Prologo
Mi chiamo Percy Jackson, sono un ragazzo di diciassette anni, problematico.
Mi hanno espulso da ben cinque scuole differenti di New York perché è li dove abito, assieme a mia madre Sally Jackson, donna dolce con i capelli castani, che tiene quasi sempre raccolti in una coda bassa e gli occhi verdi tendenti all'azzurro. Lavora in un negozio di caramelle di New York, e non per vantarmi ma è il miglior negozio di caramelle di New York. Sa anche fare dolci e qualche volta mi concede un pò del suo tempo e mi prepara dei dolci buonissimi, ricoperti di glassa blu che è il mio colore preferito.
Di solito lo fa o per addolcirmi dopo una litigata o per tirarmi su e ovviamente nel giorno del mio compleanno.
Con noi c’è il mio patrigno Paul Blofis, uomo molto educato con capelli castano chiaro e occhi nocciola, nascosti dagli occhiali rettangolari con una montatura nera che gli danno un aria da intellettuale che per il lavoro che fa è perfetto: fa il professore di latino alla Goode High School.
Paul è perfetto per me andiamo daccordissimo, entrambi vogliamo bene allo stesso modo a Sally e lei si merita proprio un uomo così dopo il bifolco che frequentava qualche anno fa: Gail Umigliano, mi pare facesse di cognome, lo chiamavo semplicemente Gail il puzzone perché, come si può dedurre dal nomignolo, puzzava da morire e l'alito faceva concorrenza con tutto l'alcol che ingeriva e il fumo delle sigarette con cui inondava il nostro piccolo appartamento.
Mio padre non lo mai conosco: ho solo qualche rara descrizione per niente accurata da mia madre.
Sono iperattivo e dislessico, le poche volte che devo leggere qualcosa le lettere se simili iniziano a roteare nella mia testa.
Non sono uno che ama mettersi in mostra, ma direi che una mia descrizione è obbligo: sono alto con un fisico allenato, anche se non faccio palestra e ho gli occhi verdi che si intonano con i mie capelli corvini scompigliati...insomma poteva andarmi peggio.
I miei unici amici sono Grover Underwood, ragazzo di tre anni più grande di me con dei capelli ricci marroni, due occhi nocciola e un lieve accenno di barba, diciamo che non è la persona migliore con cui attraversare un vicolo di New York di notte perché è un buonissimo amico, ma è molto pauroso. Lavora in un bar in periferia LA RISERVA DI PAN o qualcosa di simile.
Tyson il campione, no non fa di cognome il campione ma è stato adottato e quando l'ho saputo non ho mai accettato di chiamarlo per un cognome che non era realmente il suo, credetemi se vi dico che è un ragazzo molto ma molto alto che ha i capelli corti e castani e gli occhi verde chiaro; anche se ha la mia stessa età è mentalmente più piccolo.
Charles Bekendorf, ragazzo molto grande e muscoloso, ha quasi due anni in più di me ma è stato bocciato e quindi frequenta la mia stessa classe.
E per ultimo ma non meno importate...me stesso: si non ho molti amici.
A poi vanno contati anche i miei 3 cugini che appariranno più tardi in questo racconto.
Apparentemente la mia vita sembrava rientrare negli standard di una vita abbastanza normale e a dirla tutta anche un po' noiosa.
Quanto mi sbagliavo...
Angolo della mortale
Salve a tutti sono nuova in questo sito e ecco la mia prima storia.
Ditemi se può interessare.