Capitolo
3
.:La
Bestia:.
Silvia
fissò impaurita l’essere che troneggiava di fronte
a lei. Era alto circa due
metri e aveva un aspetto animalesco. Il suo corpo era interamente
coperto da
una folta pelliccia rossiccia, mentre dai pantaloni spuntava una coda
simile a
quella di un cane troppo cresciuto. Il suo “volto”
era enorme e peloso e dal
capo spuntavano due piccole corna, mentre zanne appuntite uscivano
dalla sua
bocca. Silvia si ritrovò a fissare i suoi abiti; erano abiti
del primo
novecento, probabilmente, ma erano tutti sgualciti e strappati.
-
Chi
sei tu? – sibilò la bestia guardandola minaccioso.
Silvia
continuò a guardare quell’essere spaventoso
terrorizzata. Voleva scappare,
voleva andarsene, ma le gambe non ne volevano sapere di muoversi.
Sentì le
lacrime pizzicarle di nuovo gli occhi mentre avvertiva il panico
prendere
possesso di lei.
-
Ti
ho fatto una domanda, ragazzina! Chi diavolo sei? Che sei venuta a fare
qui? –
chiese di nuovo.
-
Veramente queste sono due domande, capo! –
puntualizzò Pierre, zittito
immediatamente da un’occhiata non proprio amichevole del suo
padrone.
-
Portatela nella torre a nord! – ordinò ai due
servi.
-
Vi...vi prego, lasciatemi andare. – riuscì a
sussurrare Silvia ancora in preda
al panico.
-
Non
so se ti è chiara la situazione, ragazzina! Tu qui sei mia
prigioniera. Nessuno
può entrare nel mio castello e pretendere di uscirne...vivo!
–
Silvia
sbarrò gli occhi mentre la bestia la afferrava per un polso
e se la caricava
malamente su una spalla. La ragazza parve riscuotersi iniziando a
scalciare e a
sbraitare insulti verso tutto e tutti.
* *
*
*
*
-
Henry, appena Silvia torna a casa dovrai farle una bella ramanzina!
E’
un’irresponsabile, se aveva intenzione di stare fuori tutta
notte almeno poteva
avvisarci! Ci saremmo preoccupati un po’ meno! –
mormorò nervosa Katherine De
Alisia appoggiando la tazzina di thè sul piattino.
-
Tesoro, Silvia ha sedici anni, è normale che faccia anche
lei qualche
birichinata. – disse calmo Henry De Alisia, famoso e ricco
storico e docente
universitario.
-
Padre,
credo che la mamma abbia ragione. Non è da Silvia
comportarsi in questo modo. –
sussurrò un ragazzo con lunghi capelli biondi e gli occhi
celesti rivolti al di
la della finestra, in attesa del ritorno della sorella minore.
-
Diglielo Sirius! Diglielo ha questo sciagurato che non si preoccupa se
sua
figlia scompare per una notte intera! – inveì
Katherine contro il marito.
Ma
la
loro discussione fu interrotta dal campanello della porta. Dora, la
domestica,
andò ad aprire seguita a ruota dalla Famiglia De Alisia. Ma
sulla soglia non
c’era la persona che loro speravano, bensì una
ragazza coi capelli neri e
corti, Lisa Smith.
-
Lisa, che piacere rivederti. – salutò cordialmente
Katherine: - Dora, puoi
andare, grazie. –
-
Scusate se mi presento di mattina così presto, ma volevo
sapere se Silvia stava
bene. – mormorò mesta.
-
Silvia era con te la scorsa notte? – chiese Henry.
-
Si,
ma ...è rimasta indietro e io avevo troppa paura per tornare
lì... – gli occhi
nocciola della ragazza si riempirono di lacrime e la sua voce si fece
incerta e
incrinata per il pianto che presto sarebbe giunto.
-
Lisa... – cominciò apparentemente calmo Henry: -
...Silvia non è tornata a
casa.
* *
*
*
*
La
stanza della torre dell’ala nord era piccola e buia. I timidi
raggi dell’alba
filtravano appena dalla piccola finestra situata molto in alto. Alcuni
metri
sotto di essa Silvia stava rannicchiata su se stessa. Quella notte
aveva
consumato tutte le sue lacrime. Chissà se sarebbe mai
riuscita a rivedere i
suoi genitori e suo fratello. Dovevano essere molto preoccupati per
lei, pensò.
Sentì
la pesante porta di ferro aprirsi con uno stridulo e la Bestia
comparire
davanti a lei.
Si
fissarono negli occhi per qualche istante senza dire una parola. Silvia
notò
per la prima volta che gli occhi del suo carceriere erano dorati e
bellissimi,
ma soprattutto quasi umani.
-
Vieni, ti mostro la tua stanza. – disse gelido dandole le
spalle.
-
Cosa? Perché? – chiese confusa.
-
Se
preferisci stare qui... –
-
No
no! – scattò lei balzando subito in piedi e
accingendosi a seguirlo.
La
sera prima non aveva avuto modo di osservare con attenzione il castello.
Dall’interno
sembrava ancora più enorme. L’architettura le
sembrava del periodo Gotico.
Silvia osservò affascinata gli arazzi che adornavano le
pareti del castello;
passò accanto, o meglio in mezzo, a molte armature che
sembrava la studiassero
da dietro l’elmo. Rabbrividì senza saperne il
motivo.
Continuò
a guardarsi in giro e finì per sbattere contro la Bestia che
si era fermato
davanti a una grande porta bianca con le rifiniture d’oro.
-
Ouch! – imprecò Silvia: - Potevi avvisarmi che ti
saresti fermato! –
Lui
la
guardò gelido da dietro la spalla, girandosi appena: - Siamo
arrivati. – disse semplicemente
spostandosi di lato per farla passare.
Silvia
aprì titubante la porta trovandosi in una bellissima stanza
quadrata. Un enorme
letto a baldacchino era posizionato sulla destra vicino a una
cassettiera,
mentre la parete sinistra era occupata da un enorme armadio accanto ad
uno un
po’ più piccolo e verde.
-
Di
qualunque cosa tu abbia bisogno basta che la chiedi hai domestici. Ti
è
permesso andare in tutto il castello, tranne che nell’ala
ovest. –
-
Come
mai? – chiese d’istinto.
-
Perché si! – ringhiò la Bestia
mostrando le zanne acuminate.
Silvia
arretrò istintivamente di un passo, spaventata. Lui la
guardò ancora per un
attimo indeciso sul da farsi, infine se ne andò sbattendo la
porta, senza
aggiungere altro.
* *
*
*
*
La
Bestia
si diresse velocemente nell’ala ovest. Attraversò
a grandi balzi i corridoi del
castello trovandosi davanti a una porta nera e piena di sfregi
profondi. Aprì
violentemente la porta scagliandosi su ogni oggetto a lui vicino.
Iniziò a
rompere tutto in quella stanza già semi-distrutta e
desolata. Furente lanciò un
vaso di porcellana contro la parete di fronte a lui che si ruppe
accanto a
delle frecce incastonare al muro.
La
Bestia osservò quella che poteva sembrare una scultura: tre
frecce messe a
triangolo rovesciato.
Sospirò
guardando quell’oggetto che un tempo era stato suo padre: -
Che cosa devo fare?
– gli chiese non ottenendo alcuna risposta, come ogni volta.
Fine
3° capitolo
Ah!
Vi
ho fatto aspettare un po’, ma ecco qui il terzo capitolo!
Silvia e la Bestia si
sono “conosciuti” e per la vostra gioia
è apparso anche Sirius!XD
Ma
ora
passiamo ai ringraziamenti:
La
sognatrice(Dreamer):
Fanno ridere vero?XD Quei due hanno la funzione di
smorzare un po’ le eventuali tensioni della storia. La voce
come hai letto è di
un focoso e rosso animale, il suo ruolo ideale!U__U
Krystal86:
Si è bellissimo!^^ Si sono incontrati, ma molto presto si
scontreranno...
Silviatheangel:
XD Carina la battuta! Sì, si è davvero
incavolato! Anche a me
piace di più l’ambientazione moderna, oltretutto
è “bello” anche che Apollo sia
in quelle condizioni da 100 anni, aumenta la sua rabbia e il suo
caratteraccio.XD
Ringrazio
inoltre tutti quelli che leggono questa storia e anche Krystal86,
La sognatrice e MoonCristal per aver messo questa fanfic
fra i preferiti!
A
presto, Himi.