FORSE
QUALCOSA IN PIÙ…
Passarono le
ore.
Giunse infine
l’alba, e poi il giorno.
Nella grande
camerata-dormitorio, i vari occupanti cominciarono a
svegliarsi.
Anche Max cercò di
rimettersi in piedi, e fu così che lo notò.
Si voltò verso
Rei, che si stava in quel momento svegliando: “Dove sono Kai e Takao?” chiese
preoccupato l’americano, seduto sul materasso, “Uhm…” mugolò il cinese,
voltandosi verso il letto dell’amico
giapponese.
Era
vuoto.
Rei si svegliò del
tutto in pochi secondi, rizzandosi seduto.
Anche il letto di
Kai era vuoto.
I due amici si
guardarono negli occhi: “Dove diavolo sono finiti quei due?? Kai è ancora
convalescente! Oh, ma quando li trovo mi sentono!!” urlò Max, facendo per
scendere dal letto, ma era ancora debole, non riusciva a stare in
piedi.
Rei lo
sostenne.
“Dove pensi di
andare tu?” esclamò lui, “A cercarli, chissà dove sono finiti! E se Kai si fosse
sentito male?” interloquì il biondino, cercando di divincolarsi dalla presa
dell’amico più grande, “Tu non vai da nessuna parte, o almeno non da solo! Ti
accompagno io. Forza, andiamo.” disse deciso il cinese, passandosi il suo
braccio dietro la nuca, e sorreggendolo per portarlo fuori dalla
stanza.
I due amici si
trovarono sul ponte.
“Dove possono
essere?” chiese preoccupato Max, guardandosi
attorno.
Rei chiuse gli
occhi, lasciandosi avviluppare dal vento che iniziava a soffiare, seppur
leggero.
Il Sole era da
poco sorto, e cominciava a scaldare l’aria.
Improvvisamente,
il ragazzo cinese spalancò gli occhi: “Di qua.” disse solo, conducendo con sé il
compagno più giovane.
Si diressero a
poppa.
Appoggiati a una
delle casse, addormentati, uno abbracciato all’altro, c’erano Kai e
Takao.
Il russo avvolto
dal maglione del giapponese.
La mano di Takao
in grembo al compagno.
I due dormivano
uno sulla spalla dell’altro, le bocche leggermente
aperte.
I due amici si
intenerirono a vederli così tranquilli.
Rei si inginocchiò
presso Kai, scuotendolo leggermente: “Ehi, dormiglione, è ora di alzarsi.”
sorrise, sussurrando a mezza voce.
Il russo si mosse,
e aprì gli occhi.
“Ben svegliato,
dormito bene sulla spalla di Takao?” scherzò Max, aggrappato a Rei per non
cadere.
Il ragazzo si
guardò attorno spaesato, poi si calmò vedendo il più giovane sdraiato ancora
sulla sua spalla: “Si, abbastanza.” rispose sottovoce lui, “Cosa ci facevate qui
fuori? Non dirmi che avete passato la notte qui!?” domandò il moro, strabuzzando
gli occhi, “Si… Poi vi spiegherò tutto dopo. Takao ha un polso slogato, dovremmo
portarlo in infermeria.” affermò Kai, alzandosi, e portando su con sé il
ragazzino ancora addormentato.
“Perché hai indosso la sua felpa?”
chiese argutamente Max, “Me l’ha data lui…” replicò solo, facendo per portare il
compagno addormentato giù sottocoperta, quando il giapponese mugolò qualcosa, e
cominciò a svegliarsi.
Lo poggiò subito a
terra, sempre però tenendolo tra le sue
braccia.
I suoi occhioni
color cobalto ebbero un lampo di confusione nel vedersi in braccio al russo, e
un improvviso rossore gli colorò gli zigomi, e poi circondato da Rei e Max:
“Ragazzi, che succede?” chiese il ragazzino dai capelli blu sbadigliando,
“Nulla, non preoccuparti, è che non vi trovavamo. Avete dormito qui fuori.”
spiegò Rei ridendo, “Max, come stai?” chiese preoccupato Takao, notando l’aria
stanca dell’amico “Bene, mi hai fatto spaventare. Forza, scendiamo di sotto,
devi farti vedere quel polso.” affermò il biondo, aggrappato a
Rei.
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Un paio d’ore
dopo, Takao, Rei, Kai, Max e Kappa, assieme ai White Tigers e agli All Stars,
uscirono sul ponte.
Il leader dei
Bladebreakers aveva il polso fasciato, e il braccio legato al
collo.
Mentre i loro
compagni si sfidavano sui ring appositamente preparati, lui e Kai sedevano
all’ombra, sui fasciami.
“Uffa, volevo
anche io partecipare a qualche gara… Volevo sfidare Eddy e Kiki!!!!” piagnucolò
lui, col visino imbronciato, “Te la sei cercata. Perché diavolo hai dato tutti
quei pugni al cassone stanotte?” parlò piatto l’amico, “Te l’ho già spiegato…”,
il tono del minore si fece triste.
Il russo
sospirò.
Capiva il senso di
colpa dell’amico.
“Senti, devo
parlarti… Ma non qui. Vieni con me.”.
Il possessore di
Dranzer alzò la testa.
Takao era in
piedi, e gli tendeva la mano sana, “Devo parlarti.” ripeté
lui.
Kai afferrò la sua
mano e si alzò.
Sorreggendosi
l’uno all’altro, si diressero verso poppa.
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“Allora, cosa
volevi dirmi?”.
I due
Bladebreakers si erano appoggiati alla ringhiera di poppa, e fissavano la scia
biancastra lasciata dalle onde.
“Beh…. È difficile
da spiegare… Come ti sentiresti se tu provassi affetto per una persona, ma che
questo affetto si è tramutato in qualcosa di più?” pigolò quasi, tenendo gli
occhioni bassi, “In che senso?” chiese Kai, un sopracciglio inarcato, “Se tu
volessi bene a una persona, e poi scoprissi che provi qualcosa di più, che un
semplice affetto per lei, come reagiresti?”.
Le parole del
possessore di Dragoon sorpresero non poco il possessore di
Dranzer.
“Beh, non so cosa
risponderti, non ho mai avuto simili esperienze, però sicuramente proverei a
parlargli.. Ma non direi che è un caso che possa riguardarmi. Perché me lo
chiedi?” rispose sottovoce.
Takao non disse
nulla.
Si limitò ad
allontanarsi e ad appollaiarsi sulla ringhiera in metallo, dondolandosi e
guardando il mare.
Il cuore del russo
ebbe un tuffo.
“Scendi, non è
divertente. Potresti cadere.” affermò lui, impallidendo improvvisamente; l’amico
non rispose nulla, lo ignorò bellamente, continuando a
dondolarsi
“Takao Kinomiya,
scendi!! Non è divertente!” alzò la voce, poggiandogli una mano sulla spalla e
voltandolo.
Il viso del
ragazzino era solcato dalle lacrime.
“Takao, cos’hai?”
chiese lui spaventato, ma l’amico non rispose, continuò a dondolarsi con lo
sguardo vacuo.
Sotto di lui, il
vuoto e l’Oceano.
“Takao! Scendi,
per favore! È pericoloso.” quasi lo implorò il
blader.
Ma il ragazzino
non si mosse.
Kai era
terrorizzato.
Cosa aveva
trasformato in quel modo Takao?
Il SUO
Takao?
Il ragazzino
solare a cui si era tremendamente affezionato dopo anni di
litigi?
Di cui si era
innamorato?
Non poteva
lasciarlo lì, seduto sul bordo.
Così, senza troppe
cerimonie, gli cinse la vita con le braccia e lo sollevò leggermente,
passandogli poi le braccia sotto le ascelle, facendolo scivolare giù dalla
balaustra.
Incespicò e cadde
a terra, sotto il peso del ragazzino.
Ma non lo mollò
nemmeno per un momento.
Rotolarono
all’indietro.
Senza dargli il
tempo di reagire, si trascinò con lui tra le braccia fino alla parete, al sicuro
e sufficientemente lontani dal bordo.
Poi lo abbracciò
forte, impedendogli quasi di muoversi, permettendogli di piangere e sfogarsi nel
suo abbraccio.
Takao continuava a
piangere, il visetto nascosto sul petto del maggiore, le mani che si
aggrappavano con disperazione alla sua maglia.
“Cosa ti succede?”
gli domandò, stringendolo e cercando di calmarlo, “Sigh… Per te, conta solo la
nostra rivalità, e la nostra amicizia… Non puoi pensare che io provi qualcosa di
più…” sussurrò con la voce rotta dal pianto, stringendosi maggiormente, “Io
provo qualcosa di più che una semplice amicizia nei tuoi confronti… Sigh… Ma non
capisci che io… Ti amo…” disse tra i singhiozzi che si facevano sempre più
forti.
Kai era rimasto
sconvolto.
Aveva sentito
bene?
O era diventato
sordo tutto a un tratto?
Il suo cuore
accelerò i battiti, e strinse maggiormente il ragazzino, sfregando la sua testa
su quella del compagno, e carezzandogli la
schiena.
“Scusami… Scusami
se non ho capito prima i tuoi sentimenti, scusami se ti ho fatto soffrire.. Mi
dispiace, Takao-kun… Scusami per essere stato così ottuso, piccolo…” mormorò,
trattenendo a stento una lacrimuccia.
Poi gli si
avvicinò all’orecchio.
Le due paroline
che gli sussurrò, ebbero il potere di placare la tempesta che agitava quegli
splendidi oceani cobalto.
I due ragazzi
rimasero teneramente abbracciati a lungo, il minore in braccio al maggiore, non
voleva più lasciarlo andare.
Perché lo
amava.
SALVE!!!!
Sono
tornata!!!
Questo
dovrebbe essere l’ultimo capitolo della fic, dico dovrebbe perché Aduah potrebbe
uccidermi in caso la volesse continuare, se la mettessi come
conclusa.
Beh,
che dire, le coccole regnano sovrane!!!
Adoro
TAKAO e KAI assieme, sono troppo pucciosi!!!
UN
GRAN BACIONE A ADUAH E AI MIEI LETTORI
INVISIBILI!!!
SHUN