Quella mattina, guardandosi allo specchio era impossibile per Alissa non notare un particolare che spiccava sul suo collo: un tatuaggio blu scuro composto da linee che si attorcigliavano fra loro come rivoli d’acqua che terminavano dietro il suo orecchio.
“Merda!” pensò Alissa -“ E adesso come lo spiego agli zii?!”
Andò in bagno a prendere i suoi trucchi e applicò una dose generosa di fondotinta per coprire il tatuaggio, intrecciò poi i capelli in una treccia sul lato destro del capo in modo da coprire il lato del collo incriminato . Il suo tentativo purtroppo ebbe poco effetto: sbucavano ancora le appendici blu scure di quelli che sembravano rivoli d’acqua da dietro la treccia.
“Sarà meglio che esca prima che mi vedano conciata così” pensò, così si vestì e lasciò un biglietto sul tavolo della cucina agli zii dicendo che sarebbe tornata per pranzo e uscì.
Sentiva il bisogno di parlare con qualcuno così fece per digitare il numero della sua migliore amica Amy ma si ricordò che era partita per la Florida qualche settimana prima con la sua famiglia e visarebbe rimasta per altre due quindi rinunciò: Alissa non voleva farla preoccupare con le sue storie assurde e rovinarle la vacanza. Perciò chiamò l’unica persona che, insieme ad Amy, la capiva di più al mondo: il suo amico Peter.
Digitò il numero e la voce assonnata di Peter le rispose:
“Ally?”
“Si”
“Che cosa ci fai in piedi alle sei del mattino in un giorno di vacanza estiva?! Insomma capisco l’ansia per il compleanno ma...”
Cavolo! Con tutte le preoccupazioni di quella mattinata si era proprio dimenticata: era il suo compleanno!
“No, no senti ho bisogno di parlarti. Adesso. Mi è successa una cosa e dobbiamo davvero parlare, ci vediamo al solito posto...tra quanto riesci a venire?”
“Sto uscendo, ci vediamo lì tra 5 minuti” e chiuse la chiamata.
Quello era il bello di Peter: per Alissa c’era sempre e avevano passato talmente tanto tempo insieme che non si ricordavano nemmeno come si fossero conosciuti. Da sempre avevano un loro posto sulla spiaggia di Santa Monica, una capanna di palme dove fin da piccoli lui, lei e Amy si riunivano per pianificare le loro avventure.
Cinque minuti dopo Peter si trovava lì con i capelli arruffati dal sonno e ancora i pantaloni grigi del pijama addosso. Le rivolse un sorriso e disse “Buon Compleanno!” porgendole un piccolo pacchetto male incartato.
“E questo?” disse Alissa.
“Sedici anni non si compiono mica tutti i giorni!”
“Oh, Peter! Non dovevi!”
“Si, si dicono tutte così ma so che non vedi l’ora di scartarlo!”
Alissa rispose con una pernacchia e iniziò a scartare. Il pacchetto avvolgeva una scatolina blu con un fiocco azzurrino, Alissa la aprì e dentro vi vide una collana di corda nera con un ciondolo d’argento fatto a mezzaluna con delle gemme di acquamarina intorno. Era bellissimo.
Si girò verso Peter e lo strinse in un abbraccio stritolatore, non riusciva a parlare .
Quando si sciolse dall’abbraccio guardò Peter e tutto quello che riuscì a dire fu solo “Grazie”
Peter le sorrise di nuovo ma poi il suo sguardo cambiò in una misto di preoccupazione e stupore.
“I tuoi occhi...” disse -“Sono, sono più azzurri, più scuri e intensi....”
Oh, cavolo. Alissa non se ne era accorta.- “Io, io non lo so...ehm...mi metteresti la collana?”
Lo sguardo di Peter divenne leggermente più rilassato.
“Certo”
Alissa si sciolse i capelli e li spostò di lato.
“E QUESTO?!?!?!”
Oh, cavolo...di nuovo.
Peter tolse il fondotinta sfregando le mani sul collo di Alissa fino a quando il tatuagio divenne ben visibile.
“Ma cosa...cosa hai fatto?!?!” esclamò Peter esterrefatto.
Il tatuaggio continuava a bruciare.
“È proprio di questo che ti devo parlare: io...io non lo so… stamattina mi sono svegliata e quel coso era lì!”
“I tuoi zii...loro lo sanno?”
“Ovvio che no! Cosa credi che penserebbero? Probabilmente crederanno che mi sia presa una sbronza e chissà come sia finita nello studio di un tatuatore! Saranno guai...”-“E poi c’è ancora un’altra cosa...” continuò Alissa.
Raccontò a Peter il suo sogno ricorrente e lui divenne sempre più preoccupato.
“Oggi è Sabato, la biblioteca è chiusa ma ti prometto che lunedì andrò a cercare qualche documento a riguardo”
“Cavolo, devo proprio farti preoccupare eh?! Notizia dell’anno Peter Bower che va in biblioteca! Mai vista una cosa così! Ahahahah”
Era vero. Peter non studiava quasi mai, la sua esperienza a scuola era fatta di sufficienze scarse e poco studio, figurarsi leggere in biblioteca!
A quel punto la parte restante di preoccupazione sul viso di Peter sparì e si mise a ridere anche lui.
“Ooooh chiudi il becco!” disse ridendo e diede una leggera spinta ad Alissa.
Ma Alissa iniziò a gridare:
“NOTIZIA DELL’ANNO PETER BOWER VA IN BIBLIOTECA! ACCORRETE ACCASIONE DA NON PERDERE!”
“Shhhhhh! Così mi rovini la reputazione!” e iniziò a farle il solletico nel tentativo inutile di farla smettere.
Alissa riuscì a liberarsi dalla stretta e sgattaiolò via dalle braccia di Peter.
“Vuoi che la smetta? Allora dovrai guadagnartelo ciccio! Forza, prendimi!” e iniziò a correre.
“Oh, no così non valeeee!!!”
Alissa sapeva di essere più veloce delle persone normali e si divertiva un mondo quando Peter cercava di stare al passo inutilmente nonostante fosse il ragazzo più veloce della scuola.
Alissa correva spensierata sulla spiaggia di Santa Monica con la brezza marina che le faceva il solletico e Peter che rideva mentre cercava di prenderla, non vedeva nessuno sulla spiaggia e si sentiva libera, felice ma non si era accorta che qualcuno tra le palme la stava fissando.
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