Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Yoan Seiyryu    02/09/2014    2 recensioni
[Hans/Elsa]
Hans non è il cattivo della storia. Elsa è rinchiusa nelle Prigioni di Arendelle. Anna è ancora dispersa e non ha fatto ritorno. Al Principe delle Isole del Sud spetterà il compito di proteggere Elsa dalla Congiura che si sta attuando contro di lei, almeno finché Anna non ritornerà. Sarà in grado di sciogliere il cuore della Regina delle Nevi?
**
“Anche voi avete paura di me” sussurra Elsa lasciando che le sopracciglia trasformino l’espressione adirata in un moto più dolce simile al dispiacere.
“Io non ho paura di voi, mia Regina. Ma non mi date la possibilità di avvicinarmi e non fate che respingermi con il vostro orgoglio” confessa lui tenendo serrate le labbra in una smorfia.
Elsa corruga la fronte e decide di rivolgere gli occhi verso il pavimento di ghiaccio, non desidera sostenere il suo sguardo a lungo.
“Questo lo chiamate orgoglio, Principe Hans?"
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Hans
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VII 

Tradimento 





 


 
Elsa è di nuovo libera. Libera fino ad un certo punto. Il consiglio dei politici le ha concesso una libertà vigilata per darle modo di trovare una soluzione a quell’inverno perenne. L’intervento di Anna non ha fatto altro che portare a questo, la possibilità di risolvere la situazione ed aiutare sua sorella a far tornare tutto come prima. Senza il consulto di Hans. Non che abbia desiderato agire alle sue spalle, ma l’idea di tenere Elsa in prigione la faceva star male.
La Regina di Arendelle dunque è libera, con i guanti serrati sulle mani estremamente ghiacciate. Non può fuggire e se anche tentasse di farlo, cadrebbe su di lei una grave colpa che il consiglio non le permetterebbe di espiare. Elsa, però, non ha alcuna intenzione di andare via. In quelle settimane di reclusione la gentilezza e la premurosità di Hans le hanno fatto comprendere di poter trovare la forza dentro di sé e cercare una soluzione a ciò che lei ha scatenato. Poi? Poi avrebbe scelto cosa fare della propria vita.
E’ anche per questo che muove i passi verso la stanza dove lo ha convocato insieme ad Anna, perché potessero fare il punto della situazione. Le appare quasi strano stargli davanti senza avere catene a legarle le mani e i polsi e un tetto più alto e confortevole rispetto a quello della prigione in cui lui l’ha rinchiusa. A quel pensiero corruga la fronte, pensieri inaspettati si fanno strada in lei.
“Regina Elsa”.
La sua voce le arriva chiara alle orecchie, ma nessun’altra. Anna non è ancora arrivata e questo la fa sentire quasi a disagio. Pochi giorni prima Hans le aveva promesso di liberarla quando sarebbe stata al sicuro da qualunque tradimento, ma nessuno ha rispettato quella richiesta, lei soprattutto.
“Principe Hans”.
E’ la prima volta che il silenzio cade tra loro così facilmente. Entrambi non riescono a scambiarsi nulla di più di sguardi comprensivi ma totalmente fuorvianti. La stanza è gelida e il ghiaccio sembra formarsi all’estremità delle finestre, lì dove affacciandosi si scorge una folta coltre di neve bianca che circonda l’intero fiordo.
“Avete scoperto chi sta tramando contro la corona?” decide lei di rompere il ghiaccio sedendosi su una delle poltrone.
Hans scuote lievemente la testa e rimane in piedi, a diversi passi.
“No, Maestà. Non riesco a venirne a capo e non posso mancare di far notare quanto questa vostra liberazione sia una mossa azzardata”.
Elsa aggrotta le sopracciglia e scuote appena la testa. Non riesce a comprendere perché tanta preoccupazione nei propri confronti, non è sola e di certo non sarà facile arrivare a lei per compiere un atto che potrebbe porre fine alla propria vita. Un’insistenza simile non la convince del tutto e poiché non vuole proseguire su quello stesso argomento, decide semplicemente di cambiare discorso.
“Ad ogni modo, una volta che tutto questo sarà finito credo di poter dare la mia benedizione per il matrimonio”.
Ci ha riflettuto ampiamente e ha imparato a conoscere Hans durante la sua prigionia, ormai non ha dubbi riguardo a lui. Sarà un buon marito per Anna. Sì, lo sarà.
Hans inarca le sopracciglia con evidente sorpresa.
“Credevo foste contraria”.
“Prima di conoscervi lo ero. Adesso sono più incline a darvi il mio consenso”.
E’ strano come sia appena stato difficile pronunciare quelle parole con una voce quasi spenta, come se non provenisse da lei ma da qualche parete esterna della camera. Hans china appena la testa e conduce le mani dietro la schiena, Anna arriverà a breve e forse non avranno più occasione per rimanere soli. In fondo, perché dovrebbero?
“Temo, Maestà, che il matrimonio sia compromesso. Probabilmente avevate ragione, affrettare un sentimento appena sbocciato comporta un avanzare di fiamma che rischia di spegnersi tutta in una volta”.
Elsa non ha bisogno di spiegazioni, ormai riesce a capirlo senza l’ausilio delle parole. La presenza di Kristoff deve aver messo in dubbio una relazione sentimentale nata senza alcuna conoscenza ben ponderata.
“E cosa avete intenzione di fare in proposito?”
“Lascerò ad Anna la decisione”.
Elsa si limita ad annuire con la testa e a distogliere subito lo sguardo. L’idea che Hans possa andare via per sempre da Arendelle la rattrista, ma non deve farsene un cruccio. Lui è stato il suo carceriere ma anche il più vicino, il più leale tra coloro che l’hanno tenuta segregata nella sua stessa casa. Il flusso di pensieri però viene interrotto dall’aprirsi improvviso della porta, dalla cui soglia compare Anna in un turbinio di emozioni. Ha gli occhi rossi e la voce impastata di un pianto che ancora non esprime. Alle sue spalle si presentano due guardie in compagnia di Weselton.
“Elsa allontanati da lui, presto!”
“Come?”
Parole che non hanno senso. Parole che non lasciano spazio alla comprensione. In un attimo Hans viene fermato dalle due guardie che lo agguantano per le braccia e lo immobilizzano senza dare alcuna spiegazione. E’ Weselton stesso a farsi avanti e a schiarirsi la voce.
“Regina Elsa, il Principe Hans delle Isole del Sud è accusato di alto tradimento. Nelle sue stanze sono state ritrovate piante velenose che crescono esclusivamente nel suo Regno. Abbiamo catturato anche uno dei suoi uomini che ha confessato di aver ricevuto l’ordine di uccidervi quest’oggi non appena vi avesse trovata completamente  sola”.
Elsa si alza in piedi dalla poltrona, tenendo le mani strette l’una nell’altra e lo sguardo di ghiaccio si carica di miriadi di emozioni che tempestano Hans tutte in una volta.
Quest’ultimo tenta invano di liberarsi dalla presa delle guardie e allora si appella alla voce, l’unica possibilità di salvezza che si riserva.
“Non dovete credere neppure ad una parola! Non ho mai tentato di uccidervi, né ne ho mai avuta l’intenzione! Elsa, credetemi, stanno cercando di incastrarmi!”.
Elsa non riesce a sentire nulla, se non i rumori veloci dei passi delle guardie che lo conducono via. Inutilmente Hans implora Anna di ragionare, inutilmente chiede clemenza affinché possa spiegare quella incresciosa situazione. Per Elsa invece sembra quasi del tutto chiaro. Hans l’ha riportata indietro dal suo Palazzo di Ghiaccio; Hans l’ha condotta nelle prigioni senza volerla liberare; Hans non ha nemmeno comunicato ad Anna il tentativo di tradimento che si stava abbattendo su di lei. Davvero Hans desiderava ucciderla?


 






Il freddo risale lentamente in quella cella buia dove nessuno ha intenzione di ascoltarlo. Le lacrime di Anna sono corse sul viso così velocemente che non ha nemmeno avuto il tempo di fermarle. Quella tristezza negli occhi di lei lo hanno riempito fino al crearsi di un nuovo dolore. Lo sguardo di Elsa, però, vuoto e nullo lo hanno contratto ancora di più. Sono riusciti ad incastrarlo nel migliore dei modi poiché fuori dai giochi saranno in grado di agire come meglio credono per assassinare Elsa. Come può rimanere in quelle condizioni sapendo cosa potrebbe accaderle?
Quasi non gli importa di esser stato additato come un mostro, un ingannatore, un bugiardo. Hans non ha mai tentato di dimostrare le virtù che possiede poiché si è sempre considerato un inetto, come la sua famiglia ha creduto sin dall’infanzia. Essere creduto per ciò che non è non rappresenta una novità. Il timore piuttosto di non proteggere Elsa diventa più forte e costante.
La porta della cella si apre e i passi crepitanti sul ghiaccio che si forma sul pavimento diventano sempre più vicini, ma totalmente inafferrabili. I ruoli si sono capovolti ed ora è Elsa che lo guarda dalla soglia.
Hans si alza immediatamente in piedi e tenta di fare un passo avanti, ma il tentativo viene subito fermato dalle catene che gli circondano i polsi. Quanto deve aver sofferto, lei, per quelle condizioni? E lui non ha fatto nulla per comprenderlo. L’ha lasciata a soffocare in quella prigione credendo di poterla proteggere.
“Elsa vi prego, non potete credere a questa folle accusa”.
Lei corruga la fronte e non ha timore di farsi avanti, mentre il pavimento si congela man mano che avanza. Il freddo ormai è così intenso che persino lui non riesce quasi più a sentirlo.
“Invece riesco a crederci. Le piante utilizzate per produrre il veleno provengono dal vostro Regno e non crescono da nessuna altra parte. Mi avete rinchiusa in questa prigione senza dare ascolto alle mie preghiere e vi è persino un testimone che afferma di aver ricevuto l’ordine di uccidermi”.
Hans solleva gli occhi al cielo e lascia tintinnare le catene con forza. Perché è così difficile credergli? Perché riporre fiducia in lui è così alienante? Per un attimo aveva creduto di trovarsi a casa e dimenticare la sua vita fino all’arrivo ad Arendelle. Si è sbagliato. Nessuno riuscirà mai a capirlo davvero.
“Mi hanno incastrato perché qualcuno deve essersi accorto delle mie ricerche, senza di me sarà più facile arrivare a voi. Non sono stato io ad accorgermi del veleno nelle vivande che vi portavano? Perché avrei dovuto compromettere le mie stesse intenzioni?”
“Forse un barlume di pietà” la voce di Elsa non è più ferma ed inizia a tremare. Si costringe a riscaldarsi in un abbraccio solitario ma senza distogliere lo sguardo da quello di lui.
“Per un attimo, Principe Hans, siete riuscito ad ingannarmi. Credevo foste davvero preoccupato per me. L’unica persona, oltre mia sorella, ad accettare i miei poteri senza additarmi come una strega, un mostro”.
Hans si morde l’interno della guancia e non può fare a meno di sentire un accesso di rabbia crescere fino ad accecarlo. Il freddo è sempre più freddo e dentro di sé non riesce quasi a sentire più nulla. Sarebbe persino capace di arrendersi e di abbandonarsi alle volontà altrui perché lui non è in grado di risolvere alcunché.
“Se non accetterete voi stessa questi poteri nessuno vi considererà diversa da ciò che credono siate. Vi considerate un mostro e gli altri hanno il potere di confermarlo. Se iniziaste a capire che in realtà non avete nulla di mostruoso in voi, anche il popolo capirebbe che c’è molto di più dietro questa tempesta inarrestabile”.
Elsa comprime lo sguardo e lo distoglie da quello di lui. Hans vorrebbe insistere e lottare perché continui a fidarsi e non si lasci ingannare da coloro che non hanno intenzione di farla regnare. Eppure non riesce a trovare la forza di farsi avanti, di alzarsi e farle comprendere quanto desideri proteggerla e che rinchiudendolo in quella prigione non vi sarà modo per salvarla. E se invece si sbagliasse? Lui che potere ha in tutto questo? Fino a quel momento non è riuscito a scovare il traditore, come potrebbe dare una mano? Un inetto. Sarà sempre e solo un inetto.
“Questa sarà l’ultima volta in cui ci vedremo, Principe Hans. Le leggi di Arendelle sono antiche e non sono mai state cambiate. Il consiglio non ammette eccezioni ed io non posso tirarmi indietro. La decisione è stata presa”.
Hans non riesce a comprendere.
“Quale decisione?”
“Siete stato accusato di alto tradimento e giudicato colpevole, domani mattina all’alba ci sarà la vostra esecuzione”.
Deglutisce appena mentre legge quelle parole dalle labbra di Elsa. Lascia tintinnare le catene che adesso appartengono a lui e scuote appena la testa. Una punizione così dura è prevista? E’ davvero pronto a morire per qualcosa che non ha compiuto?
Ingannatore, bugiardo, mostro. In più, morto. Morto senza che vi sia reale giustizia, morto per niente.
“Senza un processo?”
“Senza un processo”.
“Lascerete dunque che mi tolgano la vita? Siete così certa, Maestà, che sia colpevole? Se solo provaste a pensare senza lasciarvi confondere dalle emozioni, forse capireste che –“
“Io non mi lascio confondere dalle emozioni, Principe Hans. Non ho bisogno di conferme né ho dubbi riguardo alla vostra colpevolezza. Non sarò io a cambiare le leggi del mio Regno”.
Eppure Hans lo vede, lo percepisce il dubbio che si attanaglia nel cuore di lei, negli occhi di lei. E’ profondo e ben radicato. Nonostante la voce sia tornata ferma ed alta, sa quanto in realtà non sia sicura di quell’accusa e di parole troppo forti. Allora perché si convince del contrario? Perché non vuole credergli?
Morirà. L’indomani morirà senza aver dimostrato a se stesso di non essere un inetto. Senza nemmeno avere la possibilità di salvare Elsa da quella sconsiderata azione.
“Se siete voi ad ordinarlo, allora accetto questo affrettato ed ingiusto giudizio”.
Lo sguardo cala improvvisamente sul pavimento ormai completamente di ghiaccio. Percepisce solo i passi veloci di Elsa che avanzano verso l’uscita della cella con una furia approssimata. Hans getta uno sguardo all’esterno e si accorge di quanto la neve abbia ripreso a scendere e non esista quasi più il mare lì dove ve ne era uno.
Il suo destino è segnato e non può far nulla per modificarlo. 




 
Note:

Salve a tutti! 
Come promesso ho cercato di aggiornare in tempi brevi, visto che ormai ci stiamo avvicinando al gran finale. Il povero Hans adesso rischia proprio di perdere la testa e passare anche per il vile ingannatore... che nel film è. Ma non qui :3. 
Ringrazio chi continua a seguire la storia e recensisce, chi l'ha inserita tra le seguite/preferite/ricordate. Grazie davvero!
Lascio sempre il link della pagina autore per chi volesse seguire gli aggiornamenti: 
https://www.facebook.com/pages/Hello-Captain-Im-the-Mad-Hatter/694524527306828?fref=ts
 
   
 
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