Film > La Bella e la Bestia
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Autore: telesette    15/09/2014    2 recensioni
Furiosa per il rifiuto di Adam, la perfida principessa Madeleine del casato dei Bleaux ha dato vita ad una nuova maledizione che ha condannato il principe a riassumere le sembianze di una grossa orribile bestia...
Riuscirà Belle a trovare il modo di aiutare il suo amato?
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Adam/Belle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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Sentendo quelle urla agghiaccianti provenire dai piani alti del castello, Belle lasciò cadere il libro che stava leggendo e sollevò la testa preoccupata. Anche il piccolo Chicco, che pure doveva essersi abituato a certi suoni quando era ancora una tazzina da thé, cadde all'indietro dalla sedia picchiando il sederino paffuto sul pavimento.

- Che cos'è stato? - domandò il bambino sgomento.
- Non ne ho idea - rispose Belle, pur temendo in realtà di saperlo.

Subito la fanciulla corse alla porta, raccomandando Chicco alle cure di Mrs. Bric appena sopraggiunta nel corridoio con l'aria stravolta ( come tutti, sentendo quel finimondo riecheggiare ovunque! ), e si precipitò su per le scale che conducevano verso la famigerata ala ovest. Giunta davanti alla porta della vecchia stanza di Bestia, Belle vide il legno squarciato a colpi di spada ed ebbe un sussulto.

- Adam - chiamò. - Tesoro, sono io, Belle...

Dal momento che non riceveva risposta, temendo fortemente per il suo amato, Belle si fece coraggio e spostò da parte il legno divelto della porta quel tanto che bastava per infilarsi nella stanza. L'aria era stantìa, segno che il posto era rimasto chiuso per diverso tempo, tuttavia in quel momento era ben altro ad attirare la sua attenzione. Lo sguardo della fanciulla cercò ovunque un segno qualsiasi della presenza di Adam, attraverso quella indescrivibile accozzaglia di mobili rotti e sedie sfasciate, senza però riuscire a scorgere nulla all'infuori della penombra.
L'ampia finestra della stanza era infatti coperta da una spessa e pesante tenda, ora lacerata in più punti da quelli che sembravano gli artigli di una fiera selvaggia, e quei sottili sprazzi di luce che pure filtravano attraverso la stoffa rovinata non riuscivano ad illuminare in modo chiaro tutte le masse che agli occhi di Belle apparivano indistinte.

- Adam - provò a chiamare di nuovo.

Qualcosa si mosse, nell'oscurità informe della stanza semidistrutta.
Qualcosa di enorme e sproporzionatamente grosso, a giudicare dalla sagoma rannicchiata su sé stessa, e Belle provò ad avvicinarsi proprio in quella direzione.

- Amore - esclamò. - Qualunque cosa stia succedendo, ho il diritto di saperlo e di aiutarti; siamo fidanzati, ci dobbiamo sposare, non puoi tenermi all'oscuro!

Silenzio.

- Ora vengo da te, che tu lo voglia o no - lo avvertì severa. - Non puoi comportarti così, ti costringerò a guardarmi e a dirmi chiaramente quello che ti sta accaden...

La voce tuttavia le si spezzò in gola, non appena l'altro sollevò la testa di scatto.
Non vi era più nulla di umano in Adam, tranne i suoi inconfondibili occhi color del mare, e il suo aspetto era tornato esattamente quello della maledizione. Belle non sapeva assolutamente cosa fare o dire, non per paura bensì per la consapevolezza di quanto il suo amato stesse soffrendo, tanto che rimase immobile a fissarlo con gli occhi completamente sbarrati.
Adam poteva sentire chiaramente il peso di quello sguardo su di sé.
Quegli occhi dolcissimi, sul volto liscio e delicato della fanciulla che amava con tutto il cuore, costretti a guardare l'orrenda deformità di colui che non era più neanche un uomo...
Era troppo.
Troppo, per poterlo sopportare.
Sapeva che non vi era pietà né commiserazione, nello sguardo limpido e nel sentimento sincero di Belle nei suoi confronti, tuttavia gli era estremamente doloroso il pensiero di starle tutta una vita accanto come una Bestia anziché come un essere umano.
Che cosa mai poteva offrirle, in quello stato?
Come poteva amarla, se il solo accarezzarla con la zampa rischiava malaccortamente di lasciarle il segno sulla pelle morbida e delicata della guancia?
Era terribile, amare qualcuno e non potersi avvicinare tanto da dimostrarglielo.
Prima, forse, Adam poteva anche accettare di essere solo e semplicemente un suo amico.
Ma adesso...
Adesso tutto era diverso: si amavano, eppure non potevano amarsi; la natura dell'incantesimo, difatti, rendeva impossibile l'amore fisico tra loro e questo Adam lo sapeva.

- Ti prego - sussurrò debolmente la Bestia, chinando il capo affranto. - Non voglio che tu mi veda così... Vattene, ti prego!
- Amore, ma... che stai dicendo?
- E' finita, Belle - gemette. - Stavolta non si tratta di un incantesimo da spezzare: sono condannato a restare così per sempre... per sempre!
- Non dire così  - provò a replicare Belle, avvicinandosi a lui di un passo. - Abbiamo superato tanto, insieme, tanti momenti difficili; supereremo anche questo, vedrai, troveremo una soluzione, solo che dobbiamo restare insiem...
- Ma non capisci ?!?

La voce di Adam, deformata dal ruggito gutturale del suo aspetto di Bestia, era allo stesso tempo capace di toccare il cuore e pure di raggelare il sangue.
Possibile che Belle non se ne rendesse conto?
Non era più solo una questione di aspetto e di pregiudizi: era la loro vita, il loro futuro, l'impossibilità di essere uno per l'altra e viceversa. Già solo con quell'impeto leggero di rabbia, Adam aveva letteralmente sbriciolato parte della parete, conficcandovi dentro gli artigli duri come l'acciaio.
Che cosa sarebbe successo, se al posto di quel muro ci fosse stato un uomo?
La sua forza, i movimenti inconsulti, il suo istinto primordiale ed incontrollabile... Adam era troppo emotivo, per poter gestire tutta quella furia animalesca, e ciò rappresentava di fatto un pericolo per Belle e per chiunque altro.
Era un mostro!
Belle indietreggiò di riflesso, senza tuttavia abbandonare la stanza, e di nuovo provò a rivolgersi ad Adam con lo stesso tono affabile e preoccupato.

- Che cos'è che non capisco? - mormorò. - Adam, io ti amo come sempre, il tuo aspetto non può cambiare quello che provo!
- Ma puoi vivere accanto a me - gridò l'altro furioso. - Puoi amare quello che sono, se una mia sola mano è sufficiente a fare... questo!

Di nuovo, Bestia assestò un poderoso manrovescio contro il muro, mandando la pietra in frantumi come se fosse vetro. Non doveva neppure sforzarsi, era più che naturale per lui, con i suoi muscoli poteva distruggere a zampate tutto il castello.

- Oppure questo, questo, e anche... QUESTO !!!
- Basta, per favore, smettila - lo supplicò Belle invano. - Tu non sei questo, non lo sei mai stato, e io sono sicura che insieme potremo...
- Che cosa, chiudermi in gabbia? - ipotizzò Bestia, ormai interamente preda della follìa. - Potresti darmi da mangiare dietro le sbarre, come un animale rabbioso, oppure mettermi la catena al collo!
- Sei pazzo...
- Ah, IO sarei pazzo ?!?
- Come puoi dire cose del genere?
- Sono una Bestia, se non te ne sei accorta!

Come Adam sottolineò l'evidenza del suo aspetto, ergendosi in tutta la sua spaventosa figura, i lampi e i tuoni fuori della finestra quasi soffocarono le sue parole.
Belle parve inorridita, come se lo vedesse per la prima volta, e proprio non riusciva a credere che "quello" fosse lo stesso Adam che conosceva. Davanti a lei, per quanto difficile da accettare, vi era solo un essere terrificante e rabbioso. Non era più l'animo dolce e gentile che in passato era riuscita a conquistarla, bensì una creatura lunatica ed inferocita priva di controllo.

- Sparisci - urlò, sollevando quasi un turbine di vento con i suoi polmoni possenti. - Non ho bisogno di te, non ho bisogno di nessuno io... ESCI FUORI DI QUI !!!

Senza farselo ripetere due volte, incapace di trattenere le lacrime, Belle corse via lasciando Bestia solo con la sua rabbia ed il suo furore.
Il sogno era finito.
E un nuovo incubo era appena iniziato.
Di nuovo Adam prese ad avventarsi indistintamente contro tutto ciò che aveva intorno, affondando le unghie contro il marmo fino a farsi sanguinare le zampe, ormai insensibile a qualsiasi tipo di dolore eccetto quello del suo cuore spezzato.
Belle non poteva più amarlo.
E se anche avesse voluto, come avrebbe potuto farlo davvero?
Non c'era più nulla da fare, né vi era modo di sfuggire alla triste e cruda realtà di quel terribile sortilegio. Il principe era condannato a vivere come la Bestia che era, rifiutando sia l'amore che la speranza, maledicendo persino il giorno in cui era nato.

- Perché - singhiozzò. - Perché, perché... Perché ?!?

L'unico suono che parve giungergli quasi in risposta fu quello del temporale all'esterno.
Non era più lui, non voleva più vivere, voleva solo mettere fine una volta per tutte a quell'orrore.
Ma non poteva.
Per quanto la sua rabbia potesse ottenebrargli gli occhi, il suo cuore sapeva di essere tuttora vicino a lei.

- Ti amo - sussurrò meschino, tra le lacrime che gli scendevano attraverso le palpebre socchiuse. - Ti amo Belle, non voglio farti del male, ma è questo quello che sono ora: un mostro, nient'altro che un mostro... un mostro!

( continua )...

   
 
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