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Autore: ChrisAndreini    10/09/2014    7 recensioni
Hiccup, Merida, Rapunzel e Jack sono maghi, e frequentano la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Ma nemici tramano nell'ombra grandi maghi oscuri cercheranno di dividerli, controllarli e usarli per i propri piani malefici, e impedire che la profezia die quattro possa essere portata a compimento.
Riusciranno i quattro ragazzi a contrastare il male, e le loro bacchette e la loro amicizia saranno più potenti della terribile setta?
Sta a voi scoprirlo, leggete se volete.
Dal cap.1
Madre Gothel ricorda ogni bacchetta che ha venduto, ha vissuto così tanti anni da assistere anche alla creazione delle quattro bacchette più potenti di tutto il mondo magico.
Sono state create in diverse epoche, con diversi materiali, uno più raro e prezioso dell’altro.
Li conserva come gioielli, nella sua enorme collezione, sperando in cuor suo che mai nessuno glieli porterà mai via.
P.s. Saranno presenti tantissimi riferimenti ad altri film d'animazione, dai minions ai personaggi di Frozen.
Alcune cose dei film sono cambiate per esigenze di trama.
Buona lettura
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La profezia delle quattro bacchette'
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Capitolo 11: La seconda prova pt. 2

ovvero

Come usare un oggetto antico e raro per barare, infrangere la legge e salvare la vita di un’importantissima amica

 

-Oh, quindi questo serve per mangiare? un mio amico mi ha detto che serviva per pettinarsi, è strano, come mangiate con questo?- chiede Ariel.

Dopo aver sentito tutta la storia si è fidata della ragazza, e le ha restituito la perla.

Per ringraziarla Rapunzel si è messa seduta su una roccia a spiegarle tutte le varie funzioni degli oggetti nella sacca.

Prende la forchetta e fa il movimento di mangiare un piatto di spaghetti.

-E’ utile per portare il cibo dal piatto alla bocca, e ha questa forma per incastrarlo in modo che non cada- Ariel osserva affascinata la prova, e prende nuovamente la forchetta, come se fosse ancora più preziosa di prima.

-E questo?- chiede, cacciando fuori una pozione tappata magistralmente.

-Dove hai preso quella pozione?- chiede allarmata Rapunzel, Ariel alza le spalle.

-L’ho trovata in giro, a che serve?- Rapunzel la osserva attentamente.

-Credo che trasforma chi viene a contatto con essa in un lama parlante, o una tartaruga, qualcosa del genere-

-Oh, mamma. Hey, quello cos’è?- chiede, indicando la giratempo al collo di Rapunzel.

Lei la guarda, non si era resa conto dai averla ancora al collo.

Spera davvero che non si sia rovinata, ma non ha il tempo di spiegare la sua funzione ad Ariel, perché vede delle scintille rosse, e si ricorda della sfida ancora in corso.

-Oh, santo cielo, scusa, ma devo andare, subito- lancia delle scintille gialle e si avvia al punto di ritrovo.

-Ok, magari mandami qualcosa un giorno di questi-

-A pasqua, Natale e al tuo compleanno- le fa l’occhiolino.

-Grazie ancora per avermi restituito la perla- aggiunge poi, nonostante l’abbia ringraziata già mille volte.

-Figurati, è tua dopotutto.- minimizza Ariel.

-E salutami tantissimo Flounder- con questo ultimo saluto indirizzato al pesce che è rimasto nascosto tutto il tempo, la ragazza va via, diretta verso i suoi amici, per cercare un modo di recuperare un’altra perla e sopratutto Merida.

-Homenum Revelio- pronuncia l’incantesimo di rivelazione, e le appare un intera mappa del lago, con i puntini che stanno a indicare le persone, o sirene, che stanno in un determinato luogo.

Sembra una grande mappa del malandrino, solo che scompare dopo un minuto scarso, e Rapunzel ha fatto in tempo a trovare solo Jack e Hiccup, che si stavano avviando velocemente più o meno nella sua direzione, solo molto più alla sua destra e molto lontani, e sono a circa venti minuti di nuoto lento.

Probabilmente hanno molte più probabilità di trovare Merida insieme, perciò cerca di raggiungerli.

Ci mette tempo, non riesce ad andare troppo veloce e quando crede di essere a portata di orecchio, li chiama: -Jack! Hiccup!-

Nel frattempo, poco distante, i due ragazzi si fermano di scatto.

-Sbaglio o qualcuno ci ha chiamati?- Jack si guarda intorno, incredulo.

-Sembrava Rapunzel, ma non dovrebbe essere con Merida?- Hiccup tende l’orecchio, aspettandosi di sentire anche la voce della rossa.

-Hiccup! Jack!- dice nuovamente la voce di Rapunzel.

-Non ci sono dubbi, è lei- Jack comincia ad avviarsi sicuro nella sua direzione.

-Aspetta, potrebbe essere ancora quella psicopatica di Lilli- lo ferma Hiccup.

-Chi è là?- chiede poi, ad alta voce.

-E ti pare che se è Lilli ti risponda? Sembri come i personaggi dei film horror- Jack scuote la testa.

-Cos’è un film horror?- chiede Hiccup curioso.

-Lascia perdere. Rapunzel, sei tu?- chiede invece, proprio mentre la ragazza finalmente li avvista.

-Ragazzi!- aumenta la forza del nuoto e li abbraccia entrambi di slancio.

-Rapunzel, cosa succede?- chiede preoccupato Jack.

-Dov’è Merida?- Hiccup si porta inconsciamente la mano in tasca, per controllare che la perla sia ancora lì.

-Non lo so, è scomparsa- risponde Rapunzel, sciogliendo l’abbraccio.

-Cosa?!- esclamano insieme i due ragazzi.

-Stavamo parlando delle sirene, e lei è scomparsa, come materializzata, non ho idea di dove sia finita- spiega la ragazza, con i lucciconi.

I ragazzi sono rimasti agghiacciati, Hiccup stringe convulsamente la pietra di Merida, Jack ghiaccerebbe sicuramente qualcosa, se avesse il potere che la pietra gli ha preso.

Il non poter congelare niente lo rende particolarmente iperattivo, come se avesse bisogno di sfogarsi, in qualche modo.

-Bene, allora andiamo, troviamola. Magari possiamo usare la sua pietra per localizzarla- si mette a nuotare in cerchio, come a riscaldarsi, ma sembra invece raffreddare solo ulteriormente l’ambiente.

-Jack, calmati- prova a dirgli Rapunzel.

-Non posso, non ce la faccio, dobbiamo fare qualcosa, non possiamo starcene qui con le mani in mano, dobbiamo…- Jack inizia a farfugliare cose senza senso.

-Aspetta, Jack, ho trovato un modo per farti calmare- Hiccup indica un punto all’orizzonte, con aria leggermente preoccupata.

-Eh?- Jack si gira, Rapunzel fa altrettanto e capiscono cosa Hiccup vuole dire, oltre a capire la sua espressione.

La sabbia, pochi metri dietro di loro, è ghiacciata, e il ghiaccio si sta espandendo velocemente verso di loro.

Jack si avvia velocemente verso il luogo, e trova la propria pietra ben sepolta sotto la sabbia.

La osserva sospettoso per un po’, poi si guarda intorno, come aspettandosi di vedere ogni genere di mostro di guardia, infine, con la massima attenzione, come se fosse una bomba pronta ad esplodere, la tocca, ed infine la raccoglie.

-Troppo facile- commenta.

-Credo che debba essere facile prenderle e difficile trovarle- Rapunzel alza le spalle, per lei non è stato complicato.

-Non hai idea di come era custodita quella di Merida, c’era un mostro mutaforma che ci ha chiesto di rivelarle i nostri segreti più nascosti per vedere le nostre reazioni nel conoscerli- spiega Hiccup senza pensarci, poi spalanca gli occhi.

-E voi che avete detto?- chiede curiosa Rapunzel.

-Non è il momento di parlarne, dobbiamo trovare Merida e la perla di Hiccup- Jack, nonostante abbia riavuto la perla è ancora piuttosto iperattivo, ma solo per via del segreto che Rapunzel stava per scoprire.

-Jack ha ragione, dobbiamo trovarla, forse potremmo…- ma proprio in questo momento vedono uno stranissimo cerchio di luce avvolgere l’intero lago, compresi loro.

Dopo un attimo di confusione, iniziano a soffocare.

Il cerchio ha rimosso l’incantesimo testabolla.

Annaspando e sollevando migliaia di bollicine, cercano a tentoni di arrivare in superficie, e ci riescono tossendo e sputando acqua.

La prima cosa che notano è che gli altri concorrenti sono già usciti dall’acqua, la seconda cosa, ben più spaventosa, è che Merida non c’è, e se quella strana luce ha interrotto tutti gli incantesimi, allora Merida è da qualche parte, a soffocare, senza possibilità di risalire.

Hiccup si sente morire dentro, e si appresta a ritornare là sotto, ma non ci riesce, è come se fosse bloccato.

-Ragazzi, venite qui- li chiama la professoressa Dumbroch, sembra tranquilla.

-Professoressa, dobbiamo tornare lì sotto- Hiccup sembra totalmente terrorizzato, ed Elinor non capisce perché.

-Mi dispiace, ragazzi, ma le regole sono chiare, chiunque risalga in superficie non può tornare sotto… dov’è Merida?- chiede poi, il tono formale e duro lascia posto a una nota preoccupata.

-E’ questo il problema, è scomparsa, e quel cerchio ha interrotto l’incantesimo testabolla. Non so se ha anche interrotto l’effetto dell’algabranchia, ma dobbiamo aiutarla- insiste Hiccup.

-Algabranchia?- chiede Jack.

-Merida è testarda come un mulo, è ovvio che alla fine l’avrebbe usata- taglia corto Hiccup.

-Infatti l’ha usata, ma il suo effetto dura un’ora, ed sono passati tre quarti d’ora dall’inizio della prova- conferma preoccupata Rapunzel, nuotando verso la riva, in mancanza di altro da poter fare.

Infatti le regole prevedono che dopo essere risaliti in superficie non si possa tornare a immergersi, e hanno lanciato un incantesimo all’inizio della prova, subito dopo la loro immersione.

Elinor è rimasta agghiacciata, lancia un’occhiata a Nord, che ricambia con sguardo impotente.

-Quante pietre avete recuperato?- chiede Elinor, provando a mostrarsi impassibile.

-Tre- risponde Jack, uscendo dal lago e declinando la coperta offerta dall’infermiera -Ma non vedo come questo possa servire a salvare Merida- 

-Voi ragazzi pensate a riposo, noi giudici faremo riunione e decideremo da farsi- cerca di rassicurarli Nord, i tre ragazzi cominciano a protestare animatamente, ma le loro proteste vengono bloccate dal ministro.

-Ragazzi, l’incantesimo si esaurirà in ventiquattr’ore, e, almeno che voi non abbiate un modo per tornare indietro nel tempo a quando l’incantesimo non era ancora stato lanciato, non potete fare niente. Parleremo noi e vedremo di trovare una soluzione- il suo tono di voce è fermo e chiaro, ma anche comprensivo e gentile, e Rapunzel capisce perché è diventato ministro, sembra proprio capire bene la loro situazione, e, inoltre, ha suggerito la perfetta soluzione.

La ragazza si porta la mano al collo, dove tiene la giratempo ricevuta a Natale.

-Ha ragione, ragazzi, meglio metterci in un angolo a riscaldarci- propone ai due amici, prendendoli per mano e trascinandoli nell’angolo coperte, posto abbastanza fuori dallo sguardo degli altri.

Hiccup è incredulo.

-Non ti credevo così arrendevole, Merida combatterebbe fino all’ultimo per noi, sarebbe disposta perfino a far evaporare tutta l’acqua del lago e…- ma Rapunzel lo interrompe.

-Noi faremo di più, Hiccup- e tira fuori la giratempo da sotto la maglia.

-L’ha suggerito il ministro, no? Un giro equivale a un’ora, e Merida ha ancora dieci minuti di algabranchia. Andiamo un’ora indietro, usiamo i dieci minuti in più per organizzarci e buttarci in acqua prima dell’incantesimo e torniamo qui dopo aver salvato Merida- propone, tenendolo ben in vista, e sperando con tutto il cuore che l’acqua non l’abbia rovinato.

-E’ un piano pieno zeppo di cose che possono andare storte, ci sono pochissime probabilità di riuscita e tantissime probabilità di interferire con il continuum spazio tempo e infrange non solo le regole scolastiche e del torneo ma anche la legge… non perdiamo altro tempo- Jack infila la collana al collo, fortuna che è abbastanza lunga per tutti e tre.

-Per Merida questo ed altro- con una determinazione che mai aveva mostrato prima, Hiccup infila la giratempo a sua volta, e Rapunzel, con un profondo respiro, compie un giro completo.

 

Appena il mondo smette di vorticare, sono costretti a nascondersi immediatamente, perché il torneo è quasi pronto a partire, e mancano dieci minuti a quando riusciranno finalmente a partire.

-Bene, ragazzi, dobbiamo trovare un modo di andare in acqua senza che ci vedano- sussurra Hiccup agli amici.

-Il mantello dell’invisibilità- propone Jack.

-Ottima idea, ma come facciamo a prenderlo?- chiede Rapunzel.

-Facile. Accio mantello- ci mette la massima concentrazione, benché lo dica a bassa voce.

-Ma un mantello volante che si fionda nella nostra direzione attirerà l’attenzione- prova a obiettare Hiccup, ma ormai il dado è tratto, e, con sua grande sorpresa, gli studenti sono troppo concentrati ad osservare i campioni che si preparano, e non badano minimamente al mantello, che si avvicina ai tre così in fretta che quasi non se ne accorgono neanche loro.

-Bene, tutti sotto, e avviciniamoci all’acqua, senza farci notare- si buttano il mantello sulle spalle e iniziano ad andare, ma Rapunzel si ferma di scatto appena si vedono i campioni.

Loro quattro sono lì, e si stanno prendendo per mano a formare il cerchio, Flynn, senza neanche accorgersene, sta arrivando proprio in quel momento.

-Rapunzel? Tutto bene?- chiede a bassa voce Jack.

-Io…- osserva la faccia seccata di Jack e Merida, ma sopratutto di Jack -… si, va tutto bene, è così strano vederci da fuori- 

-Si, è strano, è vero, ma non abbiamo tempo da perdere- taglia corto Hiccup, deciso a non perdere tempo, e spronando la ragazza a continuare.

-Hai ragione, andiamo- sussurra Rapunzel, continuando ad avanzare, finché non raggiungono il bordo del lago.

-Perfetto, ragazzi, ora dobbiamo cercare di immergerci lentamente, senza dare nell’occhio, cosicché, se anche l’acqua si muove da sola, nessuno ci farà caso, perché saranno troppo impegnati a pensare ai campioni-

-Perché invece non approfittiamo del discorso di Nord, mentre tutti si girano per starlo ad ascoltare, noi ci tuffiamo velocemente, così la gente potrebbe pensare alla piovra gigante, o a una sirena, o che so io- propone Jack, alzando le spalle da sotto il mantello.

Hiccup lo guarda storto.

-Hai idea del rischio che correremmo? Interferire con il continuum spazio tempo è l’ultima cosa che si deve fare, e inoltre…- comincia a spiegare tutte le regole per l’uso del giratempo, e Nord inizia il suo discorso.

-Ragazzi…- prova a smuoverli Rapunzel, notando che hanno sempre meno tempo, ma loro continuano a discutere a bassa voce, senza badarle.

Lei si guarda intorno, per capire quanto tempo hanno, e si imbatte nello sguardo divertito del ministro, che sembra fissarla dritta negli occhi, nonostante il mantello dell’invisibilità.

Si osserva l’orologio, ma resta nascosto dove i giudici e gli studenti non possono vederlo.

Rapunzel si morde il labbro inferiore, poi, con decisione, smuove Hiccup e Jack.

-La giratempo è mia, perciò faremo come dico io, abbiamo poco tempo, perciò andremo tutti insieme, cercando di fare il meno rumore possibile ma con la massima velocità, ora che il ministro sta per arrivare- parla a bassa voce, ovviamente, ma con autorità, e i due ragazzi decidono di assecondarla, dato che non l’hanno mai vista così sicura di se.

Appena sono sott’acqua il ministro esce dall’ombra con un sorriso.

-Pensavo non l’avrebbero fatto più… scusate il ritardo, ho avuto molte cosa da fare in ufficio-

 

Sott’acqua, fa un freddo cane.

-Impervius- dice senza pensarci Jack, usando lo stesso incantesimo della volta prima.

Hanno di nuovo utilizzato il testabolla, anche se dopo il cerchio di luce sono piuttosto preoccupati da ciò che potrebbe accadere.

-Ok, ora andiamo alla ricerca di Merida- Rapunzel continua con il tono sicuro, ma Hiccup stavolta si sente in dovere di correggerla.

-In realtà Merida non è neanche entrata in acqua, per ora, e non possiamo trovarla- le fa notare.

-Ah, giusto. Allora che facciamo?- chiede ai ragazzi, rivolgendosi più che altro a Hiccup.

-Aspettiamo- risponde lui -E seguiamo voi due, poi, quando Merida scomparirà useremo la sua perla per trovarla- aggiunge poi, mostrando la perla rossa alla bionda, e rimettendosela poi in tasca con cura.

-Sei sicuro che funzionerà?- chiede lei, ma proprio in quel momento i campioni si tuffano in acqua, e i tre si affrettano a stringersi ben bene il mantello addosso, in modo da non farsi vedere in nessun modo.

-Non possiamo continuare con questo freddo- commenta la Rapunzel del passato, con voce tremante.

“Merlino! Come sembro lamentosa, vista da fuori”

-Impervius- lancia l’incantesimo il Jack del passato.

-Jack, sei il mio eroe- a vedersi da fuori, i due ragazzi tornati indietro arrossiscono vistosamente, evitando di guardarsi.

Hiccup non bada alla scena, è troppo occupato a guardare Merida, che tiene l’alga in mano in attesa di usarla fuori dalla portata visuale di Hiccup, come se lui non l’avesse intuito.

-Ricordate, getto di luce del colore della pietra che trovate- rammenta loro l’altro Hiccup, le ragazze annuiscono, e si avviano verso destra.

I tre ragazzi le seguono.

-Allora, Merida, che facciamo? Dove andiamo? Come troviamo le perle?- chiede la Rapunzel del prima, tutta interessata e spaventata.

-Ho letto da qualche parte che qui c’è la città di Atlantica, dove vivono molte sirene, magari una di loro ha una perla- suppone lei, nuotando in giro. Ha preso l’algabranchia e sembra si stia divertendo un mondo a nuotare come una sirena.

-Ha letto? Ha letto? Io l’ho letto e poi gliel’ho riferito, dove sta la gratitudine?- si lamenta Hiccup, a bassa voce, Jack gli tappa la bocca, cercando di trattenere una risata.

-Zitto, vuoi che ci scoprano?- inoltre si chiede da dove venga quel comportamento così alla Merida. 

Tornano ad ascoltare la conversazione.

-… divertente nuotare così- Merida gira intorno alla bionda.

-In Harry Potter le sirene sono tutt’altro che amichevoli- commenta incerta Rapunzel.

-Sta per scomparire, ragazzi, cerchiamo di avvicinarci- li sprona Rapunzel, tremando leggermente.

-… amici di Hogwarts- conclude Merida in tono rassicurante, due secondi dopo scompare.

-MERIDA!!!- urla la Rapunzel del passato, coprendo il gemito d’orrore di Hiccup.

-E’ stata smaterializzata- commenta, incredulo, poi sente la perla farsi bollente in tasca, e la tira fuori.

La Rapunzel del prima inizia ad avviarsi in giro incerta e spaventata.

-Starai bene?- chiede Jack, osservandola preoccupato.

-Si, tra un po’ incontro Ariel- risponde lei, osservandosi allontanarsi lentamente.

-So dov’è?- Hiccup ha un tono metà spaventato metà eccitato.

I due ragazzi si affrettano a posare la loro attenzione su di lui.

-Dove?- chiedono insieme, sempre cercando di tenere un tono di voce basso.

-E’ molto, molto, molto in profondità, in una grotta poco distante da qui- risponde Hiccup -Non possiamo andarci, a meno che non usiamo un incantesimo che non ci fa subire la pressione, ed è una forma mischiata di impervius e protego di cui non ricordo esattamente la formula. Non lo so fare, accidenti- sbatte il pugno contro la mano aperta, Jack e Rapunzel si guardano, non è un gesto da Hiccup, ma da Merida.

-Hiccup, non vorrei dire, ma forse è meglio se… - Rapunzel vorrebbe chiedergli di cedere la perla, ma delle voci lontane la zittiscono, e li fanno stringere nel mantello dell’invisibilità.

-Hans, non capisco perché non possiamo prendere tutte le perle e dobbiamo distruggere quella di Colette. Inoltre, perché hai preso anche quella di quel Frost?- sono i due ragazzi di Beauxbatons, Hans e Gaston.

Hans si guarda intorno, il suo sguardo solitamente mite e dolce è duro e con tracce di cattiveria.

Alza gli occhi al cielo, poi si rivolge al suo compagno di scuola.

-Idiota, non hai sentito gli ordini di Eris? Dobbiamo perdere distruggendo una delle pietre così non la troveranno sicuramente, così quei quattro idioti affronteranno la terza prova, saranno costretti a gareggiare tra di loro, diventeranno nemici e la setta oscura li eliminerà del tutto, prima che possano creare impiccio- spiega con tono totalmente diverso dal solito Hans.

-Si, ma la perla di Frost…?- Hans si gira, lo prende per la collottola, esasperato dalla sua stupidità, e gli spiega, con il tono di chi si rivolge a un ritardato.

-Abbiamo dato la perla di Merida al mostro, quella di Hiccup, che ,non so perché, dovrebbe essere il più pericoloso, a Ursula, e dobbiamo tenere quella di Frost perché quei suoi poteri sono molto utili, e deve esserne sprovvisto. Che tanto gli facciamo anche un piacere, dovrebbe odiarli dopo quello che è successo a Jenny- Jack impallidisce, spalancando gli occhi incredulo.

Anche gli altri due sono scioccati da quelle parole, Rapunzel più di Hiccup.

-E la perla della sanguesporco, allora?- chiede confuso Gaston.

-E’ solo una sciocca sanguesporco, e poi la sua perla è stata già presa da una sirena, non credo che la riavrà tanto facilmente.

Faremo trovare loro delle perle false, le abbiamo già sparse per il lago- Hiccup non ce la fa più, e gli esce un ringhio Meridesco, che fa voltare di scatto i campioni francesi.

-Chi è la?- chiede Gaston, stupidamente.

-Ma secondo te ti risponde? Sembri un idiota di quegli stupidi film horror babbani- commenta con cattiveria Hans.

-Cos’è un film horror?- chiede incuriosito Gaston, Hans si limita a sbuffare e a pronunciare.

-Homenum Revelio- 

-Protego- sussurrano insieme i tre ragazzi, e l’incantesimo è così potente che si sprigiona una vera e propria bolla intorno a loro e si sentono quasi come se fossero tornati sulla terra ferma, come se la bolla li proteggesse dall’acqua stessa.

-Trovato niente?- chiede Gaston.

-No, non sembra ci sia nessuno da queste parti, ma non vedo quella tizia, Merida, non è che Ursula ha fatto qualche scherzo di cattivo gusto?- chiede a se stesso Hans, un po’ incerto e leggermente spaventato. Poi si gira, e inizia a nuotare nella direzione dalla quale è venuto.

-Non possiamo lasciargli prendere la mia perla, né distruggere quella di Colette- Jack sembra piuttosto teso e spaventato.

-Facciamo una cosa. Io cerco Merida, e vi lascio degli indizi per i posti che ho percorso per arrivarci da qui, tu Jack Recuperi le perle da Hans e Gaston e tu, Rapunzel…- ma non sa che compito assegnare alla bionda.

-… Hans ha parlato di una certa Ursula, deve essere una strega potente, posso trovare il modo di trasformarla in un lama parlante o simili, ho la pozione giusta- Hiccup annuisce, anche se è poco sicuro.

-Chi prende il mantello?- chiede Jack.

-E’ tuo, prendilo tu, è molto meglio, e posa la pietra dove l’hai trovata prima, o meglio, dove la troverai quando incontreremo Rapunzel, insomma, hai capito?- Hiccup si sta incartando, ma Jack ha tutto chiaro.

-Si, continuum spazio tempo e roba del genere, giusto? Vado subito, e poi vi raggiungo quando ho fatto- prende il mantello e si avvia dietro i due studenti, portandosi dietro un pezzo del protego non ancora spezzato.

-Allora, Rapunzel, ci vediamo dopo- la saluta Hiccup, e con molta attenzione inizia ad allontanarsi, tenendo sempre la perla come simbolo di riferimento.

-Ciao- Rapunzel è molto spaventata da quello che deve fare.

Prende un profondo respiro a si avvia nel luogo dove ha lasciato Ariel.

Ha ancor il protego addosso, che la fa sentire molto meglio, e non sente minimamente l’acqua sopra di lei.

Si avvicina con attenzione, poi vede un raggio di luce rossa, seguito poco dopo da un raggio di luce gialla, e si nasconde velocemente dietro delle alghe.

-AH!- il problema è che c’è Flounder in mezzo a quelle alghe.

Lei prova a toccarlo per tappargli al bocca, ma non può uscire senza togliere il protego, perciò prefersce un semplice.

-Silencio- Il pesce continua a urlare senza che nessuno lo senta.

Rapunzel prova un moto di tenerezza verso Flounder.

-No, no, tranquillo, non temere, non ti voglio fare niente, ma devo nascondermi per qualche minuto, prima che l’altra me mi scopra, non può scoprirmi- cerca di tranquillizzarlo, parlando con la voce più bassa che riesce a ottenere.

Il pesce sembra tranquillizzarsi un po’, ma guarda comunque Rapunzel con espressione spaventata.

Emette qualche suono pescioloso, che ha una nota di confusione.

-Non capisci la mia lingua- Rapunzel se ne rende conto solo in quel momento, e quasi non riesce a crederci, non se lo aspettava, anche se è abbastanza ovvio.

Allora prova a spiegarsi a gesti, e si immobilizza quando l’altra lei le passa vicina, per andare nella direzione da dove è venuta.

Esce cercando di fare il minimo rumore, dalle alghe, accompagnata da un curioso Flounder, e, per tenere d’occhio il luogo dove è scomparsa l’altra se, va a sbattere dritta contro Ariel.

-Rapunzel, ma, non dovevi andare dai tuoi amici?- non è seccata, solo confusa.

-Si, lo so, ma ho bisogno che tu mi aiuti ancora. Hai presente questa collana?- indica la Giratempo, Ariel.

-E’ quella di cui ti ho chiesto un minuto fa- Ariel non capisce, è Rapunzel, ma si comporta come se avessero parlato un’ora prima o qualcosa del genere.

-Questa collana permette di tornare indietro nel tempo, ed io e i miei due amici siamo tornati indietro di un’ora per salvare un’altra mia amica...- inizia a spiegare.

-Merida?- indovina Ariel, ascoltando interessata.

-Si, perché temiamo le possa accadere qualcosa, e crediamo possa averla presa una tale Ursula…- continua il più velocemente possibile Rapunzel, Ariel impallidisce, Flounder si nasconde dietro di lei, quel nome l’ha riconosciuto.

-Ursula? Ma è la strega del mare, è pericolosissima, non credo che abbia possibilità se davvero l’ha presa lei- Ariel si tortura una ciocca di capelli, e parla a Rapunzel con rammarico.

-Appunto, da sola non ha possibilità, ma insieme possiamo riuscirci, solo che… ecco… sarebbe molto utile la pozione che trasforma la gente. Quella che mi hai fatto vedere prima- Rapunzel gioca con un ciuffo di capelli uscito dalla treccia, Ariel però non sembra molto convinta.

-Non voglio che tu rischi, lei è la maggiore minaccia del popolo marino, la temono tutti, persino mio padre- cerca di farla desistere dal suo piano, ma Rapunzel è decisa più che mai a salvare l’amica.

-Insieme, io e i miei amici, abbiamo sconfitto un drago nero leggendario. Insieme, io e i miei amici, abbiamo affrontato tre anni a Hogwarts, insieme, pur appartenendo a quattro case diverse. Noi siamo una squadra, lo saremo sempre, non abbiamo segreti tra noi e affrontiamo tutto insieme senza tirarci indietro alle difficoltà. Ho infranto regole su regole per tentare di salvare Merida, e infrangerei anche la legge se necessario. Ti prego, Ariel, dammi la pozione, oppure potrei anche prendertela con la forza, non lo vorrei fare, ti giuro, ma se necessario lo farei, per salvare Merida, per anche solo provarci- guarda dritto negli occhi la sirena durante il discorso, e durante il discorso la sirena è costretta a distogliere lo sguardo, perché i suoi occhi brillano come diamanti, animati da una forza di volontà e da un potere sopito incredibili.

Ariel sospira, caccia la pozione ben tappata dalla borsa e la consegna all’amica.

-Ti prego, Rapunzel, fa attenzione- le raccomanda.

-Grazie, Ariel, sei una vera amica, ti giuro che mi sdebiterò- Rapunzel è quasi commossa.

-Buona fortuna- e dopo uno stretto abbraccio la sirena nuota via.

 

Jack, nel frattempo, ha seguito con la massima rapidità i due farabutti, non ha capito bene il loro piano, ma se provano a toccare la sua perla, saranno dolori, molto dolorosi.

E saranno dolori anche per la faccenda di Jenny. 

Come diavolo fanno a saperlo? Chi sono per esserne a conoscenza, forse è stata quel mostro di Lilli, oppure lo sanno perché ne sono coinvolti in qualche modo.

Jack non lo sa, ma, per quanto odi i suoi poteri glaciali esattamente per quel motivo, non permetterà a quegli studenti incredibilmente odiosi di levarglieli.

Li segue senza fare rumore, e il più velocemente possibile, anche se loro sono veloci, finché non raggiunge il luogo pieno zeppo di pesanti e affilate rocce.

-Bene, distruggeremo qui la pietra di Colette- Hans tira fuori la pietra della compagna, ma Jack decide di divertirsi un po’.

Hans solleva una roccia appuntita, e quando la abbatte sulla pietra, la mano viene sbalzata indietro, come se la pietra fosse protetta.

-Ma che…?- ci riprova, numerose volte, ma in tanti modi diversi Jack non permette alla roccia di toccare la perla di Colette.

-Chi c’è?!- Hans si guarda intorno, Jack trattiene a fatica una risatina, il protego che ha ancora addosso lo protegge da incantesimi di localizzazione, il mantello dell’invisibilità fa il resto.

-Non ti nasconderai a lungo- Hans posa entrambe e pietre sulla roccia e si mette a cercare di scovare Jack, mentre l’albino nuota indisturbato verso le pietre.

-Gaston, fa la guardia alle pietre!- ordina però Hans al compagno, mentre solleva una roccia per controllare che nessuno vi sia nascosto sotto.

Il compagno annuisce, e fissa insistentemente le pietre sulla roccia.

Jack riflette a un modo per distrarlo, poi si mette tra Hans e Gaston, che sono l’uno con le spalle voltate all’altro, e tira una palla di sabbia contro Gaston.

-Ma che… ? Hans, perché l’hai fatto, hai idea di quanto ci impiegherò a pulire i capelli dalla sabbia, dovrò dare quattro passate di shampoo e due di balsamo- si lamenta, la sua attenzione abbandona completamente le pietre e si rivolge tutta al compagno.

-Ma di che stai parla… ?- comincia Hans, girandosi verso di lui, ma viene interrotto da un’altra palla di sabbia che lo centra in pieno viso, finendogli tutta negli occhi è in bocca.

-Ma sei impazzito? Cosa ti è saltato in mente?- Hans sputa la sabbia e si strofina gli occhi irritati.

-Così impari a non curarti dei capelli degli altri, la mia coda splendente ha bisogno di molte cure- si tocca i capelli con vanità, mentre Hans rimuove la sabbia dagli occhi con un incantesimo.

-Io non ho fatto… le perle!- si avvia in tutta fretta verso la roccia, scansando in malo modo Gaston, ma le pietre non ci sono più.

-Oh, Pitch!- impreca, tirando un pugno contro le rocce, ma poi ripensandoci e tirando pugni contro Gaston.

-Un compito ti avevo chiesto, solo un compito, ma tu dovevi per forza fare l’idiota come tuo solito, vero? Ma tu ti prenderai la colpa, non verrò ucciso, o peggio, espulso, dalla setta oscura per colpa tua, chiaro?- Jack però è già lontano, e non ha sentito l’ultima parte.

-Perfetto, ora dritti da… ma quella cos’è?- una perla praticamente identica alla sua è a terra, in mezzo al lago.

Hans ha accennato a delle pietre sparse in mezzo al lago per farle recuperare da loro, e quindi Jack scambia le pietre.

Oltre al fatto che la troverà, se Hans dovesse imbattersi nella pietra vera la lascerebbe lì pensando sia quella fasulla che ha lasciato, no?

Così ora ha due sue pietre: una finta e una vera, senza contare quella di Colette.

Non è un problema, comunque, tanto le riconosce senza problemi.

Ma ora sarà il caso di andare a salvare lady spacco-tutto.

 

Hiccup non sa perché sta riuscendo a trovarla, forse perché Ursula, o come diavolo si chiama quella rapitrice, ha anche la sua pietra, ma non crede sia questo il motivo. Forse è la pietra di Merida che vorrebbe trovare la proprietaria, ma, non sa perché, sembra più come se fosse lui a volerla trovare, così come ha trovato la pietra dell’amica invece della propria.

Per lui Merida è.. tutto.

Scende sempre più in profondità, lasciando delle tracce luminose per gli amici, cercando di capire se il protego lo protegga anche dalla pressione.

Sembra di si, perché non sente il peso dell’acqua sulla sua testa, e continua a scendere, sempre facendo attenzione, ma cercando in tutti i modi di fare in fretta.

Vuole salvare la sua migliore amica.

Deve salvare la sua migliore amica.

Ha bisogno di salvare la sua migliore amica.

-… io amo i numeri impossibili- sente la voce di Merida, e per poco non urla di gioia.

Rimette la pietra in tasca e si mette a cercare l’entrata della grotta da dove è venuta la voce, ma sembra non ci siano entrate, così perde le staffe.

-Confringo!- un’intera parete della grotta esplode. Non ha guardato alla possibilità che Merida fosse proprio appoggiata a quella parete, ha pensato unicamente all’obiettivo finale: entrare.

Per fortuna ha beccato la schiena di Ursula, che si gira scioccata.

-Ma tu… dovevi essere… come hai…?- dall’espressione del suo viso non si aspettava minimamente la visita di Hiccup.

-E da quando sia far esplodere gli oggetti?- commenta invece Merida, che sinceramente non è rimasta molto stupita dall’arrivo dell’amico, cioè, non se lo aspettava, ma doveva immaginarselo.

-Non potete sconfiggermi, io ho con me l’intera oscurità- con un gesto della mano cresce fino a diventare gigante, e materializza una bacchetta nera dal nulla.

-E voi, cosa avete?- chiede, più che una domanda è una presa in giro, ma Hiccup risponde ugualmente.

-Due bacchette, una pietra, due aiuti in arrivo con altre due pietre e altre due bacchette e una voglia di ridurti in frittura di pesce che non puoi immaginare- un commento da Hiccup con un finale da Merida. La riccia lo osserva, ora leggermente confusa.

-Ah, e io dovrei crederti, le pietre che avete trovato non sono vere. Sono solo copie. Quella stupida di Eris crede che voi dobbiate partecipare alla terza prova, ma io dico che sarà più utile uccidervi subito, senza perdere tempo con sciocchezze del genere- solleva la bacchetta e la punta contro Merida.

Un getto di elettricità tenta di colpirla, ma, lei, rapida, lo evita.

-Ma certo che non hai molta fantasia- commenta, mentre rilancia con uno stupeficium che colpisce uno dei suoi tentacoli, facendolo crollare.

Lei ghigna indispettita, poi rilancia con incantesimi molto più strani, che i due ragazzi non conoscono né possono ripetere, visto che non li pronuncia ad alta voce.

La strega sembra in vantaggio, riesce a bloccare entrambi gli amici in un angolo, e li avvolge con i suoi tentacoli neri e violetti.

-E’ giunto il capoline…AH!- un urlo di dolore interrompe il monologo in arrivo.

-Secondo me il più grande problema di voi cattivi è che non volete solo uccidere i buoni, ma farli soffrire, fare un monologo eccetera eccetera, non sarebbe più semplice farci fuori e basta? Cioè, non mi lamento, ma è ovvio che alla fine vinciamo noi se fate così- una voce che sembra venire dal nulla ha ferito il tentacolo che teneva fermi i due ragazzi, che sono scivolati via e si sono portati ad angoli opposti, per colpire il mostro su più fronti.

-Chi ha parlato?- chiede la strega con voce isterica.

Da dietro di lei Jack si toglie il mantello dal viso, fa un occhiolino a Merida e se lo rimette.

La rossa sorride, nonostante la situazione tragica.

I ragazzi, tutti e tre insieme, continuano a bombardare di incantesimi Ursula, che però non sembra intenzionata a voler perdere, o anche solo a voler essere scalfita.

-Non possiamo farle niente, non so perché ma sembra che nessun incantesimo possa farle del male- urla Jack.

-Forse dovremmo lasciare perdere e basta- propone Merida -Scappare e risalire in superficie, avremmo più possibilità- non le va affatto di abbandonare una battaglia, è l’ultima cosa che vorrebbe fare, ma non hanno possibilità.

-Non possiamo, Merida, non possiamo. Lei ha la perla- ribatte Hiccup, indicando la conchiglia al suo collo.

-Posso fare anche a meno dei miei poteri- Merida alza le spalle, rinuncerebbe a tutto pur di evitare di far del male ai suoi amici.

-Non è la tua, è quella di Hiccup- spiega Jack, indicandola meglio. In effetti è verde, non rossa, come Merida si sarebbe aspettata.

-E’ la pietra più importante e pericolosa, solo che il tuo stupido amico ancora non ha ancora capito come usarla- Ursula ghigna, Hiccup non capisce.

-Ragazzi- anche Rapunzel si unisce alla festa, con la pozione stretta in mano e la bacchetta infilata nella cintura.

-Rapunzel, attenta!- un enorme tentacolo si avventa nella sua direzione, la ragazza non riesce ad estrarre la bacchetta in tempo, e si prepara all’impatto… che però non avviene.

Jack, preso da un istinto di salvaguardia dell’amica, ha lanciato un getto azzurro che ha bloccato il tentacolo e lo tiene fermo.

-Rapunzel, gli incantesimi non la scalfiscono- Hiccup le spiega in breve la situazione, ma lei mostra la boccetta.

-E’ una delle pozioni di Yzma- Ursula impallidisce, e solleva la mano priva di bacchetta per fermarla.

-Usala!- la incita Hiccup, un getto verde parte dalla sua bacchetta e blocca la mano, così la strega solleva la bacchetta, mentre Rapunzel tenta in tutta fretta di togliere il tappo, ben impiantato dentro la boccetta.

-Eh no! Cara mia!- Merida fa partire un raggio rosso, e blocca l’altra mano della strega, che allora usa i tentacoli per colpire i tre ragazzi che la bloccano.

Hiccup, però, è fuori portata, Jack non si vede da nessuna parte e Merida alza la mano priva di bacchetta e crea uno scudo che respinge il tentacolo come se fosse stato scottato.

Rapunzel si avvicina il più possibile alla testa della strega, e rovescia la boccetta per versarne il liquido sul suo capo.

Quando la pozione lascia la boccetta è trasparente, ma quando tocca il capo di Ursula è stranamente diventata gialla, come la pietra di Rapunzel, come il suo grande potere, come se in qualche modo la ragazza, credendoci con tutta se stessa, l’avesse influenzata.

-NO!!!- urla, indemoniata, Ursula. Riesce a liberarsi dai raggi di luce e afferra la lunga treccia di Rapunzel, trascinandola con lei mentre rimpicciolisce, mentre inizia a consumarsi, come se si stessa sciogliendo.

-RAPUNZEL!- Jack molla il mantello e si getta su Rapunzel, cercando di aiutarla a liberare la treccia, che però la mano di Ursula sembra tenere in una morsa d’acciaio.

Mentre continua a sciogliersi con un lamento, il braccio grassoccio che tiene la ragazza sembra l’unica cosa che regga ancora, e che anzi, al contatto con la bionda, si fa più forte.

-Lasciami!- esclama lei in preda al panico.

Jack lancia maledizioni a raffica sul braccio della strega, ma inutilmente.

-Tagliali- sussurra Rapunzel a Jack.

Tutti e tre i ragazzi sono increduli, tutti sanno che Rapunzel ama i capelli lunghi. Non li voleva mai tagliare e quando provavano a farlo le forbici si rompevano e le ricrescevano subito dopo.

-Ti prego- lo supplica, con le lacrime agli occhi.

Jack chiude gli occhi, poi lancia l’incantesimo.

-Diffindo- si sente un netto rumore di qualcosa che si strappa, poi Rapunzel e Jack vengono sbalzati all’indietro, e con un ultimo lamento acuto Ursula viene del tutto sciolta, lasciando solo una macchia grigia e nera sul pavimento e una conchiglia collana.

Da dove sono stati recisi i capelli parte un cerchio di luce. 

Il cerchio di luce 

Hiccup osserva l’ora.

-Dobbiamo tornare indietro, è quasi ora- dice a Jack e Rapunzel.

Jack annuisce, mette le braccia attorno alle spalle di Rapunzel e l’aiuta a nuotare verso la superficie.

-Aspettate, vengo con voi- Merida raccoglie la conchiglia con la pietra della strega, e si avvicina ai tre ragazzi.

-No, tu resta qui ancora un po’, prendi la pietra, e aspetta finché l’algabranchia non si esaurisce prima di risalire- Hiccup si sta per avviare dietro agli amici, poi però torna indietro, a prendere il mantello di Jack.

-Grazie di essere venuto- gli sussurra Merida.

-Io ci sarò sempre per te- e con queste ultime parole, Hiccup si avvia dietro a Jack e Rapunzel.

Merida osserva i resti della strega.

Rompe la conchiglia con un piede e recupera la pietra, che mette in tasca, poi si avvia nuotando verso la macchia.

-Gratta e netta- Merida è proprio furiosa con la strega del mare, e non vuole che neanche una minima traccia di lei rimanga in giro.

Esce dalla grotta, e inizia ad avviarsi lentamente in superficie.

-Oh, ciao!- viene però distratta da una figura poco distante, un po’ all’ombra.

Sguaina la bacchetta.

-Chi sei?!- esclama, con tono molto poco cordiale.

La figura, che si rivela essere una sirena dai capelli rossi all’incirca della sua età.

-Il mio nome è Ariel, tu chi sei? Merida, per caso?- chiede, sembra preoccupata per qualcosa.

-Potrebbe essere, perché?- chiede, sospettosa.

-Una mia amica, Rapunzel, cerca la sua amica Merida, e crede sia stata la strega del mare a rapirla- spiega lei.

Merida abbassa la bacchetta, ma si tiene all’erta.

-Si, è proprio così, ma l’ha sconfitta, è tutto risolto. Rapunzel sta bene- la rassicura.

-Oh, meno male!- la sirena sembra molto sollevata.

-E’ tornata in superficie- spiega -E devo tornarci anche io- gli effetti dell’algabranchia stanno lentamente sparendo.

-Ah, Merida? Volevo chiederti, io ho trovato una pietra di quelle che credo servano per il torneo. Mi è comparsa nella borsa quando c’è stato il cerchio di luce, poco fa. E’ di qualcuno di voi?- Merida sta per rispondere di no quando vede che è quella di Colette.

-E’ di una concorrente della squadra avversaria. Posala da qualche parte, probabilmente la verranno a riprendere alla fine della prova, magari un luogo abbastanza vicino alla riva del lago- le suggerisce.

-Ok, grazie, e salutami tanto Rapunzel- in uno sbattere di coda, la sirena si dilegua, Merida abbassa lo sguardo.

Si sente in colpa per quello che è successo a Rapunzel.

Lei tiene tanto ai suoi capelli, e ora sono corti a malapena fino alle spalle.

Se la gente non dovesse costantemente salvarla sarebbero tutti più felici e sopratutto più al sicuro.

Prima Hiccup, ora Rapunzel, ci manca solo Jack e le assegneranno il premio come amica peggiore del mondo.

Le branchie stanno andando via, e si affretta a risalire in superficie.

 

Quando hanno preso il posto di loro stessi che usavano la Giratempo è sorto un enorme problema.

Come nascondere i capelli corti di Rapunzel?

E’ stata la prima domanda, alla quale ne stanno seguendo molte altre.

Perché i capelli tagliati hanno provocato il cerchio di luce?

Perché la pietra falsa e la pietra di Colette sono scomparse quando c’è stato il cerchio di luce?

Perché il cerchio di luce non ha eliminato il protego e l’incantesimo testabolla di loro tre?

Ma sopratutto, cosa è successo esattamente prima del cerchio di luce, perché i tre ragazzi non lo ricordano, almeno non nei minimi particolari.

Per esempio, Jack ricorda che che aveva la pietra di Colette, ma non ricorda come l’ha presa, né cosa voleva fare chiunque ce l’aveva prima di lui.

Rapunzel ricorda di aver preso la pozione da Ariel, ma non ha la minima idea di come l’ha convinta.

Mentre Hiccup sa di aver sentito qualcuno parlare di qualcosa di losco che li riguardava, ma non ricorda chi, né ciò che dicevano.

E’ strano, molto, molto strano, come se il cerchio di luce avesse impedito al continuum spazio tempo di venire alterato in maniera brusca impedendo a loro stessi di ricordare esattamente ciò che avevano fatto.

Per la prima domanda, il problema più urgente, hanno trovato la soluzione, che consiste nel tenere in testa una coperta, e fare in modo di non doverla mai togliere.

Non è granché, ma non hanno altre soluzioni.

-Tienila in testa per tutto il tempo- le dice Hiccup, Rapunzel, pallida pallida, annuisce lentamente.

Si sente debole, non ha neanche la forza di piangere, né vuole farlo.

Dopotutto sono solo capelli.

In un’ora ha fatto amicizia con una sirena, rischiato di perdere un’amica, infranto qualche regola della scuola, del torneo e persino la legge, sconfitto con una pozione una strega del mare temuta dal re di Atlantica stesso… e si mette a singhiozzare per dei capelli tagliati?

No, non vuole, non è logico, deve essere forte.

Jack le posa una mano sulla spalla, per confortarla, si sente incredibilmente responsabile per il taglio così corto.

Forse avrebbe potuto tenerglieli più lunghi, tagliare un po’ più sotto.

Sinceramente non ricorda dove si era spinta Ursula nel tirarglieli.

Tutti stretti nelle coperte tornano a portata di vista, dove i giudici stanno discutendo ancora sul da farsi.

Dracula propone di aspettare, i presidi di Drumstrang e Hogwarts sono invece convinti di dover andare a cercarla.

Il ministro ascolta le discussioni con un sorriso tranquillo, poi lancia un’occhiata ai tre ragazzi, soffermandosi in particolare su Rapunzel.

Sembra come se stesse leggendo nei loro pensieri e ricordi, poi annuisce leggermente e torna ad ascoltare la discussione.

La preside di Beauxbatons sembra molto stanca, confusa e arrabbiata. Anche lei sostiene che non debbano essere mandate squadra di soccorso.

Elinor è entrata prepotentemente nella discussione e insiste istericamente di cercare la figlia.

Amy si avvicina a Hiccup guardandolo come in cerca di spiegazioni.

Lui l’accarezza, e si siede insieme agli amici aspettando pazientemente il ritorno di Merida.

-Quante perle avete raccolto?- chiede Hans a Hiccup, per cercare di fare conversazione.

-Tre- risponde semplicemente lui.

-E… ed è stato difficile?- chiede ancora, in tono cordiale.

-Si, ma non particolarmente, una l’aveva un mostro mutaforma, un’altra l’aveva presa una sirena, e la terza l’abbiamo trovata a terra, vicino alla radura delle pietre appuntite- risponde Jack, non ricordandosi che è stato proprio quel ragazzo a tentare di distruggere la sua.

Ma un piccolo lampo lo illumina

-Perché me lo chiedi?- il tono diventa sospettoso.

-Per conversazione, mi dispiace per la vostra amica dispersa. Anche noi ne abbiamo trovate solo tre. Colette non è riuscita a trovare la sua- commenta.

-Probabilmente vincerete voi, dopotutto siete tornati prima- Rapunzel ha la voce tremante e molto roca, come se fosse malata.

Spera vivamente di non passare il turno, non potrebbe mai e poi mai combattere contro i suoi amici, non ce la farebbe.

Ma sa che quando Merida uscirà con la quarta perla loro quattro passeranno in vantaggio.

-Rapunzel, stai bene?- Jack le porta le labbra sulla fronte come per misurare la febbre, molto preoccupato, le guance di Rapunzel si imporporano, ma il ragazzo lo prende come un brutto segno.

-Santo cielo, sei bollente!- esclama, alzandosi per andare a chiamare l’infermiera.

Proprio in quel momento emerge Merida, con la pietra di Hiccup ben stretta in mano.

-MERIDA!- la madre si precipita ad accoglierla, infradiciandosi dalla testa ai piedi, e stringendola in una abbraccio stritola ossa.

-Mamma… lasciami, mi imbarazzi- sussurra lei.

-Cosa essere successo lì sotto?- chiede Nord -Tuoi amici riemersi dicendo che tu scomparsa- 

Merida non capisce perché l’abbiano fatto, guarda Hiccup, che pensa come sperando che lei lo senta:

“Ti prego non dire che c’eravamo anche noi, ti prego non dire che c’eravamo anche noi”

-Una strana figura dai tentacoli neri mi ha portato in una grotta, ma io sono scappata, e ho recuperato la perla che teneva nella collana- Merida alza le spalle, accettando pur riluttante la coperta che le offre la madre.

Non sa come ma ha sentito il pensiero di Hiccup.

Tutti la guardano con le sopracciglia aggrottate, Nord ed Elinor si scambiano uno sguardo, il primo allarmato, la seconda pieno di panico.

Anche tra Hans ed Erica c’è uno scambio di sguardi, il primo è confuso e leggermente spaventato, la seconda gli fa cenno di restare tranquillo, ma ha le labbra sottilissime.

-Scusate, gente, lo so che è strano e tutto il resto, ma potreste sbrigarvi con l’esito, così accompagno Rapunzel nell’infermeria- Jack attira l’attenzione di tutti, che fissano lo sguardo sulla bionda, che Jack sta sorreggendo.

E’ pallidissima, ad eccezione per le gote rosse. Gli occhi sono stanchi e spenti, le labbra secche, nonostante sia stata in acqua per un sacco di tempo.

L’infermiera le è accanto, con aria molto preoccupata, che non aveva neanche con Hiccup quando era stato quasi divorato.

-Preside, deve immediatamente andare al caldo, comunicate i risultati e via- li incita Mama Odie.

-Si, bene, alla luce del fatto che…- comincia a fare il discorsetto Dracula, ma viene interrotto dal Ministro, che comunica semplicemente, con una leggerissima nota di rammarico -Vince Hogwarts perché hanno preso quattro perle contro le tre di Beauxbatons, recupereremo immediatamente quella di Colette, voi potete andare- si rivolge all’infermiera e a Rapunzel, che con moltissima difficoltà si alza, sentendosi ogni secondo peggio.

Jack si appresta a seguirle, ma l’infermiera lo interrompe.

-No, tu resta qui- 

-Ma io…- prova a ribattere Jack.

-Mi dispiace, non è davvero il caso che ti contagi- il tono non ammette repliche, ma Jack non è tipo da arrendersi. 

Solo una volta ha visto una persona ridotta a quel modo dopo un bagno in un lago, e non ha la minima intenzione di restare fermo senza sapere che succede, non stavolta, non di nuovo, non se la colpa è sua.

Mentre la folla di studenti comincia a tornare al castello si aggrega a loro, prende il mantello dell’invisibilità che aveva nascosto dei cespugli e lo indossa, diretto all’infermeria.

Rapunzel non finirà come Jenny.

 

-Perché tu hai trovato la mia perla?- chiede Merida a Hiccup, confusa, mentre si avviano verso il castello

-Non lo so, perché Ursula ci voleva uccidere?- chiede lui, come se fossero domande della vita di cui non avranno mai risposta.

-Secondo me dovremmo indagare, dopotutto sono fatti strani, Amelia che scompare, tutte queste voci riguardo alle “quattro bacchette”, Ursula che vuole uccidermi, insomma, sembra come se qualcuno volesse eliminarci perché siamo un pericolo- il suo tono è sospettoso.

-Merida, ma dai, non è una faccenda di stato, la prossima prova sarà breve, ci lanceremo un paio di incantesimi leggeri, uno fingerà di vincere e ci divideremo il compenso, facile, no? E poi tutto finirà- Hiccup alza le spalle.

-Si, dai, potrebbe essere, dopotutto Hogwarts è il luogo più sicuro della terra- ammette Merida.

-Beh, non proprio, ad Harry Potter accade di tutto  di più- ribatte Hiccup.

-Ma Harry Potter sono solo dei libri, smettila di prendere ogni informazione per oro colato- li lamenta Merida.

-… Io non ho mai preso le informazioni del libro per oro colato- la corregge Hiccup.

-…Infatti, ed io odio fare ricerche- constata Merida.

Si guardano confusi, poi cacciano fuori le perle che hanno preso.

-Forse è il caso di scambiarle- propone Merida, porgendo a Hiccup la sua

-Quoto- Hiccup fa altrettanto, e si sentono meglio, più loro stessi.

-Secondo te che cosa è successo a Rapunzel?- chiede Merida a Hiccup.

-Non lo so, dovremmo indagare, dopotutto stava bene, poi Jack le ha tagliato i capelli… è stato lui, giusto, perché non ricordo bene- Hiccup si gratta la testa confuso, mentre Merida osserva il castello con espressione triste.

-Chissà come deve essere triste, Jack, in questo momento- commenta, in modo preoccupantemente Hiccupposo.

 

Quando entra nell’infermeria Rapunzel è a letto, e l’infermiera non si vede da nessuna parte.

La testa è rimasta coperta, e l’unica parte visibile è il viso pallido.

Jack non capisce cosa le sia successo.

Un momento prima era sana, forte, ha sconfitto Ursula in maniera incredibile.

E ora, dopo il taglio di capelli, sembra come se qualcosa dentro di lei si sia indebolito, se non proprio scomparso.

Volta la testa, sentendo i passi del ragazzo.

-Jack?- chiede, in un sussurro.

Lui si scopre la testa, e si siede accanto al letto.

-Si, non potevo non venire a trovarti. Come stai?- chiede, posandole una mano sulla fronte.

-Non capisco, non capisco molte cose. L’infermiera dice che probabilmente è un colpo di freddo, ma è andata a parlare con il preside, ho paura, Jack, che cosa mi è successo? Cosa mi ha fatto Ursula?- gli occhi della ragazza si riempiono di lacrime, così come quelli di Jack.

Vorrebbe trovare qualche bella bugia o supposizione improbabile da dirle per tranquillizzarla, ma non gli viene in mente niente, e opta per la verità.

-Non lo so, non so cosa ti abbia fatto Ursula, non so se è un colpo di freddo, un colpo di sole o un colpo della strega, ma so una cosa: guarirai, starai bene, nessuno ti farà mai più del male- la rassicura.

-E’ una promessa?- gli chiede Rapunzel, che prende queste cose molto sul serio.

-E’ una promessa, finché io sarò qui nessuno ti toccherà, mai più- la sua mano tocca quella di Rapunzel, ma sono separate dalle coperte.

-Mi racconti una storia?- chiede la bionda, leggermente imbarazzata.

Quando è ammalata esterna tutto ciò che le viene in mente, non può farci niente.

Jack sorride, non conosce molte storie, ma decide di accontentarla.

-C’era una volta una bambina, che era stata abbandonata in fasce in un orfanotrofio- comincia.

-Poverina- commenta Rapunzel, chiudendo gli occhi e iniziando ad ascoltare.

-Si, infatti, ma non era sola, c’era il fratello con lei, un simpatico e gentile fratellone che aveva subito lo stesso trattamento quattro anni prima- aggiunge Jack.

-Ma come faceva a sapere di essere suo fratello?- chiede la bionda.

-Perché con la bambina era annesso un biglietto: Prendetevi cura di mia figlia come avete fatto con…- esita nel pronunciare il nome, ma poi si dice che non sa chi sia Eugene, e che probabilmente non ricorderà neanche la storia -…Eugene Fitzherbert-

Rapunzel inizia ad addormentarsi.

-Quando la bambina crebbe abbastanza da giocare con gli altri bambini cercò di fare amicizia con il fratello, ma lui era grande, e non le badò molto, così restò sola- 

Rapunzel assume un’espressione triste, segno che sta ancora ascoltando.

-Ma un bambino di due anni maggiore di lei decise di andarle vicino. Le si avvicinò e fecero amicizia.

Giocavano insieme, si divertivano. Lei lo considerava come il fratello che non voleva mai avere niente a che fare con lei. Lui la considerava come la sorella che non aveva mai avuto.

Divennero molto, molto cari l’uno all’altra.

Fu l’unica persona che quel bambino ebbe mai amato davvero- 

Rapunzel inizia a respirare regolarmente, e Jack si convince a concludere la storia.

-Poi la bambina morì, mentre giocava sul ghiaccio con il bambino. Il giorno del suo quinto compleanno.

Per anni il bambino si sentì in colpa, la sua vita divenne oscura, e infelice. Non amò più nessuno- 

Jack si accerta che Rapunzel stia dormendo davvero, poi conclude, con l’ultima, definitiva parte.

-Fino al compimento degli undici anni, infatti incontrò degli amici fantastici, che ridettero luce alla sua vita.

Insomma, quello che sto cercando di dire è che… - Jack non sa cosa fare, sa per certo che Rapunzel ha una grandissima cotta per Eugene, ma non riesce a non dirglielo, non ora che hanno rischiato così tanto, che lei è così malata.

-…Io ti amo, Rapunzel, non so in che modo, non so per quanto, e non so sinceramente se mai tu potrai accettarlo. Ma io dovevo dirtelo, era dai tempi di Jenny che non amavo così intensamente qualcuno. Magari sei come lei, una sorella, o qualcosa del genere, io non lo so, ma tu sei la luce che si è spenta dentro di me quando lei è morta- le lacrime cercano di uscire, e lui non riesce a trattenerle, almeno non tutte.

Decide di abbandonarsi al pianto, e continua fino ad addormentarsi, con il mantello dell’invisibilità che gli scivola di dosso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Cosa avrà Rapunzel? E cos’era esattamente quel cerchio di luce?

Si, è vero, ho fatto finire malissimo il capitolo, ma era pieno zeppo di scena.

Pensate che ci ho fatto anche una fanart, che posterò sul mio profilo Facebook ChrisAndreini EFP, che ho appena creato.

Se volete chiedetemi l’amicizia, mi farebbe molto piacere, :3 

Ma tralasciamo l’argomento.

Che ve ne pare del capitolo? dato che domani ricomincio la scuola (ahimè D: ) i capitoli saranno più brevi e non so se aggiornerò con molta frequenza.

L’uso del giratempo e del mantello mi è venuto alla fine dello scorso capitolo, per questo sono usciti un staccati, ma ho aggiornato presto, vero? :3

Ho aggiunto Mericcup moments, e Jackunzel moments, ma ve lo dico, godeteli finché potete, perché nel prossimo capitolo o nel seguente ci sarà il ballo, e Rapunzel ci va con Eugene, pardon, Flynn-

Aspettatevi molti problemi.

Ma mi stavo sciogliendo come Ursula quando ho scritto l’ultima parte.

Inoltre Merida e Hiccup sembra stiano avendo problemi di personalità, come si evolverà la questione?

Nel prossimo capitolo credo che indagherò sulla situazione di Rapunzel e in generale su quanto accaduto nella seconda prova.

Questa storia continuerà ancora a lungo, comunque, ci sono molti anni da mostrare dopo questo.

Spero non ci siano troppi errori, dato che non ho riletto molte volte, e spero che vi piaccia e vi continui a piacere :D 

Sapete, siamo al primo posto delle storie più popolari e non so dirvi la mia gratitudine, siete davvero fantastici, sono davvero davvero molto grata a tutti voi, sul serio :’)

Ringrazio con il cuore tutti quelli che seguono, recensiscono o anche solo leggono questa storia, vi voglio bene :-*

 

P.S. Perdonate il capitolo extra large, ma è l’ultimo prima del “grande accorciamento” perciò volevo farlo bene. 

   
 
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