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Autore: MaryLennox    01/09/2014    1 recensioni
Dopo un giorno Harry giaceva nel letto avvolto dalle coperte rifiutandosi di uscire.
Dopo una settimana si trovava in un night club strusciandosi contro una ragazza vestita in abiti super sexy.
Dopo un mese era seduto sul divano del suo salotto con un foglio e una penna per fare il conto delle ragazze che si era scopato da quando si erano lasciati fino a quel momento. Si fece mentalmente i complimenti da solo e maledisse ancora una volta il giorno in cui aveva conosciuto la ragazza, gli mancava da morire.
(Introduzione tratta dal primo capitolo)
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “I catch your eyes then you turn away

but there's no hiding the smile on your face

Inside and out, baby, head to toe

he's not around girl, you let me know”

Does he know?, One Direction

 

 

1 – You have to make a choice, Chelsea.

 

Era sveglio già da un po' ma continuava a stare a letto, non voleva muoversi. Voleva che tutto restasse come in quel momento per sempre: gli piaceva guardare la ragazza bionda distesa accanto a lui che dormiva, la luce filtrante dalla veneziana chiusa male le illuminava dolcemente il viso e rendeva quel momento ancora più perfetto. Avrebbe voluto prolungare davvero quell'istante, sapeva che lei si sarebbe svegliata e dopo non sarebbe rimasta con lui ma qualcun altro l'avrebbe vista sorridere questo pomeriggio, questa sera, domani, dopodomani e i giorni dopo ancora.

Chelsea. Perché gli stava torturando il cervello in questo modo? Si odiava per il pensare a lei così tanto, così spesso. Perché gli stava torturando il cuore il quel modo? Si odiava per l'essere innamorato di quella ragazza sbagliata così tanto da starci male. Già, Chelsea era sbagliata per lui. Decisamente.

“Harry...” la voce della ragazza lo riportarono alla realtà.

“Sì?” rispose accarezzandole il viso.

Lei gli baciò le labbra affettuosamente, intrecciò le sue dita tra quelle di lui e si accoccolò ancora di più contro il suo petto.

“Sei sempre bellissimo quando ti svegli, lo sai?” gli disse sorridendo.

Harry inspirò pesantemente.

Basta.

Si alzò di botto dal letto, era arrabbiato.

“Ehi, tutto a posto? Stai bene?” chiese lei tra il preoccupato e il perplesso. Si alzò a sedersi coprendosi il corpo nudo con il lenzuolo e lo osservò aspettando una risposta che però non stava arrivando. “Harry...” aggiunse lei.

“Perché lo stai facendo?” sbottò lui.

“Come... Come scusa?” non si aspettava un comportamento del genere.

“Perché mi dici tutte queste cose se poi torni sempre da lui? Perché?” urlò il ragazzo.

“Tu lo sai... Stiamo insieme da tanto tempo. Siamo innamorati...”

“Chelsea basta. Io non ce la faccio più, smettila di prendermi per il culo. Smettila. O me o lui, devi scegliere.”

“Lo sai che non posso farlo, non puoi chiedermi questo Harry. Io lo amo, stiamo insieme da anni. Non posso lasciarlo... Io... Tu lo sai, te l'avevo detto fin dall'inizio”. La sua voce era quasi un sussurro, era flebile.

Così aveva deciso alla fine...

“Tra noi è finita. Ti prego va via, non voglio vederti mai più”. Si sedette sulla poltrona bianca di fronte al letto sfinito con la testa tra le mani senza preoccuparsi della ragazza che in silenzio si vestiva e raccoglieva la sua roba. Non l'avrebbe accompagnata alla porta, non ce n'era bisogno e lei conosceva la strada.

Quando fu alla soglia della camera da letto Chelsea si volse indietro e lo guardò.

“Mi dispiace, davvero. Non volevo finisse così”. Era possibile che anche lei ci stesse un pochino male?

“Chelsea il tuo fidanzato ti conosce così bene, conosce tutto di te. Quante ne avete passate insieme? Sa qual è la canzone che canti sotto la doccia, sa il modo in cui cambi umore, sa tutti i tuoi tatuaggi segreti, sa qual è la tua band preferita, sa come balli quando pensi che nessuno ti veda. Ti conosce dalla testa ai piedi. Io potrò non conoscere tutte queste cose ma mi sono innamorato di te. Perché sì, io ti amo e per te farei di tutto”. Tutte queste parole non che prima non aveva mai detto ora lo stavano facendo stare meglio, lei doveva sapere quello che provava.

Chelsea strinse i pugni ma non disse niente e se ne andò via, lui sentì la porta chiudersi e capì che lei se n'era andata. Semplicemente e senza dire una parola.

Guardò il letto disfatto dove erano stati abbracciati fino a poco prima e poi la parete coperta da foto incorniciate, ce n'era anche una di lui e Chelsea quando si erano appena conosciuti. I loro visi sorridevano felici mentre si abbracciavano. Tutte stronzate.

 

Dopo un giorno Harry giaceva nel letto avvolto dalle coperte rifiutandosi di uscire.

 

Dopo una settimana si trovava in un night club strusciandosi contro una ragazza vestita in abiti super sexy.

 

Dopo un mese era seduto sul divano del suo salotto con un foglio e una penna per fare il conto delle ragazze che si era scopato da quando si erano lasciati fino a quel momento. Si fece mentalmente i complimenti da solo e maledisse ancora una volta il giorno in cui aveva conosciuto la ragazza, gli mancava da morire.

 

Dopo due mesi esatti stava togliendo la foto di lui e Chelsea per metterla in un cassetto, non voleva ridursi come una larva piena per lei. No, non lo voleva proprio.

 

Dopo tre mesi era sdraiato nella vasca nel bagno del suo migliore amico in lacrime.

“Harry Cristo Santo, non puoi ridurti così per quella stronza!” lo incoraggiò Liam.

“La amo... La amo porca troia e lei aspetta un bambino da un altro!” urlò lui in risposta.

 

Si ricordò di quando la sera prima era entrato in un pub e aveva visto una giovane coppia seduta a un tavolo guardarsi negli occhi e tenersi le mani con amore, lei di spalle con quei capelli biondi, lunghi e lisci gli ricordava tanto Chelsea.

Dopo qualche minuto entrambi i ragazzi si erano alzati e a Harry quasi non era venuto un colpo: non è che lo sembrava, lo era.

Era la ragazza che amava con tutto se stesso con altro uomo. Ed era incinta, uno splendido pancione, che ad occhio e croce doveva essere di quattro o cinque mesi, spuntava da sotto il suo vestito blu. Dio quanto era bella.

Non appena lei lo vide il bicchiere che aveva in mano le scivolò a terra rompendosi in mille pezzi, ma non si mosse, infatti era come paralizzata per la sorpresa di vederlo. Non sapeva come mai, ma qualcosa aveva spinto i sui piedi a camminare verso la mamma in attesa e mentre il cameriere si preoccupava di pulire i vetri, lui l'aveva salutata e si era presentato a suo fidanzato.

“Ciao Chelsea. -e poi sposando la sua attenzione al ragazzo aggiunse- Piacere, io sono Harry... Un amico di Chelsea.”

“Piacere Harry, io sono Chris” rispose lui affabile.

“Non sapevo aspettaste un bambino, congratulazioni” disse cercando di sembrare normale, “e congratulazioni a me per la faccia di culo in questo momento” aggiunse mentalmente.

Non c'era traccia delle sorpresa e dell'agitazione che avevano dominato la bionda fino a poco prima quando lei rispose alle felicitazioni: “Sì, è un maschietto. Ormai sono cinque mesi, tra tra poco il cucciolo arriva.”

Cinque mesi, ottimo. Quindi quando loro stavano ancora insieme, se la loro si poteva definire una relazione, lei era incinta e non gliel'aveva detto... Magari non lo sapeva. Ma chi voleva prendere in giro.

“E avete già pensato a dei nomi?” aggiungere

“A me piacerebbe tanto James, ma Chelsea è irremovibile quindi si chiamerà Edward” -intervenne Chris, che poi più rivolto alla fidanzata che a lui, abbracciandola affettuosamente concluse dicendo “E non sono ancora riuscito a capire come mai lei è così decisa su questo nome, prima o poi dovrà spiegarmelo”.

Edward. Che presa per il culo, di nuovo. All'improvviso fu come se un macigno gli fosse piombato addosso e l'avesse schiacciato tutto. Il suo cuore era spappolato, rotto, a brandelli... Il suo cuore era appena diventato ufficialmente uno schifo. Aveva sempre saputo che non sarebbe stato facile dimenticare questa ragazza, ma così diventava ancora più difficile perché tutto il male che aveva fatto assopire si era immediatamente risvegliato: lei non sarebbe mai stata sua.

 

“Ok, si è fatto tardi. Farò meglio ad andare. Felice di averti rivisto Chelsea. Congratulazioni ancora!” e con queste parole dette all'improvviso e di fretta se ne andò lasciando lì la coppia perplessa.

   
 
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