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Autore: jadestark    06/09/2014    0 recensioni
Questa fanfiction nasce come seguito di You Must Be The Ruler e parla della storia di una dei figli di Mary e Francis, Anne, la più piccola.
Ci sono elementi fantasy e la maggior parte dei personaggi sono inventati, in quanto gli eventi si svolgono molti anni dopo l'ambientazione del telefilm.
L'attinenza alla storia è (o sarà) più importante di quanto si possa credere.
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Francis, Mary Stuart, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XI.



 
Quando la carrozza li condusse fuori dalla boscaglia, un castello immenso si stagliò all'orizzonte. La corte di Francia. Le era mancata così tanto.
"Togliti quel sorriso ebete dalla faccia, Annie" questo gli fece guadagnare un pugno sulla spalla "Ahi!".
"Lasciami essere felice di essere tornata a casa!"
Hugh sospirò: "Come dovremo comportarci quando saremo lì?"
"Cosa intendi?"
"Devo fingere che non sia successo niente?"
Anne lo guardò, sorpresa: "No..."
"Bene. Perchè non so se riuscirei a rinunciare a te" le disse sorridendo. Lei gli sorrise a sua volta: "Solo... non pubblicizziamo troppo la cosa, okay? Devo prima chiudere con delle persone".
"Intendi Greg" la voce di lui impercettibilmente più acuta.
Anne annuì: "Non essere arrabbiato con me"
"Non lo sono" Hugh le prese una mano tra le sue "Mi dispiace soltanto che lui ci fosse prima di me. E' irrazionale e stupido e egoista da parte mia, lo so. Ma non posso farci niente".
"Ma io ho scelto te"
 
La carrozza si fermò, una piccola folla si era radunata ad accoglierli. Hugh scese per primo e tese la mano verso Anne, che la prese permettendogli di aiutarla a scendere. Catherine De'Medici, regina di Francia le venne incontro, stringendola in un abbraccio materno. Quando gli occhi della ragazza incontrarono quelli della nonna si accorse dell'ombra di tristezza che aleggiava su di essi, e il suo sorriso si spense. Qualcosa di brutto era accaduto.
"Vieni con me, tesoro. Dobbiamo parlare"
Catherine la condusse in disparte, lontana da orecchie indiscrete.
"Che è successo, nonna?" le chiese preoccupata.
"Si tratta di Greg e di suo padre"
 

 
***

 
Una piccola e semplice lapide, ecco cosa le restava. Il suo corpo non era nemmeno sepolto lì ma disperso in mezzo al mare, cibo per i pesci. Anne sentì gli occhi bruciare, ma non riuscì a piangere. Erano giorni che piangeva, forse aveva finito tutte le lacrime. Sentiva un vuoto dentro di sè e un gran senso di colpa. In quei giorni aveva pensato a lungo alle ultime parole che si erano detti ma non era riuscita a ricordarle. Ricordava solo di non avergli dato una risposta quando avrebbe potuto, e adesso era troppo tardi.
Posò la rosa bianca vicino alla lapide, una rosa antica appena recisa. Il suo fiore preferito.
Una pioggia leggera cominciò a cadere dal cielo, ma lei non si mosse. Aveva freddo e i capelli stavano cominciando a inzupparsi ma non se ne andò.
Qualcuno le arrivò alle spalle, coprendola con una coperta. Disse qualcosa ma lei non stava ascoltando, sentiva solo il martellare delle gocce d'acqua sulla fredda pietra.
"Anne, ti ammalerai, vieni con me, dai" Hugh cercò di farla ragionare, come faceva da giorni ormai. Non riusciva a sopportare di vederla così triste.
Meccanicamente, Anne si alzò e si lasciò condurre al riparo. Hugh le aveva lasciato il tempo di metabolizzare quello che era accaduto senza fare domande, ma essendo comunque sempre presente per lei, e lei gliene era grata, anche se non glielo aveva dimostrato come si deve.
La portò vicino al fuoco, in camera sua: "Stai qui, okay? Devi asciugarti. Ti porto qualcosa da mangiare"
"Aspetta" Anne si alzò e gli andò incontro. Lui la guardò perplesso e immobile, non sapendo cosa avesse intenzione di fare, fino a che lei non gli circondò il collo con le braccia, incollando il suo corpo a quello di lui.
"Oh tesoro, ci sono qua io" le sussurrò piano e lei riprese a piangere, calde e silenziose lacrime scesero a inzuppare la camicia di lui.
 




DUE ANNI DOPO.

"Ti ricordi quando ci siamo conosciute?" chiese Mary.
Anne annuì, sorridendo: "Sembra una vita fa".
"Lo è" continuò la regina di Francia e Scozia "Guardaci adesso: entrambe sposate e tu hai anche una bambina!".
Anne sorrise a sua madre, ma notò un'ombra triste negli occhi di lei. Avrebbe tanto voluto raccontarle la verità ma non poteva farlo. Aveva fatto quello che aveva fatto perchè doveva, e ancora si sentiva in colpa. Pensò che si sarebbe sentita in colpa per sempre, era il suo fardello.
"Anche tu presto avrai dei figli, vedrai"
Mary annuì meccanicamente: "Non sono preoccupata per questo... o meglio, lo sono, certo, ma in questi giorni è Francis a preoccuparmi. Non si sente bene, ha la febbre e i dottori non capiscono cosa abbia".
Anne non sapeva cosa risponderle, questi eventi non erano accaduti nel suo futuro, aveva alterato così tanto il corso della storia che tutto era cambiato: "Tranquilla, Mary. Si rimetterà. Sarà solo una banale influenza, tutto qui".
Mary le sorrise, prendendole la mano tra le sue: "Sì, hai ragione. Non devo preoccuparmi, si rimetterà presto".
  
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