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Autore: Sheelen_    30/09/2008    3 recensioni
Premessa: Questa Fiction è nata durante una nottata insomnie a fantasticare sull'esito della saga della Meyer. Pensando e fantasticando ho ideato un mio finale e l'entrata in scena di un nuovo personaggio Violet. Lei sarà la protagonista delle mie vicende. Una nuova Licantropa nel territorio di La Push che avrò molto a che fare con Sam, Jacob e il resto del Clan. Ovviamente lo svolgimento del brano va al di là di ciò che scriverà la Meyer in Breaking Down, è tutto frutto della mia fantasia il seguito.Premetto che questa è la mia prima Fan Fiction: Siate clementi.
Genere: Triste, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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{ELEVENTH Chapter} » Everything WILL fall DOWN





Si dice che per ognugno di noi c'è un destino già stabilito; nel bene o nel male ognuno , in cuor suo, cosa può e non deve fare, ma in tutto questo ci è concessa la libertà di non conoscere?


"Ci incontriamo di nuovo signori." Esclamò una voce paziente e con una tonalità melodiosa.
"Non è una visita di cortesia questa" Squittì iracondo Jake, digrignando i denti.

Erano lì. I Vampiri, nostri nemici mortali. A quanto pare non era la famiglia al completo. Questo era un buon segno, per lo meno non erano venuti ad attaccare ma volevano limitarsi a comunicare qualcosa.
"Già" intonò Leah come una risposta ad un mio pensiero.
"Oh Cazzo, mi ero scordata che potevate leggermi la mente" Demente, Demente.
Nessuno curò la mia sottile ironia perchè l'aria era fin troppo tesa.
"Eh anche io.." Aggiunse il vampiro dall'aspetto più giovane. Portava dei capelli corti, ribelli, color rossiccio. Da ciò che ricordavo vagamente del giorno in cui Jake mi aveva mostrato tutto, dedussi che lui fosse Edward. Ringhiaì. Mi ero scordata anche di questo. Quei dannati vampiri avevano anche abilità speciali, e lui aveva quella di leggere nella mente.
"Si, avevo saputo che il branco si era allargato di nuovo." Continuò in un tono che non mi piaceva affatto. Ne a me ne agli altri.
Al suo fianco seguirono altri tre vampiri, uno dei quali aveva parlato poc'anzi.
Era biondo, dall'aspetto quasi angelico, sembrava un ragazzino sebbene la sua espressione mostrava il contrario. Poi vi era un altro biondino, più basso e mingherlino e un altro vampiro moro che era totalmente l'opposto degli altri. Poteva avere le sembianze di un orso bruno se solo l'avesse voluto. La cosa che mi lasciò perplessa e paralizzata non era tanto il loro cattivo odore, ne il fatto che quel Edward potesse leggermi nei pensieri ma la loro infinita e strana bellezza. Erano troppo perfetti.
"Cosa ci fate qui? Non ne avete il permesso. Lo sapete bene" continuò Jake. Ovviamente di ciò che pensava non poteva esprimerne parola, ma c'era Edward a fare da interlocutore.
"Lo sappiamo bene. Se siamo qui c'è un motivo valido, non credere che siamo così ingenui da mandare a frantumi i patti che da secoli ci han tenuti in pace."
"E perchè no? Non mi sembri tanto intelligente dato il fatto che siete venuti qua comunque" Quasi si stava sforzando di far comprendere l'ironia di quel pensiero con un'espressione del muso abbastanza insolita.
Edward ricambiò con una sonora risata che gli altri non riuscirono a comprendere.
"Tagliamola qui la questione. Sbrigati Edward." Ordinò precoce il vampiro - orso come l'avevo ormai definito io.
Edward indugiò in seguito lo sguardo sul vampiro che risultò essere il più anziano da quanto avevo capito dai pensieri degli altri, Carlisle si chiamava.
"Ok. Siamo qui per mettere le cose in chiaro. Noi abbiamo fatto un patto con i Vulturi, dubito abbiate fatto la loro conoscenza." Il suo sguardo era prontamente provocatorio. Continuò dopo un sinolo di ululati e altri gesti non piacevoli da parte nostra, non poteva permettersi il lusso di farci beffa."Sono i vampiri più potenti e anziani; controllano loro che la nostra esistenza rimanga segreta agli occhi umani... Tempo fa, Noi insieme a Bella.." Sentendo quel nome, poteì percepire perfino il sangue di Jake ribollir nelle vene. Edward fece un mezzo sorriso divertito. Mi stavano irritando quelle continue interruzioni, a mio avviso lo stava facendo apposta.
"..avevamo fatto un accordo. Ci avrebbero lasciati uscire vivi da lì a costo che....... Bella stessa diventasse come noi. Lei ha accettato." Lì lo sgomento generale fu istintivo.
"Non importa, non è una scusa plausibile per giustificare quello che avete in mente di fare" Con questa affermazione di Sam eravamo tutti quanti d'accordo. Continuò: " Abbiamo stipulato un patto affinchè i nostri popoli vivano in armonia, stando l'un distante dall'altro. Ovviamente il nostro compito era e rimane quello di sorvegliare gli umani da un qualsiasi vostro attacco. Anche il caso di Bella non è escluso, quindi mi duole dirlo ma.."
" Se ti azzardi soltanto, dico, soltanto a infilarle quelle tue luride zanne al collo, giuro di mandarti all'inferno strappando ogni singola parte del tuo lurido corpo morto, Ti è chiaro succhiasangue?." Concluse in maniera molto diretta e poco elegante Jacob. Nel sì e nel no eravamo più o meno d'accordo tutti.
Sam intervenne prima che Edward potesse dir altro. "Questi sono i patti che avete deciso di firmare anche voi. Se non li seguirete allora nemmeno noi lo faremo. Saremo pronti a tutto."
"Voi non capite, pensate per caso che io voglia rovinarle la vita? Voglio che diventi come noi? No. No. Io aspirò molto di più per lei ma voglio anche la sua felicità. Nel bene e nel male devo accontentarla.. non c'è altra scelta.." Sembrava sincero quell' Edward, lo leggevo dai suoi occhi mielati, lo stesso amore che avevo visto negli occhi di Jacob nel ricordare quella dannata umana. Lo stesso identico.
" E se queste sono le vostre parole..." Aggiunse Carlisle che anche se insieme agli altri due, non avevano ascoltato il discorso avevano ben percepito qual'era la questione. " Combatteremo." Conclusero.
"Così allora è deciso." Concluse Sam senza ultimatum. Ormai i patti erano stati chiari: la guerra aveva inizio.
"Il nostro accordo è saltato. Noi sapremo quando e dove trovarvi, non potete sfuggirci."
Detto questo Sam ordinò a tutti quanti di allontanarsi.
Io mi limitaì a dare un' ultima occhiata ad Edward. Non sembrava poi così afflitto, a differenza degli altri. Ma cosa dovevano aspettarsi, che magari avremmo lasciato morire quella ragazza? Mai.
Jacob e Edward si lanciarono un ultimo sguardo. Da Licantropo a Vampiro. Entrambi avrebbero lottato per la propria donna, a che prezzo? Uno per la sua sopravvivenza e l'altra per la sua morte. Alla fine chi avrebbe veramente vinto?
"Se l'ami veramente non puoi farle questo." disse Jacob.
Edward rimase in silenzio per qualche istante poi gli rispose: " Voglio soltanto darle ciò che desidera." Detto questo se ne andò insieme agli altri.

"Jacob aspettami" Lo schermì correndo verso di lui.
Alzò il muso marroncino, ed i miei occhi si persero nei suoi, vuoti.
"Voglio venire con te"


Più mi immergevo in quelle acqua vacilata da una forza detta Amore, più capivo che una volta caduti dentro non c'era modo di uscirne. E si cadava sempre più giù. Perchè tutto era destinato a cadere in basso senza modo di rialzarsi.


Raggiunsimo la spiaggia, di nuovo. Non sapevo quante volte trascorrevo il mio tempo lì, tra la sabbia bianca e l'acqua fredda. Seguivo i suoi passi veloci e felpati. La sua testa era piena di dolore, come ogni volta. Non riuscivo a sopportare di vederlo ridotto in quello stato, non ci riuscivo proprio. Avrei voluto che quell'influsso di agonia si arrestasse, se solo avessi saputo come fare.


"Lasciami in pace" Mi urlò, dandomi le spalle.
"No. Non posso." Mi avvicinaì a lui. L'ebrezza del mare mi accarezzava i capelli, che dondolavano lungo la mia schiena.
"Ho detto VAI VIA!" Stavolta si voltò a guardarmi, il suo sguardo era rimasto lo stesso. Privo di emozioni, privo di una qualsiasi forma di umanità, priva di emozioni.
"Non ti lascio in questo stato, idiota" Strinsi i denti in modo tale che risultassi più minacciosa. Sentivo il bisogno di stargli accanto, di mentirgli e dirgli che sarebbe andato tutto bene, di dargli una piccola speranza, di far curvare le sue labbra in un sorriso. Anche solo per una volta.
"Cosa vuoi da me? Eh? Che vuoi tu? Non centri niente qui hai capito? Lascia perdere."
"Basta. Sono stanca di sentirmelo dire Jacob. Stammi a sentire tu adesso."
Odiavo che mi ripetessero quella questione, che mi dovessero escludere.
Istintivamente gli pungolaì il petto, mentre la rabbia divampava in me come un fuoco ardente. Non era l'unico ad esserci dentro ormai, rischiavamo di morire tutti quanti adesso. Non si trattavo più soltanto del suo triangolo amoroso.
"Basta rimpiangere ciò che avresti o non avresti dovuto fare, smettila di dir cose senza senso per allontanarmi. Non funziona. Non pensare più a lei Jacob, Lei ha scelto. Devi farlo anche tu. Devi scegliere di vivere la tua vita senza di lei. Jacob.... Bella ha scelto Edward... Non te..." Era la verità, purtroppo quella come tante altre, faceva male.
Jacob strinse i pugni, così fortemente che le vene dei bracci fecero pressione allargandosi nella pelle. Ebbi per qualche istante la sensazione che volesse tirarmi un destro. Sentivo già un gonfiare.
Invece no. Chinò il capo, reprimendo i singhiozzi.
Rimasi sorpresa alla sua reazione.
"Jake.." Perchè? Perchè non la smetteva?
"Jake.." Ribadì per la seconda volta.
"Io ho scelto, Violet. Ho già scelto anche io."
Osservaì la sua testa pian piano rialzarsi, posare lo sguardo sul mio e assumer pian piano un'espressione meno ruvida.
"Che.. che vuoi dire..?" Quel suo radicale cambiamento mi spaventò. Si, l'avevo sperato ma non così. Il repentino cambiamento era segno di una vena di follia che pian piano avrebbe prevalso sulla ragione.
"Ho scelto di morire, per lei."

Nel mio petto non sapevo bene se battesse un cuore o qualcos'altro.
Sapevo soltanto che mi stava facendo del male, voleva scappare. Voleva uscire da me e volar via lontano. Non sopportavo più quel battito così forte. No.

"Sono già morto Violet, non ha senso la vita senza lei. Sono anche io un morto che cammina adesso. Forse adesso mi amerà, a lei non piace vivere..con me. No."

Discorsi di pura follia. Temuta follia.
Quelle parole erano troppo taglienti, non sapevo nemmeno cosa mi stesse prendendo. Improvvisamente mi sentivo male, le gambe avevano cominciato a tremare. Non avrei voluto ascoltare.
"No. Jake. Tu sei vivo, sei qui con me."
Presi la sua mano, la mia continuava a tremare.
La poggiaì sul suo petto, Il suo cuore batteva. Tum.Tum.TumTum.
Poi presi anche l'altra sua mano e la poggiaì sul mio di petto.
TumTum.TumTum.
"Vedi? Il tuo cuore batte come il mio. Non lasciarti andare per lei."
Sentì il mio volto umido, gli occhi liquefarsi.
Stavo forse piangendo?
"Fallo per me. Si Jake. Fallo per me."
Non so cosa mi diede la volontà di far quel che feci.
Ma lo feci.


Le sue labbra erano morbide e calde. In una notte gelida avrebbero segnato il mio sole e il mio cammino. Non riuscivo a fermarmi, lui era altrettante confuso. Ma le nostre labbra erano ancora lì, l'una in cerca dell'altra. Respiro contro Respiro.

Ed io avevo finalmente trovato il motivo per cui era bello Amare.

   
 
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