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Autore: Firnen bjartskular    05/09/2014    2 recensioni
Avevano paura di me, erano tutti invidiosi: ero perfetta, fisico delineato, alta e slanciata, aggraziata, oggettivamente bella e, soprattutto priva di qualsiasi tipo di foruncolo ( hihihi, ne andavo troppo fiera ). Potevo considerarmi più veloce di Bolt, e possedevo una forza disumana; un solo dettaglio stonava, le mie orecchie irrimediabilmente a punta, lunghe più o meno dieci centimetri.
* seguito di LOVE ONLY LOVE *
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Eragon, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Breoal'
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Iniziative

Pov. Jalika
Quando mi svegliai avevo ancora sulla coscienza il mio stupido comportamento nei confronti di Arategh, uff, forse ero stata davvero troppo dura con lui, insomma, era da tanto che non lo vedevo...
" Smettila, hai fatto benisissimo, queste cose bisogna soffocarle al nascere!"
Disse prontamente Nirnel
" Ah, forse hai ragione... Ma, aspetta un attimo... Tu sei inesorabilmente gelosa!"
La canzonai, riuscendo finalmente a riconoscere quella strana sensazione che lei si ostinava a nascondere
" No"
Incalzò seccamente lei
" Smettila, non c'è nulla di male, e poi sai che non mi puoi nascondere niente..."
" E va bene, lo ammetto, sono gelosa, ma solo un po', non sopporto l'idea di doverti dividere con un altro!"
Ammise
" Hei hei hei, frena, frena, prima di tutto Io non sono un oggetto e, in secondo luogo, lo sai che sei la cosa più importante per me, sarebbe strano il contrario."
La mia dragonessa mugolò dolcemente
- Grazie piccola.
Mentre la sentivo allontanarsi per un volo mattutino iniziai a vestirmi. Scelsi delle tuniche dai colori anonimi, un abbilgliamento formale per un'occasione formale. Oggi infatti avrei preso parte ad una riunione per discutere del problema delle comunicazioni interrotte dalla CLC, problema alquanto consistente dato che le ultime notizie che avevamo avuto dai Cavalieri Terrestri risalivano ad undici anni fa. 
Quando fui pronta scesi le scale a chiocciola del mio albero e percorsi praticamente metà accademia (non cosa da poco conto) e finalmente entrai nella radura delle riunioni.
Al centro dello spiazzo erboso era stata cantata un'enorme quecia, la cui chioma faceva da tetto a tutta la radura, intagliato nella corteccia dell'albero c'era uno scranno decorato e, davanti ad esso, disposti a semicerchio, altri diciotto scranni più grossolani del primo, su questi erano seduti tutti i maestri, riconobbi Kémâl.
Quanto era cresciuto quel ragazzo, sembrava ieri che lo aiutavo a prepararsi per gli esami di "teoria del volo".
Alla destra del ragazzo invece c'era Gayä, una mia vecchia amica; scorsi anche quel simpaticone di Narì. Mi sedetti vicino a lui nell'unico posto rimasto.
- Bene, vedo che ci siamo tutti
Esordì Arategh. Il suo sguardo si posò su di me, esitò, poi proseguì
- Il problema che affronteremo in questa riunione è molto grave, si tratta dell'interruzione della comunicazione tra specchi da parte della CLC. 
Qualcuno ha domande o affermazioni da fare?
Tutti tacquero, solo un umano dai giovani lineamenti ed i capelli color nocciola alzò la mano; gli fu subito data la parola.
- Noi tutti sappiamo che la CLC non ha solo interrotto le comunicazioni, ma che è addirittura riuscita ad intercettarle; sono giunto alla conclusione che tale proposito possa essere stato messo in atto solo mediante l'uso di forze soprannaturali, insomma, magia. Ne deduco dunque che il capo di questa hmmm... Setta(?) sia un mago con ogni probabilità proveniente da Alagaësia, dato che in questo nostro mondo le capacità umane sono piuttosto limitate, e che per riappropriarci di ciò che ci è stato sottratto dovremmo ricorrere alle maniere forti, ovvero un'attacco in piena regola, anche se è quasi impossibile recarci a Los Angeles armati e per di più con un esercito, la trovo la sola strada da percorrere.
L'affermazione del ragazzo cadde in un silenzio alquanto imbarazzato rotto solo da Arategh
- Ah, questo lo sapevo già Galdûn, questo problema è una matassa aggrovigliata, un mistero, ci manca poco per scoprire quel che ci serve, ci manca veramente poco, ma la risposta sfugge costantemente dalle nostre menti...
Arategh parlava proprio in modo autoritario, non l'avevo mai visto così sicuro di se. Per la prima volta lo vedevo come un capo
"Hai ragione piccola mia, ha acquistato molta sicurezza in questi anni, adesso sembra un'altra persona"

La riunione si concluse due ore dopo, a parer mio era stato solo tempo perso, nessuno aveva detto nulla di utile. Senza trovare altro da fare mi concessi un piccolo momento di pace in sella a Nirnel. Volammo per ore ed ore, ammirando il sole tramontare sullo sconfinato bosco che ospitava gli edifici dell'accademia, era difficile pensare che quello era solo un universo parallelo creato con la magia, e che al difuori di questo paradiso c'era la più totale incivilta ed ingnoranza.
"Hai ragione piccola"
Commentò Nirnel percependo i miei pensieri
"Hanno fatto proprio un eccellente lavoro, seguire il modello di Ellesmèra è stata la scelta giusta"
Aggiunse dopo un po'. 
Sospirai, pensare che tutto questo l'avevano costruito Lifaen, Narì, ed un'altra manciata di elfi, e poi, ovviamente, Arategh. Era cresciuto così tanto dall'ultima volta, anche se continuava ad essere il solito bamboccione; mio malgrado stava iniziando a diventare parte della mia vita sentimentale, insomma, lui non aveva nulla di sbagliato, era un temibile combattente ed era anche di bell'aspetto. Adoravo le fossette che si formavano sulle sue guance quando sorrideva, ed era troppo dolce quando la punta delle sue orecchie si tingeva di rosso al solo vedermi passare davanti a lui e... mi accorsi che stavo pensando troppe cose, insomma...
Ma la mia dragonessa non sembrò infastidirsi, anzi, mi trasmise una strana ondata di pensieri tramite il nostro legame, non era gelosia o altro, era... indecifrabile
"Ma come, non eri gelosa?"
Domandai interdetta
"Sì, però ho deciso di affrontarla in modo più positivo, non potrò deprimermi per tutti quegli Orecchie-a-punta-che-ti-fanno-la-corte, sono davvero troppi, ma mi pare che una persona in particolare spicchi sulle altre... o forse mi sbaglio?"
Mi punzecchiò, ridacchiai a quell'affermazione
"Ma smettila..."
Feci in fine. 

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Pov. Saphira
Quando Eragon e Arya erano stati catturati io e Fìrnen abbiamo potuto solo guardare la scena impotenti, avevamo cercato di attaccare quei Due-zampe-vestiti-di-nero, mordendoli e satandogli addosso con tenacia, ma eravamo stati cacciati via con una pedata, quella situazione era totalmente umiliante, se solo quegli Stupidi-inetti-orecchie-rotonde avesero saputo chi eravamo...
"Se gli Stupidi-due-zampe avesero saputo chi eravamo veramente ci avrebbero catturato e noi non ci saremmo potuti opporre, Saphira, dopo tutto è una fortuna che siamo qui fuori mi capisci?"
Intervenne Fìrnen penetrando senza preavviso nella mia mente priva di barriere, quel commento mi ferì nel profondo
"Con che coraggio parli così, qualcosa mi impedisce di percepire i pensieri di Eragon, ma la paura che sta provando in questo momento la sento benissimo, e per te dovrebbe essere lo stesso con Arya. Fìrnen, come puoi dire che siamo fortunati ad essere liberi, mentre invece i nostri Compagni-di-cuore-e-di-mente stanno soffrendo!"
Lo rimproverai, sentendomi piccata. 
"Saphira mi sono espresso male, volevo dire che loro ora contano su di noi, sui loro draghi. Non ha senso continuare a stare qui in attesa di un miracolo, sono ormai tre ore che non facciamo nulla. Dobbiamo salvarli"
"E come intendi fare, oh, scusa, magari potremmo irrompere nell'edificio e minacciarli di fare pipì sulla moquette!"
Feci sarcastica
"Ma no, non scherzare, in queste tre ore, a differenza tua, ho pensato, e sono giunto alla conclusione che, se comparendo qui ci siamo trovati dritti nel covo del nemico, allora i nostri alleati sono praticamente dall'altra parte di questo mondo, come ha detto che si chiamava quella città... Roma."
Disse in modo esaltatamente esaltato
"E come intendi arrivarci?"
"Mi pare che i nostri Cavalieri abbiano studiato di un marchingegno costruito da Narì che permette il teletrasporto da una città all'altra solo ai Cavalieri dal cuore puro, ma dato che noi siamo draghi ci potrebbero essere delle alterazioni nel tempo e..."
Sentendo ciò la speranza si accese di nuovo nel mio corpo, smuovendomi le membra intorpidite
"Allora dirigiamoci subito verso questo marchingegno, dove si trova?"
Chiesi euforica
"Saphira-vor non riesci a ricordare nulla? È un enorme albero di canfora in un boschetto qui vicino, anche con questi corpi da Inetti-quattro-zampe ci possiamo arrivare in un pugno di minuti"
Detto questo Fìrnen si girò e si diresse a sud verso una di quelle strade molto grandi di Los Angeles (a parer mio gli umani di questo strano mondo avevano davvero un pessimo gusto in fatto di nomi di città).
Corremmo per almeno dieci minuti, trotterellando tra le gambe di Piccoli-stupidi-due-zampe che ci indicavano facendo strani versi al nostro passaggio, finchè non ci trovammo in un'area verde disseminata di alberi. Tutto era quieto e calmo, io e Fìrnen rallentammo il nostro incedere per crogiolarci anche solo un momento nella stupenda sensazione dell'erba che ti accarezza le zampe, provocandoti un po' di solletico.
Dopo altri tre minuti di cammino giungemmo in una piccolissima radura seminascosta, sembrava quasi un universo staccato dal resto di questo mondo corrotto, privato delle antiche profezie e delle abilità dei nostri discendenti, al centro di essa un grande albero torreggiava sugli altri.  
Era altissimo, in confronto gli altri pini sembravano piccoli arbusti.
Man mano che ci avvicinavamo a quella supenda ed imponente creatura, le rune elfice incise nella corteccia di essa si facevano sempre più visibili, e le ipnotiche note del canto di Dagshelgr iniziarono a giungere alle nostre orecchie, sfuggenti, come se fossero state portate dal vento nostro maestro nel volo. In pochi secondi tutto intorno a me si fece sfuocato, sbattei le palpebre più volte cercando di inquadrare ciò che si trovava attorno a me, ma dopo diversi tentativi andati a vuoto lasciai che le ombre si impossessassero di me, cullandomi in un sonno profondo e senza sogni.
Volevo restare sveglia e vigile, ptronta a scattare in qualsiasi momento, ma una sensazione dentro di me, una specie di istinto mi disse che era tutto aposto e che nulla avrebbe potuto farmi del male, così mi arresi definitivamente.







Angolo dell'autrice
........... Ciaooooo lettori!! Da quanto non ci si vede... Mm, o forse è meglio un "ci si scrive(?)".
Beh, ecco come mooolti di voi avranno notato mi sono presa una luuuuunga pausa, e questo stupendo (ma non troppo) capitolo lo sto scrivendo da una settimana perchè avevo dimenticato la trama della storia, eh beh, che ci volete fare, sono ritardata mentale ヾ(@⌒ー⌒@)ノ.
Ma ora sono tornata, con tante nuovissime idee che scopriremo in seguito e molti colpi di scena!
Al prossimo cap! (Che spero con tutte le mie forze arrivi presto)
Se onr sveddar stija hvass
  
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