You're my end and my beginning
« Cause all of me
Loves
all of you
Love
your curves and all your edges
All
your perfect imperfections
Give
your all to me
I'll
give my all to you. »
Sesto
capitolo
Se Liam avesse
stilato una lista, di quello che gli sarebbe successo in quella
giornata, mai
si sarebbe aspettato di trovarsi davanti quel ragazzino arrogante in
momenti
così poco opportuni.
Solo quella
mattina gli aveva aperto in mutande, scambiandolo per la vicina, e ora
se lo
trovava al parco, Aileen proprio lì accanto a lui e bloccato
nella fila per
quel gelato che la bambina sembrava volere ad ogni costo.
- Ma guarda chi
abbiamo, il nostro amico dentista.- lo sentì dire con lo
stesso tono di voce
arrogante e spocchioso, non aveva ancora incrociato il suo sguardo ed
aveva già
i nervi a fior di pelle.
Ignorò il
suo: -
Porti a spasso i bambini ora?-, che voleva essere sicuramente una
provocazione,
e tenne gli occhi puntati di fronte a sé, fin troppo
consapevole di avere
Aileen per mano e quel ragazzo accanto a loro.
- Son cose che
non ti riguardano.- sibilò, rompendo il silenzio, abbassando
lo sguardo sulla
bambina, che sussurrò: - Cos’è quello?-
indicandogli la tavola con le quattro
ruote, che il moro teneva ferma con un piede.
Roteò gli
occhi,
sentendo il ragazzino chiedere: - Ehi, piccola, vuoi fare un giro?-, e
scosse
ripetutamente la testa, quando Aileen si rivolse a lui e si
aggrappò al suo
braccio.
- Ora ci provi
anche con quelli molto più piccoli di te?- gli chiese con
una punta d’acidità
nella voce, arrossendo al suo ribattere con: - Anch’io son
più piccolo di te.-
Si
schiarì la
voce, ignorando la bambina che si era fatta silenziosa e li osservava,
e
borbottò: - Io non ci provo con te.-
Stava fissando
quel ragazzino, cercando di riuscire a vincere quel piccolo dibattito
con una
semplice occhiata, ma si bloccò nel sentire la vocina della
piccola chiedere: -
Cosa vuol dire provarci, Lili?- e spostò lo sguardo su di
lei, non sapendo bene
cosa rispondere.
- È
quando..
ecco.. è un po’ come..-
- Come faceva
papà con la mamma?-
Schioccò
le
dita, annuendo con un sospiro di sollievo, e ripeté: - Come
papà faceva con la
mamma, esattamente.-
- Quindi avrai
un’altra bambina, Lili?-
Sbarrò
gli occhi,
non aspettandosi una domanda del genere, ed arrossì nel
momento in cui incrociò
per un secondo gli occhi del più piccolo, per poi
boccheggiare e cercare di
spiegarle che, tra loro due, non c’era nulla di simile a quel
che c’era tra il suo
papà e la sua mamma.
Roteò gli
occhi
al commento di Zayn sullo spezzargli il cuore, ignorandolo
completamente, e si
chinò appena sulle ginocchia per essere allo stesso livello
della bambina;
strinse le mani sulle sue spalle e mormorò: - Non ci
sarà mai nessuno che prenderà
il tuo posto, piccola.-
Sobbalzò
appena,
rimettendosi dritto con la schiena, e fissò il secondo
ragazzino che aveva
fermato la bicicletta a pochi centimetri da loro, facendo una sgommata
e
sollevando il terriccio.
Sentì dei
commenti sui modi dei giovani d’oggi,
che corrispondevano con i propri pensieri, e appoggiò una
mano sul capo della
bambina, quasi a tenerla lontana e proteggerla dai due che la fissavano.
- E così
questo
è il segreto del nostro caro Payne.- iniziò a
parlare il nuovo arrivato, affiancando
l’amico che spostava lo sguardo dalla bambina a lui con fare
sempre più
confuso. - Per questo non potevi uscire a bere? Avevi ben altro di cui
occuparti, eh?- lo prese quasi in giro, sporgendosi per spingere il
pugno
contro il suo stomaco.
- Io..
sì, uno
dei motivi.- confessò, stringendosi nelle spalle e trovando
divertente
l’espressione scura del moro nel chiedere al compagno di
avventure se avesse
davvero invitato il suo dentista ad
uscire.
Ascoltò
il
siparietto con un ghigno ad arricciargli le labbra, dimenticandosi per
un
momento della bambina che teneva le dita strette al suo braccio, e si
trattenne
dallo scoppiare a ridere nel vedere come quel bambino
lo considerasse già di sua proprietà.
A spezzare quel
piccolo momento fu proprio la voce della più piccola, che
gli chiese,
tirandogli appena il braccio, se potesse fare un giro su
quell’arnese
pericoloso.
- No, Lyn. Non
mi fido di quella tavola e soprattutto del proprietario.-
borbottò, ignorando i
due che non parlavano più tra loro e li fissavano solamente.
- Ora prendiamo il
gelato e poi ce ne torniamo a casa. Questo posto inizia ad essere
malfrequentato.- aggiunse il commentino acido, rivolgendo
un’occhiataccia al
moro che sembrò, per la prima volta in vita sua, esser preso
contropiede.
- Quindi tu
sei.. insomma lei è.. tu sei..-
Aggrottò
la
fronte, trattenendosi dal ridere e mettendo su un’espressione
confusa, e poi chiese:
- Siamo cosa?-
E, sì,
sapeva
benissimo di star punzecchiando quel ragazzino che si era fatto
improvvisamente
timido; ma non era colpa sua, aveva attorno a sé una
sfumatura quasi adorabile e non
riusciva a
smettere di provocarlo.
Lo
osservò
mentre sbuffava, si chinava sulle ginocchia e porgeva una mano alla
bambina,
dicendole: - Sono Zayn, tu come ti chiami?- a cui lei rispose con un
timido: -
Aileen.-
- Sono un amico
del tuo papà.- continuò a parlare il moro,
indicando con un cenno Liam che
restava in silenzio a guardare la scenetta. E la bambina, dapprima
confusa, si
aprì in un sorriso, prendendo la mano del castano, e
ripeté: - Sei amico di
Lili?-
- Sì,
amico..
non siamo proprio amici.- mugugnò il ventiseienne,
distogliendo lo sguardo
dagli occhi luminosi della bambina, scuotendo con decisione il capo al
suo: -
Se è tuo amico, dovresti fidarti di lui.-
- Infatti non
è
mio amico, Lyn.- grugnì, lanciando un’occhiataccia
a quello seduto sul sellino
della bicicletta, che sembrava trovare tutto divertente e non smetteva
di
ridere.
Al suo insistere
sul fatto che era stato Zee -
ancora
non capiva come potesse legarsi così in fretta alle persone
- a dirle che erano
amici, sbuffò e iniziò ad agitare una mano, come
per cancellare tutta quella
conversazione senza senso e ritrovare il filo del discorso.
- Per favore,
Lili.-
- Non fare il
papà cattivo, Payne.-
Sentì
dire in
contemporanea dai due, appuntandosi mentalmente di tenerli separati in
futuro,
e continuò a scuotere il capo, incrociando le braccia al
petto con
un’espressione decisa in viso.
- Cosa vuoi che
succeda?- s’intromise Louis, che teneva il busto
completamente proteso in
avanti e il mento sulla braccia appoggiate al manubrio. - Se
c’è una persona di
cui puoi fidarti, quando si tratta dello skate, è proprio
Zay.- aggiunse, le
labbra piegate in un ghigno quasi impaziente di vedere il proseguimento
di quella
giornata.
- Si dà
il caso
che mi preoccupo!- esclamò, bloccando la bambina che
sembrava aver preso nelle
parole di Louis un consenso. - E non m’importa se
è bravo, se dovesse
succedergli qualcosa io..-
Non aveva
nemmeno concluso la frase, quando Zayn mormorò: - Mi
dispiace, piccola. Se il
papà dice di no, non possiamo disubbidirgli.-; ed aveva un
tono di voce ed
un’espressione così fintamente innocente che a
Liam tremarono per un secondo le
mani dalla voglia di predominare su di lui.
Ricambiò
il suo
sguardo, riducendo gli occhi a due fessure, e infilò le dita
tra i capelli
marroni della bambina, sussurrando: - Un’altra volta, Lyn.
Non vedi quante
persone ci sono? Sarebbe pericoloso e..- per poi irrigidirsi nel
sentire lo
sbuffo del moro e il suo commentino sull’essere un
papà fin troppo apprensivo.
- Tu non sai un
cazzo.- sibilò, non riuscendo a fermare nessuna parola, e
riuscì quasi a
crescere in altezza per tutta la rabbia che aveva dentro. - Non ti
permetto di
criticare quel che sto facendo io con lei. Se le decisioni che prendo
non ti
stanno bene.. non sono fatti tuoi, capito? Non m’importa un
emerito cazzo del
tuo parere.- continuò a parlare, ringhiando quasi tra i
denti ed alzando la
voce. Si stava anche avvicinando al ragazzino, per sputargli in faccia
altre
parole velenose, ma Louis gli si parò di fronte e
appoggiò i palmi sul suo
stomaco, obbligandolo a fermarsi.
- Stai dando
spettacolo, Payne.- lo rimproverò quasi, facendogli
ricordare improvvisamente
che si trovava nel mezzo di un parco frequentato da tutti. - Prendi un
respiro
e ti calmi. Nessuno sta criticando niente, dico bene Zay?-
Prima di
ottenere una risposta positiva del moretto, passarono dei minuti tra
sbuffi e
borbottii; Louis come paciere era sicuramente
poco credibile, sia lui che Zayn sapevano cosa quel commentino stava a
significare. Forse aveva esagerato con quella reazione, ma non gli
piaceva
quando criticavano le sue decisioni; soprattutto se a criticarlo era un
ragazzino spocchioso con alcuna esperienza in quel campo.
- Mettiamola
così.- saltò fuori Louis, notando come la
tensione non fosse scesa nemmeno di
poco. - Lui non può criticare le tue scelte da
papà protettivo e tu non puoi
criticarlo per quel che riguarda lo skate.- concluse, dando un colpetto
contro
lo stomaco del castano per ottenere la sua attenzione.
- Però
lui mi ha
criticato.- s’impuntò il maggiore, scrutando il
moretto che ribatté con: - E tu
hai criticato me, siamo pari.-
- E se ho detto
ad Aileen di no, allora è no.- insistette, sentendo i
lamenti della bambina e le
sue dita sul braccio. - E lei è più importante di
uno stupido skate.- sputò
fuori, sorridendo tutto soddisfatto nel riuscire a scalfire la corazza
del più
piccolo.
- Su una cosa,
Payne, ha ragione.- sentì dire, quasi in secondo piano, da
Louis. - Qui c’è
troppa gente, spostiamoci.- concluse quello, senza dargli il tempo di
ragionare
che aveva preso Aileen, posizionata sulla canna della bicicletta, ed
era
partito, lasciandoli indietro.
-
LOUIS!- riuscì a gridare con tutto il fiato
che aveva in gola, sentendo lo stomaco attorcigliarsi tutto nel vedere
la
testolina marrone disperdersi tra la folla. - Io lo ammazzo.-
grugnì,
stringendo i pugni e iniziando a camminare verso la direzione in cui
era
sfrecciata la bicicletta.
Era così
preso
dall’insultare quel ragazzino, minacciare chiamate alla
polizia e al sindaco,
che si spaventò nel sentire il rumore delle ruote dello
skate accanto a lui; ci
mancava poco che gli pestasse il piede con quell’arnese
terribile.
- E tu che
vuoi?- gli domandò, tenendosi sulla difensiva con gli occhi
socchiusi,
continuando a camminare mentre quello gli girava quasi attorno. - Non
sei
soddisfatto? Se le succede qualcosa, lo ammazzo. Ammazzo te e lui.
Prima te,
sicuramente prima te.- iniziò a farneticare ed agitare le
braccia, percorrendo
il viale alla disperata ricerca della bambina.
- Pensavo certi
insulti fossero solo per me, pensavo di avere l’esclusiva.-
piagnucolò il moro,
piegandosi sulle ginocchia per riuscire a fare una curva ampia e
immettersi in
un’altra stradina.
- Non preoccuparti.-
borbottò Liam, camminando a passo spedito e tenendo gli
occhi puntati di fronte
a sé. - Tu sei l’unico che odio così
tanto, l’unico che odierò così tanto.
Nei
secoli a venire, finché sparirai dalla mia vita.-
ironizzò con un sorriso
enorme e fintamente dolce.
Si bloccò
suo
propri passi, rischiando di finirgli addosso, quando si
fermò proprio di fronte
a lui, e si fece attento al suo: - Posso aiutarti a trovarla, io so
dov’è
andato Louis.-
- Tu lo sai?-
ripeté in una domanda, vedendolo annuire e mettersi in piedi
sullo skate, le
mani sulle proprie spalle quasi a mantenere l’equilibrio. - E
me lo dirai in
cambio di..- lo anticipò, riuscendo ormai a capire gli
strani ingranaggi nel
cervello di quel ragazzo.
- Ricordati che
la questione degli occhiali non è ancora risolta.-
mormorò invece il moro,
spingendo i polpastrelli contro la sua nuca per attirarlo meglio contro
di sé,
ed aggiunse: - Ma in cambio di quest’informazione voglio un
bacio.-
Liam
restò in
silenzio per qualche minuto, ripetendosi quella proposta nella testa e
pensando
di non aver mai conosciuto persona più cocciuta di quel
ragazzino spocchioso, e
poi puntò gli occhi nei suoi, sussurrando: -
Perché pensi che accetterò questa
idiozia?-
Restò
spiazzato
al: - Perché tu vuoi tua figlia e io so esattamente dove
trovarla.-, lo studiò
in silenzio, quasi a valutare seriamente
quella proposta, e socchiuse gli occhi, bisbigliando: - Quante
probabilità ho
di trovarla da solo?-
- Sai anche tu
quant’è grande Central park. Louis ha una bici e
tu sei a piedi.- gli spiegò
frettolosamente il moro, mantenendo ugualmente una certa calma nel tono
di
voce; sembrava quasi fargli capire che aveva tutto sotto controllo, che
era uno
scambio equo da ambo le parti.
Liam
annuì tra
sé e sé, si schiarì la voce e poi
chiese: - Nessuna possibilità quindi?- a cui
Zayn rispose con un cenno del capo, le dita che stava muovendo lungo le
spalle
e la nuca del maggiore. - E tu poi mi porterai da Lyn?- insistette,
cercando di
convincersi che non si stava
abbassando ai voleri di un ragazzino.
- Un bacio e
avrai tua figlia, sana e salva, tra le tue braccia.- lo
rassicurò quest’ultimo,
infilando le dita tra le sue ciocche e massaggiandogli la cute. -
Andata?- gli
chiese, le labbra piegate in un ghigno soddisfatto al cenno
d’assenso del
castano.
Liam era ancora
frastornato da quella novità - stava davvero per baciare
quello stupido
ragazzino saccente ed arrogante -, ma si ripeteva che era la cosa
giusta da
fare per ritrovare Aileen. Su una cosa quel ragazzo aveva ragione: da
solo
sarebbe stato impossibile trovarla. Così spostò
le mani a stringergli i fianchi
- mossa non necessaria, si ripeteva nella testa - e si sporse con il
viso verso
di lui, vedendolo chiudere gli occhi e fare poi lo stesso.
Sentiva il suo
fiato caldo abbattersi contro la propria bocca, il suo respiro era
accelerato -
quasi come se fosse agitato, possibile?- e le sue dita gli stringevano
con
eccessiva forza le ciocche di capelli, ma lui era troppo impegnato a
ripetersi
che non stava sentendo nulla, che lo stava facendo per trovare Aileen.
Sentiva i loro
cuori battere quasi all’unisono, i loro petti che si
toccavano e le labbra che
si sfioravano solamente; sembravano quasi studiare
l’avversario, trovare un
modo per dominarlo con quel gesto e vincere quello strano duello.
Ma, non appena
sentirono un “Lili!” in lontananza, sbarrarono gli
occhi con differenti
emozioni leggibili in essi. Liam aveva le guance rosse, al contrario di
Zayn
che aveva assunto un colorito paonazzo, e stava quasi cercando di
allontanarsi
dal ragazzino che, al contrario, non sembrava intenzionato a lasciarlo
andare.
- Lili! Lili!-
continuò a gridare la bambina, che stava correndo verso di
loro con un sorriso
enorme sulle labbra, facendo dividere i due e buttandosi tra le braccia
del
castano con una risata. - È stato divertentissimo! Lou
è simpaticissimo e..
perché sei tutto rosso, Lili?-
- Oh, uhm..
nulla, Lyn. Fa solo caldo qui.- s’inventò su due
piedi, irrigidendosi
nell’incrociare lo sguardo furioso del moro, e
deglutì, stringendo la bambina
al petto ed osservando il ragazzino ringhiare verso l’altro:
- Non potevi
aspettare? Un secondo mi sarebbe bastato.-
-
Dall’infilargli la lingua in bocca?- sentì dire da
quello che se ne stava
ancora seduto sul sellino della bicicletta. - È un padre di
famiglia, decisamente
sopra la tua portata.- continuò a parlare con fare
sarcastico, ignorando quanto
fosse pericoloso quello che avanzava verso di lui con lo skate sotto il
braccio.
Liam era
concentrato a cercare di capire cosa si stessero dicendo i due, ma
sentì Aileen
chiedere: - Perché lo zio è arrabbiato?-
- Arrabbiato?
Chi è arrabbiato?- domandò con fare confuso,
seguendo il dito della bambina che
indicava il moretto, che continuava ad agitare le braccia e inveire
contro
l’altro ragazzo. - Lui è.. è uno
stupido che si arrabbia con tutti se non
ottiene quello che vuole.- rispose velocemente, tenendo un tono di voce
alto
per farsi sentire dall’interessato.
Lasciò
scendere
dalle proprie braccia la bambina, che gli stringeva in una morsa la
mano, e
tenne la postura rigida e gli occhi fissi in quello che si era fermato
di
fronte a lui, sprizzando rabbia da ogni angolatura.
- La voglia di
sbatterti contro un muro me la fai solo aumentare.- grugnì
infine, spingendo il
pugno contro lo stomaco del maggiore che indietreggiò
appena, scoppiando a
ridere di gusto.
- Perché
vuoi
fare del male a Lili?- domandò la vocina della bambina,
lasciando sorpresi
entrambi, mentre teneva la mano stretta a quella del castano e li
fissava con
un’espressione curiosa.
Il primo a
riprendersi dalla sorpresa fu proprio il moretto, che scosse la testa
con un
sorriso e si chinò per essere al suo stesso livello, per poi
sussurrare: - Non
ci facciamo male. È un gioco tra tuo papà e me.-
- Mio
papà?-
domandò nuovamente la più piccola, seguendo il
cenno di Zayn e mormorando
“Lili?” con un filo di voce.
- Non gli
farò
mai male, promesso.- aggiunse il moretto, porgendole la mano e
aspettando che
la stringesse, per poi sollevarsi e rivolgere un sorrisino tutto
arrogante al
ventiseienne, bisbigliando: - Sempre che lui non voglia.-
Liam stava
ancora fissando ad occhi sbarrati il ragazzino, trovando
quell’ennesima uscita
una dimostrazione della sua arroganza, e restò ancora
più spiazzato nel sentire
la voce della bambina chiedere timidamente: - Ora che siete diventati
amici,
posso andare su quella cosa con le ruote?-
- Noi non
siamo..- stava dicendo Liam, negando per l’ennesima volta
qualsiasi rapporto quantomeno amichevole
tra lui e il
diciassettenne, ma si bloccò a fissare la piccola e i suoi
occhioni marroni. -
Se me la riporti con un capello fuori posto, me la paghi. Va bene?-
sibilò,
rivolgendosi a quello accanto a loro che inarcò un
sopracciglio e gli diede un
buffetto sulla guancia.
- Stai tranquillo,
paparino.- lo prese in giro, facendolo arrossire e sbuffare assieme,
per poi stringere
la mano della bambina e camminare verso la piccola salita che faceva la
strada.
- Non le succederà nulla!- gridò ancora per
rassicurarlo, tenendo lo skate nell’altra
mano e appoggiandoselo sulla spalla.
Liam stava
tenendo gli occhi puntati su di loro, cercando di intuire da quella
distanza
cosa trovassero così divertente dal ridere assieme, e
sobbalzò nel sentire: -
Non preoccuparti troppo, ti verranno le rughe.-
- Quanto posso
fidarmi di quel pazzo?- gli domandò invece, guardando per un
secondo il ragazzo
che si posizionava al suo fianco e teneva gli occhi rivolti sui due che
si
mettevano d’accordo.
Louis si strinse
nelle spalle, appoggiò gli avambracci sul manubrio della
bicicletta e mormorò:
- Ha vinto tante di quelle gare, è al sicuro con lui.-
- E poi non
farà
mai del male ad una persona a cui tieni.- aggiunse, facendo strabuzzare
gli
occhi del maggiore dalla sorpresa. - E non ringraziare per averti
salvato, è
stato un piacere.-
- Sì,
ecco.. a
proposito di quello..- farfugliò, le guance che gli si erano
velocemente
arrossate al ricordo di quel quasi bacio, e iniziò a
stringere le sue stesse
dita, non sapendo come continuare il discorso.
Sentì una
pacca
sulla spalla, anche piuttosto forte, e bisbigliò i suoi
ringraziamenti,
ascoltando distrattamente il discorso di Louis su quanto sarebbe stato
inopportuno per sua figlia vederlo slinguazzare
un suo amico.
- Non sarebbe
andata così in ogni caso.- borbottò il maggiore,
incrociando le braccia al
petto con una smorfia nel sentire la risatina di Louis e il suo: -
Certo,
convinto tu.-
Dopo aver
rischiato di perdere Aileen nei modi più impensabili - il
suo cuore non avrebbe
sicuramente retto ad altri infarti del genere - e aver salutato i due
che
continuavano a ridere, erano tornati verso il loro appartamento,
fermandosi due
secondi per scambiare quattro chiacchiere sulle rampe di scale con la
signora
Hall.
Liam si era
quindi messo ai fornelli - il solito piatto pronto e surgelato per
comodità -
mentre Aileen faceva i suoi compiti, la matita che continuava ad
agitare mentre
alternava delle canzoncine a descrizioni del suo nuovo amico Zee.
- E ha detto che
la prossima volta mi farà vedere il giro della morte.- stava
dicendo tutta
convinta la bambina, ottenendo solamente dei borbottii in risposta.
Liam era
convinto che quei due non si sarebbe visti mai più, e quello
stupido gli
proponeva di ammirare le sue acrobazie da quattro soldi.
Mangiò
quindi
nel più assoluto silenzio, rotto dalla parlantina della
più piccola - dote che
aveva preso sicuramente dalla madre -, e dopo mezz’ora
avevano già ritirato
tutto e se stava sdraiato sul divano. Stavano dando un film vecchio, a
cui non
stava prestando la minima attenzione, e lui era completamente disteso
con le
mani dietro la nuca e il telecomando sullo stomaco; continuava a
pensare ad
ogni cosa e a nulla, il suo sguardo cadeva sempre sulla bambina che
stava
disegnando con tutti quei pastelli che la signora Hall le aveva
regalato per il
suo compleanno. “I bambini devono essere liberi di disegnare,
nel disegno
esprimono se stessi”, ripeteva sempre come se fosse una
massima. E lui ora la
stava osservando in silenzio, mentre disegnava quel che aveva tutta
l’aria di
essere proprio lei su una montagna fin troppo alta e quello
skate ai piedi.
Aveva puntato
nuovamente lo sguardo sulla televisione, cambiando canale per metterne
uno con
programmi più decenti, e lo abbassò subito dopo
sulla bambina che lo chiamò con
fare quasi nervoso.
- Che succede,
piccola?- la interrogò, appoggiando le mani sui suoi fianchi
e sollevandola per
mettersela seduta sul petto. - Stai male? Cosa devi chiedermi?-
continuò con le
domande, preoccupandosi al vederla così stranamente
pensierosa.
Iniziò a
tossire
convulsamente, sentendo il suo: - Zee conosce papà?- e
scosse velocemente la
testa, sussurrando: - Lui pensa di conoscerlo, ma non è
così.-
- Perché
papà,
lui è con..- annuì, non lasciandole il tempo di
finire la frase, e sentì gli
occhi diventare lucidi al suo: - E loro non torneranno..-, aggiungendo
un “mai
più” tra i denti, quasi forzato a dover continuare
e spiegarle che non c’era
nessuna possibilità di rivederli.
- Però tu
non..-
- Io non ti
lascerò mai, Lyn.- la interruppe, mettendosi seduto e
appoggiando la fronte
contro la sua. - Saremo noi due, sempre.- insistette, strofinando i
pollici
contro le sue guance e rivolgendole un piccolo sorriso di
incoraggiamento.
Se la strinse
contro il petto, premendo le labbra tra i suoi capelli, e
bisbigliò: - Andiamo
a dormire? Ti leggo una favola per farti addormentare.-
- Cappuccetto
rosso, Lili.- la sentì proporre con un filo di voce,
stringendosi ancora di più
a lui che annuì e si alzò dal divano, mettendola
sotto le coperte e iniziando a
leggere la sua storia preferita.
Si era
addormentata in poco tempo - solo all’incontro di Cappuccetto
con il lupo -,
probabilmente stremata da quel pomeriggio piuttosto movimentato, e Liam
le
aveva rimboccato le coperte e lasciato un bacio sulla fronte, tornando
in
salotto e restando fermo a guardare un secondo disegno fatto dalla
bambina.
Lo prese con le
dita che tremavano appena, sedendosi sull’orlo del divano, e
osservò la scritta
“famiglia” che compariva in cima, seguita da due
figure, una molta più alta
dell’altra, che si tenevano per mano.
Puntò i
gomiti
sulle ginocchia, nascondendo il viso tra i palmi e massaggiandosi con
le dita
l’attaccatura dei capelli, e restò in silenzio per
qualche minuto, cercando di
calmare quell’improvviso senso di vuoto che provava in quel
momento.
Fu proprio
quando si sentiva in bilico su una crisi di pianto che intravide il
proprio
cellulare sul tavolino, si sporse per prenderlo e iniziò a
scorrere sulla
rubrica, trovando in poco tempo quel che cercava.
Si portò
il
cellulare all’orecchio, aspettando che dall’altra
linea rispondessero, e venne
subito stordito dal rumore assordante della musica.
- Jade.- disse
con un tono piuttosto alto, cercando di farsi sentire dalla ragazza e
rispondendo
poi alla sua domanda con: - Sono Liam, ma se sei impegnata io..-
La sentì
gridargli di aspettare un secondo, ridendo ai commentini delle amiche
sul suo
volere uscire dal locale, e sospirò di sollievo quando non
sentì più quella
musica assordante.
- Liam, non
pensavo.. scusa, la mia
coinquilina.. mi fa piacere che tu abbia chiamato.-
incespicò nelle parole la ragazza,
chiaramente su di giri per l’alcool in corpo e per quella
chiamata inaspettata.
- Non volevo
sembrare un disperato, volevo far passare qualche giorno.- le rispose
Liam,
scoppiando a ridere con lei e scuotendo la testa alle sue parole sul
non
essersi riuscito.
- In
realtà è
successa una cosa con Aileen.- aggiunse, non capendo il motivo per cui
stesse
parlando ancora di quell’argomento con una sconosciuta. -
È che mi sembra di
sbagliare tutto con lei.- confessò, sentendosi doppiamente
ridicolo e patetico
dal parlarne con una ragazza giovane che era uscita per divertirsi e
non per
sentire i suoi piagnistei.
- Sei
suo padre, non sbaglierai mai nulla.-
s’intestardì lei, facendolo sospirare e coprirsi
il viso con il palmo. - Senti, io devo
scappare dentro. È la festa
di una mia amica e non posso..-
- Oh, sì
sì.-
mormorò, passando le dita tra i capelli e decidendosi a
dire: - Mi chiedevo se
uno di questi giorni fossi libera.-
- Come
un appuntamento?- gli domandò lei,
facendolo arrossire ed annuire assieme.
- Una specie, se
sei pronta a buttarti in questa situazione più grande di te
e.. cioè non sei
nemmeno obbligata ad accettare. Non avrei dovuto chiamarti, ti sto
disturbando.-
Si bloccò
dal
farfugliare, quando la sentì esclamare: - Mi
piacerebbe, sì!- e ridacchiò al suo
aggiungere: - Possiamo essere amici se ti
spaventano troppo gli appuntamenti con una
ragazza.-
- Non mi fanno
paura le ragazze, quella fase l’ho superata da un
po’.- si mise a scherzare,
sentendo il nome della ragazza chiamato in lontananza.
- Dovresti
aver paura di me, Liam.- gli
diede corda lei, gridando un “arrivo subito!”
lontano dal cellulare. - Ora però
devo scappare, ci sentiamo presto.
Per il fine settimana sono libera. È stato bello sentirti.
Dormi bene, Liam.-
bisbigliò con dolcezza, facendolo sorridere per qualche
secondo, e poi chiuse
la chiamata, lasciandolo nel silenzio della stanza.
Uscire con Jade
gli avrebbe fatto sicuramente bene, doveva ricominciare a vivere e
smetterla di
nascondersi dalla paura. Il primo passo era riuscire a divertirsi,
conoscere
nuova gente magari, e poi forse tutto quel dolore si sarebbe acquietato.
Angolo
Shine:
Sono in super
fretta, che mi sto portando avanti con la stesura dei prossimi capitoli
e delle
altre one - shot, ma ho letto tutte le recensioni.. ed è
piuttosto ovvio che
continuo e non abbandono! (Solo per Car wash ci sto mettendo davvero
tanto
tempo, ma è solo perché ho altri progetti e
l’ho un momento messo da parte.. non
uccidetemi ..)
A
venerdì prossimo! ♥
Ps: Sì,
Liam
uscirà con Jade. Sì, Jade sarà una
figura piuttosto importante. Sì, è tutto
quello che state temendo .. ma nel prossimo capitolo avrete un ennesimo
momento
Ziam. (Come si fa a non shippare Jade e Liam? Son adorabili!
L’unica ragazza
con cui lo vedrei.. oltre a Danielle)