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Autore: Ossimoro Vivente    05/09/2014    1 recensioni
E' molto raro che non due,ma tre anime siano in perfetta sintonia tra di loro. Un esempio lampante sono,per l'appunto, Death the Kid e le sorelle Thompson.
Questa fan fiction scaverà più affondo sulla storia di come è nata la fiducia reciproca in questo trio di personalità così diverse tra di loro. Anche perchè Liz e Patty da piccole non hanno mai avuto un passato così normale da trasformarle nelle sgangherate teppiste che sono state.
Ho sempre adorato il modo in cui si rapportano tutti e tre i personaggi. Sembra un legame d'amore fraterno. In cui gli uni mantengono una certa pazienza con i difetti degli altri e viceversa,ma senza litigare mai veramente e promettendo sempre comprensione e fiducia reciproca.Credo sia uno dei rapporti migliori che esistano.
Prima fan fiction in assoluto.
Prima volta che scrivo su efp.
E mi sto cagando sotto dall'emozione.
Quindi, spero vi abbia interessato, e buona lettura!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Liz Thompson, Patty Thompson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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WANTED
 
Le persiane della finestra erano semichiuse e il freddo della notte penetrava da esse.
Nella stanza perfettamente quadrata la porta si aprì cigolando nel buio, con appena lo spazio per far entrare il proprietario, poi questi la richiuse dietro di sé.
Vicino agli stanchi passi di chi stava barcollando gocciolò per terra del sangue, che nella penombra della stanza sembrava nero.
Senza neanche accendere la luce o curare le sue ferite, Kid si buttò a peso morto con le braccia distese sul suo morbido letto, e con il viso quasi completamente sporco di sangue, si ostinò a guardare il soffitto. Gli occhi gialli, come sempre, semichiusi, come sempre, inerti, senza emozioni. Li tenne così per un quarto d’ora senza pensare a nulla, poi finalmente, li chiuse.
L’ennesima missione fallita.
 
-Figlioooloooo!!!-
Gli occhi dell’asimmetrico si aprirono con un tic nervoso. Si vedeva la polvere che fluttuava in controluce al sole del tardo mattino che filtrava dalle persiane.
La porta venne bussata sonoramente dalla manona di Shinigami.
-Avanti, apri! Ho una bella notiziola per teeee!-
Gli sfuggì un gemito quando cercò di alzarsi; gli fece male tutto, così il massimo che fece fu mettersi a sedere.
-Puoi entrare, padre-
“Tale padre, tale figlio” un corno. Come diavolo ha fatto ad essere così diverso da suo padre?! Kid ci pensava mentre l’alta figura di Shinigami faceva il suo ingresso volgendo la maschera esterrefatta verso di lui.
-Per tutti gli Shinigami, stai bene?!-
Kid si guardò gli abiti laceri di sangue abbassando la testa mezzo assonnato.
-Sì, sto bene, nulla di grave-
-Sei sicuro..? perché conoscendoti avresti fatto una scenata per lo schifo e saresti corso in bagno a farti una doccia…-
Kid si imbambolò nel vuoto.
-Ho sonno- si limitò a rispondere.
Shinigami sbuffò comprensivo.
-Ho capito, è andata di nuovo male, ma adesso curati, lavati e ti spiegherò tutto dopo, avanti!-
Kid annuì leggermente guardando ancora il vuoto, e suo padre saltellò via.
Ritrovandosi da solo passò un minuto tenendo fisso lo sguardo.
Poi ributtò la schiena sul materasso.
 
Profumatosi di pulito e fasciatosi per bene andò direttamente nella camera della morte.
-Di cosa volevi parlarmi, padre?-
-Ti ho trovato delle armi che fanno al caso tuo!!!-
Kid sbuffò stanco.
-Ti ho già rifiutato almeno cento contendenti. Dovresti aver capito, ormai, che non ho speranze-
-Certo, sei sempre così pignolo…-
L’asimmetrico storse la bocca a mo’ di broncio arrabbiato.
-Padre…-
-Oh oh, non ti arrabbiare! Sei pur sempre mio figlio, ho detto solo la verità!-
Kid si spazientì sbattendo il tallone convulsamente.
-Allora illuminami, chi hai trovato sta volta?-
-Due pistole! Perfettamente uguali come piacciono a te!-
Il ragazzo cambiò subito umore e cominciò a interessarsi.
-D-due pistole perfettamente uguali?! Potrei tenerle in tutte e due le mani e diventerei simmetrico in tutto e per tutto anche mentre combatto!-
-Esatto! Sono due gemelle che si trovano a New York-
Gli occhi di Kid ormai sbrulluccicavano di gioia. Si volse di scatto all’indietro.
-Sublime! Vado subito a cercarle!-
Shinigami tese una manona di dissenso.
-Figliolo…non sono ragazze tanto semplici. Aspetta un attimo e ascolta-
La voce di solito burlona di Shinigami si fece più seria.
Kid se ne rese conto e restò a sentirlo cercando di contenere la felicità.
Suo padre tirò fuori una foto. Ma più che altro era un manifesto con la scritta “WANTED” a caratteri cubitali. Mostrava due ragazze completamente uguali, entrambe con i capelli lisci, lunghi e biondo scuro, con una sigaretta tra indice e medio in tutte e due le mani delle ragazze con il fumo che aleggiava.
Kid lo prese tra le mani a bocca aperta, come se fosse un oggetto rarefatto.
-Ma…sono dannatamente perfette!!! Guarda, si mettono anche nello stesso modo!!! Oh, che estasi!!!-
-Sì, ma… sono delle teppiste a New York. Lì fanno la malavita…e vedi cosa c’è scritto?-
Il figlio non lo stava ad ascoltare. Gli occhi erano due stelle di quanto si illuminavano, le guance velate da piccoli cerchi rossi. Si stava crogiolando nella perfetta bellezza di quelle due ragazze identiche disposte in modo così ben simmetrico.
Shinigami gli tolse il manifesto sbuffando.
-Ehi!- Kid sembrava stesse per piangere da quanto era deluso dal gesto del padre.
Quest’ultimo, incurante del suo solito cambio d’umore gli indicò col ditone una scritta che in confronto a quello era minuscola.
-Leggi bene qui!-
L’asimmetrico inarcò la schiena con le mani ancora in tasca e strizzando per bene gli occhi.
-I diavoli di Brooklyn- Pronunciò.
Shinigami mostrò l’indice.
-Ecco, quindi mi raccomando, fai AT-TEN-ZIO-NE!!!-
-Ma per chi mi hai preso? Sono uno Shinigami io- Disse rimettendosi dritta la schiena.
-A parte che sei uno Shinigami incompleto, viste le tue…-
-Padre…Non osare pronunciarle…-
-Sì, ok…Comunque avendoti visto gocciolante di sangue non sembri nelle condizioni adatte…-
Kid si voltò indietro sbuffando.
-Graffietti insignificanti…-
In fondo ci era abituato.
Tese la mano da cui comparvero delle scintille nere dal suono di cavi elettrici. Da lì uscì il suo skateboard, il quale prese il volo, e le ruote si girarono in modo orizzontale.
L’asimmetrico ci salì abilmente.
-Vado-
Poi cambiò subito espressione senza rivolgersi al padre, e partì in quarta.
-Sto arrivando, miei angeliiii!!!-
Shinigami sbuffò guardandolo allontanarsi mentre faceva acrobazie dalla gioia.
-Speriamo-
 
   
 
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