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Autore: hp_in_my_heart    11/09/2014    2 recensioni
Salve a tutti! Ennesima originale scritta per un contest. La traccia era rielaborare un mito antico e ambientarlo ai giorni nostri; io ho scelto il mito di Aracne. Che dire, spero che la mia storia vi piaccia!
[Questa storia partecipa al "Dal passato al presente" contest indetto da Shinkari sul forum di EFP].
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve salvino! Dopo tutte le introduzioni che ho scritto, non so più cosa dire, se non che a me scrivere questa storia mi è piaciuto tantissimo e spero che a voi piaccia leggerla quanto a me è piaciuto scriverla. Buona lettura a tutti!



Ύβῤις, arroganza.


“Cecilia  della Scala, sei perfetta.” Così disse la ragazza davanti al terzo specchio da sinistra della stanza adibita a lezione di danza, con tanto di specchi e sbarra. In effetti era proprio un bella ragazza: non troppo alta, ma magra e dai capelli biondi, e aveva gli occhi azzurri.
“Ma tiratela di meno!” Pensò la ragazza che faceva gli esercizi allo specchi accanto, guardandola con odio.
L'insegnante la sentì, e fece una smorfia.
Cecilia era una delle ragazze più brave del corso, non c'era storia. Spesso si vantava di essere più brava delle grandi ballerine che si esibivano nelle più note compagnie. Le sue compagne di corso, però, la conoscevano soprattutto per il fatto che vinceva con ogni mezzo, anche facendo scherzi atroci alle altre allieve. Tutte si ricordavano della volta in cui, per risultare la più brava a un saggio di fine anno, aveva preso il detersivo dal gabinetto del custode e l'aveva sparso un po' ovunque, tranne che nello spazio dedicato a lei. Chi aveva visto quel saggio si era potuto godere lo spettacolo di tutte le ragazze che scivolavano e cadevano, tranne la star della serata.
L'insegnante sapeva bene che era Cecilia la responsabile, ma non poteva fare nulla di persona. La famiglia della ragazza era ricca e influente, avrebbe trovato il modo di farla pagare ad una povera insegnante di danza. Per cui passò molto tempo a pensare a un modo per far smettere Cecilia. Forse poteva sembrare crudele, ma la ragazza ormai era grande, doveva imparare a rispettare gli altri. Per cui si mise d'accordo con una famosa ballerina che conosceva da sempre perchè avevano frequentato un corso di danza insieme.
“Cecilia, ti spiace venire qui un momento?” La chiamò la donna.
“C'è qualcosa che non va?”
“No, anzi. Ti ho chiamata da parte perchè volevo farti sapere che la grande ballerina Angela D'Agostino, che è una mia cara amica, mi ha appena confermato la partecipazione al nostro saggio di fine anno. Le ho parlato molto di te e mi ha chiesto se ti va di esibirti con lei. Ho confermato, sapevo che ne saresti stata contenta.”
“Angela D'Agostino? Oh mamma santa, è una delle ballerine più brave del mondo! Certo che accetto!”
“Lo sapevo! Puoi andare, adesso. Voglio che ti alleni più delle altre, proprio per questo balletto.”
“Certamente. Voglio fare bella figura con la signora!”
“Bè, in realtà ci sarebbe anche un'altra cosa... Angela mi ha detto che vorrebbe più confidenza con te. Puoi chiamarla solo Angela.”
“Wow! Volo ad allenarmi!”
L'insegnante la guardò andare via, felice come non l'aveva mai vista. Forse cominciava a pentirsi di quello che aveva organizzato per Cecilia. Forse non se lo meritava. Ma era comunque un'odiosa antipatica e ormai i giochi erano fatti. Non si poteva tornare indietro.
Il giorno del balletto tutti erano molto nervosi, non capitava spesso di ospitare una celebrità nel piccolo teatro del paese.  Ci sarebbero stati tutti, anche chi non amava molto il ballo, con le autorità in prima fila. Sindaco e assessori erano felicissimi di avere un'ospite così importante, perchè avrebbe dato lustro a tutto il paese. Ovviamente, le più nervose di tutti erano le allieve, anche quelle che non si esibivano con la famosa ballerina: tutte avrebbero potuto salutarla, scambiarci due parole e chiederle l'autografo dopo lo spettacolo. Tutte, tranne Cecilia, avevano una certa aria di compiacimento sul volto. Cecilia, che avrebbe dovuto essere la più compiaciuta di tutte, aveva troppa paura per fare l'altezzosa, quella sera.
Le prime a esibirsi furono le altre allieve, in gruppo. Nessuno notò niente di strano nella loro esibizione, anzi, tutti ne rimasero impressionati perchè erano state bravissime. Perfino l'algida Cecilia si degnò di fare loro i complimenti, dietro le quinte.
Fu annunciata una breve pausa e venne chiuso il sipario. Nessuno notò tre o quattro ragazze che sgattaiolavano nel gabinetto del custode, ovviamente vuoto, e versavano del detersivo per terra. Solo sulla zona dove sapevano che avrebbe ballato Cecilia, naturalmente. Non volevano far del male ad Angela, che non aveva nessuna colpa.
Il sipario venne di nuovo aperto. Angela e Cecilia apparvero, tenendosi per mano, e fecero un inchino alla folla. I primi minuti sembrava tutto normale, Cecilia veniva applaudita e ammirata dagli spettatori. Ma poi, sorpresa!, la star dello spettacolo fece una strana giravolta e si ritrovò col posteriore per terra davanti a tutti.
Molti cercarono di trattenere le risate e poi cedettero, altri non fecero nemmeno il tentativo. Era troppo ridicolo, forse proprio a causa della sua abilità superiore. Come, una che fino a pochi secondi prima ballava con la grazia di un cigno cadeva col sedere per terra?
 Le uniche due a non ridere erano la povera Cecilia e Angela che, pur essendo a conoscenza del piano, era preoccupata che la ragazza si fosse fatta male per davvero. Per fortuna, l'unico a farsi male era stato  il suo orgoglio.
La ragazza tentò di rialzarsi, ma non ci riuscì. Le ci volle qualche attimo per capire che sul pavimento c'era qualcosa che lo rendeva scivoloso. Mise una mano a terra e le ritirò sporche di verde: detersivo per pavimenti! Qualcuno aveva usato il suo stesso trucchetto contro di lei. Solo adesso si rendeva conto di essere stata crudele con le sue compagne, solo adesso che aveva fatto una figura da pesce lesso.
Cecilia era troppo annichilita per pensare ad una vendetta, ma forse avrebbe dovuto farlo, visto ciò che accadde dopo. Non si seppe mai chi era stato, ma all'improvviso qualcuno tra la folla cominciò ad urlare “Pesce lesso! Pesce lesso!” Non l'avesse mai fatto! Tutto il teatro cominciò ad urlarle dietro quel soprannome e fu un po' come se si fosse trasformata nel viscido animale.
La situazione venne ulteriormente peggiorata dal fatto che continuò a scivolare sul pavimento sporco finchè Angela, impietosita, la aiutò a rialzarsi, facendo attenzione a pestare il detersivo il meno possibile. La sua carriera di ballerina terminò con lei che usciva incespicando, sottobraccio ad Angela, con una figura pietosa da smaltire e senza modi per riscattarsi, praticamente trasformata in un pesce lesso. E tutta la storia insegna che chi si loda... S'imbroda.

  
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