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Autore: TheDoctor1002    01/09/2014    2 recensioni
Some legends are told/ Some turn to dust or to gold/ But you will remember me/ Remember me for centuries
Una ragazzina folle, la portatrice del caos. Compagna di Jinx, nei loro cuori arde una fiamma destinata a bruciare il mondo, se qualcuno non le fermerà. Caitlyn e Vi hanno intrapreso questa missione, ma è impossibile acciuffare un fantasma. Una colpa orribile grava sul cuore di Madness, un segreto che sta per essere svelato al mondo intero: è arrivato il momento che Valoran apra gli occhi e conosca la verità.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Jarvan IV, Jinx, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Piltover è una città così amabile…" Sospirò Jinx, lasciando dondolare i piedi oltre il bordo del tetto del municipio. 
“Già” convenne Mad, sedendosi accanto a lei. 
“Con tante belle persone…”
“…e tanti begli edifici…”
“…e parchi deliziosi…”
“…e teneri bambini…”
“…e splendide banche…”
“…e poliziotti divertenti…”
Sospirarono insieme, un’ultima volta, mente Jinx sistemava le armi alla cintura. Il sole tramontava e illuminava la città di una luce dorata. 
Mad distolse lo sguardo dal panorama solo un’istante, per scoprire che la sua sensazione era giusta: Jinx la stava davvero osservando. Restarono a fissarsi per qualche secondo, finchè non arrivò un istante preciso: l’esatto momento in cui anche l’ultimo spicchio di Sole calava dietro le colline. 
L'una tornò a specchiarsi negli occhi dell'altra come a volerci trovare la risposta alle domande fondamentali della vita, infine Jinx scattò in piedi. 
“CHI ARRIVA ULTIMA ALLA BANCA È VI!” Gridò gettandosi verso un tetto vicino. 
“Non vale, sei partita prima!” Le rispose, iniziando già a correre tra le strade della Città del Progresso. Fece roteare il suo scettro nero, illuminando della luce del tramonto la sfera verde incastonata a un’estremità. 
Mad sfrecciò come una saetta tra le strade affollate da cittadini terrorizzati che subito le facevano ala. Stringevano a loro i bambini e indicavano la scia di luce verde che il bastone lasciava suo passaggio. 
“Sono tornate!” “L’ho vista! Lassù c’è anche Jinx!” “Chiamate la polizia, presto!”
"Che bellezza, la vita dei ricchi e famosi!"
La risata folle della sua compagna fece tremare il suolo (o forse era stato uno dei suoi razzi?) mentre quella di Mad risuonò come un’inno alla devastazione tra i vicoli e le strade. Furono scagliate mitragliate di proiettili e l’oscurità venne illuminata da lampi verdi e oro. 
Sentiva i suoi stivali calpestare l’arido cemento, il vento sferzarle il viso e calde scintille che si irradiavano dallo scettro. Libera, finalmente, come se non esistesse altro a parte lei e Jinx, neppure la Voce. 
Arrivarono insieme all’ingresso della banca centrale. Era un enorme edificio argento e bianco, con alte colonne lucenti e scanalate a sorreggere il peso di un’immensa facciata candida, interrotta solo da un’imponente pannello metallico, dall’aria estremamente pesante. Con un sorriso complice si avventarono sul portone con le loro armi migliori, scardinandolo e facendolo piombare sul pavimento marmoreo della banca in una nuvola di calcinacci. 
“Buonasera, signorinelle!” Esordì Mad con uno sfacciato sorriso “Siamo qui per un prelievo!”
Jinx le diede un colpo con il suo Fishbones “Prelevare? Suona così serio, non credi? Ci starebbe molto meglio uno «sganciate la grana!»” 
La prima osservò ognuno dei cittadini. Tutti erano ben vestiti e tutti avevano le mani in vista. Qualsiasi ordine avesse dato, le avrebbero obbedito. Fu un’idea che prese posto a poco a poco nella sua mente, mentre guardava distrattamente le commesse sotto la minaccia di Jinx. Avevano potere, lì dentro. Incutevano loro timore, proprio come Cailtyn e Vi facevano ogni giorno. Dopotutto, ciò che ci divide è solo il fine, no?
“Non sarebbe male se ci raggiungessero, vero?” Chiese d'un tratto.
“Di chi parli?” 
“Delle nostre amiche, ovvio!” 
“Già, credo movimenterebbe le cose…la gente ha ragione: le banche sono posti così noiosi!” 
Mad camminò un po’ tra i calcinacci, osservando bene i volti degli ostaggi. 
“Tu!” Disse, indicando una donna con la sfera verde del suo bastone “Hai un telefono?” 
Lei frugò con le mani tremanti in una borsetta sgualcita fino ad estrarne una minuscola superficie completamente nera che si illuminò ad un suo tocco. 
“Ottimo!” Commentò con un largo sorriso ad attraversarle il volto “Chiama la polizia, dì loro che mancano alcuni ospiti.”
Fece appena in tempo a finire la frase: nell’istante successivo sentì il suono delle sirene e richiamò l’attenzione di Jinx portandosi una mano all’orecchio, come a voler sentire meglio. 
“Mettete le mani in alto!” Sbraitò una voce roca, con un non-so-ché di mascolino e fin troppo familiare. 
Vi era in piedi al posto dell’enorme portone distrutto qualche istante prima, sollevando con fare minaccioso i suoi pugni meccanici. Cailtyn era al suo fianco, il suo fucile preferito stretto al petto. Lei era di poche parole, riteneva che il suo mezzo sorriso dicesse abbastanza. 
"Altrimenti che farete?” Ribattè Mad, mentre Jinx faceva ruotare le canne della sua minigun “Mi metterete in prigione?” 
“Quello è sicuro, solo se resisterete all’arresto sarà più divertente” 
Rise tra lei e lei, ricordando i volti attoniti delle guardie dalla divisa dorata mentre venivano dilaniate “Quando hai un paio d’ore libere dovresti chiedere a Jarvan cos’è successo l’ultima volta che sono stata piazzata in una gabbia.” 
Lanciò un globo di luce verde in direzione delle poliziotte, Vi si parò subito davanti a Cait per farle da scudo, le due criminali scivolarono loro accanto, lanciandosi fuori dal portone e tornando a seminare il panico per le strade ormai deserte. I loro colpi tornarono a far tremare la città, questa volta seguiti dai proiettili di Cait e dalle minacce di Vi. 
“E quel cappello da dove viene fuori?” Gridò Jinx per sovrastare il fragore della nostra devastazione, alludendo al cilindro viola e dorato che Mad si teneva premuta sulla testa. 
“Da Cait, se dobbiamo dirla tutta. Mi era piaciuto!” 
Sfrecciarono accanto a una statua di donna. Teneva tra le mani un fascio di grano e inneggiava alla prosperità di Piltover. Bastò un singolo arco di luce verde e vibrante per reciderla di netto all’altezza delle ginocchia e mandare la parte superiore in frantumi. 
Pace? Prosperità? Non è più tempo di simili sciocchezze! 
I proiettili di Jinx saettarono affianco all'altra, sfiorando appena i due chignon in cui erano raccolti i suoi capelli ed esplodendo diversi metri dietro di noi. Sentirono Vi imprecare mentre Cait tentava invano di prendere la mira. 
“Qual’è il problema, sceriffo dei miei stivali? Non riesci a colpire dei bersagli in movimento?” Canzonò Jinx, facendo saltare in aria i vetri di un enorme edificio già per metà ridotto in macerie. Mad restò per un secondo bloccata a guardarla, incantata dalla sua gioia. Era splendida come una bambina in un negozio di giocattoli, gli occhi le scintillavano dall’emozione. 
Non c’è parco giochi più divertente di Piltover, vero sorella mia? 
Quell’ attimo di distrazione bastò. Fu solo un istante, ma fu sufficiente a Cait per prendere la mira e lanciare una rete che si avvolse stretta attorno ai polpacci  di Mad, facendola rovinare al suolo. 
Tentò di liberarsene, di rimettersi in piedi, ma le maglie erano troppo fitte per cercare di romperle con le mani. 
“Jinx!” Gridò mentre cercava di afferrare il catalizzatore, rotolato qualche metro più avanti tra le macerie “Jinx, aiutami!” 
Avvertì lo stivale di Vi premere contro la sua spalla, schiacciarla contro il terreno. 
Fine della corsa, immagino. 
Tentò di dibattersi, di togliersi quella possente figura di dosso. Tentò di gridare ancora, ma il peso dell’Enforcer aveva svuotato completamente i suoi polmoni. 
Quella fu l’ultima volta in cui la vide prima della Lega. Jinx si voltò a guardarla con una punta di terrore e rammarico negli occhi, mentre Cait stringeva le manette attorno ai polsi dell'altra. “Ti prego” riuscì appena a sussurrare, ma ormai era già tardi. Jinx non c’era più, era scomparsa in una nuvola di polvere, lanciata a rotta di collo in una folle corsa tra i detriti. Di nuovo in fuga, scampata nuovamente all’arresto per il rotto della cuffia, ma senza più nessuno al suo fianco.
   
 
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