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Autore: Yumeji    13/09/2014    2 recensioni
“Ha cambiato le regole del gioco” ciò che Kirigiri aveva detto era vero
Ancora una volta Monokuma ha stravolto le vite degli ultimi studenti della Kibougamine, è venuto meno alle sue stesse regole - ha ucciso un innocente al posto di un colpevole -, e ciò solo per farli cadere in una Disperazione ancora più profonda.
Ogni atto del preside orso persegue la disperazione, i ragazzi proveranno presto sulla loro pelle quanto questo desiderio può spingere alla follia lo stesso Burattinaio, e rimpiangeranno amaramente gli "incentivi" che Monokuma gli proponeva.
Perché, se prima solletticava i loro desideri (libertà, denaro, ecc..), ora punta al cuore. Nessuno verrà risparmiato.
---
Prologo - concluso
Parte I - conclusa (I / V)
Parte II - conclusa (VI / XI)
Parte III - (XII / ???)
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naegi Makoto, Oowada Mondo, Togami Byakuya
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo IV

NB: Per la riproduzione del processo di classe mi sono tenuta fedele a quella che ho ritrovato nel gioco (anche perché è passato un po' da quanto ho visto l'anime xP ).



[Monokuma File N°3]
Vittima: Touko Fukawa
Causa della morte: Recisione della gola e conseguente dissanguamento.
Luogo del ritrovamento: Sauna del bagno comune.
 
- Vista però la quasi totale assenza di sangue non è da escludere che l'omicidio sia avvenuto altrove - commentò Kirigiri, attenta e scrupolosa nell'osservare il cadavere della letterata mentre Naegi finiva di leggerle il rapporto di Monokuma. Ormai era la terza volta, la potevano considerare una consuetudine, mentre Kyouko si aggirava attorno per studiare la scena, lui le esponeva i pochi dettagli datigli a disposizione e poi, quando gliele poneva, rispondeva alle sue domande (per quanto gli fosse possibile), in realtà non credeva di essergli molto utile.
Quando però si era espresso in tal senso Kirigiri gli aveva spiegato che, in una simile circostanza, le sue risposte ordinarie e completamente prive di fantasia le rendevano più facile il ragionamento. Piuttosto di supposizioni articolate e fantasticherie Naegi la portava a deduzioni semplice ma logiche, lineari. Le sue ovvietà la tenevano ben salda a terra, in un momento in cui qualunque congettura errata poteva portare alla tragedia.
- L'ultima volta che qualcuno ha visto Fukawa era ieri sera, poco prima del coprifuoco, non avendo informazioni sull'ora del decesso possiamo supporre che sia morta tra le 22 di quella sera fino ad almeno un'ora prima dal ritrovamento, ovvero le 16e30... - si fece ancora più pensierosa nello studiare il taglio che attraversava, largo e profondo, la gola di Fukawa, -No, è un lasso di tempo troppo approssimativo, dobbiamo trovare degli indizi per aver un orario più preciso -
- Yamada non aveva detto che erano venuti nel bagno grande e caccia di fantasmi?.. Possibile che nessuno abbia notato il cadavere? - osservò Togami e c'era impazienza nella sua voce, un nervosismo palpabile lo attraversava, ma era comprensibile. Era lui il primo sospettato. Non sopportava Fukawa e per tutto il giorno non si era visto, per poi tenere un comportamento bizzarro quando era riapparso.
- Ho.. ho raccolto le testimonianze! - annunciò Naegi, sentendo che era il momento per lui di intervenire, - Hagakure afferma di non aver notato nulla, e cosi anche Oogami e Celestia, Asahina invece dice di aver visto qualcosa (l'ha definita un'ombra), che correva verso la sauna. Non ha pensato di avvertire i compagni perché dubitava che le avrebbero creduto, dopo il casino con il fantasma, e l'aveva intravista solo per un momento, quindi alla fine ha pensato davvero di essersela immaginata -
- A che ora sono venuti qui? - chiese Kirigiri,
- Poco dopo pranzo, le 13 all'incirca - rispose, stranamente efficiente.
- Quindi la domanda adesso è se quello che Asahina ha visto fosse la vittima o l'omicida - affermò Togami, e la sua presenza, al quanto collaborativa, era qualcosa di assolutamente inedito, persino sospetto. In fondo, se era veramente lui l'omicida avrebbe partecipato a quelle indagini, in comunione con loro, solo per assicurarsi che non scavassero troppo affondo, e per occultare delle prove; invece, se era innocente, temeva l'accusa e lavorava con i compagni alla disperata ricerca di fatti che lo scagionassero.
Tra la possibilità di un Togami che voleva ingannarlo o un Togami bisognoso d'aiuto, Naegi pensò fosse assai più probabile la prima che la seconda.
- Ma sopratutto, Fukawa che era nota per non amare l'acqua, cosa ci faceva nel bagno comune? - parlò di nuovo Kyouko.
Tante domande, poche risposte.
E un processo che sarebbe iniziato a breve.


Stesso momento, corridoio al piano terra dalla Kibougamine, vicino alla sala audio video.
- Ohi, monokuma! Salta fuori, brutta ferraglia! - chiamò Owada, non si riteneva abbastanza intelligente per investigare come i suoi compagni, ma allo stesso tempo non riusciva a starsene fermo. Un orrendo presentimento lo aveva colpito, un dubbio lo logorava martellandogli insistentemente nel cervello, causandogli anche un emicrania.
- Upupupupu! Owada mi offendi, "brutta ferraglia"? Ti informo che io sono l'ultimo ritrovato della tecnologia più avanzata e moderna - sussultò il motociclista, come al solito quello stupido orso-robot spuntava di colpo senza emettere il minimo fiato (non che respirasse, ma avvolte faceva qualche sospiro). - Comunque, caro compagno assassino, per cosa ti occorre la mia preziosissima persona? -
- Non c'è il tuo zampino in questo omicidio, vero? - andò dritto al punto, trovando che il ritrovamento del corpo di Fukawa avesse una tempistica eccessivamente perfetta. Togami era troppo furbo per farsi fregare cosi facilmente, per quanto avesse pure agito in un momento d'ira, avrebbe comunque trovato un modo perché non risultasse così palese.
- Mi stai chiedendo se ho ucciso io quella complessata puzzolente? - si fece falsamente pensieroso, solo per il gusto di irritarlo (gli riusciva sempre tanto bene), - Ebbene, no... Essendo il preside non ho il permesso di uccidere i miei stessi studenti, andrei contro le regole - enfatizzò quell'ultima frase, sottolineandone parola per parola, quasi volesse renderle degli sottile stiletti con cui pugnalare il petto di Owada. Il motociclista però non sembrò accusare il colpo, era un idiota (se lo diceva da solo), non riusciva a pensare a più cose contemporaneamente, e adesso il suo cervello era già impegnato da altro, le parola di Monokuma gli rimbalzarono addosso come se il suo corpo si fosse trasformato in gomma.
- Allora hai spostato il cadavere? - aveva sentito Kirigiri fare un'osservazione sulla scena del delitto che risultava troppo pulita,
- Owada... - sbuffò, scuotendo la testa con fare sconsolato e alzando le spalle, - si tratta pur sempre di un bagno, le tracce di sangue in un luogo simile sono facili da lavare, vista la grande presenza d'acqua. Chissà, magari è caduta nella vasca e dopo è stata messa nella sauna ad asciugare... - si interruppe, conscio di aver parlato troppo, l'espressione immutabile da cui però Mondo percepì una nota divertita, - ops! Non dire agli altri bastardi che ti ho aiutato, non devono sapere che ho un debole per la feccia! - arrossì tenendosi il viso tra le mani in una pessima interpretazione di imbarazzo.
"Come se non lo avessi fatto di proposito" pensò Mondo, sapeva quando lo volevano usare, Daiya gli aveva ben insegnato a riconoscere gli inganni.
- è strano comunque che l'arma del delitto non sia stata ancora trovata, Kirigiri a quanto pare sta battendo la fiacca - fu l'ultimo commento che gli concesse Monokuma prima di scomparire cosi come era venuto. Se un giorno si fosse volatilizzato in una nuvoletta di fumo Owada non se ne sarebbe stupito più di tanto.
- Dovrei controllare la vasca..? - osservò il punto in cui l'orso robot era sparito, era vero che ogni tanto si faceva fuggire (volutamente o non), qualcosa di importante inerente al processo, ma era la prima volta che arrivava sino a quel punto.


- Trovato nulla? -
- Tsk... Se magari ci dessi una mano faremo prima -
- Siete uomini, non vi lamentate -
- Dov'è finita la parità dei sessi? -
- Stai frignando come un moccioso Togami, forse (come Fukawa), non ami l'acqua? -
- Da quando fai commenti sarcastici Kirigiri? È strano per te -
- Qui sei tu che ti stai comportando in modo strano - osservò, e aveva ragione, non era qualcosa a cui normalmente Byakuya si sarebbe prestato, - Agisci in questo modo perché spinto da un inedito senso di compassione per quella ragazza che ti giurava amore e che hai sempre snobbato, oppure è semplice paura, timore di rimetterci la testa? -
- Tu...- sembrò partire sul piede di guerra il ragazzo, andando in escandescenza come qualche ora prima. No, non doveva ricordarglielo. Lui per primo sapeva di star tenendo un comportamento non consono a se stesso. A un Togami.
- Smettetela voi due! Togami muovi il culo invece di parlare e tu Kirigiri abbi pazienza!. - esplose Owada, stanco di quella discussione, innervosito dalla stessa situazione, immerso nell'acqua calda fino alle cosce insieme all'ereditiere e a Naegi, tutti e tre completamente vestiti, a cercare la lama con cui Fukawa era stata uccisa.
Mondo era conscio di non dover prendere troppo sul serio le parole di Monokuma, ma non le poteva neppure sorvolare così facilmente. Quando l'orso robot lo aveva lasciato era tornato di corsa al bagno grande, preferendo parlare con quell'improbabile trio di investigatori, i quali, su decisione di Kirigiri, avevano stabilito di esaminare per bene anche le vasche. Qualunque cosa per ottenere qualche indizio e, se arrivavano a seguire un suggerimento fornitogli da Monokuma, dovevano essere davvero ad un punto cieco.
"Kirigiri in difficoltà?.. Impossibile!" pensava invece Makoto, l'unico a lavorare silenziosamente tra un irritabile motociclista e Togami che continuava a brontolare fra sé e sé, sotto lo sguardo vigile dell'unica femmina che si era autonomamente esentata da quel compito. "Di sicuro avrà già un'idea di chi sia stato" continuava a ripetersi, forse cercando di convincersi, perché se Kirigiri non aveva ben chiaro come fosse avvenuto l'omicidio allora lui, che faceva principalmente affidamento sulle sue informazioni e la sua logica, come avrebbe fatto? Con tutti questi pensieri per la testa Naegi non notò la breve scaramuccia che interessò la ragazza fulcro della sua attenzione, perché altrimenti si sarebbe reso conto di quell'anomalia. Kyouko, per quanto potesse diventare impaziente, non arrivava mai a discutere a quel modo con qualcuno, faceva parte della sua natura, del suo "occultare le proprie emozioni", che persino lei si trovasse in difficoltà?
Avendo ancora la mente concentrata su altro, Makoto non si accorse neppure dell'oggetto, sul fondo della grande vasca, che per errore calpestò, scivolandoci di conseguenza sopra e finendo con la testa sott'acqua.
Avvolte si chiedeva chi, tra lui e la classica protagonista di shojo manga, fosse più imbranato.
- Eccola! - esclamò riemergendo esultante, stingeva qualcosa nel pugno della mano destra.
Aveva trovato l'arma del delitto! Ecco dove stava la sua fortuna quando serviva.
Purtroppo però le cose non si chiarirono, anzi, quell'oggetto appena pervenuto, il quale era di sicuro ciò che aveva ucciso la letterata (Kirigiri ne aveva ben esaminato la ferita al collo per poterlo affermare), gettò ancora più oscurità sull'intera faccenda e, di certo, non scagionò Togami.

*Dlin... dlon... dlin*
- Il Processo di Classe sta per iniziare, ormai è la terza volta, sapete la strada cari bastardi -
La voce di Monokuma gli avviso che il tempo per le indagini si era appena concluso.

- E lasciami respirare! - avrebbe voluto urlare l'ereditiere nell'udire quel avviso, ma si morse la lingua, impedendosi di farlo. Aveva commesso molti errori (già uno normalmente sarebbe risultato troppo), per quel giorno, non poteva continuare a farne altri.
Perché, perché, perché... Si maledisse, da un pezzo aveva compreso che fargli perdere tutto quel tempo in palestra faceva parte del piano che Monokuma aveva stilato per incastrarlo.
Per scagionarsi Togami avrebbe dovuto dire la verità, ovvero rivelare il motivo per cui non si era fatto vedere per l'intero arco della giornata... No, non voleva farlo!
Piuttosto la condanna al patibolo, ma sapeva che i suoi compagni - quelli provvisti di un cervello e che cominciava ad odiare ogni momento di più -, lo avrebbero obbligato a parlare. Perché additarlo come colpevole e sbagliare significava la fine di tutto. Nonostante lo strappo alle regole a cui il burattinaio si era tenuto nel processo precedente, Togami dubitava che questo sarebbe mai cambiato.
Perdere era sinonimo di morte.
"Perdere..?" non sarà stato Celestia, ma neppure Byakuya ricordava il significato di quella parola, provata sulla pelle cosi tanto tempo indietro da averne cancellato quasi ogni ricordo, e adesso che gli si presentava davanti una simile prospettiva se ne sentiva confuso, probabilmente addirittura spaventato.
Si portò una mano al petto, avvertendo sotto le dita i battiti accelerati del proprio cuore.
Per la prima volta temeva per la sua vita. Si sentiva ridicolo.
Eppure era riuscito ad ignorarlo per ben otto anni quello stupido e stramaledetto sé stesso.
Quel Byakuya che ad un membro della famiglia Togami non si avvicinava nemmeno un po'.



L'ascensore si apri e tutti i nove sopravvissuti ne attraversarono le ante spalancate.
Ognuno si sistemò al posto che gli era stato assegnato. Erano pronti.
Il 3^ Processo di Classe era ufficialmente cominciato.

"Okay, cosa abbiamo?" fece rapidamente mente locale Naegi, esaminando le prove che aveva a disposizione: il Monokuma File n°3, le testimonianze di Oogami, Celestia e Hagakure, la testimonianza di Asahina, l'arma del delitto, le tracce di sangue (la loro mancanza sulla scena), il colore dell'acqua, la foto mezza strappata nella tasca della vittima (che ancora non sapevano chi raffigurasse), le impronte insanguinate sulla porta della sauna, e basta. Era tutto.
Come al solito per il resto avrebbe dovuto improvvisare, visto l'esiguo numero dei colpi che aveva a disposizione. Ora bisognava solo vedere chi avrebbe dato il via alla conversazione sull'omicidio di Touko Fukawa.
- Per prima cosa, qualcuno è a conoscenza dell'orario della morte di Fukawa? Cosi potremmo verificare gli alibi di ognuno di noi - Celestia prese parola sorridendo come se si fosse trovata bere un the con le amiche, pur non seguendo in prima linea le indagini sembrava sempre molto informata,
- L'ultima volta che Fukawa è stata vista viva è stato poco prima dell'inizio dell'orario notturno (le 21:45 circa), si era recata in sala mensa per qualche motivo, forse uno spuntino prima della sua chiusura, per poi fuggire quando ci ha trovato Hagakure - si prese la briga di spiegare Kirigiri,
- Si, e mi ha pure riempito d'insulti! - confermò il super ultra sciamano liceale, - come se avessi potuto sapere che quel super ramen gold che ho trovato nascosto nella dispensa l'avesse nascosto lei per tenerselo da parte - sbuffò grattandosi la testa, forse ragionando che tanto ormai era inutile arrabbiarsi a causa di un morto.
- Quello è stato l'ultimo momento in cui è stata vista viva - riprese Kirigiri, - supponendo che inseguito sia tornata nella sua stanza per poi uscire una seconda volta, contando il lasso di tempo doveva già essere in atto il coprifuoco, il suo corpo è stato ritrovato alle 17e30 del giorno dopo. Quindi per il momento possiamo solo affermare che sia morta nell'arco di tempo tra le 22 di ieri e le 16e30 di oggi -
- Ugh... amici è un sacco di tempo - commentò sempre Hagakure deprimendosi un poco a quella notizia. Davvero non avevano altri indizi per ridurlo?
- Supponiamo però che fosse già morta quando Yamada è gli altri sono andati in esplorazione del bagno grande alla ricerca di fantasmi... - propose Makoto,
- Delle fantasie di Asahina vorrai dire - precisò Celestia,
- Oh, ve l'ho già detto! Sono sicura di aver visto qualcosa lì dentro!- insistette la nuotatrice visibilmente offesa dal commento della gothic.
- ... se mettiamo che l'omicidio sia avvenuto prima del loro arrivo, allora l'arco di tempo si riduce dalla sera di ieri alla mattina di oggi - abituato a essere interrotto in quei casi Naegi non ci badò più di tanto,
- È un buon presupposto Master Makoto Naegi, ma se ci fosse stato un cadavere all'interno del bagno comune qualcuno di noi se ne sarebbe certo accorto - ne minò il ragionamento Yamada, sistemandosi gli occhi con aria intelligente (si sentiva figo per aver detto qualcosa di sensato),
- Perché, qualcuno è andato ad esaminare le vasche o la sauna? - fu la repentina replica di Owada,
- Ehmm...- non seppe rispondere l'otaku, non ricordava che qualcuno si fosse...- Lady Aoi Asahina l'ha fatto! - esclamò vittorioso, - Mi ricordo distintamente che, frustrata per la ricerca infruttuosa ha infilato la testa nella sala della vasche, per poi ritirasi delusa di non aver trovato nulla -
- Bhè... veramente qualcosa l'ho vista - fece un'espressione dolcemente colpevole la ragazza tutta energia, seno e ciambelle, portandosi in segno di scuse una mano dietro il capo, - Ho scorto un'ombra che si rifugiava nella sauna, temendo però di essere considerata una specie di visionaria non ho detto nulla -
- E non poteva trattarsi della stessa Fukawa? - osservò Celestia, e il suo dubbio era più che giusto, - Forse aveva qualche motivo per nascondersi -
- Certo, se si stava facendo il bagno temeva che qualcuno la vedesse nuda! - sentenziò Yasuhiro, poco importava che la letterata fosse stata ritrovata con ancora indosso la divisa scolastica, - ritenendola solo l’ennesima delle sue osservazioni inutili nessuno si prese la briga di farglielo notare.
- Visto il contenuto delle sue tasche dubito che, anche se volesse nascondersi, Fukawa sarebbe entrata nelle sauna - si fece sentire Kirigiri, e il suo sguardo si incrociò con quello di Naegi, gli aveva appena lanciato un sassolino, ora stava a lui raccoglierlo. - Si sarebbe danneggiata con l'umidità, e conoscendola non avrebbe voluto che si rovinasse ancora –
“Pensa, e scegli la prova giusta!”
- Ma certo, la foto...- ragionò Makoto, - Fukawa non sarebbe entrata nella sauna perché aveva con sé quella fotografia -
- E perché una semplice foto gliel'avrebbe impedito?- lo guardò confuso Owada,
- Perché era qualcosa a cui teneva molto, forse lo considerava una specie di tesoro - da Naegi gli occhi di Kirigiri vagarono altrove, alla ricerca di una persona in particolare,
- Cosa raffigura quella fotografia? - volle accertarsi Celestia, avvertendo un presentimento salirle lungo la colonna vertebrale, pizzicandole dietro la nuca mentre mostrava il solito sorriso da avida calcolatrice.
- Non so come ne sia entrata in possesso... - preannunciò Kyouko estraendo l'oggetto in questione da una tasca della giacca, cosi da poterlo esaminare meglio alla luce della sala processi, - ma è una foto raffigurante due persona, una donna e un bambino di circa sei o sette anni, forse madre e figlio, non se ne può esserne sicuri perché il volto di lei è stato cancellato. Il viso del piccolo è invece integro e ben identificabile - fredde e impietose quelle iridi violacee si posarono sul suo obbiettivo, - Non sei forse tu il bambino, Togami -
La sua non era una domanda, ma una affermazione, e mentre mostrava l'immagine all'intera sala fu finalmente compreso il motivo per cui l'ereditiere avesse taciuto fino a quel momento (quando abitualmente amava animare l'ambiente declamando a gran voce le proprie conclusioni), probabilmente consapevole del cappio che si stava stringendo intorno alla sua gola e ormai già privo di fiato.
Nessuno poteva immaginare che Byakuya avesse già deciso la conclusione di quel processo. Come gli era consueto era giunto da solo alle proprie rispose e aveva stabilito il da farsi: non avrebbe detto nulla. Tacendo sarebbe finito con l'essere accusato ingiustamente dagli altri e ci avrebbero rimesso tutti le penne, ma poco importava. Nonostante i presupposti la sua bocca rimaneva cucita.
- Come puoi spiegare la presenza di questa immagine sul cadavere della vittima, Togami? - insistette, e Naegi trovò inusuale che Kirigiri partisse immediatamente in quarta con un'accusa, nella sua normale procedura amava discutere arrivando a riepilogare passo dopo passo ogni avvenimento che aveva portato al delitto, non era solita a simili colpi di testa.
Riflettendoci, Makoto non poté che giungere ad un sola conclusione: la ragazza non pensava, non ancora almeno, che l'ereditiere fosse colpevole, però esigeva delle risposte che solo lui poteva dargli.
- Se ti dicessi che non ne sapevo nulla prima che tu la tirassi fuori mi crederesti? - sorrise sprezzante il biondo, mostrando una freddezza ritornatagli propria solo perché consapevole di ciò che lo attendeva,
- Vuoi scherzare?! Quella è la prova che sei stato tu! Di certo Fuka te l'ha rubata!!- di nuovo l'intervento non richiesto di Hagakure mise in scompiglio l'intero processo, se ogni tanto se ne fosse stato zitto avrebbero avuto tutti una vita più facile.
- Fregato cosi facilmente?.. Togami dov'è finita tutta la scaltrezza che mostravi? - Ludenberg non era una sprovveduta, sapeva giocarle bene le sue partite ed era brava a scoprire le carte in mano all'avversario leggendone semplicemente l'espressione. Se fosse stata una partita a poker sarebbe stata certa che Byakuya teneva una scala reale.
- È perché odiavi Fukawa, ammettilo! - anche Asahina, spinta dalle insinuazioni di Hagakure cominciò ad accusarlo,
- Amica mia, non è ancora il momento di indicare il colpevole. Attendi, prima di trarre le tue conclusioni, ascolta tutto ciò che c'è da sapere - la tranquillizzò Oogami, consapevole che la nuotatrice fosse spinta ad additare Togami più per un sentimento personale che per delle prove reali.
- Sarebbe sciocco negare che odiavo quella piattola - sbuffò il ragazzo, - ... non per questo però l'ho uccisa io - "come se, anche se fossi il colpevole, ammettessi di averlo fatto" disse conscio della totale inesistenza della propria difesa. "Spero che muori soffocato da un chicco di riso Burattinaio" gli augurò intrappolato in quella rete creata appositamente per lui.
- Questo lo dicono tutti - convenne Celestia, - perché non provi a convincerci?- propose e solo all'ora Togami si rese conto che la ragazza nascondeva un che del rapace nei suoi modi. Se prima appariva un puntino lontano, in alto del cielo, un secondo dopo era in picchiata, alle spalle della preda.
- E come potrei?- fece il finto tonto, cosa che sembrò solleticare l'ilarità della gothic,
- Dicci cosa hai fatto per tutta la giornata - sapeva che glielo avrebbe chiesto e fu facile controllare la propria espressione di fronte al suo sguardo che lo fissava così intensamente, facendo un paragone non era nulla a confronto con gli occhi di Kirigiri (quelli sapevano trafiggerti peggio di due lance affilate).
- Tsk... sono stato tutto il tempo in biblioteca - una menzogna,
- No, questo non è vero! - subito smentita da Makoto, - Io e Owada ti abbiamo cercato, ma lì non c'eri -
- Cosa vuoi nascondere Togami? - si fece più pressante Celestia, - Non dirmi che hai davvero commesso un omicidio tanto deludente? -
- ... - non la degnò di risposta, lo sguardo rivolto altrove, quasi avesse altro a cui pensare piuttosto di partecipare a quel processo che avrebbe deciso delle loro vite.
- Non rispondi?! Allora ammetti di essere un assassino!? - Asahina sembrava averla presa molto a cuore, nonostante non avesse alcun particolare legame con Fukawa, ora che Chihiro non c'era più era lei da considerarsi la più sensibile tra loro. Un atteggiamento che Byakuya definiva strano, ma probabilmente era lui, che non comprendeva la natura di quel sentimento, ad esserlo. - È vero che magari Fukawa non era una ragazza molto simpatica, ma ti amava veramente! - come se il saperlo potesse cambiare qualcosa, non gli era importato quando era in vita e non gli sarebbe importata di certo adesso.
- Era Fukawa, anzi, Genocide l'assassina. Non so cosa ho fatto per risultarti tanto antipatico ma tra me e lei credo che fosse chiaro chi fosse il cattivo -
- Kuwata dovrebbe esserti stato di insegnamento Togami, se qualcuno muore non viene riconosciuta l'autodifesa - tornò a prendere parola Kirigiri, nonostante l'ereditiere non avesse ancora ammesso nulla, sembrava intenzionata a precludergli ogni via che non lo portasse a dire il vero.
- Credevo che nel caso di Kuwata l'autodifesa non fosse stata riconosciuta... - puntualizzò Naegi lasciando però cadere il discorso, non era il momento di perdersi a discutere di un caso già chiuso quando dovevano ancora affrontarne uno.

- Certo che siete proprio pallosi voi bastardi... Owada ti fai una partita a carte? Tanto anche se partecipi non sei di nessuna utilità - commentò Monokuma con voce lamentosa, sdraiato di traverso sul suo trono.
Tutto stava procedendo secondo i suoi piani, anche troppo per non risultargli terribilmente noioso.
- E da quando cazz…- tentò di replicare il motociclista, ma la sua mente fece contatto, bloccandogli la lingua a metà della frase. Se aveva reso Enoshima una groviera per un non nulla, forse era meglio che si desse una regolata nel rivolgersi direttamente a lui, chissà che non avesse l’intenzione di trasformarlo in burro o in qualche altro tipo di latticino. - Quando cavolo saremmo diventati compagni di giochi, brutta ferraglia? - si corresse sul filo del rasoio, fulminandolo con uno sguardo pieno d'odio.
- Ooh! Quello sguardo, quegli occhi! Mi fissano cosi intensamente!! Non vorrai farmi delle avance Owada!?- cominciò ad arrossire e ansimare Monokuma, quasi fosse stato davvero colpito da una vampata di calore o avesse avuto un colpo di fulmine,
- Vorrai scherzare!- fu sul punto di spaccargli il muso Mondo, al diavolo ogni tentativo di essere previdenti.
- B.. bene! Perché con me il tuo bel faccino non ha alcun effetto!!- esclamò lui, con un atteggiamento che dimostrava tutto il contrario di quello che diceva. Tsundere l’avrebbe definito Yamada.
Per quanto ancora doveva subire gli scherzi di quel maledetto orso? Si chiese Owada, capendo che con le proprie reazioni lo stava divertendo, e quindi svolgeva perfettamente il suo compito di “passatempo”

Nessuno presto ascolto al breve battibecco tra orso e motociclista, e la discussione avanzava.
- Togami, perché non voi dirci la verità?.. Questo ti fa apparire come colpevole, e nel caso non lo fossi ci condanneresti tutti - Naegi la buttava sempre sul sentimentale, cercava forse di appellarsi al suo cuore? Ai suoi sentimenti? Byakuya non fece neppure la fatica di ascoltarlo.
- Non credo che andremo molto avanti continuando ad insistere in questo modo con lui, al momento sarà meglio parlare d'altro, forse più avanti gli verrà voglia di risponderci - intervenne Kirigiri a fermarlo, a continuare a parlare ad un muro non si otteneva nulla, bisognava minarne la solidità, anche a costo di spaccarsi le mani nel prenderlo a pugni.
- Di cosa discutiamo? Il colpevole ce lo abbiamo già... Whuo! Sta volta è stato facile! -
- Appunto perché la risposta ci è stata data su un piatto d'argento che dovresti diffidare Hagakure - ogni consiglio rivolto allo sciamano era un consiglio sprecato, ma forse rispondendogli Kyouko aveva ottenuto di farlo tacere per un po'.
- Però ha ragione, di cosa dovremmo discutere adesso? - chiese anche Asahina, l'espressione a metà tra il preoccupato e il confuso,
- L'arma e il luogo del delitto - proclamò Kirigiri e, al suo ennesimo sguardo, toccò a Naegi prendere parola,
- L'arma è stata trovata sul fondo della vasca del bagno grande, la sua presenza lì e il colore dell'acqua ci fa credere che Fukawa ci sia caduta e che successivamente il suo corpo sia stato spostato all'interno della sauna - solo in quei momenti Makoto sembrava tirare fuori un po' di quella spina dorsale che cosi spesso Kyouko gli rimproverava gli mancasse, - Per quanto l'arma che l'ha uccisa, si tratta di un paio di forbici fatte a mano, di quelle che di solito maneggiava Genocide Sho -
- Le forbici di Genocide Sho? Ne sei sicuro? -
- Si, Yamada . Fukawa ne aveva ancora qualcuna addosso, e abbiamo potuto verificare che erano dello stesso tipo -
- Io invece mi sono assicurata che la ferita combaciasse con la lama delle forbici - specificò Kirigiri,
- Davvero delle forbici... possono? - si massaggiò il collo grasso Hifumi, impallidendo un poco.
- Non abbiamo mai specificato una cosa - si rese conto Naegi nell’udirlo parlare,
- Cosa?-
- Chi è stato a trovare il cadavere? - quando era arrivato al bagno grande accompagnato da Togami e Owada erano già arrivati tutti,
- Ehmm... siamo stati io e Owada - rispose l’otaku, il volto provato da un simile ricordo, l'espressione del cadavere di Fukawa era una di quelle che non si dimenticano, -... poi però Master Mondo Owada è corso via, ed è arrivata Lady Celestia Ludenberg, a quel punto è scattato l'avviso di Monokuma -
- E cosa ci facevate lì? - si incuriosì Kyouko,
- Bhé... io mi stavo ancora nascondendo -
- E io lo stavo cercando per dare a questo buta-otaku la punizione che si meritava - si aggiunse elegantemente alla discussione la gothic, era incredibile come potesse sputare simili insulti con un espressione tanto serena e innocente, - Ho incrociato Owada nel corridoio, ho notato la sua faccia sconvolta e, incuriosita, mi sono diretta al bagno comune per vedere cosa fosse accaduto - la sua spiegazione non necessitava di altri approfondimenti.
- Adesso però torniamo a Fuka...- intervenne Hagakure, - perché hanno spostato il suo cadavere? -
"è la prima domanda intelligente che tu abbia fatto in un processo" pensarono all'istante i presenti, Monokuma compreso.
- Se si sposta il corpo è perché non si vuole che venga trovato, non subito almeno - che fosse Owada a spiegarlo fu al quanto inquietante, poiché lui sembrava parlare per esperienza, nessuno però commentò quel fatto, Celes ne fu tentata, ma non ne ebbe il tempo.
- E credo che, chi ha spostato Fukawa fosse anche l'ombra che ha intravisto Asahina –
Fu lo spontaneo intervento di Togami, uscito dal proprio mutismo. Non se lo sarebbe mai immaginato, ma tutte quelle chiacchiere lo avevano aiutato a riflettere. Aveva ragionato a mente fredda, senza avvertire la pressione delle domande degli altri su di sé, ed era arrivato alla conclusione che, anche sabotando il processo come stava facendo, non aveva alcuna garanzia di uscirne pulito (morto certo, ma pulito, chissà), in fondo, Monokuma non aveva forse svelato a tutti il segreto di Owada quando si era rivelato essere il colpevole?
Cosa l’assicurava che non avrebbe fatto lo stesso con lui?
Che si  suicidasse con le proprie mani o che seguisse il disegno di Monokuma, in fine, il risultato non sarebbe comunque cambiato. Togami sarebbe morto, in un modo o nell’altro. Quindi, perché non togliersi un’ultima soddisfazione? Non era da lui tornare sui propri passi, ma in quell’ultimo periodo non era in lui e basta. Solo una cosa non era cambiata: odiava perdere e odiava riscoprire il significato di quel verbo.
L’ego di Byakuya non gli permetteva di cadere senza aver dato prima un colpo mortale all’avversario.
Se il burattinaio aveva creduto che se ne sarebbe stato tranquillo nella sua rete, allora non si era accorto che quella che credeva un’anguilla era in realtà un serpente marino. Appena tirato fuori dall’acqua l’avrebbe morso, infettandolo con il letale veleno.
- Però è assai improbabile che si trattasse dell’assassino - aggiunse sistemandosi gli occhiali con fare riflessivo,
- Hai appena ripreso a parlare e te ne esci con una simile sciocchezza? - sorrise quasi gongolando Celes, “ma c’era qualcuno che non godesse a vederlo in difficoltà?” si chiese l’ereditiere ma la risposta gli fu subito chiara: no.
- Naegi, mostra la tua utilità - gettò l’osso a Makoto che, da bravo bastardino ammaestrato, subito rispose,
- Se è vero che l’omicidio si è compiuto prima della 13:00, ovvero prima della vostra perlustrazione del bagno comune, allora questo deve essere avvenuto intorno a mezzogiorno - partì in quarta, quasi i suggerimenti di Togami e Kirigiri gli avessero riempito un serbatoio interno che gli dava la grinta per esporre la sua arringa. - Quando è stata esaminata la vasca abbiamo notato che l’acqua aveva uno strano colore, non era perfettamente limpida, questo perché si era mescolata al sangue di Fukawa -
- Un quantità tale che prevedeva che il corpo fosse rimasto immerso per almeno un ora - specificò Kirigiri, la più ferrata in simili dettagli,
- È poco plausibile che il colpevole sia rimasto affianco della sua vittima per un’intera ora o più, soprattutto se temeva di essere scoperto - sentenziò Byakuya, sicuro delle proprie affermazioni.
- … c’è qualcosa di strano - commentò Naegi,
- Cosa? - si irritò del suo intervento, non lo aveva interpellato,
- Ecco, se non è stato il colpevole a spostare il corpo allora un suo complice, e questo…-
- Non ha senso - convenne con lui Kirigiri,
- Il complice non avrà salva la vita solo perché ha aiutato il colpevole a nascondere il suo omicidio - citò a memoria Celestia,
- Non sarebbe la prima volta che una terza persona interviene a manomettere il corpo - ricordò l’ereditiere, trovandosi accerchiato da quelle opinioni contrastanti,
- Ma quella volta eri stato tu Toga - la buona memoria e il pessimo tempismo erano le armi finali di Hagakure,
- E non ce ne sono altri qui con il tuo stesso gusto dell’orrido - convenne la gothic, “si sta divertendo, sono sicuro che questo processo la diverte un mondo” non poté evitarsi di osservarla con un certo astio.
- Perché, che il colpevole sia rimasto tutto quel tempo con il cadavere di Fukawa e che poi, sentendosi arrivare, si sia precipitato nella sauna è più probabile? - domando non celando un sottile sarcasmo,
- Il colpevole è dovuto allontanarsi - fu Kirigiri a parlare e, quando era lei ad aprir bocca, tutto appariva così limpido e chiaro, a Kirigiri stessa perlomeno. - Un momento di panico in cui realizza la gravità del proprio gesto, deve essere semplicemente fuggito per poi tornare per nascondere il corpo -
- Quindi è ancora possibile che quell’ombra vista da Aoi sia l’assassino - annuì con espressione greve Oogami, le braccia muscolose incrociate al petto,
- E gli unici assenti ingiustificati a quell’esplorazione erano: Lady Kyouko Kirigiri e Master Byakuya Togami - ricordò Yamada, poiché erano in coppia Naegi e Owada erano stati esentati dall’elenco,
- Veramente…- intervenne Hagakure, e la sua espressione colpevole non preannunciava nulla di buono, - subito dopo aver concluso la caccia ai fantasmi stavo andando al negozio scolastico e…- si interruppe cominciando a sudare freddo e non sapendo dove appoggiare lo sguardo, - ho trovato Kirigiri davanti alla porta blindata - bhé, non c’era nulla di strano, anzi, quello diveniva un’affidabile alibi per la ragazza.
Per un qualche motivo però, nonostante Yasuhiro l’avesse appena scagionata, il volto di Kirigiri fu attraversato da un lampo d’ira, per un momento fu visibile a tutti, prima di tornare con la sua solita espressione piatta, dal cipiglio severo.
- Che ci facevi lì Kirigiri? - gli domandò curioso Makoto, non comprendendo il nervosismo dello sciamano e l’aura cupa e maligna che avvolgeva la ragazza,
- Stavo controllando gli ID dei nostri compagni deceduti per assicurarmi che a nessuno  venisse la malsana idea di scambiarli o rubarli come aveva fatto Owada…- spiegò, - poi ho esaminato di nuovo la porta blindata -
- Aaah! Allora è per questo che era con una lente di ingrandimento piegata a quattro zampe sul pavimento! - esclamò rincuorato Hagakure, per poi impallidire subito dopo, quando qualcosa di appuntito ed affilato gli trafisse da parte a parte il cranio. Kirigiri l’aveva appena fucilato con lo sguardo (se gli occhi potessero uccidere),
- Le hai viste? - assottiglio le palpebre, e fu come un pugnale che penetra lentamente nella carne, dilaniandoti fermandosi un momento prima di raggiungere il cuore,
- Eh… n-No - esitò nel rispondere, privo di fiato, quasi la ragazza lo stesse uccidendo davvero. Incapace di essere convincente, mentre intanto pensava “mu-mutandine... disegno.. PANDA! Adorabili!”.
- Viste cosa?..- intervenne sempre più perplesso Naegi, di cosa parlava Kyouko? E perché sembrava cosi arrabbiata, ma soprattutto, Hagakure non sarebbe morto d’infarto in quel momento, vero?
- Hihihihihihi! Master Yasuhiro Hagakure ha visto il paradiso, e tra non molto raggiungerà l’inferno - rise cupamente l’otaku, lui non era interessato alle ragazze 3D, ma gli sarebbe comunque piaciuto che Hagakure, prima di morire, gli rivelasse quel segreto,
- Naegi, sei vuoi sopravvivere non insistere oltre- gli consigliò invece Owada. Più assennato, mal celando un certo imbarazzo, voleva saperlo.
- Vi devo ricordare che stiamo svolgendo un processo? - intervenne Togami a riportare l’ordine, -Della biancheria intima di Kirigiri avremmo una dettagliata descrizione più tardi - era un ragazzo nel pieno dell’adolescenza, poteva fare il superiore quanto voleva, ma certi argomenti comuni interessavano anche a lui.
- B…biancheria intima? - balbettò Naegi diventando rapidamente rosso pomodoro, avrebbe saputo delle mutandine di Kyouko…? Il suo cervello andò in corto a causa di un surriscaldamento.
- Ditelo, ditelo anche a me! - si aggiunse tutto esaltato Monokuma.
E i nervi di Kirigiri saltarono del tutto.

*20 secondi più tardi*
- Possiamo riprendere adesso? - chiese Kirigiri sistemandosi la gonna,
- Ceeerto, e non ammetto più interruzioni!- ebbe l’appoggio del preside orso, la voce tremante e sottile, non aveva protestato quando gli aveva rubato il martelletto che usava per proclamare le sentenze, vedendo la sua espressione spaventosa gli erano mancate le parole. Quella ragazza sapeva diventare terribile quando voleva! Potevano ben confermarlo i membri maschili della classe ritrovatisi con un bernoccolo e diversi ematomi in cima alla testa.
“Se fosse un po' più robusta sarebbe un ottimo secondo negli allenamenti” pensò Oogami,
“Mai io non ho fatto nulla…” piagnucolò tra sé e sé Naegi.

- Va bene, finiamola qui, tanto è Toga il colpevole, giusto? - era incredibile come lo sciamano riuscisse a sorridere in maniera tanto spensierata con la testa fracassata e un occhi nero,
- Aspetta, perché dovrei essere io?  - ebbe un giramento di testa il biondo, causato dalla lente degli occhiali rotta (fortunatamente ne aveva tre paia di riserva in camera),
- Sei l’unico senza un alibi, no? - si resse la fronte con le mani Naegi, un livido proprio al centro,
- O forse vuoi finalmente dirci cosa hai combinata per tutta la giornata? - si aggiunse Owada, la guancia gonfia, a lui gli era andata bene, i capelli gli avevano fatto da ammortizzatore rendendo vano l’attacco con il martello, e aveva ricevuto un semplice schiaffo (visto che Kirigiri indossava i guanti non doveva essere stato cosi spiacevole, ma aveva già beccato un pugno in quel punto per quel giorno, e un pochino dolorante lo era).
- Stavo strappando fotografie e distruggendo documenti - la facilità con cui Togami rispose alla domanda fu così stupefacente da lasciar perplesso persino lui stesso,
- Documenti? - si fece subito interessata Kyouko, tornata la solita di sempre, seria ed attenta,
- Si - ammise con un sorriso scaltro e autoironico, -… sono stato giocato da Monokuma e per tutto il giorno ho girato come una trottola nel tentativo di arginare il suo scherzo -
- Aspetta! Hai detto foto? Come quella che è stata ritrovata su Fukawa? - domandò Asahina,
- Ce ne erano di simili, ma quella non l’avevo ancora vista -
- E pensi che ti crediamo? - lo accusò di nuovo la nuotatrice, era particolarmente isterica, forse non era la sua giornata. - Hai ucciso Fukawa perché volevi nascondere ciò che c’è dietro a quella immagine! - fu subito pronta ad additarlo, stuzzicando però l’ilarità dell’ereditiere, che non si trattenne dal riderle in faccia,
- “Ciò che c’è dietro”? È una foto di me e di mia madre, se avessi saputo che ce l’aveva gliel’avrei anche lasciata, per quel che mi importava - continuò a ridere, a deriderla, irritandola sempre più,
- Allora se quelle foto non valevano nulla perché ti sei tanto premurato a cancellarle?!- insistette, voleva coglierlo in fallo, almeno una volta, era stanca dei suoi modi, della sua arroganza. Detestava Togami.
- Mi sono espresso male: quella particolare fotografia in possesso della piattola non aveva per me alcun interesse - specifico, alzando le spalle come se stesse spiegando il fatto più ovvio del mondo ad un bambino un po’ tardo, - le altre invece erano una altra storia, se le ho distrutte insieme ai documenti era nel tentativo di tenerlo nascosto - che strano, farla finita con le proprie mani, uccidendosi da sé Byakuya avvertiva un estraneo senso di liberazione, quasi un peso gli fosse stato tolto dal petto. Respirare più liberamente.
Non poteva comunque far a meno di pensare all’ironia della faccenda, dopo tutta la fatica per occultare ogni prova. Non riusciva ad evitarsi di continuare a sorridere.
- Nascondere, cosa? -
- Il mio nome-


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Oookay, non l'ho finito in un capitolo, ma capitemi, con Hagakure che interviene sempre (a random per di più), Celestia che gode nel vedere Togami in difficoltà a con quest'ultimo che non vuole collaborare, è complicato dare a tutti i giusti spazi... Cmq, fidatevi se non avete ancora provato il gioco, il casino che avete letto qui sopra è identico a quello che troverete lì -cavolo, che sudata <.< 
Ma secondo voi chi è il colpevole? Io lo so, ma forse ho lasciato in giro troppi indizi e magari ci siete già arrivati anche voi xD ... fatemi sapere.
bye ^3^/
  
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