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Autore: My Dream    12/09/2014    1 recensioni
Cross-over ambientata nell'arena degli Hunger Games. I nostri protagonisti vivono nei vari distretti, non si conoscono e sono pronti a lottare per sopravvivere. (userò i loro nomi europei.)
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 2
 
Guardai l'ora: mezzanotte. Ed io ero ancora sveglia. Continuavo a pensare a tutto quello che era successo quel giorno, sembrava così irreale.
Stavo per addormentarmi, quando sentii dei rumori alla porta della camera. Andai ad aprire e mi trovai davanti un Victor ubriaco fradicio che non si reggeva neanche in piedi. Appoggiato allo stipite della porta, aveva un sorrisetto ebete dovuto al troppo alcol. Lo feci entrare e lui si stese subito sul letto.

«Ciao, Lacey.» disse con la faccia schiacciata contro il cuscino. Anche la sua voce era diversa, ma quanto aveva bevuto?

«Victor, stai bene?» lui scoppiò a ridere, ma aveva una risata strana, non allegra.

«Sì, sto benissimo. Mi sono solo offerto volontario per la mia morte.» corrugai la fronte e mi sedetti sul letto accanto a lui.

«Pensavo che l'avessi fatto perché convinto di vincere.. Victor, dimmi la verità.» sentivo che si stava arrabbiando, ma non mi importava. Se per farlo parlare doveva arrabbiarsi, allora va bene. 

«Vuoi la verità, Lacey? Vuoi davvero la verità? Io non so perché mi sono offerto, mi sono accorto solo dopo di quello che avevo fatto. Io non..» 

«Victor.. so che quella che dice queste cose è Jenna, ma.. andrà tutto bene.» lui mi sorrise amaramente, come se avessi detto un'assurdità.

«Non andrà tutto bene, Lacey. Niente va bene.»

«Victor, tu vincerai e tornerai a casa.» lui spostò lo sguardo verso la parete. «Anche se per farlo dovrai uccidermi..» continuai.

«Già, be'.. non credo che lo farò.» lo guardai interdetta, ma lui sorrise e si addormentò subito. Cosa voleva dire con quella frase? Doveva uccidermi se voleva vincere.
All'improvviso mi sentii stanchissima, così mi stesi accanto a lui e mi addormentai subito.

Il giorno dopo.

Quando mi svegliai Victor se n'era già andato. Ripensai al discorso di ieri, Victor era ubriaco e questo l'aveva reso sincero. 

Già, be'.. non credo che lo farò.

Quelle parole continuavano a ripetersi nella mia testa, non riuscivo a capirle. Prima voleva uccidermi, poi non più. Mi preparai e andai a fare colazione. Seduto al tavolo insieme a Mark c'era Victor, la cosa mi sorprese.
Appena mi vide Mark mi sorrise e mi invitò a sedermi.

«Allora, ragazzi, avete già in mente una strategia? Arriveremo a Capitol City molto presto.»

«In realtà.. io pensavo di puntare molto sugli sponsor e di imparare ad usare qualche arma in addestramento.  Puntavo soprattutto sulla mia mira, quindi direi arco e coltelli.»

«Bene, se vuoi puntare sugli sponsor devi essere perfetta. La bellezza ce l'hai già. » disse Mark sorridendomi. In quel momento Victor si strozzò con l'acqua e cominciò a tossire, così Mark rivolse l'attenzione su di lui.

«E tu?» Victor si strinse nelle spalle e spostò lo sguardo verso il pavimento.

«Non mi importa niente, so usare le armi e non conto sugli sponsor.» il sorriso di Mark si trasformò in un'espressione seria.

«Cerca di prendere sul serio queste cose, potresti morire.» a quel punto Victor si alzò da tavola e si chiuse nella sua stanza. Avrei voluto seguirlo ma ero seduta sul divanetto vicino a Mark e lui mi impediva di uscire. Così aspettai di finire la colazione, ascoltando distrattamente le chiacchiere del mio mentore. 

«Lacey, so a cosa stai pensando. Non preoccuparti per lui, lo conosco da tanto e non gli succederà niente.»

Anche io lo conosco da tanto, Mark. «Va bene.» dissi sorridendo. 

Alla fine si alzò e andò nella sua stanza, lasciandomi lì da sola. Andai da Victor ed entrai senza neanche bussare. Lui era sdraiato sul letto e fissava il soffitto in silenzio, quando entrai non si mosse, sapeva che ero io.

«Ehi..» cominciai. Non rispose. Mi avvicinai e mi stesi accanto a lui nella sua stessa posizione. 

«Victor..»

«Ti piace Mark?» disse lui. Spalancai gli occhi, questa non me l'aspettavo.

«Che cosa? No! Ma come ti viene in mente? Assolutamente no.» mi piaci tu..

«Be', tanto è sposato.»

«Victor, non mi piace Mark.» lui mi guardò per un attimo, poi tornò a fissare il soffitto. 

«Senti.. per la storia di ieri.. hai detto che non credi che mi ucciderai. Perché?»

«Perché è così.»

«Ma per vincere dovrai farlo.» lui rimase in silenzio per un po', poi rispose.

«Lacey, io..» aspettai che continuasse restando in silenzio. «Io non ho mai voluto vincere.» mi girai verso di lui, cercando di capire, cercando i suoi occhi. Anche lui si girò verso di me, ci guardammo e finalmente  capii. L'offrirsi volontario dopo aver sentito pronunciare il mio nome, l'incertezza e la paura nei suoi occhi sul palco, mi sono solo offerto volontario per la mia mortenon credo che lo farò.. 

«Victor, dimmi la verità. Tu ti sei offerto per me?» non rispose, si limitò a distogliere lo sguardo, il che confermava la mia teoria. 

«Non posso crederci. L'hai fatto veramente. Ma perché? Non ti ho chiesto io di farlo.. non voglio che tu muoia per colpa mia..» il suo sguardo torno su di me, deciso.

«Lacey, piantala. E' stata una mia decisione, non è colpa tua.» questa volta fui io a distogliere lo sguardo.

«Ieri sembravi essertene pentito..»

«No, non mi sono pentito. Io ti proteggerò, Lacey, te lo prometto.» mi mise due dita sotto il mento facendomi alzare la testa per incontrare il suo sguardo. Non volevo, non volevo che si sacrificasse per me.

«Victor.. ci sarà un solo vincitore e.. non voglio che ti succeda niente. » lui sorrise, era così raro vederlo sorridere che quando lo faceva il mondo sembrava fermarsi ad ammirarlo. 

«Non preoccuparti per me, voglio solo che tu torni a casa.» lo guardai sconsolata, quando si metteva in testa qualcosa non potevi fargli cambiare idea. 

«Ma perché fai questo per me?» lui sorrise ancora, quanto era bello. 

«Lacey, basta. Non lascerò che ti facciano del male, discorso chiuso.» gli sorrisi anch'io, rinunciando ai tentativi di fargli cambiare idea, e gli poggiai una mano sulla guancia. Eravamo così vicini, lui continuava a sorridere, negli occhi una strana luce. Alla fine si avvicinò ancora di più, i nostri nasi si toccavano e sentivo il suo respiro. Avvicinai la mia bocca alla sua, aspettando che fosse lui a cancellare del tutto la distanza. Le nostre labbra si erano appena sfiorate, quando qualcuno bussò alla porta. Spalancammo gli occhi e mi tirai indietro imbarazzata, Victor andò ad aprire sbuffando. 

«Tutto a posto?»

«si, Mark, perdonami per prima.» Victor che chiedeva scusa, mai successo. 

«Tranquillo. Venite di là? Stanno per trasmettere le varie mietiture, conoscerete i vostri avversari.» Victor mi lanciò un'occhiata, non avevo nessuna voglia di conoscere le persone che avrebbero cercato di uccidermi.

«Arriviamo.» Mark se ne andò chiudendo la porta e Victor venne verso di me.

«Va tutto bene?» gli sorrisi indecisa.

«Non sono sicura di voler scoprire chi sarà con noi nell'arena..» lui si sedette accanto a me e mi circondò le spalle con un braccio. 

«Quando ho detto che ti avrei protetto, parlavo sul serio. Stai tranquilla.» appoggiai la testa sulla sua spalla annuendo e restammo così per qualche minuto. Fino all'altro giorno io e Victor ci salutavamo a malapena e ora.. be', un lato positivo c'è. Ad un certo punto lui si alzò.

«Forza, andiamo.»

Lo seguii e ci sedemmo sul divano insieme a Mark,davanti alla televisione che stava per trasmettere le mietiture. 

«Giusto in tempo.»

Sulla televisione comparvero due volti sconosciuti, i tributi del distretto 1.

«Questi sono i tributi del distretto 1:Zanark Avalonic e Meia. State molto attenti a loro, sono quelli più pericolosi.» guardai la faccia della ragazza dallo schermo, sembrava così dolce e indifesa..
«Alpha e Beta, distretto 2. Anche loro da tenere d'occhio.»
«Ryoma Nishiki e Jade Greene, distretto 3. E' stato estratto prima lui e poi lei si è offerta nonostante il ragazzo non volesse.» nello schermo i due ragazzi non smettevano di guardarsi, sembravano così innamorati..
All'improvviso comparve la mia faccia in televisione e rividi la mia reazione nel sentire la voce di Victor dal fondo della folla, l'aveva fatto per me. Mi girai verso di lui che mi sorrise, non avrebbe dovuto offrirsi.
«Lucian Dark e Rosie Redd, distretto 5.Arion Sherwind e Skie Blue, distretto 6. Dal distretto 7 in poi, quest'anno sono tutti maschi. Samguk Han e Jean-Pier
re Lapin, del 7. Michael Ballzack e Subaru Honda, distretto 8.Sam Shunsuke e Wanli ChangCheng, distretto 9, di loro potete fidarvi. Adé Kébé eEugene Peabody, distretto 10. Sol Daystar e Fey Rune, distretto 11.» 

«Sono così tanti..»

«Questi sono gli ultimi: Gabriel Garcia e Riccardo Di Rigo, distretto 12.» sentendo quel nome mi bloccai.

«Come? Riccardo Di Rigo? No, non può essere. Non può essere lui.»

 







 
  
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