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Autore: anfimissi    24/09/2008    5 recensioni
“Carissima Dani – posso chiamarti Dani, vero? Ormai conosci la mia vita fin nei minimi dettagli, anche quelli su cui sarebbe meglio soprassedere – Dicevo...Carissima Dani, questa è la lettera numero...a dire il vero non lo so, ho perso il conto molte settimane fa. Hai visto che bello questo francobollo? Una pecca del Mondo Magico è che i gufi sono più o meno tutti uguali, e non hanno i disegnini colorati. E poi non si appiccicano, nemmeno con la saliva, ma quello è un tutto un altro discorso. Questa è una lettera davvero molto lunga, ti avviso, ma sapessi quello che mi è capitato...Bene, forse è meglio che ti lasci alla lettura. Ti scriverò presto. Tua, Ortica Dermody”.
Genere: Commedia, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PEN FRIEND
 
 
 
 
Dedicata a Dani,
 una persona veramente speciale.
Tanti auguri, tesoro.
 






 
- PROLOGO -
 
[Mercoledì 24 settembre, h. 13.56]
Bene. Si comincia.
Devo premettere che è tutta colpa di mio cugino Varner. E’ lui che mi ha parlato di quella cosa che fanno i babbani, a scuola.... quando scrivono lettere a qualcuno che non conoscono e che praticamente scelgono a caso...com’è che si chiama? Ah sì. Amico di penna.
Quindi ripeto, è tutta colpa di Varner – leggasi “prenditela con lui” – se mi è venuta questa idea. Dice che per i babbani è un ottimo sistema per imparare a scrivere meglio.
Ovviamente la mia grammatica è impeccabile – impeccabile si scrive con due “c”, vero?  - perciò in teoria non ne avrei proprio bisogno.
La verità è che ho pensato che sarebbe stato bello poter parlare con qualcuno. Cioè, non è che non parlo o che peggio ancora sono muta, ma di solito la gente non mi ascolta. Quindi, dopotutto, è anche peggio che se fossi muta.
Ed è qui che entri in scena tu.
Perchè proprio tu?
Beh, semplice. Ho preso il primo nome a caso. E sei uscita tu.
Ho usato il vecchio mappamondo magico di zio Albert. Dovresti vederlo, occupa un’intera stanza.
Se poi appoggi il dito su un punto preciso...ta dan, salta fuori nome e indirizzo della persona che abita lì. Il mappamondo lo sputacchia fuori scritto su un pezzetto di carta, un po’ come è solito fare il Calice di Fuoco, per intenderci.
Non ho mai visto però da che parte esce, credo dall’alto. Il mio metro e sessantacinque non è evidentemente abbastanza alto.
Sì, sono quasi certa che esca da in cima. Mi verrebbe da dire che sbuca dal Polo Nord, ma sarebbe un terribile errore. Il mappamondo è inclinato, no? Quindi lassù dovrebbe esserci...dunque...
La Groenlandia?
O la Siberia?
Diciamo la prima. In Groenlandia ci abitano gli eschimesi, e a me sono sempre stati simpatici gli eschimesi.
Non che ne abbia mai conosciuto uno. Ma se l’avessi fatto, sono sicura che l’avrei trovato simpatico.
Per farla breve, ho appoggiato il dito su un punto a caso.
Et voilà, mi sono ritrovata a premere sopra l’Italia.
Non saprei dire la zona precisa, io so solo che esiste lo Stivale. E il Tacco.
Perciò basandomi su queste mie scarse ma fondamentali nozioni, posso dire che ad occhio e croce sono finita a livello del...ginocchio?
Che importa, non c’è bisogno di fare i pignoli...l’attimo dopo un ritaglio di carta è spuntato da chissà dove – Groenlandia, la Groenlandia degli eschimesi – ed è planato sulla mia testa.
E’ addirittura più divertente che usare Google Maps.
Sì, lo so cosa è Google Maps. Sono una strega.
Strega, non stupida.
Voglio dire, mi sembra più che giusto. I babbani sanno chi è Merlino, perchè io non dovrei sapere cosa è Google Maps?
Oddio.
Mi viene un dubbio....sai cosa sono le streghe, vero? E Hogwarts? E tutto il resto?
Lo sai, vero?
Questo pezzo di carta non lo dice, ma io confido che tu sia una strega. O al massimo, una magonò.
L’ho già letto sei volte. Praticamente oltre al tuo nome ho imparato a memoria anche l’indirizzo.
 
 
Daniela XXXXX
Via XXXXXXXXX, numero XX
Cap XXXXX Città XXXXXXXXX (XX)
Italia
 
 
Non c’è scritto altro, ma io ho sempre pensato che Daniela fosse un nome perfetto per una strega.
Se sei una babbana la cosa si fa un pochino più complicata, capisci?
Io lo dico per te. Hai una vaga idea di tutte le cose che dovrai imparare per starmi dietro nei discorsi?
Dovrai studiare parecchio. Leggere molto, e apprendere tutto ciò che c’è da sapere sulla magia.
Del resto, che senso ha ricevere delle lettere se poi non si capisce quello che c’è scritto?
Bene, direi che abbiamo messo le cose in chiaro. Sono certa che diverremo delle ottime amiche.
 
 
[14.21]
Che stupida, ancora non mi sono presentata.
Ortica Dermody, Serpeverde all’inizio del settimo anno....Piacere!
No, non ho sbagliato a scrivere – la mia grammatica è impeccabile, ricordi?
Impeccabile. Sempre scritto con due “c”.
Quindi...Ortica.
Come l’erba che punge, lo so.
Sarebbe un nome anche decente, se non fosse per il fatto che non sono nè verde nè urticante.
Almeno, non dal punto di vista strettamente fisico.
Il toccarmi non induce nessuna reazione di sgradevole prurito, però Draco sostiene che a stare in mia compagnia si è comunque pervasi da una sensazione molto simile.
Non ti ho ancora parlato di lui, vero?
Beh, non che ci sia molto da dire...
Draco Malfoy, anche lui Serpeverde e anche lui al settimo anno.
Le nostre madri sono amiche da un’eternità. Ergo, io e lui siamo praticamente cresciuti insieme.
Intendiamoci, lo odio.
E’ arrogante, pallido e viziato. Tre motivi mi sembrano più che sufficienti per detestarlo.
Lui invece mi trova irritante.
No, urticante. E’ la parola giusta.
“Sei un’ortica”
Hai idea di quante volte me lo sono sentita dire?
E ti assicuro, ho provato a vagliare tutte le possibili possibilità – è un gioco di parole, la mia grammatica continua a essere perfetta – ma proprio non credo esista un modo per prenderlo come un complimento.
Tranne che per la frittata.
La frittata di ortiche è una cosa sublime, io ne vado pazza.
Ma dubito che quando Draco mi indirizza il classico sguardo a metà tra l’annoiato e l’infastidito, per poi sbottare “sei un’ortica”, voglia intendere che è affamato di frittata.
A lui non piace neanche.
Perchè è verde, perchè c’è dentro l’uovo, che è giallo...e altre sei o sette inutili motivi.
Perchè la mangia Harry Potter, per cui lui non può abbassarsi a fare lo stesso.
O perchè Harry Potter non la mangia, in quel caso lui non dev’essere da meno.
 
 
[14.38]
Ti scoccia se di tanto in tanto segno l’ora? No, vero?
E’ una vecchia abitudine, dura a morire. Lo faccio anche in classe, quando prendo appunti.
E nei compiti.
Tranne che in quelli della Cooman. E’ convinta che non siano semplici numeri, bensì strani segni dettati dal destino. Capiscimi, non posso sorbirmi ogni volta mezz’ora di deliri a proposito di imminenti sciagure pronte ad abbattersi sulla nostra scuola.
Al contrario, Piton sembra apprezzarli.
Incredibile ma vero, quei numerini fanno di me una studentessa apparentemente meticolosa.
Dote essenziale, quando occorre pesare ingredienti con un’accuratezza del nanogrammo – mi pare stia tra il microgrammo e il picogrammo, ora non tornare a essere pignola – o quando bisogna far bollire una pozione per un preciso numero di minuti.
Nell’ultimo compito in classe ho preso addirittura “Oltre Ogni Previsione”.
Credo sia in buona parte merito dei numerini...e sì, anche il fatto che sono stata smistata a Serpeverde ha la sua importanza.
Inutile dire che per il resto, comunque, anche Piton non mi considera.
A parte rare eccezioni. L’altro giorno ad esempio mi ha salutata, quando l’ho incrociato nel corridoio.
Ti rendi conto? Mi ha salutata...
Al mio “Buongiorno Professor Piton” ha risposto con altre due parole. Quelle due parole.
“Signorina Dermody”
E le ha dette guardando me!
Oh, adoro quell’uomo.
 
 
[14.56]
Ti sto scrivendo da un’ora esatta. Credo che come prima lettera possa bastare.
A dire il vero sarei tentata di andare avanti un altro po’, ma potrei farti una cattiva impressione.
Voglio dire, magari tu non sei di molte parole.
In questo caso, se ti ritrovi a leggere decine e decine di pagine, probabilmente la prossima lettera che ti scriverò finirà dritta nel cestino.
Francobollo compreso.
Il che sarebbe un vero peccato. Per il francobollo, intendo.
Cara Daniela, è stato un piacere fare la tua conoscenza.
So già che non mi risponderai. Del resto, se sei davvero una babbana come il calcolo delle probabilità vuole che sia, ti sarebbe piuttosto difficile scrivermi a tua volta.
Nel Mondo Magico la posta funziona un tantino diversamente.
Non siamo così attaccati ai numeri civici. I gufi non saranno colorati e belli come i francobolli, ma c’è da rendergli atto che sanno il fatto loro.
Posto che io farei cambio, s’intende.
Varner ha detto che può procurarmi dei francobolli babbani. Sarà stupendo, vedrai.
 
[14.57]
Ho sforato di un minuto.
Ora avrai una pessima reputazione di me. Mi sento già dipinta indelebilmente come una logorroica.
Non è vero, lo giuro.
Quando voglio so essere la sintesi fatta a persona.
Dico davvero.
Davvero davvero.
 
[14.58]
Due minuti. Ma sto scrivendo i saluti, e quindi questo minuto non conta.
I saluti ci vogliono, no?
Altrimenti potresti pensare che sono una maleducata.
Una maleducata con una grammatica perfetta e che sa spaccare il secondo. Ma pur sempre maleducata.
Quindi questo secondo minuto – posto che secondo me, ripeto, non va considerato -  è speso più che bene.
Ok, spero tanto di averti fatto una buona impressione. Anche se non mi risponderai, posso già dirti che anche tu mi hai fatto una buonissima impressione.
Come faccio a saperlo, dici?
E’ un po’ come per gli eschimesi. Credo.
 
 
Alla prossima lettera.
Tua,
Ortica Dermody


  
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