Quando Cato si era offerto volontario come tributo, di certo non aveva immaginato che sarebbe finita così.
Guardò Katniss e Peeta, al sicuro sopra la Cornucopia. Vide i loro volti terrorizzati e disgustati, ma allo stesso tempo sollevati.
Il modo in cui stava morendo – in cui lui stava morendo – era probabilmente uno dei peggiori con cui un ragazzo di sedici anni potesse dire addio alla vita. Uno dei tanti ibridi che stava mangiando la sua carne, riducendola a brandelli, aveva gli occhi di Clove. Clove.

 «Cato!» l’urlo di Clove, disperato, disperato e troppo lontano, veramente troppo perché lui potesse salvarla.
Ricordava questo, ora, mentre gli occhi di quella ragazza allora così terrorizzata gli strappavano via buona parte della coscia. Si stava vendicando, si stava vendicando perché lui non era arrivato in tempo. Ormai la sua gamba destra era andata. Sbranata. Ma a Cato non importava. Da molto, troppo tempo, il suo corpo era solo un ammasso di ossa, muscoli e legamenti in movimento senza una vera ragione.
Non era riuscito a salvarla. Quando era arrivato, lei stava già morendo.

«Cato» sussurrò lei «Cato.»
«Clove. Sono qui, Clove. Resta con me. Dovevamo tornare a casa insieme, ricordi? O insieme o niente.» disse, passandole una mano sulla guancia, sfiorandole il viso, mentre le lacrime iniziavano ad affiorargli sul volto.
Non avrebbe mai creduto di piangere. Non per una ragazza, non agli Hunger Games. Ma chi non piange quando vede la sua vita che, semplicemente – semplicemente  – scivola via?
Thresh l’aveva ferita a morte.
Lacrime salate rigarono anche il viso di Clove. Cato gliele asciugò con le dita, poi si chinò verso di lei. Sentiva la vita lasciare il suo corpo, poco alla volta. Lo vedeva. Il viso della ragazza diventava sempre più rilassato. Cato le chiuse gli occhi, lentamente. Poi la baciò, regalandole un sorriso – il suo primo, vero sorriso – che le rimase impresso sulle labbra, per sempre. Per sempre.

Cato sorrideva mentre pensava a lei. Lo stava aspettando. Quando la freccia di Katniss lo colpì, alleviando la sua pena, e il cannone risuonò nell’arena, stava ancora sorridendo.
O insieme o niente. 

N/A: ooookay. *respira* qualche settimana fa ho iniziato a shippare questa coppia in una maniera assurda. Dopo aver visto vari video a dir poco drammatici che potete trovare su youtube, la mia mente ha partorito questo. Spero che possa piacere ^^
P.S: grazie a _Cucci_ per avermi dato preziosi consigli :3 Ti voglio bene carissima. <3