ALONE – Wandering in the big bad world
Solo.
La notte non era spaventosa; il giorno lo era molto di più. I palazzi crollati, le strade deserte, l’assenza della vita risplendevano alla fulgente luce del sole. Di notte tutto scompariva, inghiottito dall’oscurità, e poco importava se i mostri vi si nascondevano in agguato: almeno la solitudine era meno opprimente.
Solo.
Vagare per le vie della città fantasma gli ricordava quanto avesse perso, quando vuoto fosse ora il mondo, senza gioia, senza risate. Tutto era sparito, spazzato via dalla stupidità dell’uomo e dai suoi funghi assassini. Tutto perduto.
Solo.
La sopravvivenza era un assurdo fardello, prolungamento di una grigia esistenza.
Poi arrivò lei, Marcy. E la vita di Simon riacquistò un senso.