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Autore: Kleio    31/08/2014    1 recensioni
Narcissa e Regulus: dannatamente simili, eterni secondi.
Breve riflessione su due esistenze ineccepibili e rancorose che hanno sempre brillato di luce riflessa.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Narcissa
«Hai presente tua madre, Malfoy? Quella faccia che fa, come se avesse sempre la cacca sotto il naso?
Ce l'ha sempre avuta o è solo perché era con te?»
[Harry Potter e il Calice di Fuoco]

 
Sei bella, Cissy. Bella e basta. Non mi viene in mente altro.

Seduta sul bordo della sedia, le caviglie incrociate, le ginocchia serrate e il busto eretto, il vestito bianco che ti scivola addosso, sfiorando appena la tua pelle diafana, e i capelli biondi che ti ricadono sulla schiena con una linearità quasi sconfortante. Una bambola, questo sei. Una di quelle costose, tutte pizzi e merletti, con lo sguardo vitreo e un sorriso appena accennato sul volto di pezza. Sei stata abbandonata sulla sedia da una mocciosa qualunque, che probabilmente si è stancata della tua noiosa perfezione ed è uscita fuori a giocare, e a sporcarsi d’erba il vestito nuovo. E tu ci sei rimasta, su quella sedia, con un bicchiere di vino bianco tra le mani e una smorfia di circostanza, una delle tante, ricamata sulle labbra pallide.

E quasi non percepisco il tuo respiro, seduto al tuo fianco senza nemmeno toccarti, forse per paura che tu cada riversa, con le braccia penzoloni e il capo reclinato in avanti, nascosto dalla tua massa luminosa di fili dorati. Il tuo sguardo di cristallo vaga per la stanza, senza davvero vedere; i tuoi occhi chiarissimi, limpidi, pressoché trasparenti, sono gelidi e impenetrabili come sempre. Ma c’è davvero qualcosa da penetrare, Cissy? Un po’ di sostanza, dietro tutta quell’inutile apparenza? Qualcun altro, dietro la tua maschera di irraggiungibile regina di ghiaccio? Non lo so davvero. E certo tu mai me lo dirai. Perché dovresti, d’altra parte? Sei un gioiello da esibire, generato per seminare invidia e ammirazione, affermare e confermare la superiorità dei Black su tutte le altre famiglie Purosangue. E, quando questo accade, Druella e Cygnus sono quasi un po’ meno tristi di non aver avuto un maschio.

Peccato che prima o poi, Cissy, le persone si stanchino di ammirarti. Sarebbe sufficiente che un folletto ti alitasse dentro l’orecchio un po’ di personalità, perché questo non succeda più. Ma il fascino, il carattere, il carisma, la vitalità, l’energia, se le è prese tutte leiLei, lascivamente abbandonata su una poltrona di velluto, scomposta, le gambe accavallate, la folta, scura, criniera lucente, che emana bagliori ramati alla luce tremula delle candele, le unghie vermiglie, serrate intorno al calice, e le iridi scure, pozzi neri in cui le fiamme del caminetto danzano come quelle dell’Inferno stesso. È viva, Bella, famelica; una pantera pronta a balzare sulla propria preda. Il seno che le si alza e le sia abbassa rapido, impaziente, mentre parla, esaltata, dell’uomo a cui ha deciso di offrire la propria esistenza. E tu, Cissy, non esisti più. Semplicemente. 

Strano come il tuo nome ti si addica: non faccio nessuna fatica a immaginarti inginocchiata sulla riva di un laghetto terso a contemplare, estasiata, la tua immagine riflessa. Presto o tardi morirai di dolore anche tu, quando finalmente realizzerai di non poterla raggiungere, e Bellatrix, intanto, si sarà saziata con il sangue delle sue vittime, spietata come una Valchiria. Tua sorella ti ha rubato la scena o, forse, sei tu a non essere mai stata in grado di rubarla a lei. Perché quel suo modo tutto particolare di passarsi la lingua sulle labbra dischiuse, ostentando con deliberata sfacciataggine l’orrido teschio che le deturpa l’avambraccio candido, è inevitabilmente più affascinante della tua anonima bellezza, di cui rimane solo una sensazione.

Mi dispiace per te, ma non puoi farci nulla. Tu, ormai, fai parte del panorama. E continuerai a vivere la tua esistenza nell’ombra, la bambola di rappresentanza di Druella Rosier, sempre pura, per sempre.


Regulus
«Era più giovane di me» disse Sirius, «ed era un figlio molto migliore, come mi veniva ricordato di continuo»
[Harry Potter e l'Ordine della Fenice]

Era bello, Sirius, bello come pochi. E immagino lo sia ancora, nonostante la feccia di cui ha volontariamente deciso di circondarsi. Pensa che puzza. 

Però lui era bello, questo sì. Aveva una luce negli occhi, quegli occhi vivaci che spesso venivano nascosti dai suoi ricci ribelli. Un puledro scalpitante. Ed era elegante, nonostante tutto. Che buffo, ho sempre pensato che somigliasse un po’ a Bella, anche se a lei non lo dico, perché si adirerebbe almeno quanto si sarebbe adirato Sirius, se gli avessi detto una cosa del genere. 

Quasi quasi mi dispiace che se ne sia andato; riusciva a risultare più o meno simpatico, a volte. A Walburga e Orion non manca di certo: non è come noi, non lo è mai stato. In questo, ecco, è molto diverso dalla mia Bellatrix: lei è una vera Black, una Mangiamorte, e ha sposato l’uomo giusto. E hanno pur sempre Regulus, pallido fantasma, copia sfocata di Sirius, eppure… eppure funziona. È il figlio di cui si possono vantare: orgoglioso quanto serve, sdegnoso quanto basta, pomposo e tanto intelligente da risultare tedioso.

Che noia, Regulus.

Lui non è bello. È pallido, magrolino, smunto, insignificante; un arbusto nodoso e contorto che è stato privato dei raggi del sole, sovrastato da un albero molto più alto.

È inutile chiedersi chi sia quell’albero, vero, Regulus?

Chi mai potrebbe guardarti, quando nella stessa stanza c’è anche lui? E anche ora è sufficiente il suo ricordo a scansarti malamente via dalla luce dei riflettori, quella luce fredda e artificiale, che forse potrebbe donarti un colorito un po’ più sano. E invece niente, facci caso. Sirius è sulla bocca di tutti, ancora, sempre, mentre tu… quanti? Dodici G.U.F.O.?... giaci immobile in un angolo, a prendere polvere.

Patetico, Regulus.

Un manichino che viene rimesso nella scatola non appena ha finito di fare ciò che deve fare. Inerte, eppure vitale per l’equilibrio di questa strana famiglia. Perché Bellatrix e Sirius fanno quello che vogliono, in fondo, a nostre spese, mentre noi, preziosi secondogeniti, emblemi di perfezione, assolviamo con pazienza la nostra funzione di ragazzi immagine, rimirati e benvoluti, almeno fino a quando Bellatrix non torna da una missione… o Sirius non scappa di casa. Perché allora tutto il nostro fascino si scioglie come neve al sole e il nostro devoto pubblico, che fino a un istante prima ci contemplava con sguardi carichi di compiacimento, fa capannello intorno a un un’altra attrazione, che ha il fascino del proibito e il sapore della ribellione.

Te ne rendi conto eccome, vero, principino? Significa questo Regulus, no? Piccolo re. E questo sei, un piccolo re tronfio rinchiuso in una torre d’ipocrisia. Come piccola è la tua stella omonima, la cui luce è offuscata da quella di una molto più grande: Sirio. La prima a comparire subito dopo il tramonto, l’ultima ad andarsene appena prima dell’alba. E non è questo, dopo tutto, lo stesso rapporto che intercorre tra te e tuo fratello maggiore? Sirius, ancora, sempre. Amaramente ironico, non trovi?

Povero piccolo Regulus.

Le cose rimarranno così, le cose devono rimanere così, per il bene di questa nostra strana famiglia: io e te, sempre puri, per sempre.
Siamo molto più simili di quanto tu stesso non ci tenga ad ammettere.

Ridicolo, Regulus.
 

Kleio dice:
Questa storia è vecchia. Nemmeno mi ricordavo della sua esistenza. Nata per un contest a cui non ho preso parte (la mia mente brillante si dimenticò della deadline...), è una piccola riflessione su due personaggi marginali con un potenziale enorme. Nulla di originale, i soliti cliché, ma spero vi piaccia; non ho grandi pretese, non vi mangio se recensite.

Scusate, non c'è molto altro da dire; di norma sono inutilmente prolissa. La verità è che mi annoio e non ho niente di più interessante da fare che riportare alla luce vecchi reperti archeologici in attesa di aggiornare la mia long.
Voglio bene a tutti.

See you, lovely people.
  
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