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Autore: Sheelen_    24/09/2008    1 recensioni
Premessa: Questa Fiction è nata durante una nottata insomnie a fantasticare sull'esito della saga della Meyer. Pensando e fantasticando ho ideato un mio finale e l'entrata in scena di un nuovo personaggio Violet. Lei sarà la protagonista delle mie vicende. Una nuova Licantropa nel territorio di La Push che avrò molto a che fare con Sam, Jacob e il resto del Clan. Ovviamente lo svolgimento del brano va al di là di ciò che scriverà la Meyer in Breaking Down, è tutto frutto della mia fantasia il seguito.Premetto che questa è la mia prima Fan Fiction: Siate clementi.
Genere: Triste, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Allura, Vorrei ringrazire tutti quanti indistintamente per i commenti che mi avete lasciato, ve ne sono molto grata anche perchè mi aiuta ad andare avanti con questa Fiction sapere che c'è gente a cui piace. Non aggiorno sempre con costanza perchè purtroppo la scuola mi tiene le mani legate, però vi avviso che conto di finire questa fiction. Non so ancora quanti capitoli ci vogliono alla conclusione ma sono sicura che non vi farò annoiare. Adesso via con un altro capitolo.

 

 


{NINTH Chapter} » They ARE here


La selva oltre cui le onde del mare sbattevano all'impazzata sembravano accudire in silenzio un tal fracasso. Come in cuor mio mi stavo già preparando a sostenere un altro duro colpo. Non era un caso se si diceva che la verità faceva male.

"Non potevo proferir parola di quello che sapevo, era un patto da dover rispettare se solo non fosse accaduto." Disse Billy osservando il focolare dinnanzi a lui, che stava prendendo forza pian piano che la legna si scioglieva alla sua morsa. La notte calava impertubata fra le frattaglie della scogliera.
La mia mano si era mossa da sola per cercare rifugio fra quelle di Sam. Mi sentì subito meglio quando le trovaì, calde e possenti come la prima volta quando l'avevo strette con le mie.
"Cosa vuoi dire?" Lo spinse a continuare. I suoi occhi erano languidi quanto i miei. Non sapevamo cosa aspettarci ma entrambi volevamo sapere.
Billy alzò la testa osservando il chiarore della Luna farsi spazio tra l'oscurità del cielo ormai privo di luce. Mantenne quella posizione per alcuni istanti, prima di ritornare a posar lo sguardo su di Sam, e di conseguenza anche sul mio.

"Quando tu, Sam, avevi l'età giusta per imparare a camminare ma non tanto a parlare i tuoi genitori capirono subito a cosa saresti andato incontro. A cosa saresti diventato. Tua madre lo sapeva bene ma tuo padre..."
La sua espressione lasciò il tempo che trovava. Certamente la reazione di mio padre non era stata delle migliori, e già incominciavo a capire qualcosa.
Non ci volle molto per fargli capire che aspettavamo che continuasse. Si mise comodo nella sua sedia a rotella per continuare quella che sembrava una lunga storia.

"Vostro padre era un giovane ragazzo pieno di ambizioni e con la mania di spendere i propri soldi viaggiando alla ricerca di posti sconosciuti. Così dal North Dakota raggiunse anche la stessa la Push che aveva sentito nominare da alcuni vecchi del luogo. Per altri una piccola riserva indiana popolata da poca gente non era niente di eclatante, ma per lui si. Vostro padre era davvero un uomo che scalpitava all'idea di conoscere cose che ad altri erano sconosciute, amava le cose particolari, non fare quelle comuni. Fatto sta che arrivò qui a La Push, dove trall'altro si accorse di avere anche un lontano Trisavoro, un certo Uley appunto, che aveva vissuto lì per circa 20 anni della sua vita.
Allora non eravamo molto a conoscenza del fatto che ci sarebbe toccato di nuovo trasformarci in quel che siamo, o per lo meno non noi. Fatto sta che incontrando tua...ehm..vostra madre fu come un colpo di fulmine. Non abbiamo mai capito se fosse stato Impriting o una semplice infatuazione iniziale. Tua madre non c'è ne ha mai voluto parlare.."
Disse rivolto a Sam, ma con fare di scuse poggiò lo sguardo sul mio ancora perplesso. Certo, conoscere così la storia della mia famiglia sembrava come un classico racconto estrapolato da un Film. Eppure era l'unica cosa che sapevo di loro, l'unica a cui poter dare peso. Leggendo i nostri occhi Billy capì che doveva arrivare immediatamente al nocciolo della questione, sapevamo bene io e Sam quanto gli piacesse dilungarsi nel raccontare particolare irrilevanti e stavolta non potevamo resistere più a lungo di quanto stavamo già facendo.

"Non guardatemi così voi due, sto soltanto cercando di farvi capire tutto e bene. Allora eravamo rimasti al punto in cui i vostri genitori si incontrano. Si, diciamo che ebbero un'infatuazione alla loro prima vista e decisono, prematuramente di sposarsi. Vostro padre non era a conoscenza del segreto che circolava nel sangue della gente della nostra terra. Nemmeno vostra madre se era per quello, perchè ormai ne avevamo perso le traccia. Invece tutto prese vita quando arrivarono i Cullen come sapete. Beh il primo a mutare fosti proprio tu Sam, ma non quando ti ricordi tu... Già da piccoli avevi avuto qualche piccolo attacco, anche solo quando ti innervosivi più del solito. Tua madre ne era spaventata, così venne a raccontarmi tutto quanto. Io avevo capito cosa stava accadendo. Di nuovo dopo tanti secoli la nostra anima stava per ricongiungersi con quella del nostro fedele amico Lupo per combattere il male: I Freddi....
Tua madre prese coraggio e andò a raccontare tutto a tuo padre.
Lì ne venne fuori una tragedia come potete immaginare. Tua madre aveva da poco avuto te, Violet, e tuo padre temeva che potesse toccarti la stessa sorte. Pensava che se fossi stata allontanata precocemente dal luogo non ne avresti assorbito l'influenza della trasformazione. Ma scioccamente si sbagliava. Fatto sta che una sera, senza dir niente a nessuno, ti portò con sè nella sua vecchia città natale sparando nel nulla. Sam rimase nelle mani della madre e il resto.. lo sapete già."

La conclusione del racconto breve e coincisa non era abbastanza. All'improvviso volevo non aver ascoltato. Mio padre era stato davvero così codardo? Aveva voluto portarmi via da un pericolo inesistente? E come l'avrebbe giudicato adesso Sam? Sicuramente con maggior rabbia, lui era stato abbandonato senza un motivo valido, anzi nel momento del bisogno.
"Io... non avrei mai potuto..."
"Immaginare tutto questo." Concluse con me la frase un Sam indescrivibile. La sua espressione era apatica, non lasciava trasparire alcun emozione che fosse di rabbia, odio, malinconia, stupore o altro. Nulla. Ed era questo che più mi preoccupava.
Ormai erano morti entrambi. Non c'era più motivo di colpevolizzare nessuno. Era tutto passato e la cosa importante era che adesso io e Sam eravamo comunque insieme, di nuovo e per sempre. Istintivamente mi strinsi al lui lanciandomi verso il suo petto. Lui non ne fu sorpreso, anzi mi strinse a sè con tutto l'affetto possibile.
Lì le lacrime incominciarono a rigare pian piano il mio volto, senza che potessi farci nulla. Erano lacrime di tristezza per il rimpianto di non aver potuto conoscere mia madre, ma anche di gioia per aver ritrovato una parte di me con Sam. In fondo non potevo più lamentarmi di nulla.


Le giornate a La Push proseguivano liete. Certo i controlli nel bosco, dove arrivavano i nostri limiti stabiliti con i Cullen, erano aumentati per una sicurezza maggiore, così dicevano. Jacob era sempre più irrequieto e facilmente irrascibile. Non si poteva parlare di qualcosa che ricordasse il nome Bella, Sangue e addirittura nessuno doveva osarlo chiamare più Jake, altrimenti erano guai.
Lungo il confino più alto della rocca di La Push io e Leah avevamo sentito uno strano adore avvicinarsi sempre di più alla nostra postazione. Eppure oltre a qualche uccellino ed erba secca non vedevamo nulla. Le mie orecchi si alzarono per captare qualche rumore sospetto.
"Non siamo da sole." Leah mi fissava con i suoi occhioni griggi. Aveva ragione.
"L'ho sentito anche io." Annusaì il perimetro davanti a me dove l'odore si faceva sempre più forte. In coro sentì ringhiare Sam e Jake.
"Non allontanatevi per nessun motivo." Quel lupo di un Black mi voleva far innervosire.
"Cosa diamine c'è che non va?"
"Violet... sono qui" Concluse Sam in un flashback di vecchi ricordi. Un'altra foresta, un altro luogo con loro: I Vampiri.
"Non muovetevi, vi stiamo raggiungendo." Ululò Jacob, seguito dal resto del branco.
   
 
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