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Autore: Sebs    12/09/2014    1 recensioni
Orphan Black AU!High School
Delphine e Alison, migliori amiche, incontrano delle persone molto singolari: Delphine si imbatte in una ragazza con gli occhiali che la fa sentire rinata; Alison ritrova il suo vecchio amico, Felix, che ora ha due sorellastre. La cosa strana? Sia la ragazza con gli occhiali, Cosima, che le sorellastre di Felix, Sarah ed Helena, sono del tutto identiche ad Alison. Che mistero si nasconde dietro quei quattro visi così simili?
[Cosima/Delphine; Sarah/Cal; Alison/Donnie; Alison/Beth]
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alison Hendrix, Cosima Niehaus, Delphine Cormier, Helena, Sarah Manning
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Come è andato l'appuntamento, alla fine?
Delphine arrossì, sentendo la domanda così diretta di Felix. -Bene.
Felix aveva deciso di unirsi alle loro corse mattutine per rimanere in forma.
-Allora, avevo ragione sull'appuntamento infrasettimanale?
-No, Ali, non siamo andati a letto insieme.
-A proposito, Alison. Mi sa che non mi hai detto niente di te e Donnie, -disse Felix, cercando di non ridere.
-Certo, chiedi qualunque cosa.
-Perfetto, allora, -Fee si interruppe, mettendosi davanti ad Ali e camminando veloce all'indietro. Chiuse le mani a pugno, tranne gli indici. Li allontanò di quasi una decina di centimetri. -Così?
-Felix Anthony Dawkins, non puoi farmi queste domande!
-Di meno? -avvicinò un po' le dita.
-Non lo so, okay? Io e Donnie... -Alison alzò l'anulare. -Anello della Castità.
-Anello, non cintura. Povero Donnie, lo tieni a stecchetto.
-Non lo tengo a stecchetto. Abbiamo fatto una promessa.
-Come vuoi.
-Ma Helena e Sarah?
-Ci raggiungono dopo.
Mezz'ora dopo, infatti, erano tutti pronti per la scuola.
-Dovremmo risolvere questa storia. E darci dei nomi, non credete?
-Fee, sei l'unico ad avere un clone eppure sei quello con gli obiettivi più chiari -disse sua sorella Helena, con una sciarpa che le arrivava agli occhi. Faceva incredibilmente freddo per essere la fine di ottobre, anche per una che viveva in Inghilterra.
-Cloni! Sembra tipo un film di fantascienza.
-Non siamo degli alieni, Fee.
-E tu che ne sai, Sarah? Magari siete frutto di un esperimento, o...
-Smettila, Felix, mi spaventi. Sai che sono suscettibile.
-Alison Turner, tu devi pensare a come entrare nelle grazie di Donnie. Sarete entrambi felicissimi, credimi.
-Felix!
Sarah ed Helena risero nelle sciarpe. Alison era lo stereotipo di ragazza popolare dei film americani che avevano visto. Era spettacolare, come vedere una tigre in carne ed ossa.
-Dovremmo anche pensare alla festa. Quest'anno Aynsley non mi fregherà. Ho già stampato gli inviti. Sarà una festa magnifica.
Arrivati in vista della scuola, intravidero anche Donnie.
-Clone Club, pensate a cosa potremmo fare -disse Felix, avviandosi in classe.
Quel giorno avevano il Laboratorio di Chimica, e aveva sentito dire che il professore era davvero un bell'uomo. Magari sarebbe stato meglio degli altri.
Prese i libri dall'armadietto, e cercò di chiuderlo con un ginocchio, ma uno dei tipi della squadra di Donnie, correndo, gli sbatté l'anta in faccia, facendogli perdere l'equilibrio.
-Babbeo. Non cambiano mai quelli che giocano nella squadra della scuola, vero?
-Già, -disse Fee, cercando di non bagnarsi la divisa nuova con il sangue che gli usciva dal naso. -Idioti.
-Anche quando andavo a scuola io era la stessa storia. Ma io mi sono laureato in anticipo a ventitré anni, quelli cercano ancora una borsa di studio.
Fee guardò chi gli stava parlando. Un ragazzo che dimostrava meno di trent'anni, con gli occhiali da vista e un camice. Un camice?
-Professore?
-Già. Chimica. Sei uno dei miei studenti? Non riesco ad imparare tutti i nomi, dicono che è perché è solo il mio primo anno.
-Sì, credo di sì.
-Vieni, prendiamo del ghiaccio.
Andarono in Laboratorio, dove c'erano già un paio di ragazze. -Tieni, -disse, dandogli un bicchiere con del ghiaccio.
-Grazie, è davvero gentile.
-Ma ti pare. Magari mi avessero aiutato, al liceo.
La classe si riempì, e Fee si sedette in prima fila. Quello che si diceva era vero.
-Io sono Colin Rose, e sono il vostro professore di Chimica. Inizieremo studiando le cellule, visto che non so cosa avete fatto l'anno passato e che la precedente prof non ha lasciato l'ombra di programma in giro. Quindi, mettiamoci al lavoro, okay?
Si sfilò il camice e iniziò a scrivere alla lavagna.
Felix poggiò il viso su una mano, mentre le vocine delle ragazze raggiungevano le note più alte.
Il professore aveva dei capelli scuri, occhi chiari e un bel fisico, non era una cosa strana che fossero così coinvolte. Fee scosse la testa, iniziando a copiare ciò che scriveva il professore sulla mitosi e la meiosi, ma lo sguardo scivolò piano sul fondoschiena del professore e...
No, non poteva permettersi un lusso del genere. Già truccarsi era una cosa vista male dal resto della scuola.
Rose si girò, con un sorriso a trentadue denti.
No, per Fee non sarebbe stato così facile.
 
Non appena Ali aveva sentito che Helena e Sarah avrebbero avuto un'ora libera, le convinse a lasciare in giro qualche invito alla sua festa.
-Io faccio l'ala est e tu l'ovest?
-Sarà un caso che hai preso quella con l'aula di musica?
-No.
Helena sorrise. Anche se non le aveva detto niente, sapeva che era successo qualcosa. Forse perché non parlava più così spesso di andare a suonare.
-Stai attenta ai punk, okay?
-Ciao, Helena.
Helena iniziò dai bagni delle ragazze, appendendo i fogli su quelli di Aynsley e sulle porte.
Poi passò a quelli dei ragazzi. Non per provare qualcosa a se stessa. Solo perché credeva che fossero vuoti.
Ma quando iniziò ad attaccare un foglio su una porta e questa si aprì, si rese conto di aver fatto un errore.
-Credevo fossero vuoti, -cercò di scusarsi.
-Helena, vero?
Helena aggrottò le sopracciglia. Chi diavolo era quel tipo?
-Non ti ricordi? Il biglietto? Sono Jesse.
-Beh, Jesse, ti conviene chiudere la cinta, non vorrei metterti a disagio.
-Oh, già.
Jesse si chiuse la cinta e si lavò le mani. -Un po' imbarazzante, già.
-Il fatto che ti si stavano abbassando i pantaloni o che non ricordo il tuo nome imbecille?
-Forse il primo. Comunque, cosa pubblicizzi?
Lesse il foglio e sorrise. -Saremo come Romeo e Giulietta, allora.
-Che? Forse non hai capito che non voglio avere niente a che fare con te.
-Già, come no. Comunque io parteggio per Aynsley.
-Ah, certo. Romeo e Giulietta. Che assurdità.
-Potremmo prendere qualcosa dalle macchinette, sai, uscire dal bagno dei ragazzi...
-Porto anche io i pantaloni, e non mi credo chissà che tipo, Jesse.
Jesse guardò le gambe di Helena, per metà nascoste dall'impermeabile.
-Non puoi portare i pantaloni, sei una ragazza!
-Grazie per avermelo detto. Non lo sapevo. Peccato. Forse qualcuno ha scritto Hector sull'iscrizione.
Jesse scoppiò a ridere. -Sul serio?
Lei alzò un angolo della bocca. Poi scoppiò a ridere anche lei. -Già. Odio le gonne.
-Sei un genio, Helena.
-Me lo dicono tutti.
-Facciamo così. Se Aynsley vince e ha una festa migliore, verrai con il capo cosparso di cenere alla festa, con me. Se vince Alison, non ti saluterò più.
-Una gara.
-Già, una gara.
-Non era una domanda.
-Lo so. Allora?
-D'accordo.
-D'accordo, sul serio?
-Già.
Jesse si avvicinò ad Helena. -Va bene. Allora...
Prese i volantini e li fece cadere a terra, troppo velocemente perché Helena potesse prevederlo o evitarlo. Dopodiché, Jesse sparì, iniziando a correre.
Ah, come le piacevano le sfide. E anche Jesse ne andava matto.
  
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