Sana si sentiva completamente persa, dato che non era mai scappata di casa. Però, a tirarla su di morale c'era il fatto che nell'Impero, ovunque andasse, l'avrebbero riconosciuta e non l'avrebbero trattata male...ma avrebbero potuto anche segnalarla e rimandarla a casa, o prenderla come ostaggio. A Sana vennero in mente tantissime idee su ciò che le sarebbe potuto accadere, e non voleva di sicuro rimanere nell'Impero, era deciso! Voleva viaggiare in lungo e in largo, in posti sconosciuti al mondo di allora, voleva scalare montagne, correre nei prati, nuotare nelle acque...quanto le sarebbe piaciuto....
L'idea dell'essere costretta, soltanto perchè era una dama, a sposare Naozumi, fece rattristare la ragazza dai capelli rossi, che dopo tre giorni di viaggio, aiutata da un cavallo scappato dalla scuderia, nonostante il suo scarso senso dell'orientamento, riuscì ad arrivare al porto navale di Messina, molto affollato come al solito e, tra la gente che la spingeva da tutte le parti, l'odore del pesce proveniente dal mercato lì vicino e qualche ladruncolo che tra quella confusione riusciva a ricavare un bel bottino, Sana pagò per salire nella nave occupata da più cavalieri possibili: voleva dirigersi il più lontano possibile dall'Europa, perciò decise di puntare verso la Terra Santa. Quindi si disse pronta per salpare verso una pericolosa ma eccitante avventura.
Anche se era abituata a fare viaggi con la nave, Sana dovette ricredersi sull'idea iniziale: non aveva scelto il giorno più opportuno per prendere il mare, dato che il vento le vibrava nell'orecchio e che faceva muovere le acque del mare in modo che le onde diventassero forti e alte, per non parlare del forte odore di sudore emanato dalle sporche ascelle dei cavalieri, e per di più quella nave non si poteva definire una VERA nave, perchè la ragazza doveva stare attenta a non appoggiarsi al passomano che sennò si poteva sfondare e la poteva far cadere; doveva guardare dove metteva i piedi, dato che anche il pavimento era pericolante, e c'erano travi sche si potevano sfondare sotto i suoi piedi o altre a cui era già successo e perciò lasciavano un puco nel pavimento e la poteva far cadere; nella sua cabina, cabina per modo di dire, non si poteva avvicinare alla finestra perchè se era chiusa, un'onda avrebbe potuto far perdere l'equilibrio a Sana che si sarebbe fiondata sulla finestra che si sarebbe rotta e sarebbe potuta cadere in acqua, o se la finestra era aperta, la stessa onda l'avrebbe fatta passare attraverso la finestra, sarebbe finita sopra una trave rotta che le avrebbe fatto perdere nuovamente l'equilibrio e l'avrebbe fatta andare sopra il passamano che si sarebbe sfondato e l'avrebbe fatta cadere in mare...
Comunque, dopo tre faticosissimi giorni, la ragazza arrivò sana e salva sulla terraferma , fiduciosa e speranzosa.
Ma le sue speranze crollarono: dopo aver fatto due passi per sgranchirsi le gambe, vide lo scenario dinnanzi a sè: c'erano tantissimi uomini che correvano da una parte all'altra con in mano archi, spade e armi di ogni genere; oltre a quello vide tanto sangue, troppo sangue, e questo la sconvolse, la spaventò a morte, e così, per la seconda volta in quella settimana scappò verso un riparo, che, dopo mezz'ora di corsa senza sosta, trovò ai margini di una foresta non molto lontana dal campo di battaglia.
La foresta sembrava cupa e maligna e già dall'esterno si sentivano sussurri e lamenti, per di più gli alberi erano talmente alti che coprivano il sole, il che rendeva la foresta ancora più spaventosa.
Un'ombra dietro di lei entrò nella foresta.
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Akito si era diretto verso il campo di battaglia con un'ora di ritardo, e, per rimanere nascosto ai nemici, si era stabilito in una fonte lì vicina, e si era appostato sopra uno degli alberi che la circondavano. Da lassù poteva benissimo osservare i soldati combattere, e, se avesse voluto, avrebbe potuto anche attaccare. Così si sistemò meglio sull'albero, prese l'arco e preparò una freccia pazientemente, aspettando il momento più opportuno per sferrare il suo attacco.
Dopo due ore, i soldati cristiani non avevano ancora dato segno di cedimento, e Akito ammise che erano più bravi di quanto ricordasse, ma per sua disgrazia non aveva ancora potuto scoccare la sua freccia, che era pronta per essere vibrata da due ore sopra l'albero, e si era stancato di aspettare: non gli importava più rimanere nascosto, avrebbe attaccato. La sua sete di sangue si stava spazientendo e quindi aveva bisogno di uccidere qualcuno.
Osservò meglio il campo di battaglia e i dintorni, e notò che i nemici avevano chiamato i rinforzi: tre navi erano appena sbarcate sulla costa rocciosa, e i soldati che erano usciti fuori dalle imbarcazioni si apprestavano a raggiungere i loro compagni che già stavano combattendo.
Con la sua vista acuta, Akito notò anche una ragazza uscire dalla nave, e stupito la vide gurdare lo scenario davanti a sè disgustata, per poi scappare via verso la Foresta Oscura, dove era appostato invece il suo amico Tsuyoshi.
La ragazza, però, non si era accorta di un soldato cristiano che, probabilmente ubriaco, la seguiva.
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Sana, appena entrata nella foresta, si era accorta che qualcosa non andava: si sentiva osservata.
Le folte chiome, poi, non l'aiutavano di sicuro: il paesaggio già era tetro di suo, inoltre non passava neanche un po' di luce tra le foglie....per non parlare della strana immobilità che le gelava le membra, e le pareva innaturale.
Vide una pigna sbucare tra le foglie, appesa a un albero, e, affamata, la prese, si arrampicò sul pino, e si gustò i pinoli all'interno dell'oggetto ligneo.
Era tranquilla, fino a quando non si accorse di avere vicino un ragazzo della sua età vestito di nero, con quegli strani oggetti chiamati occhiali sul naso, e dormiva profondamente. Un gridolino le uscì dalla bocca, e solo allora si accorse di un uomo, un soldato probabilmente, che correva in cerca di qualcosa, urlando:
-Donbrzella! Donbrzella! Non la bztrovo più! La pbrego, tobrni da blme!-
Sana pensò che molto probabilmente era ubriaco, e ancora più probabile era che stesse cercando lei. Allora si arrampicò ancora più in alto nell'albero, aspettando la giusta occasione per scappare da quel posto spaventoso: se gli arabi l'avessero trovata l'avrebbero presa prigioniera, e molto probabilmente nel giro di ventiquattr'ore, l'avrebbero uccisa senza pietà. Aveva sentito che se qualcuno faceva un viaggio verso la Terra Santa, non sarebbe più tornato vivo.
Rabbrividì al pensiero. Ma fu proprio quello a fregarla: il soldato si era nascosto, aspettandola, e lei,credendo che se ne fosse già andato, scese dall'albero, l'uomo la vide e uscì allo scoperto.
-Ciabro donbrzella...ti stavo aspbrettando...vieni, non aver paubra...giocheremo un po' insieme, ci diverbrtiremo...sopbrattutto io!-e fece un sorriso viscido e perverso.
Sana, spaventata a morte,urlò, indietreggiò e, dalla paura, svenne.
L'unica cosa che riuscì a vedere furono due occhi color ambra che la fissavano.
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Akito, appena arrivato al punto di vedetta di Tsuyoshi, potè tristemente dedurre che il suo amico si era addormentato sopra un albero, e, come un neonato, aveva il pollice in bocca e diceva:-Aki...mamma...vi voglio bene-
-Bleah!!!!Che amico smielato mi ritrovo!? Mi fa venire il voltastomaco!-
Poi sentì un urlò provenire da un punto lì vicino, e, curioso, si avvicinò: la scena che vide non gli piacque affatto.
La ragazza stava indietreggiando lentamente, e il soldato si avvicinava con lo sguardo da maniaco.
Akito, in un occasione normale non avrebbe fatto niente, ma quel lurido soldato era un suo nemico, un cristiano, quindi doveva attaccare.
All'improvviso la giovane cadde a terra e svenne dalla paura, ma prima di chiudere gli occhi, i loro sguardi si incrociarono, e Akito si decise a uccidere l'uomo.
Così saltò giù dall'albero, e, quando il soldato aveva già iniziato a togliere il corpetto dal vestito di Sana, Akito estrasse il pugnale e lo affondò nel cuore del nemico, che però, prima di cadere a terra, lo colpì sul fianco.
Akito sentì un dolore lancinante, ma resistette, e si voltò a guardare la ragazza svenuta a terra. I lunghi capelli rossi le contornavano il viso minuto e pallido, e il suo corpo era piccolo e grazioso.
Ciao a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!! Sono tornata, e volevo ringraziarvi per avermi sopportata anche oggi! XD In un tempo record sono riuscita a creare il Capitolo 2!!!!!!!!!!
Bene, volevo dirvi che spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, perciò, commentate!!!Ditemi se qualcosa non va! Quindi, vi saluto, alla prossima!
Love<3
KodochaLife
P.S.: Lo so che sembra strano che Akito aiuti qualcuno, o che svenga, ma glielo dovevo far fare e poi ogni tanto può svenire anche lui, no!? XD