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Autore: Borange    16/09/2014    1 recensioni
È tutto un inferno qui.
Le fiamme mi stanno rodendo la pelle.
La depressione, la tristezza e la solitudine mi corrodono da dentro.
La mia anima bruciata mi squarta il petto e lenta fuoriesce, un dolore assurdo, un dolore ingiustificato, un dolore così forte mai provato prima; costante e crescente.
Tu, mia cara e bellissima Granger, mi hai stravolto; mi hai travolto; mi hai scomposto:
non so più cosa farne della mia vita.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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CAPITOLO 2-Incubo.

“C’è una crepa in ogni cosa, è da lì che entra la luce.”

-Leonard Cohen.

~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~  ~ ~  ~
 
Andrew entrò in quella stanza polverosa, un po’ triste e che odorava di muffa. Si mise al centro della stanza ed esaminò i mobili. Era semplice e gli andava più che bene, a quel punto esclamò a voce alta “La prendo!” Hermione alzò lo sguardo su di lui e rispose prontamente
“Ok, benvenuto all’inferno.”  Abbozzando un sorriso malizioso e poi continuò “Ti va una pizza?”
“Certo!” disse Andrew ricambiando il sorriso.
 Hermione annuì e andò in camere sua per vestirsi mentre Andrew metteva in ordine le sue cose.
Dopo di che si diresse in cucina per apparecchiare la tavola, aveva una fame da lupi, ma di certo non poteva far apparire del cibo, non con Andrew in casa, dunque si limitò ad ordinare le pizze. Il coinquilino gli spuntò alle spalle senza preavviso ed Hermione sobbalzò.
“Scusa, ma non mi hai ancora detto il tuo nome.”  Disse cercando di giustificarsi.
“Hai ragione, che sciocca!” Si sistemò i vestiti e si girò verso di lui porgendogli la mano “Piacere, Hermione.”

Bussarono alla porta, segno dell’arrivo delle pizze.

I due passarono tutta la serata a parlare e non le ci volle molto per capire che l’altro era interessante. Aveva passato la sua vita in giro per il mondo e da poco aveva deciso di trovare un posto in cui stare.  Le lancette dell’orologio in cucina scorrevano veloci; solo quando rintoccarono la mezzanotte i sintomi della stanchezza iniziavano a farsi sentire e dovette cedere al sonno, così dopo aver preso il gattino con se diede ad Andrew la buonanotte si ritirò in camera sua.

Passò circa una settimana e la convivenza fra i due divenne ogni giorno sempre più confidenziale e i due iniziarono a conoscersi meglio.
Gli incubi di Hermione erano diminuiti ed erano già tre notti che lei riusciva a fare sogni tranquilli fin quando una notte accadde qualcosa di molto diverso dal solito..

Era da poco scoccata la mezzanotte ed Hermione aveva chiuso gli occhi da circa un’ora quando udì un tonfo vicino al comodino. Istintivamente si alzò di scatto stringendo la bacchetta fra le dita. Si guardò attorno, i raggi della luna filtravano dalla finestra aperta e fu allora che lo vide. Era lì davanti a lei e probabilmente il rumore udito pochi istanti prima era stato causato dalla sua materializzazione nella stanza. Rimasero a fissarsi per alcuni secondi senza dire niente mentre ad Hermione sembrò un eternità. Lo sguardo selvaggio e argentato di lui che penetrava nelle iridi di lei, in un modo che lei aveva sempre detestato, ma si rifiuto di distogliere lo sguardo.

Malfoy, cosa vuoi da me? 
“Ci si rivede, Mezzosangue.”

A quella parola la rabbia dilagò negli occhi della strega. Come osava dopo ciò che era successo chiamarla ancora così. Sapeva cosa stava per accadere, così, prima di agire sussurrò lievemente l’incantesimo silenziatore che le permise di isolare la stanza dal resto del mondo; con un gesto fluido e sicuro del braccio scagliò un incantesimo contro il mago, ma non lo colpì. Malfoy era riuscito a schivare l’attacco con facilità e l’incantesimo era finito contro al muro, crepandolo. Sempre più accecata dalla rabbia cercò di colpirlo varie volte, ma il Mangiamorte si muoveva sinuosamente nell’ombra e dopo qualche istante passò al contrattacco riuscendo a disarmare la giovane strega. Ora impugnava due bacchette, ma non le usò. Per il momento si limitò ad esaminarla, avanzò come un lupo che punta la sua preda, chiudendola in un angolo della stanza.

“Lasciami in pace Malfoy..”  

Hermione stava cercando in tutti i modi di trovare una via d’uscita da quell’angolo, sembrava un animale in gabbia, continuava a muoversi, cercava di rientrare in possesso della sua bacchetta, ma Draco la teneva troppo in alto sopra la sua testa e lei non riusciva a fare nulla. In quel momento voleva stare il più lontano possibile da lui, anche se da anni era consapevole quanto ciò fosse impossibile.
“ Sei dannatamente bella, Granger, ed è sorprendente per una mezzosangue come te.”
Ancora quella dannata parola. Hermione, che un attimo prima aveva smesso di muoversi, lo fissò dritto negli occhi e per un attimo riuscirono a rapirla, ma ritornò in se e gli sferrò un pugno all’altezza dello zigomo destro. Malfoy prontamente le blocco la mano, stritolandogliela con gusto. La strega non potè fare altro che emettere un gemito di dolore. Lui sorrise soddisfatto. A quel punto la distanza fra i due era minima e lui decise di eliminarla totalmente, spingendo violentemente il suo corpo contro a quello di lei.
Ancora una volta quel dannato Mangiamorte l’aveva bloccata ed ora poteva percepire il suo respiro sul viso. Sbattè piano gli occhi, si rese conto della distanza, ormai inesistente, fra di loro.

Forza Hermione, reagisci! - cercava di ripetersi più volte Hermione, in vano.

Vide il volto di Malfoy chinarsi. La sensazione successiva fu quella di labbra umide e calde che facevano contatto. Le loro lingue si intrecciavano e si cercavano disperatamente, in quello che ormai poteva considerarsi passione pura. I muscoli di Hermione si rilassarono totalmente e si abbandonò da quella sensazione umida e piacevole.
Malfoy si staccò per qualche secondo per prendere fiato, non prima di averle morso avidamente il labbro inferiore.

Sei mia e solo io posso averti.”
 
Hermione interruppe quel momento scostando la testa da un lato. Con una sensazione amara in bocca disse “ Non sono tua  e mai lo sarò.” 

Ed era vero.
Più infuriato che mai Draco le passò una mano fra i capelli per poi tirarglieli in modo da costringerla ad alzare la testa. La strega non potè far altro che gemere di dolore.
Grazie alla sua statura, Malfoy riusciva comunque a fissarla negli occhi e con violenza si rituffò sulle sue labbra. Il bacio si fece sempre più intenso ed Hermione pur riconoscendo la triste verità si lasciò travolgere dal bacio.

Non potevano stare insieme.

Quel pensiero balenò un ultima volta nella sua mente per poi essere trascinato via dal desiderio.
Si staccò un ultima volta, ansimante. Il bacio era durato fin troppo a lungo e ad entrambi mancava il fiato, ma era inevitabile, si volevano e tutta quella passione non faceva che confermarlo. Teneva la mano sulla nuca di lei e le stringeva i riccioli fra le dita, quanto bastava da farle mostrare il collo. Grazie a quel gesto il mago fu in grado di passare la lingua sulla pelle di lei, fino a raggiungere la clavicola. Iniziò a morderla, lasciandole tanti lievi segni rossi.

Una fitta gli percorse l’addome fino ad arrivare al cavallo dei suoi pantaloni, che ora erano diventati troppo scomodi. Preso dalla foga la sollevò di peso e la buttò sul letto. L’aiutò a spogliarsi e non ci impiegò molto dato che il suo pigiama consisteva in una maglietta e un paio di slip. Per qualche istante restò a fissare, come incantato, quel corpo nudo che tanto aveva bramato nelle notti di solitudine.
Era senza veli davanti a Malfoy, solo i raggi lunari coprivano il suo corpo definendolo con pallide sfumature. Le sue guancie presero fuoco, più rosse che mai. Unì le ginocchia e si coprì i seni timidamente, distogliendo lo sguardo dal suo. Questo gesto così candido e pudico fece solo aumentare la voracità del lupo dagli occhi d’argento che aveva davanti.

Senza pensarci due volte applicò una leggera pressione sulle ginocchia e le divaricò con un colpo secco, mandando totalmente a quel paese la lieve resistenza di Hermione. Draco si chinò su di lei e iniziò a percorrere tutto il corpo fino all’addome lasciando al suo passaggio il segno dei morsi alternandolo con l’umidità dei suoi baci. Tornò su, fino ai seni e li iniziò a stuzzicare con le dita e con la lingua quelle rotondità morbide e perfette.

La strega a stento riuscì a trattenere un gemito. Non era stata toccata da così tanto tempo che, ovunque Draco la sfiorasse o mordesse, lei avampava di piacere. Quando vide l’altro scendere nuovamente verso l’addome capì subito le sue intenzioni e ormai la sua intimità era inumidita di piacere e i baci sempre più vicini di lui non facevano altro che aumentare questa sensazione.
Poteva percepire quanto lei fosse eccitata. Arrivato alla sua intimità iniziò a baciarle le cosce avvicinandosi sempre più al centro del desiderio di lei. Prese a stuzzicarla con la punta della lingua ascoltandola mentre sopprimeva a fatica i gemiti.

Voleva sentire la sua voce.

Passò ad assaporarla più intensamente intensificando anche i movimenti della lingua. Finalmente lo senti. Un gemito basso e caldo sfuggì alla bocca di Hermione, che si maledì mentalmente per non averlo saputo sopprimere. Più i movimenti si intensificavano più la sentiva gemere senza controllo e sempre più ad alta voce.

“D-Draco...”
“Draco…”

All’udire il suo nome pronunciato in quel modo un brivido gli percorse tutta la schiena. Alzò lo sguardo senza cessare i movimenti costanti della lingua e la vide: Hermione era in preda al piacere; aveva inarcato la schiena e stringeva saldamente le lenzuola fra le dita di una mano. Non le mancava molto per raggiungere il culmine del piacere e lui lo sapeva.
Amava provocarle quelle sensazioni, quasi quanto amava vederla soffrire, ma come poteva farla soffrire mentre provava così tanto piacere? Era quasi impossibile. Mentre percepiva le cosce dell’altra che iniziavano a tremolare dal desiderio gli venne un idea; fu allora che smise di toccarla. Hermione che era ancora in estasi inizialmente non capì. Cercò di gestire il respiro affannato e alzò lo sguardo.

“C-Cosa stai facendo lì in piedi?”

Non ottenne risposta. Lo vide solamente passarsi la lingua sulle labbra ancora umide piene del sapore di lei e subito dopo la sua espressione mutò in un ghigno compiaciuto.
No, no e ancora no! Non poteva farle una cosa del genere. Non poteva farlo davvero, non adesso!
Invece fu proprio così.
“Ci vediamo, Mezzosangue.”
Esordì facendole un cenno col capo e si smaterializzò.
Dannazione!

Si maledì cento e cento volte, poi, rassegnata, si lasciò cadere sul materasso, con ancora le gambe tremolanti. Si odiava per essere finita in quella situazione, ma più di tutti odiava quel sadico bastardo di Draco che se n’era andatoo. Nonostante ciò la voglia la stava divorando centimetro per centimetro. Non resistette e fece scivolare timidamente una mano in mezzo alle gambe. La stanza si riempì nuovamente di gemiti e la sua faccia riprese il colore paonazzo di prima. Con movimenti veloci e nei punti giusti Hermione raggiunse il culmine e si lasciò cadere sul materasso sfinita. Malfoy l’avrebbe pagata cara, si morse il labbro inferiore mentre si copriva col lenzuolo. Finalmente si assopì.
 
 
   
 
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