo sguardo di nuovo a cercarlo, lo vide inarcare un sopracciglio e questo la spronò a dargli la spiegazione che probabilmente attendeva, continuando con tono una nuova serietà dovuta all'argomento trattato.
– Sto parlando della situazione in cui siamo finiti per colpa delle nostre famiglie.
A quella delucidazione il ragazzo in questione sollevò anche l'altro sopracciglio.
– Avremmo più possibilità se unissimo le nostre forze, non credi? – gli chiese in via retorica – In fin dei conti mi sembra che tutta questa storia non vada molto a genio a nessuno di noi due.
– Sicura di volerti opporre a tua madre? – le domandò lui con un sorrisetto strano in volto.
Lei raccolse i sottintesi che si celavano dietro quella domanda, ma si prese il suo tempo per riflettere sulla risposta seria che voleva dargli. Quando iniziò a parlare lo fece dopo un paio di secondi ma ponderò ogni parola prima di formularla sulle labbra, finendo in questo modo per rispondergli con un tono quieto e pieno di pause.
– Lei mi ha sempre detto che non ho buon gusto in fatto di uomini... e in fondo, credo che avesse ragione.. – permise alle proprie labbra di delinearsi in un leggero sorriso agrodolce – ..quanto sta accadendo ne è la prova lampante... per questo non posso permetterle di andare fino in fondo.
Perché la verità era che si stava innamorando, volente o nolente.
E l'oggetto di quell'acerbo sentimento era proprio il blader lì accanto.
Per questo non poteva permettersi il lusso di lasciarle fare quel che voleva, non questa volta: era pur sempre la sua vita.
– Va bene – acconsentì alla fine l'erede degli Hiwatari, tornando a osservare il cielo sopra di loro – Accetto la tua proposta.


Image and video hosting by TinyPic

Senti, ma ieri sera com'è finita? –
 N-non ricordi..? –
 Non so.. –
 C-comunque mi hai seguita... –
 Ah. E poi? –
E... e poi niente! N-non ti reggevi in piedi e allora ti ho riportato a casa. –
Ah. –





...continua

[ANGOLO AUTRICE]
Tah-dan! E siamo giunti al nono capitolo!
Inutile dire che la conclusione è ancora lontanuccia, vero? XD Molti di voi mi staranno odiando per il modo in cui sono andate le cose 'il mattino dopo' e spero che non ne siate rimasti troppo delusi. Tranquilli, arriverà il momento, a tempo debito. ^_*
Ve lo annuncio già da ora, questo capitolo sarà l'ultimo di questa serie di aggiornamenti "frenetici" perché per le prossime due settimane sarò un po' più oberata di lavoro (cose da fare) e quindi andrò un po' più a rilento. Almeno fino al 10 Settembre. Poi con un po' di fortuna e una bella spintarella dovrei riuscire a concludere più speditamente. 
Un baciotto a chi volesse farmi sapere cosa ne pensa di questo mio nuovo input di follia!
Kaiyoko
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Kaiyoko Hyorin