<< Shade! Dai, forza muoviti! Rischieremo di arrivare tardi a lezione.>> Era la voce di Jazmin che mi ricordava che la campanella era suonata.
Corsi verso di lei, allontanandomi da Ralph. <
Non era la mia prima punizione, ma era una delle poche, e il problema era come dirlo a mia madre, anche perché doveva firmare l’avviso che diceva che a causa di una punizione sarei uscita più tardi. Mi sedetti al mio solito posto, i libri ordinati sul banco. Jazmin era seduta dall’altra parte dell’aula ed era praticamente impossibile riuscire a comunicare con lei, così iniziai a scarabocchiare sul mio quaderno di matematica. Quell’ora sembrava interminabile e il mio sguardo era posato sempre sull’orologio della classe. Le parole della Prof erano per le mie orecchie dei suoni indistinguibili e assordanti. Il suono più apprezzato era di certo quello della campanella.
Sentivo il cellulare nella tasca dei jeans che vibrava senza sosta. E gli occhi dei miei compagni fissati su di me, pronti a riferire tutto alla professoressa. Ma per fortuna non lo fecero. L’ultima campanella segnò la fine delle lezioni e l’unica cosa che volevo fare era tornare a casa. Con lo zaino su una spalla cercai Jazmin, e insieme uscimmo dalla classe. Ero emozionata, non so precisamente per cosa, ma lo ero. Eppure era stata una pura casualità, niente per cui esaltarsi.
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<< Lo so, però dacci un taglio, è stato solo un caso, a chiunque poteva succedere.>> Era evidentemente scocciata e decisi di fermami con quell’argomento. Rimanemmo in silenzio, con lo sguardo rivolto in basso, pronte a evitare i fossi che ci regalava il cortile della scuola.
Quando arrivai a casa il pranzo era già a tavola. Mi lavai velocemente le mani e mi sedetti. Aspettai che mamma e papà si sedessero e iniziai a mangiare.