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Autore: Abigail_Cherry    15/09/2014    2 recensioni
Leo è un diciottene. Quest'anno ha la maturità e questo dovrebbe essere il suo maggiore pensiero. Ma è innamorato. Innamorato di Mia, una ragazza bellissima, gentile e con un sorriso meraviglioso. Ma ha un piccolo difetto. Si rifiuta di parlare. La sua voce non viene udita da nessuno da circa due anni. Riuscirà Leo a conquistare la fiducia della ragazza e a farla confidare con lui? Vi ho intrigato? Spero di si.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 1

Luce

 

<< Come tutti voi ben saprete... >> comincia la professoressa di matematica. << ...quest'anno tutti voi di quinta dovrete affrontare la maturità. >> dalla classe comincia ad alzarsi un brusio. Già, ho anche quest'altra cosa a cui pensare... la maturità. Ogni studente trema soltanto pronunciandone il nome. Ed io altrettanto.

<< Silenzio, ragazzi! >> urla la professoressa. << Sto cercando di farvi un discorso serio! Per darvi dei consigli! Non vi interessano? >> dalla classe si alza uno svogliato “Si, prof.” e tutti si zittiscono. La professoressa comincia a parlare ed io ascolto attentamente. Finché Luce non comincia a distrarmi.

<< Hei. >> mi sussurra. Luce è la mia compagna di classe ed anche la mia migliore amica. È stata la prima persona con cui ho interagito in prima superiore. E da allora siamo sempre stati molto legati. << Com'è andata a finire con Amelia? >>.

Cerco di ignorarla: mi interessa ciò che sta dicendo la professoressa. Si parla del mio futuro, e che cavolo!

<< Aaah! >> fa lei con un sorriso malizioso. << Capisco. Non ne vuoi parlare perché probabilmente è scappata via gridando aiuto! È prevedibile... >> fa una piccola pausa. La fulmino con lo sguardo e torno a fissare la professoressa. << Sei così idiota! >> continua.

Mi giro di scatto con faccia arrabbiata. Anche se non lo sono davvero. << L'idiota sarai tu! >> dico a voce un po' troppo alta, tanto da farla sentire alla professoressa.

<< Icomelli! >> mi rimprovera. Odio essere chiamato per cognome. Ma mi devo abituare per forza, a scuola. << Se non ti interessa puoi anche andartene fuori dalla classe! >> dice.

<< Mi scusi, professoressa. >> rispondo, imbarazzato. E lei ritorna a parlare dell'esame orale che ci sarà a fine anno. Non passano neanche dieci secondi che Luce torna ad infastidirmi.

<< Dai! Non tenermi all'oscuro! Voglio sapere i dettagli! >> insiste.

<< Non ce ne sono! >> le rispondo secco. Non è che non voglio raccontarglielo, anzi. Lei è Luce, e le racconto tutto. Solo... non in questo momento e non in questo modo.

Luce si morde un labbro e si guarda intorno. Poi si arrende, e comincia a temperare una matita. Tiro un sospiro di sollievo. Glielo racconterò più tardi.

Passano circa dieci minuti. La professoressa finisce di parlare della maturità, passando alla lezione vera e propria. Prendo quaderno e penna e comincio a prendere appunti.

Tutto è tranquillo. Finalmente. Almeno così credo. Luce prende una bottiglietta d'acqua e ne beve un paio di sorsi. Poi l'appoggia sul bordo del banco, aperta. Insolito.

Purtroppo, capisco troppo tardi ciò che vuole fare. Luce è fatta così. Quando vuole qualcosa, non si ferma finché non l'ha ottenuta. E d'un tratto mi ritrovo basito e... bagnato. Luce fa “accidentalmente” cadere la bottiglietta e l'acqua si rovescia sui miei pantaloni.

Mi alzo in piedi di riflesso, imprecando.

<< Cos'è successo questa volta, Icomelli? >> chiede la professoressa, sospirando.

<< È colpa mia, prof. >> interviene Luce, prima ancora che io possa rispondere. << Ho accidentalmente fatto cadere dell'acqua addosso a Leo. >> spiega.

La professoressa tira un sospiro di spossatezza. << Dovete sempre combinare guai voi di questa classe! Quante volte vi ho detto di non bere in durante la lezione? >> sospira di nuovo. << Icomelli, vai a cambiarti con la tuta da ginnastica. Tu invece, Alessi... >> questo è il cognome di Luce. << …vai a prendere degli stracci per asciugare il pavimento. >>.

Obbediamo, e dopo due secondi siamo entrambi fuori dalla classe. Luce scoppia in una risata.

<< Pensi che sia divertente? Dillo ai miei pantaloni! >> dico, arrabbiato. Ma questo sembra farla ridere ancora di più. << Non sto... >> per qualche motivo sto per ridere anch'io, cerco di trattenermi, ma quando riprovo a parlare scoppio a ridere con lei.

<< Scusami. >> dice lei tra una risata e l'altra. << Volevo assolutamente parlarti. Dai! Racconta! Sono curiosa! >>.

<< Beh... >> comincio. << Mia è... stupenda. Perfetta. Abbiamo chiacchierato molto e mi ha chiesto anche di accompagnarla a scuola. È stato il quarto d'ora più bello della mia vita! >>.

<< E lei? >> chiede Luce.

<< Lei cosa? >> chiedo, confuso.

<< Insomma... Ci stava? >> Luce inarca le sopracciglia.

<< Si. Cioè no. No. Non lo so! >> mi infilo le mani nelle tasche dei pantaloni, imbarazzato per la domanda. O forse perché non avevo una risposta certa. Una delle due. Poi sento che la mia mano destra inumidirsi per i pantaloni fradici e ritiro fuori le mani.

<< Perché voi uomini dovete essere sempre così ottusi? >> dice dopo un sospiro.

<< E perché voi donne dovete essere sempre così pettegole e complicate? >> rispondo, incrociando le braccia davanti al petto.

<< Perché a voi uomini piacciamo così. >> risponde Luce, raccogliendo i suoi capelli neri in una coda.

<< Questo... ok. Forse un pochino è vero. >> rido.

<< Su, dai. >> Luce finisce di farsi la coda e appoggia le mani sui fianchi. << Vai a prenderti la tuta e cambiati. Io vado alla ricerca degli stracci. >>.

<< D'accordo. >> dico. Lei fa per andarsene ma si ferma quando ricomincio a parlare. << In futuro... niente più acqua sui pantaloni. >>.

Luce alza un angolo della bocca. << Ok, ho capito. >> dice. Poi c'è una piccola pausa. << Tu, invece, non rovinare tutto con Amelia. Lei è troppo fragile e non sopporterebbe ciò che ho sopportato io. La distruggerebbe. >>. E detto questo scatta e se ne va.

Me ne dimentico continuamente. Oh, Luce... Quanto vorrei che non soffrissi più per il nostro stupido errore.

   
 
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