Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: __aris__    03/09/2014    6 recensioni
Dopo che il suo complotto è stato smascherato, il Principe Hans è stato rimandato nelle Isole del Sud dove è stato processato per alto tradimento dalla stessa famiglia reale che lo ha privato del titolo e condannato a morte. La notte prima dell'esecuzione Tremotino si presenta nella sua cella per fargli una proposta: concedendogli una seconda possibilità per avere il trono di Arendelle. -- cross over tra Once Upon a Time e Frozen. La storia si svolgerà esclusivamente nel regno delle favole ma non spiega nulla sulla fine della terza stagione. Sarà una Helsa.
Spero vi piaccia e che venga recensita. Buona lettura.
La copertina all'inizio di ogni capitolo è di Simpaleo, vincitrice del concorso per l'immagine di copertina.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La principessa Anna di Arendelle sbirciò da ogni singola finestra del castello, partendo del pian terreno fino alle torri,  per ammirare lo spettacolo della gente che era arrivata per l’incoronazione di Elsa: il porto era pieno di velieri; ghirlande ed insegna reali erano appese praticamente ovunque, e sul ponte in pietra che conduceva all’entrata del castello camminavano tantissime persone: uomini, donne e bambini provenienti da tutti i reami, ciascuno diverso dall’altro. Anna era trepidante e frizzante per l’emozione: per un giorno (uno soltanto!) le porte del castello sarebbero state aperte ed avrebbe potuto parlare con qualcuno che non fosse appeso in un quadro. Di corsa scese dalla torre più alta scansando il personale ed urlando scuse a destra e sinistra, per fare prima ad un certo punto scivolò perfino sulla ringhiera dello scalone distruggendo per l’ennesima volta l’armatura posta ai suoi piedi.
Principessa Anna vi prego!” la voce di Gerda fece tremare Anna. La domestica era sempre molto gentile con lei, anche quando la rimproverava usava modi particolarmente comprensivi non dovuti solo al fatto di parlare con la sua principessa. “Oggi tutti vi guarderanno e vi osserveranno. Voi siete la principessa di un regno antico e non è detto che non incontriate un principe che vi chieda in moglie.” Disse la donna aiutando Anna a ricomporre l’armatura.
Dici davvero? Potrei incontrare un principe? Io?” Anna si indicò con il dito indice completamente presa alla sprovvista. In effetti non aveva pensato che tra tante persone avrebbe potuto incontrare anche il Suo Pincipe.
Certo principessa. So che adesso siete troppo giovane per certe cose ma tra qualche tempo il vostro matrimonio diventerà una questione molto delicata, per tanto sarebbe bene dare la migliore impressione di cui sarete capace.” Spiegò la domestica.
Certo Gerda. Starò più attenta da adesso in poi.” Anna la rassicurò con affetto ma in realtà i suoi pensieri erano completamente occupati dall’incontro con il principe. Già si vedeva la protagonista della più romantica delle storie d’amore: il colpo di fulmine, le chiacchierate fino all’alba, la proposta di matrimonio per cui il suo principe si sarebbe inginocchiato ai suoi piedi, il matrimonio con i bambini ed uno splendido lieto fine. Già lo vedeva davanti a sé: alto, elegante e dagli occhi gentili; l’uomo più bello ed affascinante del ricevimento.
Comportatevi da principessa, non pattinate per i corridoi e non camminate sui tetti.”
Si, si … va bene … mi comporterò da vera principessa.” ma Anna trotterellava felice verso le porte del castello. Voleva essere lì davanti nel momento in cui si sarebbero aperte per vedere subito da vicino tutte quelle persone. Per essere puntuale non aveva nemmeno salutato la sua confidente Giovanna che però non le rispondeva mai, forse era troppo impegnata a non cadere da un cavallo perennemente imbizzarrito.
Due soldati alti più di due metri picchettavano il portone in attesa che suonassero le dieci, quando Anna li raggiunse parlava ad alta voce tra sé e sé dell’imminente incontro con il bel principe ma i soldati rimasero impassibili fino a che l’orologio non suonò i dieci fatidici rintocchi.
Aprite, aprite … presto! L’attesa mi sta uccidendo!” li incitò immediatamente la principessa battendo le mani per l’emozione. I soldati eseguirono l’ordine ed Anna si fiondò in mezzo a tutti quei forestieri. Sentire tutte quelle voci parlare in tante lingue differenti era rigenerante dopo anni di porte chiuse; c’era un po’ di confusione ma dopo tutto il silenzio che l’aveva circondata fin dall’infanzia era comunque piacevole. Le raccomandazioni di Gerda furono presto dimenticate: Anna si muoveva come una bambina che entra per la prima volta in una pasticceria, incuriosita da ogni cosa che vedeva correva e saltellava allegra da un posto all’altro senza guardare molto dove metteva i piedi. Era tutto troppo bello e vivace perché qualcosa potesse essere ignorato!
Girando tra le vie del borgo Anna perse la cognizione del tempo fino a quando non vide una coppia di sposi camminare abbracciati. Lui era molto bello, con gli occhi chiari ed i capelli biondi; indossava una casacca rossa con ricami argentati e teneva una spada dall’elsa in oro legata alla cintura. Lei era altrettanto bella: i suoi capelli erano neri come l’ebano, la pelle bianca come la neve e le labbra rosse come il sangue; indossava un abito bianchissimo ed alcuni fiori bianchi le ornavano l’acconciatura. Anna immaginò che si trattasse di sovrani di un qualche reame lontano di cui non aveva sentito parlare perché le loro vesti e le loro movenze erano davvero eleganti. I due si accorsero di essere osservati e la principessa corse via imbarazzata più veloce che poté fino a quando non urtò qualcosa di morbido che la fece cadere a terra.
Scusatemi signorina! Non volevo farvi male!” quel qualcosa aveva una voce maschile. Una bella e calda voce maschile.
Oh … no, no … è colpa …. “ Anna rimase a bocca aperta vedendo cosa, o meglio chi aveva urtato. Aveva degli occhi verdi così luminosi! I capelli rossi rilucevano sotto al sole di luglio in modo assolutamente abbagliante! Ed il sorriso era da mozzare il fato! “… mia … è colpa mia che non guardo dove vado.
L’uomo le tese la mano per aiutarla ad alzarsi “State bene?
Bene? Si … alla grande …” Anna provò a recuperare un po’ di autocontrollo ma più ammirava il proprietario di quella mano tesa e più si convinceva di non aver mai visto nessuno più belo di lui. Non che avesse visto molte persone in vita sua, oltre ai servitori, ma questo era un dettaglio trascurabile.
Permettete che vi aiuti ad alzavi … signorina?
Anna. Sono la principessa di Arendelle.” Rispose lei mentre si tirava su cercando di essere quanto più aggraziata possibile.
Aveva parlato come se di quel titolo non avesse saputo cosa farsene ma alle sue parole l’uomo si inchinò portando una mano sul cuore “Perdonatemi altezza! Spero che questo piccolo inconveniente non diventi un incidente diplomatico.”
Incidente diplomatico? Non vedevo dove andavo e vi sono venuta addosso! Insomma non è successo niente. Certo se aveste urtato mia sorella non saprei … ma io sono solo … io e non dovete temere ripercussioni diplomatiche.” Rispose sorridendo “Scusate ma perché parlate di diplomazia? Chi siete?
Perdonatemi altezza! Io sono Hans George, Theodor, Albert von Quart principe delle Isole del Sud.” Com’era bello poter ripronunciare il suo nome completo di titolo nobiliare! E dire che negli ultimi mesi era diventato solo l’affettuoso appellativo dei carcerieri.
Prima che potesse rispondere le campane suonarono le undici, il segnale che all’incoronazione mancavano pochi minuti ed Anna scappò via “Devo andare … scusatemi principe Hans! … Ehm … l’incoronazione di Elsa … scusatemi ma farò tardi! Ci vediamo al ricevimento d’accordo?
Ai vostri ordini principessa Anna.” Rispose Hans battendo i tacchi e mettendosi sull’attenti. Anna rise sonoramente, doveva essere molto che no rideva in quel modo, e poi scomparve correndo tra la folla.
Rimasto solo Hans si diresse con calma verso la cattedrale cittadina. Per il momento era andato più o meno tutto come l’altra volta; certo non aveva incontrato Anna mentre era a cavallo ma si trattava solo di un dettaglio che non cambiava la sostanza delle cose. Quindi poteva considerare la prima fase del suo piano un successo. Adesso doveva solo dichiarasi ed aspettare che Elsa fosse presa dal panico. Poi Anna sarebbe voluta partire per la montagna del Nord e se l’avesse lasciata andare sarebbe finito nuovamente in carcere ma con la differenza che Tremotino lo avrebbe ucciso prima del boia.
No! Anna non doveva partire! Doveva rimanere ad Arendelle mentre lui imprigionava Elsa e liberava il regno dal sortilegio!
Doveva iniziare a pensare ad una buona scusa per tenerla al borgo. Qualcosa che facesse breccia nel suo piccolo, tenero ed ingenuo cuoricino e che fosse più forte della volontà di recuperare il rapporto con la sorella. Ma cosa? L’altra volta avevano parlato, Anna aveva parlato, esclusivamente di quella porta chiusa e del suo isolamento forzato. Era abbastanza evidente di quanto ossessionata fosse da Elsa e dal perché l’avesse tagliata fuori dalla sua vita. Cosa ci poteva essere di più forte di quell’ossessione?
I doveri verso il regno? No. A lei non importava essere una reale.
Tenere a bada il branco di avvoltoi che tra poche ore avrebbero iniziato a spartirsi il cadavere di Elsa prima ancora di averlo? Probabilmente l’avrebbero mangiata come antipasto, inghiottendola in un sol boccone.
Voglio vedere la sfilata dei cavalieri!” Hans sentì una bambina protestare ma era troppo concentrato sui suoi piani per prestarle attenzione. La piccola aveva due trecce bionde fermate con nastrini dello stesso rosa del vestito, mentre la madre, che le teneva la mano, indossava un vestito verde chiaro completato con la tipica cuffietta di Arendelle che lasciava scappare qualche ciocca dorata.
Sei troppo piccola figlia mia e davanti a noi ci sono troppe persone.” Rispose la madre della piccina accarezzandola.
Come posso fare allora?” la bimba non dava segno di volersi rassegnare.
Signora, ci scusi, senza volere abbiamo sentito sua figlia …” intervenne un uomo che indossava una elaborata giubba rossa accompagnato da una donna con un abito bianco “ … e ci chiedevamo se volesse permettere a sua figlia di assistere alla parata con noi.”
Ma voi chi siete?” chiese la madre osservando attentamente i forestieri.
Io mi chiamo David e lei è Biancaneve. Dato che siamo i sovrani del reame della Foresta Incantata avremo di posti in prima fila e …” queste parole catturarono completamente l’attenzione di Hans: l’altra volta non c’era nessuno proveniente da quel reame! Aveva sentito parlare di loro, sapeva che avevano combattuto contro la Regina Cattiva e l’avevano vinta in un epica battaglia  e da allora la strega era praticamente sparita dalla circolazione. Senza dubbio erano coraggiosi ed impavidi e non sarebbero rimasti a guardare.
“Oh mamma dai! Ti preeegooooooooooooooo!” la bambina congiunse le mani ed iniziò a fare gli occhi dolci alla madre. Non aveva nemmeno lasciato che David finisse di parlare.
Io non so …” ma mamma non sembrava molto convinta: da un lato voleva accontentare la figlia ma dall’altro non si sentiva tranquilla nel lasciarla in compagnia di sue sconosciuti per così tanto tempo.
Stia tranquilla signora le promettiamo che sua figlia sarà al sicuro con noi.” Adesso fu Biancaneve a parlare per rassicura la donna. Aveva una voce gentile, naturalmente dolce che ispirava immediatamente fiducia “Quando l’incoronazione sarà finita riporterò personalmente la bambina a casa sua.
Oh non serve altezza. Vi aspetterò io fuori dalla chiesa.”
Grazie mamma! Graziegraziegrazie!” la bimba era talmente felice che saltellava dalla gioia ma la mamma la fermò per farle qualche raccomandazione.
Ascoltami bene Lene: fa la brava, comportati a modino e non fare arrabbiare le loro altezze.”
Ok!
Vi ringrazio davvero Altezza.” la donna si inchinò a Biancaneve ma lei la fermò prendendole le mani sorridente.
Gli amici mi chiamano solo Biancaneve.
Hans deglutì: quando l’inverno sarebbe arrivato quei due non solo non sarebbero rimasti a guardare ma si sarebbero anche battuti per la cosa giusta da fare! Potevano essere un bel problema!
   
 
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