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Autore: Emmy_Cr_    06/09/2014    3 recensioni
- Allistor? Secondo te è normale che Matthew stia scassinando il frigo?
- Non lo so Dylan.. non lo so...
- Allistor? Secondo te è normale che Alfred abbia appena fatto roteare un bufalo come se fosse un lazo?
- Non lo so Dylan... non lo so...
CRASHH!BUUUM!! PATAM!!!
- Zio Allistor? Deve uscire fumo dal frigo?
- Zio Dylan!! Un bufalo ha sfondato la porta del garage!
- Arthur ci ammazza...
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Scozia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ''cause FACE family is the rule'
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Guns and Cinderella                               
 
 
La prima cosa che Dylan Kirkland sentì nell'oblio del dormiveglia fu un macigno posato sullo stomaco. 
Subito dopo si rese conto di avere qualcosa che gli punzecchiava ripetutamente la guancia. 
Aprì stancamente gli occhi verde acqua e mise a fuoco, dolorosamente ovviamente, il viso dolce di America amorevolmente accoccolato sull'addome e che gli precludeva qualsiasi possibilità di respirazione. 
Alla sua sinistra aveva Canada che, con infinito affetto, gli piantava il ditino ossuto nello zigomo. 

- Ei Mattie! Secondo te è vivo? 

Il piccolo annuì.

- Si guarda ha aperto gli occhi!!

Con un grugnito da oltretomba Galles si tirò a sedere. 
Salvo poi essere ributtato giù da due tornadi biondi che, all'urlo di- ZIO DYLAN!, si erano lanciati al suo collo per abbracciarlo. 
Sorrise e li strinse a sè coccolandoli. 

- Lo zio Allistor dov'è? 

Un rumore di pentolame e molte bestemmie in scozzese antico gli risposero. 

- Cosa ha detto lo zio Lis? 

Dylan aprì e chiuse la bocca varie volte, poi sorrise amabilmente. 

- Ha decantato le lodi delle pentole piccoli miei, andiamo a fare colazione, su! 
 


Allistor Kirkland era il genere di zio che stravedeva per i suoi nipoti. 
Li coccolava, li viziava e soprattutto, per quanto avesse la faccia da duro, cedeva sempre agli occhioni da cucciolo che gli facevano. 
Per questo adesso erano in quella situazione. 

- Cosa aveva detto Arthur? Non date la pistola a vernice ad Alfred e tu che fai? GLI DAI LA PISTOLA A VERNICE!

Dylan sbraitava come un pazzo, gesticolando peggio del marmocchio di Spagna, con la faccia più rossa di quel suo stupido draghetto che si ritrovava sulla bandiera. 

- E non insultare la mia bandiera! Il drago è simbolo di forza e potenza!  

Ops, aveva parlato ad alta voce. 

Intanto Alfred si divertiva un mondo a disegnare animali sul muro. 
Tra le varie opere d'arte si poteva vedere una farfalla grande quanto un bue e un pesce delle dimensioni di un televisore. 
Il resto del muro del salotto era diventato bianco rosso e blu, si intravedeva anche la sagoma di Scozia che aveva avuto l'infelice destino di trovarsi sulla traiettoria di tiro e che quindi adesso era interamente ricoperto di stelle e strisce.
Nonostante fosse solo un bambino, constatò Galles con un brivido, aveva un'ottima mira. 
Il ragazzo si ritrovò distrattamente a chiedersi come sarebbe stato quel bambino dietro ad una mitragliatrice. 
L'immagine che la sua mente gli mandò bastò a terrorizzarlo come pochi.
Decisamente, era il degno figlio di suo fratello. 

- Alfred, perchè non vai in giardino a giocare? 

Il bambino perse immediatamente interesse per la pistola a vernice e la lanciò allo zio. 

- Posso giocare a football? 

Galles e Scozia si guardarono in crisi poi annuirono stancamente. 
- Per favore cerca di non rompere qualche vetro ok? 

Il piccolo annuì e sorrise angelicamente. 
- Ho mai fatto qualcosa di male? 
Silenzio di tomba. 

- Dylan, mentre io ripulisco questo casino e rimbianco le pareti, potresti dare una controllata a Matthew? 
Il gallese si guardò intorno con fare preoccupato poi riportò gli occhi, disperati e traumatizzati, sul fratello maggiore. 

- In cucina Dylan. 

Il fratellino lo fissò di nuovo, insistentemente. 

- La stanza a destra del televisore. 

Gli occhi verdi non abbandonarono Scozia. 
- Quella scatola magica che manda tante immagini e tanti suoni. 
- Ohhh! Allora quella stanza è la cucina! 

E trotterellò tranquillo verso la maledetta stanza. 
Allistor rimase a fissarlo fino a che non sparì dietro la porta, poi si piantò una manata in faccia. 
- Sono circondato da idioti. 

Intanto in cucina Dylan osservava Canada che, con un cacciavite in mano, stava dando una serie di colpi secchi al lucchetto del frigorifero. 
Nel mentre, il dolce bimbo, imprecava in francese peggio di uno scaricatore di porto. 
Galles uscì dalla stanca, con passo felpato, camminando all'indietro fino ad arrivare al fratello che sgobbava in sala. 

- Psst. 
- Che vuoi? 
- Psssst!

Scozia sospirò pesantemente e abbassò il pennello prima di usarlo come arma impropria per compiere un fratricidio coi fiocchi. 
Avrebbe ripulito il sangue in terra e quello sulle pareti lo avrebbe riverniciato, dando poi la colpa alla pistola a vernice di Alfred. 
Il cadavere sarebbe finito a fare compagnia ai pesci nello stomaco di Nessie. 
Non avrebbe lasciato tracce. 
Avrebbe dato tutta la colpa a Spagna, si, decisamente. 
E poi lui aveva un alibi: avrebbe detto di aver passato la notte e il giorno successivo con Irlanda. 
Il fratello lo avrebbe coperto in cambio di una scopata coi fiocchi, e lui non si sarebbe tirato indietro!
Il delitto perfetto! 

- Ehm.. Allistor? Il tuo sorriso sembra un po' folle... 
- Muahahahahaahah! 

Nel momento in cui Scozia aprì la bocca per ridere malignamente, una palla da football, sparata a 345 Km/h gli si piantò in gola, buttandolo a terra. 

- I'm sorry! Zio Lis ti sei fatto male? 

Allistor si rialzò con fatica e scosse la testa. 

- No, fto beniffimo. 
- Ah, fiu, pensavo di averti fatto male, io torno a giocare, ciao! 

Dylan guardò il fratello che si rialzava con fatica, aggrappandosi ai suoi pantaloni. 
- Sei sicuro di stare bene? 
- Dimmi pevchè fei venuto a vompeve mentve lavovavo o ti ammazzo feduta ftante! 

Anche se la parlata da lingua intorpidita di Scozia era esilarante, Galles non si azzardò a ridere. La vena che pulsava sulla fronte e l'occhio destro che si chiudeva senza un perchè preciso bastarono a farlo parlare. 

- Secondo te è normale che Matthew stia scassinando il frigorifero? 

Il fratello lo guardò come si guarda un povero stupido sul ciglio della strada. 

- Sta facendo cosa? 
- St... 
- Zio Dylan!! Vieni a vedere presto! Sta uscendo del fumo nero nero dal frigo! 

I due si guardarono poi scattarono verso la cucina, ormai avvolta da una coltre di fumo nero pece. 

- Mattie, amore mio, che stai facendo? 

Il piccolo sorrise e mostrò trionfante il cacciavite. 

- Stavo cercando di prendere lo sciroppo d'acero! 

Allistor si piegò alla sua altezza e gli scompigliò i capelli mentre Dylan apriva la porta finestra per far defluire l'oscurità. 

- Ma papa ha detto no allo sciroppo d'acero. 
- E si a Valsoia! 

Il cacciavite si piantò con uno sbuffo secco nella fronte di Dylan, facendolo cadere a terra. 

- Perchè?!
- Perchè te lo meriti. 

Allistor prese in braccio il piccolo e andò in salotto, che nel frattempo, era stato riverniciato fino all'ultimo muro. 

I miracoli delle nazioni.

- Volete vedere un bel film? 
- SII! 

Scozia guardò Galles. 

- Ho chiesto ai bambini, non a te!

Dylan, in uno slancio di maturità, gli fece la linguaccia. 
Lingua che venne afferrata da due dita di Scozia e poi attorcigliata. 

- Allora che film volete vedere? 

I bambini si consultarono un minuto buono poi, con dei candidi sorrisi, si rivolsero allo zio e:

- Bastardi senza gloria! 

Scozia sputò il tea che stava bevendo.

- I vostri genitori vi fanno vedere film così violenti? 
- Daddy no, e neanche papa, però ogni tanto ci lasciano soli con zio Gilbert che si porta dietro Zio Ivan.

Scozia e Galles si guardarono un secondo e un lampo di consapevolezza si accese nei loro occhi. 
Una volta messo il film, si sbracarono tutti sul divano, godendosi due ore e un quarto di meritata pace. 

DRIIIN DRIIIN 

Il telefono. 

Poteva essere chiunque. 

- Pronto? 
- Come va? 
- ARTHUR! 

Galles guardò Scozia. 
Scozia guardò Galles. 

- Va benissimo! Come vuoi che vada! I bambini? Stiamo guardando un film... si, si, niente di violento o di guerra. Nessuna franco tedesca psicopatica che da fuoco ai cinema o tedeschi malati che ammazzano qualsiasi cos...

Il comodino sulla testa sedò Galles, e Scozia prese il telefono. 

- Arthur? Si, Dylan è dovuto correre in bagno, ha fatto indigestione di scones. I bambini? No, stanno guardando Cenerentola. Non è rumore di spari, sono i topini che stanno cantando! Bastardi senza gloria? I bambini? Ma ci prendi per scemi? Non sono urla di un torturato, sono le sorellastre che non riescono ad infilarsi la scarpetta. Ok, ok, ciao Arthur, ciao!
 

- Allora? Stanno bene? 

Arthur chiuse il telefono e guardò confuso il compagno. 

- Stavano guardando Cenerentola... ma a te risulta che Cenerentola gridi "voglio il loro
scalpo"? 

Francis alzò le spalle e lo riportò sotto di se, baciandolo dolcemente. 
- Sarà la versione rifatta. 
- Si mah! Francis! N-ahh...
 
 Dylan guardò disperato Allistor
- Ci ammazza. 
- Calmo Dylan, magari non se n'è accorto.

DRIIIIIN 

- È LUI! 
- NON RISPONDERE! 
- INSISTE!
- CHIUDI LA CHIAMATA! 
- Fatto... 
- Fiu... 

DRIIIIIIIIIIIIN 
- AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!

 
 



Voilà! Il secondo capitolo!! Mi sta prendendo troppo questa storia!! 
Spero che vi abbia strappato almeno un sorrisino! 
Bacionissimi EM&C!!
  
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