Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: kwrites    11/09/2014    7 recensioni
Ashton aveva tutte le risposte alle domande di Bridgette, ma doveva rimanere in silenzio per il suo bene.
[ATTENZIONE: La storia non è mia, io la traduco solamente.]
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

17 || Scomparsi
 
Quella mattina sospirai e scesi dal letto. Misi dei vestiti veri – dei pantaloni strappati e la maglietta di Batman che avevo ricevuto da Michael – e mi misi un po’ di deodorante prima di lasciare la mia stanza. Scesi le scale, non preoccupandomi di sistemare i miei capelli che erano raccolti in una cipolla da ormai tre giorni. Tuttavia, mi beccai una delle solite battutine di Jeremy prima di uscire di casa.
« Ti sei almeno fatta una doccia? » mi gridò dietro, mentre ero sulla porta.
« Non importa! » dissi in risposta, sentendolo ridacchiare non appena chiuse la porta.
Attraversai la strada e mi girai per vedere se mio fratello mi stesse osservando prima di correre sul vialetto della Casa degli Hemmings. Corsi dentro e vidi che il posto era vuoto e impolverato. Non sembrava abbandonato come tanto tempo prima. Sembrava semplicemente come se nessuno ci entrasse da un po’.
« C’è qualcuno? » dissi, camminando per la casa, cercando di trovare almeno uno dei miei amici. « Luke? Mikey? »
Entrai nella stanza di Luke per poi vedere che era vuota. La palla con cui giocava mentre era sdraiato sul letto era riposta sul comodino, appoggiata alla lampada. Controllai la stanza degli ospiti, ma non c’era nessuno nemmeno lì. Non mi azzardai ad entrare nelle altre stanze, dato che era erano probabilmente dei suoi genitori o dei suoi fratelli, e non sapevo se Luke volesse che io vi entrassi a vedere cosa ci fosse dentro.
« Lucas, so che sei qui! » urlai.
Silenzio.
Sospirai e scesi le scale, raggiungendo la porta di ingresso. « Bene, me ne vado adesso! » gridai, nella speranza che lui apparisse e mi chiedesse di non andare. Non lo fece. Allora me ne andai, sbattendo rabbiosamente la porta alle mie spalle.
Ora sapevo come si sentivano i ragazzi. Mi sentii incredibilmente delusa mentre camminavo lungo la via, chiamai Michael a bassa voce, sperando che apparisse con uno dei suoi soliti “Hey, Cooper, da quanto tempo!”, ma non lo fece.
Dato che Michael non si decideva a mostrarsi, continuai a camminare con la testa tra le nuvole e finii di fronte casa di Calum, alla fine della via. Non sapevo cosa fare esattamente, dato che non ero mai stata a casa sua prima. Allora, tirai fuori il mio telefono e lo chiamai.
« Che c’è? » rispose al quinto squillo.
« Hey, » sospirai, fermandomi per un momento per capire cosa dire. « Sono fuori casa tua. »
« Okay, » disse. « Non sono a casa e sono un po’ occupato, comunque. Oh, ti sei persa la verifica di informatica forense. »
Dopodiché lui attaccò, lasciandomi di fronte casa sua quando lui non era nemmeno lì, mi sentii una cattiva persona. Sollevai la testa e cominciai a camminare verso casa mia. Pensai che mi sarei potuta fermare da Ashton prima di arrendermi completamente. Non sapevo se la casa di fronte a quella di Ashton fosse veramente quella di Michael, quindi non l’avrei testato.
Mi avvicinai a casa di Ashton e vidi che la sua macchina era nel vialetto. Sorrisi, sperando che magari Ashton avesse davvero voluto parlarmi – o ascoltarmi, nel suo caso. Salii le scale, ma mi ritrovai a tornare indietro. Non sapevo perché, ma era come se all’improvviso non volessi più vedere Ashton. Mi chiesi come mai avessi avuto quell’improvviso cambio d’umore, poi tornai a casa e mi chiusi nella mia stanza.

 
***
 
I miei genitori mi fecero un sacco di domande durante la cena, chiedendomi se andasse tutto o bene o se dovessi dirgli qualcosa. Cercai di mantenere le mie risposte essenziali, corte, e di rimanere sul vago, giusto per fargli capire che non volevo parlarne. Non accennarono all’argomento della nuova casa, quindi pensai che Ashton non gli avesse mai parlato.
« Vado a letto presto, » asserii, alzandomi dal tavolo. « Non mi sento ancora molto bene. Buonanotte. »
« Buonanotte, tesoro. » mi madre sorrise, fermandomi per baciarmi la fronte prima di lasciarmi salire in camera.
Mi feci una doccia dato che non lo facevo da un po’. Lasciai che l’acqua calda scorresse sul mio corpo, cercando farmi sentire meno nervosa a causa di tutto quello che era successo. Dopodiché, sciolsi tutti i nodi nei miei capelli prima di mettermi il pigiama e andare nella mia stanza. Entrai e mi misi seduta sul letto, fissai la mia finestra. Forse speravo solo che Ashton tornasse quella notte e lanciasse sassolini come faceva sempre. Dopo aver aspettato circa un’ora, provai a chiamare Michael di nuovo. Ancora niente. Alla fine, aprii la finestra e mi misi a letto, sperando di svegliarmi con Ashton accanto a me.

 
***
 
Non era freddo come pensavo, la mattina seguente. Jeremy era entrato a svegliarmi e chiedermi come stessi. Sbattei gli occhi e notai che la mia finestra era chiusa. Mi alzai e mi guardai attorno. Non c’era nessun segno che Ashton o qualcun altro fossero stati lì. Sospirai e mi ributtai sul materasso.
« Se non scendo tra cinque minuti, » dissi lentamente. « Rimango a casa. »
« Ancora non hai risolto i tuoi problemi? » provò ad indovinare.
« No. » sospirai.
« Dirò solo che stai male. » mi disse prima di lasciarmi al buio.
Mi alzai di nuovo e aspettai per vedere se qualcuno sarebbe apparso in camera mia, dato che Jeremy se ne era andato. Aspettai finché non capii che Jeremy e i miei genitori erano usciti di casa, e allora pensai che nessuno era mai entrato in casa. Qualcuno lo aveva fatto solo per chiudere la finestra e lasciarmi lì da sola. Dovevano sapere che li stavo cercando, ma non volevano ancora starmi intorno. Fu allora, quando la casa fu completamente vuota e io rimasi da sola, che cominciai a piangere e a gridare dalla frustrazione. Volevo solo scusarmi. Non pensavo che il mio comportamento fosse stato così eccessivo che tutti i miei amici mi stessero ignorando.
Dopo circa un’ora di singhiozzi, ero talmente stanca che me ne tornai a dormire. Dormii fino alle 12:02, secondo l’orologio sul mio comodino. Doveva essere ora di pranzo. Decisi di andare a cercare Calum a scuola e affrontarlo. Allora mi alzai pateticamente dal letto e misi la stessa maglietta di Batman con dei leggins verde militare, infilai gli stivali neri e lasciai la mia stanza. Mi legai di nuovo i capelli perché andavo troppo di fretta per sistemarli sul serio. Se non fossi arrivata prima della fine dell’ora di pranzo, non avrei saputo come trovare Calum.
Presi le chiavi dal mobile e uscii, presi la mia nuova macchina, accesi il motore e guidai lungo la via. Invece di parcheggiare nel posto adibito agli studenti, parcheggiai fuori dall’Edificio Principale, dove i ragazzi uscivano prima con i proprio genitori. Spensi la macchina ed entrai. Non sarei rimasta a scuola anche se Calum mi avesse rivolto la parola. Entrai in mensa e lo vidi seduto da solo a scribacchiare sul suo taccuino, come sempre. Feci un respiro profondo prima di raggiungerlo. Non alzò lo sguardo quando mi misi seduta di fronte a lui.
« Bene, bene, bene, » disse, ancora con lo sguardo sulle pagine. « Guarda chi ha deciso di mettersi un paio di pantaloni e venire a scuola. »
« Che diavolo di problemi hai? » domandai, prendendogli la penna.
« Hey! » protestò.
« So di essermi comportata come un’immatura, ma è veramente per questo che siete improvvisamente spariti? » chiesi. « Ieri sono stata in giro tutto il pomeriggio a cercavi e a provare a scusarmi. Luke si era nascosto in casa, Mikey mi ha ignorata, tu mi hai attaccato il telefono in faccia. Sono quasi sicura che Ashton sia entrato nella mia testa e mi abbia detto di dimenticare di averlo mai visto perché quando sono arrivata a casa sua, improvvisamente mi sono ritrovata a tornare indietro e non volevo più parlargli. Volevo solo scusarmi con voi, quattro stron-»
« Bridgette, zitta un secondo, » disse, interrompendomi.
Quasi gli ringhiai contro, ero arrabbiata. « Non dirmi di-»
« Bridgette, ascolta, » disse fermamente. « Ti abbiamo ignorato per Ashton. »
Non aveva alcun senso. « Cosa? »
Lui sospirò. « Senti, dopo che ti sei sfogata su di noi quando ti abbiamo detto di stare lontana da Luke e Michael, abbiamo deciso di darti un po’ di spazio e di tempo, a casa tua. Poi Ashton deve aver scoperto che casa sua sarebbe stata demolita entro quattro giorni. Sono andato da lui il giorno dopo e stava uno schifo. Abbiamo continuato a provare a convincerti di andare da lui, perché eri l’unica persona che voleva vedere. E voleva anche scusarsi con te. Ma tu continuavi ad ignorarci. Poi, ci ha rinunciato e ha finito per chiudersi in casa. »
« Cosa... perché? »
« Be’, la sua famiglia è morta e la ragazza che ama non vuole più saperne niente di lui, » sospirò. « Pensa che non ci sia più rimasto niente per cui vivere. »
Sapevo di avere la bocca spalancata e che le persone mi stavano fissando, e sapevo che avrei dovuto essere a casa di Ashton invece che lì, perché avrebbero buttato giù la casa con Ashton dentro. Mi alzai, e per una volta riordinai la roba sul tavolo più velocemente di Calum.
« Andiamo, » ordinai. « Andremo con la mia macchina. Dobbiamo tirarlo fuori. »
Lui tossì. « Buona fortuna. »
Mi girai – fortunatamente – e vidi che era a qualche passo dietro di me. « Hai chiuso tu la mia finestra ieri sera? »
« Chiuso la tua- no, » mi disse. « Ero da Luke con Michael a cercare di capire come convincere Ashton a non suicidarsi. Senza offesa, ma-»
« Calum, » lo interruppi. « Chi è l’unica persona che entrerebbe di soppiatto in casa mia per chiudere la finestra? »
Potei percepire la realizzazione nei suoi occhi spalancati. « Ha lasciato la casa. »
« Ha lasciato la casa, » annuii. « Quindi farlo uscire di nuovo non è impossibile. »
 
 

 
Ehm, non è mercoledì, lo so. Dovrete abituarvi con i miei ritardi ora che ho da studiare tipo tutti i giorni ahaha, sul serio, lunedì inzio scuola e ho tre giorni per fare un sacco di roba, quindi pregate per me.
Allora,  succedono un bel po' di casini e si spiega perché i ragazzi non rispondevano a Bridgette. E ora che succede? u.u secondo voi? Io lo so muahhahahah
Okay, la smetto. Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e corro a studiare qualsiasi cosa. Tanto ho l'imbarazzo della scelta ç__ç
Bacioni e un enorme grazie a tutti voi ♥
Marianne

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: kwrites