Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: xAlisx    29/08/2014    1 recensioni
La Grande Battaglia contro il Titano Crono si avvicina sempre di più. Dopo la missione nel Labirinto di Dedalo, Percy Jackson e i suoi amici devono affrontare nuove difficoltà per impedire a Crono di diventare troppo forte. Ad aiutarli arriverà una ragazza misteriosa e con lei il gruppo di amici dovrà affrontare tante nuove avventure.
Storia da collocarsi tra "La battaglia del Labirinto" e "Lo scontro finale". Ovviamente, non tiene contro dei fatti de "L'eroe perduto" e seguiti.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 10
Un dottore ci offre dei dolci
 
Nonostante avessimo già due indizi per trovare la falce, nessuno di noi aveva idea di cosa significassero o dove potessero portare. Ne parlammo mentre mettevamo sotto i denti qualcosa in un piccolo ristorante.
Io e Annabeth eravamo tornati ad abiti normali dopo aver acquistato qualcosa in un mercatino.
Sembrava stranamente un momento di pace e relax che tutti e quattro assaporammo fino alla fine. Decidemmo di fare una passeggiata per la città in attesa che Thesis riuscisse a capire dove dovevamo andare.
Il sole era alto nel cielo e la città era tutta da scoprire. Camminammo in un parco vicino. C'erano bambini che giocavano negli scivoli e nelle altalene, genitori che inseguivano i figli e giocavano con loro, anziani seduti nelle panchine che davano da mangiare ai piccioni. Erano tutti tranquilli e felici. Mi trasmisero una sensazione di benessere che non provavo da tanto. La mia vita era un enorme caos, con mostri, bisbetici dei, battaglie sempre alle porte, tutto finiva sempre sottosopra. Invidiavo quei bambini che giocavano in pace, senza il fiato sul collo di qualche mostro impaziente di divorarli.
Annabeth dovette notare la mia espressione assorta in quel mondo tanto lontano dal mio e mi sorrise. «Quando tutta la guerra contro Crono sarà finita, potremmo farci una passeggiata per New York. Posso anche spingerti sull'altalena, se ci tieni.» scherzò.
«Speravo lo dicessi.» dissi, ridendo con lei.
«Okay, abbiamo due indizi e ancora qualche giorno per salvare Persefone. Cosa ne dite se ci prendessimo una pausa per riposare?» chiese Nico.
Aveva delle occhiaie scure sotto gli occhi e si vedeva che non giovava di un momento di tranquillità e pace da tempo.
Thesis, però, sembrava contraria all'idea. «Perderemmo solo tempo.» fece, incrociando le braccia al petto.
«Avanti, Thesis, non sai nemmeno tu dove dobbiamo andare e cosa dobbiamo cercare. Non appena troverai la prossima meta, partiremo.» insisté il fratello, posandole una mano sulla spalla.
Thesis sospirò, ancora contraria, ma troppo stanca per controbattere. Annuì appena e Nico le sorrise grato.
Tra loro si era già creata una piacevole complicità. Thesis non era Bianca, ma Nico aveva bisogno di una figura che gli desse un po' di stabilità e la dea sembrava voler ricoprire quel ruolo.
«Che vi va di fare?» chiese quindi Nico, in attesa.
Annabeth fece spallucce. «Se a voi non dispiace, io andrei nella biblioteca della città. Ho letto che è una delle biblioteche più fornite e grandi d'America.» rispose, con gli occhi luccicanti di aspettativa.
Nico scosse la testa. «Io passo volentieri.» ribatté. «E tu vieni con me. Ti faccio vedere il mondo, sorellina.» aggiunse, prendendo Thesis a braccetto.
«Ci rivediamo qui tra un'ora.» precisò la dea, guardando prima Annabeth e poi Nico con fare categorico.
«Tu vieni con me, Testa d'Alghe?» mi chiese Annabeth, sorridendo.
Soppesai la proposta, poco convinto di trovare qualcosa d'interessante in un biblioteca, ma alla fine cedetti e acconsentii. Annabeth fu talmente felice del mio consenso, che mi diede un bacio sulla guancia e mi trascinò subito verso la biblioteca.
 
Non ero adatto alle biblioteche, proprio per niente. Annabeth camminava tra gli scaffali con gli occhi a forma di cuore e prendeva un libro ogni dieci passi. Io semplicemente guardavo i titoli e per la maggior parte ebbi solo difficoltà a leggere. Un dislessico con il cervello impostato sul greco antico non dovrebbe passare il suo tempo libero in una biblioteca. Mi chiesi come faceva Annabeth a sentirsi così a proprio agio. A momenti, mi sarei messo a grattarmi per l'allergia a quel posto.
Quando finalmente Annabeth decise di sedersi, ero così carico di libri che quasi non riuscivo a camminare. Ce n'erano di ogni tipo: di avventura, d'amore, di fantasia, di storia. E Annabeth sembrava intenzionata a leggerli tutti.
«Annabeth, abbiamo solo un'ora di tempo – anche meno.» le feci notare non appena ci fummo sistemati in un tavolo.
Lei mi guardò con espressione fiduciosa. «Li sfoglierò solo. Voglio solo trovare una cosa che credo potrebbe aiutarci.» precisò, indicando i libri con fare protettivo.
Sbuffai piano e mi accasciai con la testa nel tavolo. Annabeth sorrise leggermente e aprì il primo tomo: un librone intitolato “La storia dei greci” che non prometteva nulla di buono.
Pensai a come Nico e Thesis stessero passando la giornata e mi pentii di non essere andato con loro. Di sicuro si stavano divertendo più di me.
Il tempo passò così lentamente che sbadigliai circa duecento volte. Avevo preso un libro e l'avevo sfogliato con noncuranza per tutto il tempo, sfogliando le pagine avanti e indietro e indietro e avanti.
Annabeth era così silenziosa e concentrata che m'incantai un bel po' di volte a fissarla, nel suo sguardo fiero e preso dalla lettura. Lei non badò a me nemmeno una volta e fu meglio così perché sarebbe stato imbarazzante essere beccato mentre la fissavo.
«Ecco, Percy, guarda.» fece all'improvviso, facendomi spaventare.
Mi piantò un libro sotto al naso e m'indicò qualche riga.
“Esistono oggetti che possono cambiare forma a seconda della volontà del loro possessore o della praticità. Gli dei hanno studiato queste metamorfosi per celare armi o oggetti magici che nessuno ha mai più ritrovato.” recitava il libro.
Guardai Annabeth. «Pensi che Persefone abbia trasformato la falce di Ade prima di nasconderla.» constatai, e non era una domanda, perché capii che era un ragionamento logico.
«Questo spiegherebbe perché il primo indizio dice “L'oggetto che cerchi, non sarà della forma che ti aspetti.”» fece lei con ovvietà, arrivando proprio a ciò che stavo pensando anche io. «Penso che sia come la tua spada.» aggiunse, riferendosi alla metamorfosi che poteva fare Vortice: da penna a spada e viceversa.
«Non c'è nulla che dica a cosa si riferisce la frase “tra il bene e il male”?» chiesi speranzoso, ripensando al secondo indovinello.
Annabeth scosse la testa. «Ci sono così tante possibilità. Tra il cielo e la terra, ovvero il bene divino e il male umano. Tra la bugia e la verità. Tra l'odio e l'amore. Non c'è un luogo specifico che sia bene o uno che sia male.» mi spiegò, facendo spallucce.
«Scopriremo anche quello.» la incoraggiai, sorridendo.
In quel momento la porta della biblioteca si aprì e Thesis entrò, sorreggendo Nico. Con Annabeth ci scambiammo uno sguardo e poi ci alzammo per raggiungerlo.
«Cosa è successo?» chiesi, aiutandola a sostenere il fratello.
«Leggete» disse Thesis, porgendo ad Annabeth un biglietto.
Lei lo aprì e lesse a voce alta. «“Non venite a cercarmi. Troverete solo la vostra morte.”» recitò, con lo sguardo preoccupato.
«Chi può essere?» domandai.
«È Bellerofonte.» rispose Thesis convinta.
«L'eroe di Corinto e Lincia che ha avuto la presunzione di salire nell'Olimpo con Pegaso.» spiegò Annabeth. «Credevo fosse morto quando Zeus l'ha fatto cadere sulla Terra dal dorso di Pegaso.» aggiunse, confusa.
«A quanto pare è vivo e sembra che abbia lui l'ultimo indizio.» ribatté Thesis, indignata. «Ha usato un tafano, proprio come fece Zeus per fa imbizzarrire Pegaso. Ha bisogno di Macaone.» aggiunse, guardando il fratello con preoccupazione..
«Macaone? Il medico istruito da Chirone?» chiese Annabeth.
Thesis annuì.
«Okay, e dove lo troviamo questo Maccherone?» chiesi, passando lo sguardo da Annabeth a Thesis.
Annabeth mi guardò con fare esasperato. «Macaone.» precisò, con il suo cipiglio da Sapientona.
«Non so dove stia ora.» rispose Thesis, scuotendo appena la testa.
«Possiamo usare un messaggio-iride per chiamarlo.» suggerì Annabeth.
Annuii. «Andiamo alla fontana della piazza.» proposi.
Annabeth e Thesis concordarono e uscimmo dalla biblioteca. In piazza non c'erano troppe persone. La foschia avrebbe mascherato la nostra chiamata, ma meno gente vedeva, meglio era.
Estrassi una dracma dalla tasca e guardai la dea. «Maccherone.» dissi, convinto.
Annabeth mi prese la moneta dalla mano. «Macaone.» mi rimproverò.
Lanciò la moneta nella fontana e subito l'arcobaleno di Iride si aprì come un ventaglio.
Un faccione si presentò davanti a noi. Aveva dei baffi folti e delle guance rosse come se fosse ubriaco. Appena si accorse che c'era una chiamata, sgranò gli occhi con sorpresa. «Salve.» ci salutò cordialmente.
«Macaone, abbiamo bisogno del suo aiuto.» fece subito Thesis.
«Dea Thesis.» esordì, con gli occhi pieni di sorpresa. «Cosa posso fare per voi?» chiese poi, sorridendo.
«Mio fratello è stato punto da un tafano per colpa di Bellerofonte. Abbiamo bisogno che lo aiuti.» spiegai.
Macaone annuì, come se avesse già la soluzione. «Dove vi trovate?» domandò.
«A Kansas City.» risposi.
«Vi mando subito a prendere.» ribatté il dottore.
 
Il mezzo di trasporto di Macaone era un carro ultra veloce guidato da due proiezioni di Macaone stesso. Altre due proiezioni gironzolavano intorno al paziente controllando i suoi segni vitali. Io, Annabeth e Thesis eravamo seduti alla bene e meglio, in pensiero per il nostro amico.
Viaggiammo per ore, forse, ma in quel mezzo sembrava di volare ad una velocità supersonica. Arrivammo in due minuti davanti ad un palazzo bianco che aveva proprio l'aria di essere un ospedale divino.
Le proiezioni di Macaone trasportarono Nico dentro ad una stanza e c'invitarono a restare nella sala d'attesa.
Ci sedemmo in delle seggioline gialle e attendemmo.
Quando Macaone – il vero Macaone – uscì dalla stanza, aveva un gran sorriso. «Il vostro amico sta bene.» disse, compiaciuto.
Tirammo tutti un sospiro di sollievo.
«Possiamo farle visita?» chiese Thesis.
«Certo.» rispose il dottore, entusiasta. «Vi farò portare qualcosa da mangiare.» aggiunse, allontanandosi.
Entrammo nella stanza e trovammo Nico con gli occhi fissi nel soffitto.
«Nico, sta bene?» domandò Annabeth.
Lui si voltò a guardarci e sorrise appena. «Sì, sto molto meglio.» rispose.
In quel momento, Thesis respirò profondamente. «Dobbiamo andare a Pittsburgh. Lì troveremo Bellerofonte.» c'informò.
«Partiremo quando Nico si sarà ripreso del tutto.» proposi, notando che sembrava ancora provato dal tafano.
Thesis annuì e si sedette in una sedia accanto al letto del fratello. «Chiedete a Macaone se potrebbe farci dare un passaggio dalla sua ambulanza.» ci consigliò. «Io resto con Nico.» aggiunse, sorridendo al fratello.
Annabeth e io uscimmo dalla stanza e andammo a cercare il dottore.
«Dottor Macaone?» lo chiamò Annabeth.
«Sì, sono qui, venite.» ci rispose lui, da una stanza poco lontano.
Entrammo e lo trovammo con la faccia ricoperta di farina e un sorriso a trentadue denti. «Non sono proprio bravo a fare le torte.» spiegò, indicando il disastro che aveva fatto.
Annabeth e io gli sorridemmo, divertiti.
«Dottore, abbiamo bisogno che ci faccia accompagnare dalla sua ambulanza a Pittsburgh.» le spiegai.
«Certo, certo. Quando volete.» rispose lui, gentilmente.
 
Due ore dopo, eravamo seduti nell'ambulanza, carichi di dolci un po' bruciacchiati che Macaone aveva voluto darci per forza. Era stato davvero gentile con noi, tanto che gli promettemmo di tornare a trovarlo.
Partimmo verso Pittsburgh, pronti per affrontare Bellerofonte.






SPAZIO ALIS: *spunta timidamente da dietro il sipario* *si schiarisce la voce* Sono tornata.
Ebbene, non mi sono mai dimenticata di questa ff, anzi, ci penso spesso, ma non trovavo mai il modo di andare avanti. Ed ecco, quindi, che stavolta è uscito un capitolo più corto del solito e praticamente di passaggio. È giusto un capitolo per smorzare l'azione o per non andare subito verso il terzo e ultimo indizio per trovare la falce. Insomma, un capitolo inutile - e anche scritto maluccio .-.

Per sapere di più su Macaone - o Maccherone come dice Percy XD - potete andare qui http://it.wikipedia.org/wiki/Macaone_(mitologia)
Bellerofonte, invece, qui: http://www.sullacrestadellonda.it/mitologia/bellerofonte.htm
Vabbé, spero di riuscire ad andare avanti più in fretta adesso. La storia è tutta - o quasi - nella mia testa. Il difficile è metterla per iscritto D:
Spero che questo capitoletto inutilino vi piaccia lo stesso.
Alla prossima,

Alis
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: xAlisx