Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: denny81    03/09/2014    3 recensioni
e se harlock e il suo equipaggio esiliati dalla terra dagli illumidas dopo una battaglia fossero finiti in un buco nero?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dopo le parole di Harlock, il gruppo cominciò a prepararsi per il ritorno sull’Arcadia. Karl (Harlock) disse:“Direi di fare così: io, Tooru (Tochiro) e Toshiro andremo nello spazio a prendere la nostra nave per portarla qui; non daremo nell’occhio poichéla nostra nave dispone di scudi occultanti, in modo che i radar terrestri non ci possano localizzare” Toshiro si fece avanti, galvanizzato: “Bene! Son curiosissimo di vedere i progressi che l’umanità farà in futuro, visto che è sempre stato il mio sogno andare nello spazio!” I tre amici andarono a recuperare lo spacewolf e partirono per l’orbita terrestre, ove stazionava l’Arcadia, arrivati lì, La Mine aprì il portellone di carico e fece entrare il mezzo. Toshiro, nel corso del viaggio sulla navetta, era rimasto estasiato dalla vista del paesaggio stellare che gli si era parato davanti: la Terra, vista dallo spazio, era una meravigliosa sfera blu che risplendeva in mezzo alle stelle come una pietra preziosa; egli rimase incantato pure dalla visione ravvicinata della Luna, che si stagliava davanti a lui, in tutta chiarezza, con i suoi caratteristici crateri, visibili dalla Terra solo con potenti telescopi. Ora, invece, gli si paravano davanti come se lui li potesse quasi toccare con mano! Quanto all’apparizione dell’Arcadia, l’ingegnere Oyama rimase di sasso: non avrebbe mai potuto immaginare che, nel lontano futuro, i progressi tecnologici degli esseri umani avrebbero potuto portare a qualcosa di così straordinario, potente e sofisticato! Arrivati sul ponte di comando, Toshiro rimase stupito dalla bella aliena La Mine che, con la grazia e la gentilezza sue solite, gli si avvicinò; egli era, altresì, chiaramente perplesso nel vedere la Jurana che gli parlava senza muovere le labbra con la sua tipica spilla sul petto che si illuminava. Tooru (Tochiro) fece le presentazioni: Ingegner Oyama, ti presento la nostra amica La Mine, un’aliena lultima della sua specie, dato che purtroppo la sua stirpe è stata sterminata una volta che gli invasori di cui Le parlavo le hanno distrutto il pianeta d’origine; costei è la nostra esperta ufficiale di rotta dell’astronave. La Jurana si accostò a Toshiro e gli porse la mano; faticò non poco, essendo di natura fortemente empatica, non lasciar trasparire le sue intense emozioni nel vedere l’esatta copia di Tochiro, proprio innanzi a lei.Gli porse la mano con garbo e gli disse: ”Ingegnere, le do il benvenuto a bordo. Avremo molto di cui parlare visto che Lei ci aiuterà nelle riparazioni”. Detto questo, Harlock, Tochiro e La Mine si misero ai comandi, dettando le coordinate al computer centrale. Toshiro era letteralmente estasiato dalla enorme sala comandi della nave, con sofisticati congegni che sarebbero stati sviluppati solo alcuni secoli di là da venire; tuttavia, il suo sguardo fu catturato da un dispositivo a lui ben noto, dato che esso apparteneva proprio alla sua epoca storica: si trattava di un mirino meccanico, meglio noto con il nome de: “I miei occhi”. Come mai si trovava lì? Questo fatto era davvero inspiegabile… avrebbe voluto chiedere delucidazioni a Tooru, ma cercò di autoconvincersi che fosse solo una coincidenza. La nave atterrò poco distante dal castello, non notata, come previsto, dagli antichi radar terrestri; una volta portata lì, Tooru analizzò i danni con il computer centrale e li comunicò a Toshiro. Fortunatamente, i circuiti non erano stati danneggiati: diversamente, sarebbe stato un bel guaio, visto che quei dispositivi sarebbero stati inventati solo secoli dopo. La nave aveva bisogno di riparazioni allo scafo e Toshiro disse : “Bene: posso procurare le lastre d acciaio per le riparazioni; ci vorranno però almeno tre giorni per la consegna” Passati i tre giorni i due ingegneri si misero all' opera e grazie ai sofisticati macchinari presenti sull’Arcadia riuscirono in una settimana a riparare i danni. Nel frattempo Harlock e Karl passarono molto tempo insieme: visto che non potevano intervenire di persona alle riparazioni, idue facevano lunghe passeggiate a cavallo e, durante una di queste Harlock senior chiese all’altro di parlargli del suo futuro. Karl(Harlock junior) gli si confidò:“Vedi, purtroppo l umanità non impara mai nulle dai suoi errori e cosi la Terra da cui provengo è quasi morta, impoverita dallo sfruttamento dell’uomo; questo ha fatto sì che una razza aliena si sia impossessata del nostro pianeta e, politici corrotti messi apposta dagli invasori, hanno fatto a me più o meno la stessa proposta che fecero a te i Nazisti. Pure io, come te, rifiutai e feci dello spazio infinito la mia casa, lottando per la libertà, sotto la bandiera dei pirati. Purtroppo, ho persoin guerra il mio unico amore, la mia Maya. Anche lei era una combattente per la libertà, la uccisero in una trappola per attirare me” dicendo questo sul viso di Karl sgorgarono calde lacrime “ E’ pure per questo che lotto per la libertà” Harlocksenior senti una sensazione strana pervaderlo come se si stesse rivedendo in uno specchio “Mio caro amico, ti ammiro moltissimo perché tu lotti per nobili ideali, per i quali io stesso avrei voluto morire”; detto ciò, tornarono al castello. Finalmente le riparazioni dell’astronave furono completate ed anche Harlock senior potérisalire a bordo; visitarono ogni angolo della nave con Karl che faceva da cicerone; quando arrivarono alla sala di comando anche l’avo di Harlock notò il mirino laser: ma anche lui non fece domande. “Ora la nave è perfettamente riparata: come farete a tornare nel vostro tempo?”Chiese Toshiro. “Il computer centrale ha individuato un portale dimensionale nel triangolo delle Bermuda, dove le navi si perdono e gli aerei scompaiono” gli rispose Tooru. Karl propose di ripartire per l’indomani mattina: “Siamo stati anche troppo qui… il nostro mondo ha bisogno di noi” Harlocksenio rinvitò i suoi nuovi amici, insieme a Toshiro, per una notte al suo castello: per l’occasione, fece organizzare una festa magnifica, con canti e brindisi fino a tarda notte, inneggiando alla libertà.
  
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