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Autore: Masayume Pachirisu    09/09/2014    5 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Omoooo sono già qui!!!
Si, visto che vi ho fatto aspettare i mesi prima di vedere il 27° capitolo, ho deciso di postare subito il 28° visto che ieri ho avuto un'illuminazione Divina e ho scritto di botto tutto il pezzo che mi mancava xD
Non voglio spoilerarvi nulla, ma ovviamente avrete capito che no, Zelo non finirà con Jongup e naturalmente, Yong Guk farà qualche disastro xD
Siamo alla resa dei conti (veramente no) e questo capitolo è uno dei più lunghi di tutta la fic... 24 kb di file xDDD il più grande è di 28 indi per cui è al secondo posto.
Mi sono messa d'impegno e ho tentato di descrivere quello che sentivo nel modo migliore... anche se non è venuto proprio come me lo immaginavo.
La mia beta dice il contrario (l'ho fatta piangere whahah) ma spero davvero di aver centrato il punto e che tutti voi comprendiate al meglio.
Vi ricordo che ho sistemato tutti i capitoli, gli errori, e i titoli, ma la storia è sempre la stessa.

Vi lascio il link della mia paginetta face https://www.facebook.com/firstsensibilitymasayumepachirisu
e vi ricordo la fic della mia beta, piena di gente e di temi fantasy stupendi! http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2223777&i=1
fateci un salto.

Grazie a tutti per i commenti, per coloro che leggono di nascosto, per chis i ricorda di me e di questa fic (che ormai è diventata una vera sfida pure per me stessa).
Mi piacerebbe sapere qual'è il vostro personaggio preferito e quale invece non sopportate per niente.

Dal prossimo capitolo poi, ci saranno quattro new entry! In realtà nel prossimo solo due, ma poi nei capitoli successivi arriveranno gli ultimi due rimanenti.

Grazie ancora a tutti!
 

**

Sungjong era partito ormai da quattro giorni e anche l'ennesima serata dei Bad Man al Dream Girl era terminata con un gran successo.
Le persone erano diminuite da qualche settimana, ma la folla all'interno del locale era sempre presente, probabilmente anche per lo stop preso dagli Humanoids a causa della partenza del batterista.
Non avevano mai saltato una serata al Dream Girl, ma di certo non avrebbero potuto suonare senza Sungjong e, nonostante Hoya si fosse proposto per imparare le varie canzoni alla batteria in poco tempo, Yong Guk aveva rifiutato all'offerta, visto che, giusto due giorni dopo sarebbe toccato a loro suonare e non voleva di certo far stancare Hoya più del dovuto.

-Per la prossima settimana, se Sungjong non sarà tornato, suonerò io con voi... conosco tutte le vostre canzoni e tenere il ritmo non sarà difficile, dovrete accontentarvi del minimo che so fare, Sungjong è molto più bravo di me...- 

Yong Guk sorrise dandogli un paio di pacche sulla spalla, ringraziandolo poi più volte. Ormai era inutile negare o dire che non sarebbe servito, in realtà a loro serviva l'aiuto di Hoya.
Sungjong probabilmente non sarebbe tornato nemmeno la prossima settimana e a Yong Guk iniziava a mancare terribilmente.
Era così abituato ad averlo vicino, che solo ora si rendeva conto di quanto quel ragazzino gli riempiva le giornate ed il cuore.
Non sentirlo al mattino arrabbiarsi contro la sveglia. Non udire la sua voce arrivare ovattata dal bagno, mentre si faceva la doccia. Non vedere più la sua tazza azzurra nel lavandino al mattino e anche alla sera, perché il latte caldo con il miele prima di andare a dormire era un toccasana per il riposo. Nessun vestito in giro per la stanza, nessun peluche gigantesco nel letto a rompere le scatole, nessun pigiama felpato sotto il cuscino... ma soprattutto, nessun corpo caldo che la notte si avvicinasse, lo abbracciasse e lo baciasse.
Nessuna buona notte e nessun buon giorno, anche se via messaggio queste frasi non mancano mai, ma non era lo stesso e Yong Guk lo sapeva, anzi, lo aveva capito solo adesso e si sentiva uno stupido.

Bevve un sorso della sua chiara e di colpo gli venne voglia di andare a fumarsi una sigaretta.
Si alzò in piedi controllando se il pacchetto fosse ancora nella tasca dei suoi jeans e dopo aver avvisato gli amici al tavolo, si avviò fuori dal locale, dove alcuni ragazzi erano ancora ammassati a parlare e ridere tra loro.
Non fumava molto, ma a volte gli capitava di sentirne il bisogno. Forse la mancanza di Sungjong gli stava facendo davvero male.

-Sbaglio o abbiamo già vissuto tutto questo?-  disse una voce alla sua sinistra, poco lontano da dove si era appoggiato per fumare.

Zelo se ne stava lì, con una sigaretta in mano e lo sguardo perso nel vuoto.
Da quella famosa serata in discoteca non si erano più visti né sentiti e Yong Guk non si era preoccupato molto di quel ragazzino fino a quel momento. Ora che se l'era ritrovato di fianco, la mancanza di Sungjong era magicamente scomparsa, mentre una strana voglia di parlare con Zelo era altrettanto magicamente arrivata.

-Scusami...- disse Yong Guk aspirando dalla sua sigaretta.
-E di cosa?- chiese l'altro sorridendo, puntando i suoi occhi contro quelli di Yong Guk, un po' preoccupato da quello strano comportamento.
-Beh... non ti ho scritto...-
-Nemmeno io... poi ho saputo di Sungjong quindi non mi andava di darti fastidio... Capisco la situazione hyung, non devi preoccuparti di nulla... e poi io non prentendo niente, devi ricordartelo questo...-

Quelle parole gli fecero male e sapeva anche il perché.
Zelo non voleva nulla e aveva avuto il buon senso di dirglielo in faccia, anche se qualcosa gli diceva che non erano poi così vere quelle parole.
Lui invece? Che aveva fatto? Da bravo ragazzo di ventidue anni si era messo a tradire il suo fidanzato per poi nascondere la cosa a se stesso... come se non fosse mai successo nulla.
Ma qualcosa era successa e ora come ora, che vedeva Zelo lì con lo sguardo serio, gli occhi da bambino fin troppo cresciuto, quella mascella perfetta che leggermente si muoveva per dare spazio a quella maledetta sigaretta che veloce si appoggiava sulle sue labbra, dalle quali poi partiva quel fumo che in qualche modo avrebbe voluto sentire, provare, rubare, baciare... - ma si può baciare il fumo? Certo che no è ovvio... ma infatti non era quello che Yong Guk voleva baciare - alla fine... ora che se lo ritrovava lì davanti, tutto quello che aveva pensato fino a quel punto, la tristezza per la distanza di Sungjong, la mancanza del fidanzato e di tutto quello che facevano insieme... tutto questo aveva fatto "puff" e sembrava non interessargli più molto. 

-Ti va di fare un giro?- chiese a quel punto il maggiore. 

Zelo sorrise, facendo un ultimo tiro dalla sigaretta, buttandola poi a terra vicino al muro, già pieno di mozziconi. 

-Perché no...- rispose sorridendo, facendogli un po' di spazio per iniziare poi a camminare verso la strada che conduceva fuori dalla via del Dream Girl. 

L'uno vicino all'altro, con le mani in tasca per ripararsi dal freddo pungente di novembre.
Non sapevano che dire, ma alla fine anche il silenzio pareva andare bene. Camminvano tranquilli, arrivando così ad un incrocio dove, senza nemmeno rendersene conto, presero entrambi a destra, avvicinandosi sempre più pericolosamente alla macchina di Yong Guk. 
Zelo tirò fuori dalla tasca il suo telefono, tentando con difficoltà di mandare un messaggio di poche parole. Infatti dopo nemmeno qualche secondo, lo rimise in tasca del giubbotto, nascondendo le mani al caldo. 

-Dovresti avvisare anche tu...- disse poi il minore, dopo che Yong Guk si fermò davanti alla sua auto. 
-Tieni..- disse l'altro dandogli il telefono in mano.

Questo prese a fissare l'i-phone del maggiore, tremando impercettibilmente per averlo lì con sé, come se fosse la cosa più normale del mondo.

-Scrivi a Jonghyun e digli che torno a casa e se per favore possono lasciarmi da solo...- continuò l'altro entrando in macchina.
-Hyung... non credi che sia eccessivo?- rispose Zelo chiudendo la portiera, mettendosi subito dopo la cintura.

Yong Guk sorrise scompigliandogli i capelli.

-No... capirà quello che c'è da capire, non preoccuparti-

Zelo annuì e scrisse il messaggio come se lui fosse Yong Guk. Non aggiunse nulla, nemmeno una faccina e inviò dopo aver letto ad alta voce quello che aveva digitato.
Non tardò una risposta da Jonghyun e il maggiore gli disse di leggerla.
Zelo riaccese così il telefono, che intanto si era messo in stand by, e passò oltre alla cartella di messaggi con il nome di "Sungjongie <3", sicuramente rinominata dal biondo così.

-Dice: ok... io tanto vado da Key e Taemin è da Jinki... se hai bisogno chiama... ci si vede domani pomeriggio-
-Bene... ma tu cos'hai scritto a tuo fratello... sbaglio o sei minorenne?-

Zelo sghignazzò tenendo stretto il telefono del maggiore dopo averlo bloccato.

-Che è arrivato  Jongup e uscivo con lui... Jongup gli starà sicuramente scrivendo qualcosa di simile per fargli credere che sia la verità... tutto a posto...-

Yong Guk annuì.
Tutto a posto.
In realtà non c'era nulla di a posto visto quello che si stavano accingendo a fare.
Sapeva che era una pessima idea, che no, non poteva farlo... ma ormai era difficile tornare indietro, dire: "no non posso".
Zelo era qualcosa che gli stava mandando in pappa il cervello e non riusciva a evitarlo, a dire basta.
Sungjong era importante per lui, su questo ne era assolutamente certo, eppure stava portando a casa Zelo.

-Sei sicuro di quello che fai?- chiese a quel punto il minore.

E forse lui aveva un po' cervello per rendersi conto che sì, era una pessima idea.

-Sì...-
-E ti va bene?-
-Sì...-
-Stai mentendo...-
-Lo so... ma non riesco a evitarlo...-

Zelo sospirò.

-Io non ti sto chiedendo nulla Yong Guk... ma... ma tu mi piaci e non posso fare finta di nulla...-
-Lo so...-
-Allora se lo sai dovresti riportarmi al locale... non a casa tua...-

Yong Guk annuì, ma invece che uscire dall'auto, accese il motere e mise la prima, uscendo così dal parcheggio.

-Vuoi davvero che ti riporto al Dream Girl?-

E a quel punto Zelo fissò la strada, la macchina, Yong Guk e il suo sguardo perso fisso sul traffico che si era creato di colpo intorno a loro.
Il buio sfuocato dalla luce dei lampioni, le persone che si accingevano a tornare a casa, i negozi ancora aperti.

-No... non voglio...-

E questo Yong Guk lo sapeva già.

-Bene...-

In meno tempo di quello che si aspettavano, si ritrovarono in casa Humanoids. 
Era carina, accogliente, arredata in modo semplice, da ragazzo insomma. Non pareva esserci un tocco femminile in giro, infatti all'entrata giacevano scarpe spaiate e un sacco di ciabatte buttate alla rinfusa. Un attaccapanni sulla destra era pieno di roba appesa, anche magliette e pantaloni, che in teoria nell'ingresso non dovrebbero esserci, mentre il mobiletto sulla sinistra era invaso di chiavi. 
Il piccolo salottino era costituito da due divani uno davanti all'altro, divisi al centro da un tavolino basso, consumato. Sopra i divani c'erano un sacco di cuscini e dalla stanza arrivava un prufumo di sigarette misto a qualche colonia da uomo, Zelo non avrebbe saputo dire a chi appartenesse quell'odore. Due finistre sulla destra erano chiuse dalle tapparelle e sotto di esse c'erano una televisione, delle lettere, dei CD, chitarre varie, altre scarpe e qualche libro accatastato. Sulla stessa parete della porta d'ingresso, invece, si ergeva una libreria componibile - montata un po' male  ma comunque stabile - su cui erano sistemati un sacco di libri, alcuni testi di scuola, qualcuno di musica, vari premi sportivi e musicali poi qualche fotografia del gruppo e di famiglia, ma poche. 
La cucina era poco distante, proprio davanti a loro oltre i divani, ma Zelo non la vide molto bene, visto che non accesero nemmeno una luce lungo il percorso.
Il minore seguì Yong Guk fissando la sua sagoma che s'intravedeva dal buio della stanza illuminta dai lampioni della strada - nonostante fossero al quarto piano - fino a che non si avviarono verso un corridoio sulla sinistra della sala, che portava a quattro camere diverse.
La prima proprio davanti a loro, che si poteva notare anche se si stava seduti sul divano, era proprio quella che Yong Guk andò ad aprire, accendendo insieme anche la luce.
Zelo ringraziò di quel gesto, visto che il buio iniziava a renderlo nervoso, ma stava tentando di mantenere la calma per non sembrare più ragazzino di quanto già non fosse.
No.
Anche se aveva sedici anni non poteva dire di aver paura del buio. Era davvero troppo!
Quella camera era così semplice e così poco ordinata che rispecchiava perfettamente Yong Guk e Sungjong. 
In realtà Zelo tentò in tutti i modi di non pensare al fidanzato del chitarrista in quel momento.

Yong Guk d'altro canto, sapeva bene che non avrebbe mai dovuto fare quel passo, aprire quella camera, camminare in quella casa... non con il minore alle spalle almeno.
Ma non era proprio riuscito ad evitarlo.
Quella camera era da sempre stata la loro camera dove prima i due letti, che ora componevano quello matrimoniale, erano leggermente spostati e divisi da un comodino basso, inoltre prima le loro cose erano ben divise, mentre ora non si capiva dove iniziava la parte di uno e dove quella dell'altro.
Federe coordinate, coperte scelte insieme in quel negozietto che svuotava tutto e dove avevano trovato la trapunta con sopra stampato Tigro, che Sungjong aveva accettato di compraare senza esitazione solo perché Yong Guk lo adorava.
L'armadio era diventato una vera miniera d'oro di vestiti, dove ormai era difficile comprendere di chi fosse una mutanda piuttosto che una camicia, ma per fortuna i due proprietari di tutti quegli indumenti parevano non notare il casino e, come se avessero avuto una calamita speciale alle mani, recuperavano sempre quello che stavano cercando, oppure se lo rubavano a vicenda. 
Quella era la stanza di Sungjong e Yong Guk, diventata off-limits per Jonghyun e Taemin, ma anche per qualsiasi altro ospite compreso Kibum, anche se quest'ultimo ci entrava spesso e volentieri senza preoccuparsi più di tanto delle regole.

Peccato che lo stesso Yong Guk avesse ben pensato di buttare nel cesso tutte queste cose, facendo mettere il piede in casa proprio a Zelo, l'unica paura di Sungjong, l'unico vero problema di Yong Guk e l'unico vero tradimento che il maggiore avrebbe dovuto evitare sin dal principio. 
Aveva chiuso quella porta dopo che il minore era entrato girando anche la chiave, tanto per essere sicuro che nessuno entrasse, nemmeno i suoi sensi di colpa. 
Neppure si rese conto di come entrambi si ritrovarono su quel letto, tra quelle coperte di Tigro, sopra quei cuscini morbidi che sapevano di Yong Guk e Sungjong.
Ma Zelo evitò di respirare appena le labbra del maggiore raggiunsero le sue, appena quelle mani che ormai bramava da troppo tempo lo toccarono di nuovo ma stavolta in modo più famelico, più furbo, più audace.
Ora erano solo loro in una stanza, nella sua stanza. Quella stanza che avrebbe sempre voluto vedere e in cui avrebbe passato volentieri la notte.
Quella stanza che ora era intorno a lui e gli faceva da contorno, mentre Yong Guk gettava a terra i giubbotti e tirava tessuti che l'altro nemmeno immaginava di avere.
Zelo si trovò così senza maglietta, con la lingua dell'altro attaccata al petto, mentre le mani litigavano con la cintura dei suoi pantaloni.
Decise di agire perché odiava stare sotto e odiava essere visto come il piccolo della situazione.
Con uno scatto fu sopra al maggiore, che spalancò gli occhi, ma sorrise divertito mettendo le mani su quei fianchi stretti e morbidi. 
La mani di Zelo corsero sulla maglia di Yong Guk, la sfilò piano godendosi di quel momento, perché probabilmente non lo avrebbe più potuto rivivere, se non nei suoi sogni.
Si tatuò nel cervello il corpo mascolino dell'altro, che sembrava possente ma in realtà era anche troppo magro. 
Si avvinghiarono di nuovo, ma stavolta il bacio fu più profondo e intenso, comandato dal minore che premeva la sua lingua nella bocca del maggiore, quest'ultimo felice di quel cambiamento di ruoli che gli fece scaldare il cuore e anche qualcos'altro dentro i pantaloni.
Zelo si ritrovò così a muoversi proprio su quel muscolo, sentendo l'altro grugnire tra le sue labbra per il piacere e il fastidio.
Si abbassò lentamente, tirando giù la cerniera dei jeans e slacciando il bottone che teneva chiuso tutto, togliendogli poi via il tutto e facendolo cadere a terra.
Yong Guk era completamente nudo davanti a lui.
Non gli aveva lasciato nemmeno i boxer addosso, tanto sarebbero stati del tutto inutili in quel momento.
Yong Guk gemette subito perché il minore non gli diede il tempo di comprendere a fondo le sue idee.
La bocca di quel ragazzino gli fece ribollire il sangue, mentre il suo cervello perdeva ogni cognizione di tempo e spazio.
Non erano in camera sua e di Sungjong, non erano su quel letto, tra quelle coperte, non stava tradendo nessuno, non stava sbagliando.
No.
Lui era con Zelo, con la sua metà della mela.
Quella metà vera che il suo cervello gli stava mettendo davanti da un po' tempo.
Una metà perfetta, diversa ma unica, piena di difetti e pregi, che il suo cuore non riusciva a mandare via, che il suo cervello non riusciva a detestare, che il suo corpo non riusciva ad evitare.
Una metà speciale, una metà fantastica, che Sungjong non sarebbe mai riuscito a diventare, nemmeno dopo dieci o vent'anni.
Ed era triste.
Era terribilmente triste che pensasse questo.
Non voleva pensarlo perché sapeva di amare Sungjong.
Lo amava.
Davvero.
Ma il piacere che Zelo gli stava dando era troppo e in un attimo tutto andò in fumo.
Tutta la sua vita era solo un inutile castello di carte distrutto da un ragazzino fuori dalle righe, con i capelli fucsia e lo sguardo da bambola.
Perché?
Gridò forte appena l'altro succhio in punta, mordicchiandolo piano.
Gridò di nuovo quando affondò nuovamente la bocca portando il suo membro fino in fondo alla gola.
E venne violentemente appena l'altro si spostò, lasciando andare un altro gemito roco e profondo.
Zelo gemette di rimando e Yong Guk sentì un liquido caldo colargli sulle gambe.
Si era masturbato anche lui.

I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte. 
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo.
Yong Guk si abbassò, notando che l'altro ormai non indossava più né pantaloni né intimo.
Sorrise notandolo già più duro, segno che mancava poco per ricaricarsi, mentre lui era già pronto all'azione.
Gli aprì le gambe, baciandogli l'interno delle cosce, sentendolo così tremare tra le sue mani.
Zelo si coprì il viso con il braccio destro mordendosi le labbra, sentendo la lingua dell'altro avvicinarsi là dove nessuno era mai arrivato.
Sospirò rumorosamente, gemendo troppo a suo parere, mentre Yong Guk sorrise e lo morse più forte sulla coscia, sentendolo gemere più forte e con tono decisamente alto rispetto alla sua voce.

-Hyung... ti... ti prego...-

E bastò davvero solo quello per mandare in brodo di giuggole Yong Guk, che si spostò verso un comodino, aprì uno dei due cassetti e ne estrasse una bottiglietta e una scatola.
Un liquido freddo e olioso cadde sulla sua pelle e Zelo trattenne il respiro nel sentire le mani del maggiore sulla sua apertura e, leggere e calme, muovevano quel liquido piano, fino a che un dito iniziò ad entrare dentro di lui.
Non fece male.
Non fece nemmeno bene, ma a Zelo non importava più di nulla.
Non si rendeva conto di nient'altro, solo della mano del maggiore che piano piano inseriva un altro dito fino a quel punto, quel fascio di nervi, che gli fece inarcare la schiena.
E Yong Guk iniziò ad insistere su quel punto, pompandogli il membro con l'altra mano libera, mormorandogli frasi oscene che l'altro memorizzò nel suo cervello, così da porterci fare un sacco di sogni perversi sopra.
Gridò più volte il nome del maggiore, chiedendogli di più, pregandolo di farlo impazzire.
Yong Guk rise, spingendo ulteriormente, beandosi di tutti quei gemiti che lo stavano mandando all'altro mondo.
Era troppo.
Non poteva più resistere.
Si fermò con lentezza, dando all'altro il tempo di abituarsi alla cosa, togliendo le dita piano.
Aprì un preservativo e lo indosso di colpo, cospargendosi poi di liquido per evitare di fare fatica.
Si avvicinò di nuovo al corpo di Zelo, sudato e provato da poco prima.

-Ci siamo...- disse Yong Guk prima di entrare in lui -Vado?- domandò poi.

E Zelo lo mandò a cagare più di una volta, gridandogli di muoversi.
Il maggiore sorrise e con una spinta lenta ma decisa, entrò in lui fino alla fine, senza fermarsi.
Andò piano sì, ma Zelo percepì comunque il dolore espandersi per la pelle, il corpo, fino al cervello.
Le mani tremavano, il cuore batteva forte, gli occhi pizzicavano e la gola pregava di poter urlare tutto quello che si stava trattenendo dentro.
Due lacrime uscirono dai suoi occhi.
Per il dolore, per il piacere, per la fortuna che stava avendo, per il momento e sì, anche perché non sarebbe capitato una seconda volta.
Costrise se stesso ad aprire quei stramaledetti occhi.
Obbligò se stesso a fissare quel ragazzo che tanto amava.
Perché sì, Zelo si era innamorato di Yong Guk e non poteva più mentire.
Se erano arrivati fino a lì, era per amore.
Ma Yong Guk non lo amava.
Non lo avrebbe mai fatto.

-Tutto bene?- domandò l'altro accarezzandogli una guancia.

Zelo annuì respirando piano.
Sì andava bene.
Lo sapeva che sarebbe andato tutto bene.

-Ti prego continua...-

E Yong Guk non se lo fece ripetere una seconda volta.
Tirò su la gamba destra del minore, portandosela sulla spalla, iniziando così a spingere dentro quel corpo da ragazzo adulto, che in realtà non era.
Spinse piano, perché sapeva di avergli fatto male. 
Spinse lentamente ma fino in fondo, beandosi di un piacere che mai, mai e poi mai aveva provato.
E Yong Guk aveva provato altri piaceri oltre Sungjong, ma naturalmente non avrebbe mai pensato che Junhong, un ragazzino di sedici anni, potesse fargli dimenticare anche l'amore della sua vita. L'unico che lo avesse mai apprezzato per quello che era e non per quello che la gente vedeva.

"Perdonami

Ed era un vero stronzo a pensare a lui, proprio in quel momento, mentre faceva sesso con Zelo.
Non era giusto nei confronti di quel ragazzino.
Non era giusto per Sungjong.
Gemette sentendo l'altro gridare.
Aveva toccato il punto giusto.
Aveva fatto centro nel suo corpo.
Insistette senza dargli tregua, iniziando a spingere con più forza, vedendolo contorcersi, sentendo quelle mani su di lui, sulle sue braccia, spalle, le unghie nella sua carne che lasciavano mezze lune bianche. 
Zelo stava impazzendo.

-HYUNG!- gridò per l'ultima volta, prima di venire con un getto forte.

Yong Guk lo seguì a ruota, sciogliendosi nel preservativo, lasciando che l'orgasmo lo travolgesse del tutto.

Si accasciò sul corpo del minore, che lo abbracciò lentamente, respirando a pieni polmoni il profumo dell'altro. 
Non voleva che terminasse tutto così.
Non voleva andarsene ora che era tutto finito.

-Ti è piaciuto?- domandò Yong Guk uscendo piano da lui.
-Non so descriverti quanto mi è piaciuto hyung... e a te?-

E quella domanda era ovvia e semplice.

-Mi è piaciuto talmente tanto... che lo rifarei all'istante...- rispose il maggiore senza pensarci.

E Zelo sorrise.
Sorrise e lasciò che un paio di lacrime scappassero via mentre l'altro si metteva in piedi e gli mostrava una mano.

-Andiamo a lavarci?- domandò con dolcezza.

E Zelo capì.
Non lo avrebbe mandato via.
Non lo avrebbe abbandonato.
Avevano fatto un salto troppo grande e ora nessuno dei due poteva più vivere da solo.
Avevano appena messo la firma sulla loro condanna a morte.
  
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