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Autore: Shine_    05/09/2014    6 recensioni
Liam Payne ha ventisei anni, uno studio da dentista nel centro di Brooklyn e una vita molto più complicata di quel che sembrerebbe. Le cose sembrano andare sempre peggio quando, volendo fare un favore ad un amico di vecchia data, assume come stagista un ragazzino arrogante e pieno di sé, con amici altrettanto particolari.
Dal testo:
Si era vestito lentamente, allacciandosi con cura la camicia, mentre pensava all’identità di questo strano ragazzino di quasi diciotto anni che avrebbe passato con lui tutti quei mesi estivi. Sperava solamente di non finire in casini più grandi di lui.
[Ziam; una leggera sfumatura di Lirry in qualche capitolo e punk!Louis che non ci abbandona mai]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You're my end and my beginning

 

« Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you.
»

 

Sesto capitolo

 

Se Liam avesse stilato una lista, di quello che gli sarebbe successo in quella giornata, mai si sarebbe aspettato di trovarsi davanti quel ragazzino arrogante in momenti così poco opportuni.

Solo quella mattina gli aveva aperto in mutande, scambiandolo per la vicina, e ora se lo trovava al parco, Aileen proprio lì accanto a lui e bloccato nella fila per quel gelato che la bambina sembrava volere ad ogni costo.

- Ma guarda chi abbiamo, il nostro amico dentista.- lo sentì dire con lo stesso tono di voce arrogante e spocchioso, non aveva ancora incrociato il suo sguardo ed aveva già i nervi a fior di pelle.

Ignorò il suo: - Porti a spasso i bambini ora?-, che voleva essere sicuramente una provocazione, e tenne gli occhi puntati di fronte a sé, fin troppo consapevole di avere Aileen per mano e quel ragazzo accanto a loro.

- Son cose che non ti riguardano.- sibilò, rompendo il silenzio, abbassando lo sguardo sulla bambina, che sussurrò: - Cos’è quello?- indicandogli la tavola con le quattro ruote, che il moro teneva ferma con un piede.

Roteò gli occhi, sentendo il ragazzino chiedere: - Ehi, piccola, vuoi fare un giro?-, e scosse ripetutamente la testa, quando Aileen si rivolse a lui e si aggrappò al suo braccio.

- Ora ci provi anche con quelli molto più piccoli di te?- gli chiese con una punta d’acidità nella voce, arrossendo al suo ribattere con: - Anch’io son più piccolo di te.-

Si schiarì la voce, ignorando la bambina che si era fatta silenziosa e li osservava, e borbottò: - Io non ci provo con te.-

Stava fissando quel ragazzino, cercando di riuscire a vincere quel piccolo dibattito con una semplice occhiata, ma si bloccò nel sentire la vocina della piccola chiedere: - Cosa vuol dire provarci, Lili?- e spostò lo sguardo su di lei, non sapendo bene cosa rispondere.

- È quando.. ecco.. è un po’ come..-

- Come faceva papà con la mamma?-

Schioccò le dita, annuendo con un sospiro di sollievo, e ripeté: - Come papà faceva con la mamma, esattamente.-

- Quindi avrai un’altra bambina, Lili?-

Sbarrò gli occhi, non aspettandosi una domanda del genere, ed arrossì nel momento in cui incrociò per un secondo gli occhi del più piccolo, per poi boccheggiare e cercare di spiegarle che, tra loro due, non c’era nulla di simile a quel che c’era tra il suo papà e la sua mamma.

Roteò gli occhi al commento di Zayn sullo spezzargli il cuore, ignorandolo completamente, e si chinò appena sulle ginocchia per essere allo stesso livello della bambina; strinse le mani sulle sue spalle e mormorò: - Non ci sarà mai nessuno che prenderà il tuo posto, piccola.-

Sobbalzò appena, rimettendosi dritto con la schiena, e fissò il secondo ragazzino che aveva fermato la bicicletta a pochi centimetri da loro, facendo una sgommata e sollevando il terriccio.

Sentì dei commenti sui modi dei giovani d’oggi, che corrispondevano con i propri pensieri, e appoggiò una mano sul capo della bambina, quasi a tenerla lontana e proteggerla dai due che la fissavano.

- E così questo è il segreto del nostro caro Payne.- iniziò a parlare il nuovo arrivato, affiancando l’amico che spostava lo sguardo dalla bambina a lui con fare sempre più confuso. - Per questo non potevi uscire a bere? Avevi ben altro di cui occuparti, eh?- lo prese quasi in giro, sporgendosi per spingere il pugno contro il suo stomaco.

- Io.. sì, uno dei motivi.- confessò, stringendosi nelle spalle e trovando divertente l’espressione scura del moro nel chiedere al compagno di avventure se avesse davvero invitato il suo dentista ad uscire.

Ascoltò il siparietto con un ghigno ad arricciargli le labbra, dimenticandosi per un momento della bambina che teneva le dita strette al suo braccio, e si trattenne dallo scoppiare a ridere nel vedere come quel bambino lo considerasse già di sua proprietà.

A spezzare quel piccolo momento fu proprio la voce della più piccola, che gli chiese, tirandogli appena il braccio, se potesse fare un giro su quell’arnese pericoloso.

- No, Lyn. Non mi fido di quella tavola e soprattutto del proprietario.- borbottò, ignorando i due che non parlavano più tra loro e li fissavano solamente. - Ora prendiamo il gelato e poi ce ne torniamo a casa. Questo posto inizia ad essere malfrequentato.- aggiunse il commentino acido, rivolgendo un’occhiataccia al moro che sembrò, per la prima volta in vita sua, esser preso contropiede.

- Quindi tu sei.. insomma lei è.. tu sei..-

Aggrottò la fronte, trattenendosi dal ridere e mettendo su un’espressione confusa, e poi chiese: - Siamo cosa?-

E, sì, sapeva benissimo di star punzecchiando quel ragazzino che si era fatto improvvisamente timido; ma non era colpa sua, aveva attorno a sé una sfumatura quasi adorabile e non riusciva a smettere di provocarlo.

Lo osservò mentre sbuffava, si chinava sulle ginocchia e porgeva una mano alla bambina, dicendole: - Sono Zayn, tu come ti chiami?- a cui lei rispose con un timido: - Aileen.-

- Sono un amico del tuo papà.- continuò a parlare il moro, indicando con un cenno Liam che restava in silenzio a guardare la scenetta. E la bambina, dapprima confusa, si aprì in un sorriso, prendendo la mano del castano, e ripeté: - Sei amico di Lili?-

- Sì, amico.. non siamo proprio amici.- mugugnò il ventiseienne, distogliendo lo sguardo dagli occhi luminosi della bambina, scuotendo con decisione il capo al suo: - Se è tuo amico, dovresti fidarti di lui.-

- Infatti non è mio amico, Lyn.- grugnì, lanciando un’occhiataccia a quello seduto sul sellino della bicicletta, che sembrava trovare tutto divertente e non smetteva di ridere.

Al suo insistere sul fatto che era stato Zee - ancora non capiva come potesse legarsi così in fretta alle persone - a dirle che erano amici, sbuffò e iniziò ad agitare una mano, come per cancellare tutta quella conversazione senza senso e ritrovare il filo del discorso.

- Per favore, Lili.-

- Non fare il papà cattivo, Payne.-

Sentì dire in contemporanea dai due, appuntandosi mentalmente di tenerli separati in futuro, e continuò a scuotere il capo, incrociando le braccia al petto con un’espressione decisa in viso.

- Cosa vuoi che succeda?- s’intromise Louis, che teneva il busto completamente proteso in avanti e il mento sulla braccia appoggiate al manubrio. - Se c’è una persona di cui puoi fidarti, quando si tratta dello skate, è proprio Zay.- aggiunse, le labbra piegate in un ghigno quasi impaziente di vedere il proseguimento di quella giornata.

- Si dà il caso che mi preoccupo!- esclamò, bloccando la bambina che sembrava aver preso nelle parole di Louis un consenso. - E non m’importa se è bravo, se dovesse succedergli qualcosa io..-

Non aveva nemmeno concluso la frase, quando Zayn mormorò: - Mi dispiace, piccola. Se il papà dice di no, non possiamo disubbidirgli.-; ed aveva un tono di voce ed un’espressione così fintamente innocente che a Liam tremarono per un secondo le mani dalla voglia di predominare su di lui.

Ricambiò il suo sguardo, riducendo gli occhi a due fessure, e infilò le dita tra i capelli marroni della bambina, sussurrando: - Un’altra volta, Lyn. Non vedi quante persone ci sono? Sarebbe pericoloso e..- per poi irrigidirsi nel sentire lo sbuffo del moro e il suo commentino sull’essere un papà fin troppo apprensivo.

- Tu non sai un cazzo.- sibilò, non riuscendo a fermare nessuna parola, e riuscì quasi a crescere in altezza per tutta la rabbia che aveva dentro. - Non ti permetto di criticare quel che sto facendo io con lei. Se le decisioni che prendo non ti stanno bene.. non sono fatti tuoi, capito? Non m’importa un emerito cazzo del tuo parere.- continuò a parlare, ringhiando quasi tra i denti ed alzando la voce. Si stava anche avvicinando al ragazzino, per sputargli in faccia altre parole velenose, ma Louis gli si parò di fronte e appoggiò i palmi sul suo stomaco, obbligandolo a fermarsi.

- Stai dando spettacolo, Payne.- lo rimproverò quasi, facendogli ricordare improvvisamente che si trovava nel mezzo di un parco frequentato da tutti. - Prendi un respiro e ti calmi. Nessuno sta criticando niente, dico bene Zay?-

Prima di ottenere una risposta positiva del moretto, passarono dei minuti tra sbuffi e borbottii; Louis come paciere era sicuramente poco credibile, sia lui che Zayn sapevano cosa quel commentino stava a significare. Forse aveva esagerato con quella reazione, ma non gli piaceva quando criticavano le sue decisioni; soprattutto se a criticarlo era un ragazzino spocchioso con alcuna esperienza in quel campo.

- Mettiamola così.- saltò fuori Louis, notando come la tensione non fosse scesa nemmeno di poco. - Lui non può criticare le tue scelte da papà protettivo e tu non puoi criticarlo per quel che riguarda lo skate.- concluse, dando un colpetto contro lo stomaco del castano per ottenere la sua attenzione.

- Però lui mi ha criticato.- s’impuntò il maggiore, scrutando il moretto che ribatté con: - E tu hai criticato me, siamo pari.-

- E se ho detto ad Aileen di no, allora è no.- insistette, sentendo i lamenti della bambina e le sue dita sul braccio. - E lei è più importante di uno stupido skate.- sputò fuori, sorridendo tutto soddisfatto nel riuscire a scalfire la corazza del più piccolo.

- Su una cosa, Payne, ha ragione.- sentì dire, quasi in secondo piano, da Louis. - Qui c’è troppa gente, spostiamoci.- concluse quello, senza dargli il tempo di ragionare che aveva preso Aileen, posizionata sulla canna della bicicletta, ed era partito, lasciandoli indietro.

 - LOUIS!- riuscì a gridare con tutto il fiato che aveva in gola, sentendo lo stomaco attorcigliarsi tutto nel vedere la testolina marrone disperdersi tra la folla. - Io lo ammazzo.- grugnì, stringendo i pugni e iniziando a camminare verso la direzione in cui era sfrecciata la bicicletta.

Era così preso dall’insultare quel ragazzino, minacciare chiamate alla polizia e al sindaco, che si spaventò nel sentire il rumore delle ruote dello skate accanto a lui; ci mancava poco che gli pestasse il piede con quell’arnese terribile.

- E tu che vuoi?- gli domandò, tenendosi sulla difensiva con gli occhi socchiusi, continuando a camminare mentre quello gli girava quasi attorno. - Non sei soddisfatto? Se le succede qualcosa, lo ammazzo. Ammazzo te e lui. Prima te, sicuramente prima te.- iniziò a farneticare ed agitare le braccia, percorrendo il viale alla disperata ricerca della bambina.

- Pensavo certi insulti fossero solo per me, pensavo di avere l’esclusiva.- piagnucolò il moro, piegandosi sulle ginocchia per riuscire a fare una curva ampia e immettersi in un’altra stradina.

- Non preoccuparti.- borbottò Liam, camminando a passo spedito e tenendo gli occhi puntati di fronte a sé. - Tu sei l’unico che odio così tanto, l’unico che odierò così tanto. Nei secoli a venire, finché sparirai dalla mia vita.- ironizzò con un sorriso enorme e fintamente dolce.

Si bloccò suo propri passi, rischiando di finirgli addosso, quando si fermò proprio di fronte a lui, e si fece attento al suo: - Posso aiutarti a trovarla, io so dov’è andato Louis.-

- Tu lo sai?- ripeté in una domanda, vedendolo annuire e mettersi in piedi sullo skate, le mani sulle proprie spalle quasi a mantenere l’equilibrio. - E me lo dirai in cambio di..- lo anticipò, riuscendo ormai a capire gli strani ingranaggi nel cervello di quel ragazzo.

- Ricordati che la questione degli occhiali non è ancora risolta.- mormorò invece il moro, spingendo i polpastrelli contro la sua nuca per attirarlo meglio contro di sé, ed aggiunse: - Ma in cambio di quest’informazione voglio un bacio.-

Liam restò in silenzio per qualche minuto, ripetendosi quella proposta nella testa e pensando di non aver mai conosciuto persona più cocciuta di quel ragazzino spocchioso, e poi puntò gli occhi nei suoi, sussurrando: - Perché pensi che accetterò questa idiozia?-

Restò spiazzato al: - Perché tu vuoi tua figlia e io so esattamente dove trovarla.-, lo studiò in silenzio, quasi a valutare seriamente quella proposta, e socchiuse gli occhi, bisbigliando: - Quante probabilità ho di trovarla da solo?-

- Sai anche tu quant’è grande Central park. Louis ha una bici e tu sei a piedi.- gli spiegò frettolosamente il moro, mantenendo ugualmente una certa calma nel tono di voce; sembrava quasi fargli capire che aveva tutto sotto controllo, che era uno scambio equo da ambo le parti.

Liam annuì tra sé e sé, si schiarì la voce e poi chiese: - Nessuna possibilità quindi?- a cui Zayn rispose con un cenno del capo, le dita che stava muovendo lungo le spalle e la nuca del maggiore. - E tu poi mi porterai da Lyn?- insistette, cercando di convincersi che non si stava abbassando ai voleri di un ragazzino.

- Un bacio e avrai tua figlia, sana e salva, tra le tue braccia.- lo rassicurò quest’ultimo, infilando le dita tra le sue ciocche e massaggiandogli la cute. - Andata?- gli chiese, le labbra piegate in un ghigno soddisfatto al cenno d’assenso del castano.

Liam era ancora frastornato da quella novità - stava davvero per baciare quello stupido ragazzino saccente ed arrogante -, ma si ripeteva che era la cosa giusta da fare per ritrovare Aileen. Su una cosa quel ragazzo aveva ragione: da solo sarebbe stato impossibile trovarla. Così spostò le mani a stringergli i fianchi - mossa non necessaria, si ripeteva nella testa - e si sporse con il viso verso di lui, vedendolo chiudere gli occhi e fare poi lo stesso.

Sentiva il suo fiato caldo abbattersi contro la propria bocca, il suo respiro era accelerato - quasi come se fosse agitato, possibile?- e le sue dita gli stringevano con eccessiva forza le ciocche di capelli, ma lui era troppo impegnato a ripetersi che non stava sentendo nulla, che lo stava facendo per trovare Aileen.

Sentiva i loro cuori battere quasi all’unisono, i loro petti che si toccavano e le labbra che si sfioravano solamente; sembravano quasi studiare l’avversario, trovare un modo per dominarlo con quel gesto e vincere quello strano duello.

Ma, non appena sentirono un “Lili!” in lontananza, sbarrarono gli occhi con differenti emozioni leggibili in essi. Liam aveva le guance rosse, al contrario di Zayn che aveva assunto un colorito paonazzo, e stava quasi cercando di allontanarsi dal ragazzino che, al contrario, non sembrava intenzionato a lasciarlo andare.

- Lili! Lili!- continuò a gridare la bambina, che stava correndo verso di loro con un sorriso enorme sulle labbra, facendo dividere i due e buttandosi tra le braccia del castano con una risata. - È stato divertentissimo! Lou è simpaticissimo e.. perché sei tutto rosso, Lili?-

- Oh, uhm.. nulla, Lyn. Fa solo caldo qui.- s’inventò su due piedi, irrigidendosi nell’incrociare lo sguardo furioso del moro, e deglutì, stringendo la bambina al petto ed osservando il ragazzino ringhiare verso l’altro: - Non potevi aspettare? Un secondo mi sarebbe bastato.-

- Dall’infilargli la lingua in bocca?- sentì dire da quello che se ne stava ancora seduto sul sellino della bicicletta. - È un padre di famiglia, decisamente sopra la tua portata.- continuò a parlare con fare sarcastico, ignorando quanto fosse pericoloso quello che avanzava verso di lui con lo skate sotto il braccio.

Liam era concentrato a cercare di capire cosa si stessero dicendo i due, ma sentì Aileen chiedere: - Perché lo zio è arrabbiato?-

- Arrabbiato? Chi è arrabbiato?- domandò con fare confuso, seguendo il dito della bambina che indicava il moretto, che continuava ad agitare le braccia e inveire contro l’altro ragazzo. - Lui è.. è uno stupido che si arrabbia con tutti se non ottiene quello che vuole.- rispose velocemente, tenendo un tono di voce alto per farsi sentire dall’interessato.

Lasciò scendere dalle proprie braccia la bambina, che gli stringeva in una morsa la mano, e tenne la postura rigida e gli occhi fissi in quello che si era fermato di fronte a lui, sprizzando rabbia da ogni angolatura.

- La voglia di sbatterti contro un muro me la fai solo aumentare.- grugnì infine, spingendo il pugno contro lo stomaco del maggiore che indietreggiò appena, scoppiando a ridere di gusto.

- Perché vuoi fare del male a Lili?- domandò la vocina della bambina, lasciando sorpresi entrambi, mentre teneva la mano stretta a quella del castano e li fissava con un’espressione curiosa.

Il primo a riprendersi dalla sorpresa fu proprio il moretto, che scosse la testa con un sorriso e si chinò per essere al suo stesso livello, per poi sussurrare: - Non ci facciamo male. È un gioco tra tuo papà e me.-

- Mio papà?- domandò nuovamente la più piccola, seguendo il cenno di Zayn e mormorando “Lili?” con un filo di voce.

- Non gli farò mai male, promesso.- aggiunse il moretto, porgendole la mano e aspettando che la stringesse, per poi sollevarsi e rivolgere un sorrisino tutto arrogante al ventiseienne, bisbigliando: - Sempre che lui non voglia.-

Liam stava ancora fissando ad occhi sbarrati il ragazzino, trovando quell’ennesima uscita una dimostrazione della sua arroganza, e restò ancora più spiazzato nel sentire la voce della bambina chiedere timidamente: - Ora che siete diventati amici, posso andare su quella cosa con le ruote?-

- Noi non siamo..- stava dicendo Liam, negando per l’ennesima volta qualsiasi rapporto quantomeno amichevole tra lui e il diciassettenne, ma si bloccò a fissare la piccola e i suoi occhioni marroni. - Se me la riporti con un capello fuori posto, me la paghi. Va bene?- sibilò, rivolgendosi a quello accanto a loro che inarcò un sopracciglio e gli diede un buffetto sulla guancia.

- Stai tranquillo, paparino.- lo prese in giro, facendolo arrossire e sbuffare assieme, per poi stringere la mano della bambina e camminare verso la piccola salita che faceva la strada. - Non le succederà nulla!- gridò ancora per rassicurarlo, tenendo lo skate nell’altra mano e appoggiandoselo sulla spalla.

Liam stava tenendo gli occhi puntati su di loro, cercando di intuire da quella distanza cosa trovassero così divertente dal ridere assieme, e sobbalzò nel sentire: - Non preoccuparti troppo, ti verranno le rughe.-

- Quanto posso fidarmi di quel pazzo?- gli domandò invece, guardando per un secondo il ragazzo che si posizionava al suo fianco e teneva gli occhi rivolti sui due che si mettevano d’accordo.

Louis si strinse nelle spalle, appoggiò gli avambracci sul manubrio della bicicletta e mormorò: - Ha vinto tante di quelle gare, è al sicuro con lui.-

- E poi non farà mai del male ad una persona a cui tieni.- aggiunse, facendo strabuzzare gli occhi del maggiore dalla sorpresa. - E non ringraziare per averti salvato, è stato un piacere.-

- Sì, ecco.. a proposito di quello..- farfugliò, le guance che gli si erano velocemente arrossate al ricordo di quel quasi bacio, e iniziò a stringere le sue stesse dita, non sapendo come continuare il discorso.

Sentì una pacca sulla spalla, anche piuttosto forte, e bisbigliò i suoi ringraziamenti, ascoltando distrattamente il discorso di Louis su quanto sarebbe stato inopportuno per sua figlia vederlo slinguazzare un suo amico.

- Non sarebbe andata così in ogni caso.- borbottò il maggiore, incrociando le braccia al petto con una smorfia nel sentire la risatina di Louis e il suo: - Certo, convinto tu.-

 

 

 

Dopo aver rischiato di perdere Aileen nei modi più impensabili - il suo cuore non avrebbe sicuramente retto ad altri infarti del genere - e aver salutato i due che continuavano a ridere, erano tornati verso il loro appartamento, fermandosi due secondi per scambiare quattro chiacchiere sulle rampe di scale con la signora Hall.

Liam si era quindi messo ai fornelli - il solito piatto pronto e surgelato per comodità - mentre Aileen faceva i suoi compiti, la matita che continuava ad agitare mentre alternava delle canzoncine a descrizioni del suo nuovo amico Zee.

- E ha detto che la prossima volta mi farà vedere il giro della morte.- stava dicendo tutta convinta la bambina, ottenendo solamente dei borbottii in risposta. Liam era convinto che quei due non si sarebbe visti mai più, e quello stupido gli proponeva di ammirare le sue acrobazie da quattro soldi.

Mangiò quindi nel più assoluto silenzio, rotto dalla parlantina della più piccola - dote che aveva preso sicuramente dalla madre -, e dopo mezz’ora avevano già ritirato tutto e se stava sdraiato sul divano. Stavano dando un film vecchio, a cui non stava prestando la minima attenzione, e lui era completamente disteso con le mani dietro la nuca e il telecomando sullo stomaco; continuava a pensare ad ogni cosa e a nulla, il suo sguardo cadeva sempre sulla bambina che stava disegnando con tutti quei pastelli che la signora Hall le aveva regalato per il suo compleanno. “I bambini devono essere liberi di disegnare, nel disegno esprimono se stessi”, ripeteva sempre come se fosse una massima. E lui ora la stava osservando in silenzio, mentre disegnava quel che aveva tutta l’aria di essere proprio lei su una montagna fin troppo alta e quello skate ai piedi.

Aveva puntato nuovamente lo sguardo sulla televisione, cambiando canale per metterne uno con programmi più decenti, e lo abbassò subito dopo sulla bambina che lo chiamò con fare quasi nervoso.

- Che succede, piccola?- la interrogò, appoggiando le mani sui suoi fianchi e sollevandola per mettersela seduta sul petto. - Stai male? Cosa devi chiedermi?- continuò con le domande, preoccupandosi al vederla così stranamente pensierosa.

Iniziò a tossire convulsamente, sentendo il suo: - Zee conosce papà?- e scosse velocemente la testa, sussurrando: - Lui pensa di conoscerlo, ma non è così.-

- Perché papà, lui è con..- annuì, non lasciandole il tempo di finire la frase, e sentì gli occhi diventare lucidi al suo: - E loro non torneranno..-, aggiungendo un “mai più” tra i denti, quasi forzato a dover continuare e spiegarle che non c’era nessuna possibilità di rivederli.

- Però tu non..-

- Io non ti lascerò mai, Lyn.- la interruppe, mettendosi seduto e appoggiando la fronte contro la sua. - Saremo noi due, sempre.- insistette, strofinando i pollici contro le sue guance e rivolgendole un piccolo sorriso di incoraggiamento.

Se la strinse contro il petto, premendo le labbra tra i suoi capelli, e bisbigliò: - Andiamo a dormire? Ti leggo una favola per farti addormentare.-

- Cappuccetto rosso, Lili.- la sentì proporre con un filo di voce, stringendosi ancora di più a lui che annuì e si alzò dal divano, mettendola sotto le coperte e iniziando a leggere la sua storia preferita.

Si era addormentata in poco tempo - solo all’incontro di Cappuccetto con il lupo -, probabilmente stremata da quel pomeriggio piuttosto movimentato, e Liam le aveva rimboccato le coperte e lasciato un bacio sulla fronte, tornando in salotto e restando fermo a guardare un secondo disegno fatto dalla bambina.

Lo prese con le dita che tremavano appena, sedendosi sull’orlo del divano, e osservò la scritta “famiglia” che compariva in cima, seguita da due figure, una molta più alta dell’altra, che si tenevano per mano.

Puntò i gomiti sulle ginocchia, nascondendo il viso tra i palmi e massaggiandosi con le dita l’attaccatura dei capelli, e restò in silenzio per qualche minuto, cercando di calmare quell’improvviso senso di vuoto che provava in quel momento.

Fu proprio quando si sentiva in bilico su una crisi di pianto che intravide il proprio cellulare sul tavolino, si sporse per prenderlo e iniziò a scorrere sulla rubrica, trovando in poco tempo quel che cercava.

Si portò il cellulare all’orecchio, aspettando che dall’altra linea rispondessero, e venne subito stordito dal rumore assordante della musica.

- Jade.- disse con un tono piuttosto alto, cercando di farsi sentire dalla ragazza e rispondendo poi alla sua domanda con: - Sono Liam, ma se sei impegnata io..-

La sentì gridargli di aspettare un secondo, ridendo ai commentini delle amiche sul suo volere uscire dal locale, e sospirò di sollievo quando non sentì più quella musica assordante.

- Liam, non pensavo.. scusa, la mia coinquilina.. mi fa piacere che tu abbia chiamato.- incespicò nelle parole la ragazza, chiaramente su di giri per l’alcool in corpo e per quella chiamata inaspettata.

- Non volevo sembrare un disperato, volevo far passare qualche giorno.- le rispose Liam, scoppiando a ridere con lei e scuotendo la testa alle sue parole sul non essersi riuscito.

- In realtà è successa una cosa con Aileen.- aggiunse, non capendo il motivo per cui stesse parlando ancora di quell’argomento con una sconosciuta. - È che mi sembra di sbagliare tutto con lei.- confessò, sentendosi doppiamente ridicolo e patetico dal parlarne con una ragazza giovane che era uscita per divertirsi e non per sentire i suoi piagnistei.

- Sei suo padre, non sbaglierai mai nulla.- s’intestardì lei, facendolo sospirare e coprirsi il viso con il palmo. - Senti, io devo scappare dentro. È la festa di una mia amica e non posso..-

- Oh, sì sì.- mormorò, passando le dita tra i capelli e decidendosi a dire: - Mi chiedevo se uno di questi giorni fossi libera.-

- Come un appuntamento?- gli domandò lei, facendolo arrossire ed annuire assieme.

- Una specie, se sei pronta a buttarti in questa situazione più grande di te e.. cioè non sei nemmeno obbligata ad accettare. Non avrei dovuto chiamarti, ti sto disturbando.-

Si bloccò dal farfugliare, quando la sentì esclamare: - Mi piacerebbe, sì!- e ridacchiò al suo aggiungere: - Possiamo essere amici se ti spaventano troppo gli appuntamenti con una ragazza.-

- Non mi fanno paura le ragazze, quella fase l’ho superata da un po’.- si mise a scherzare, sentendo il nome della ragazza chiamato in lontananza.

- Dovresti aver paura di me, Liam.- gli diede corda lei, gridando un “arrivo subito!” lontano dal cellulare. - Ora però devo scappare, ci sentiamo presto. Per il fine settimana sono libera. È stato bello sentirti. Dormi bene, Liam.- bisbigliò con dolcezza, facendolo sorridere per qualche secondo, e poi chiuse la chiamata, lasciandolo nel silenzio della stanza.

Uscire con Jade gli avrebbe fatto sicuramente bene, doveva ricominciare a vivere e smetterla di nascondersi dalla paura. Il primo passo era riuscire a divertirsi, conoscere nuova gente magari, e poi forse tutto quel dolore si sarebbe acquietato.

 

 

Angolo Shine:

Sono in super fretta, che mi sto portando avanti con la stesura dei prossimi capitoli e delle altre one - shot, ma ho letto tutte le recensioni.. ed è piuttosto ovvio che continuo e non abbandono! (Solo per Car wash ci sto mettendo davvero tanto tempo, ma è solo perché ho altri progetti e l’ho un momento messo da parte.. non uccidetemi ..)

A venerdì prossimo! ♥

 

Ps: Sì, Liam uscirà con Jade. Sì, Jade sarà una figura piuttosto importante. Sì, è tutto quello che state temendo .. ma nel prossimo capitolo avrete un ennesimo momento Ziam. (Come si fa a non shippare Jade e Liam? Son adorabili! L’unica ragazza con cui lo vedrei.. oltre a Danielle)

   
 
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